Gallipoli 1915

Gallipoli è una canzone irlandese scritta da Mike Swan e Daire Doyle ( The Memories), negli anni 1970 resa famosa dai The Fureys.  Una canzone sulla campagna di Gallipoli nella I Guerra Mondiale vista dalla prospettiva irlandese. Il prozio del cantautore Mike Swan fu tra i soldati irlandesi uccisi a Gallipoli, il che ha dato a lui e al suo co-autore Daire Doyle l’idea della canzone.

Non è proprio una anti-war song perchè il padre del giovanissimo figlio morto a Gallipoli si rammarica che egli sia morto nel combattere per gli inglesi e non contro. Questa e molte altre canzoni irlandesi sulle guerre volevano far capire agli irlandesi che l’unica battaglia da combattere era quella per l’indipendenza del proprio paese.

Lo sbarco in forze nella penisola di Gallipoli nella I Guerra Mondiale per sbaragliare il fronte turco è passato alla storia come il Massacro dei Dardanelli.
Una campagna disastrosa per l’ANZAC – Australian and New Zealand Army Crops, tra questi anche le truppe francesi e della Gran Bretagna.

The Fureys & Davey Arthur
ecco come è andata
Pangur Bán

I remember the day it stands clear in my mind
We went down to Dun Laoighaire to wave you goodbye
Your ma was quietly weeping, there was a tear in my eye
your sailing to Gallipoli to die

You looked so young as you stood
there with a glint in your eye
and you sang rebel songs as the streamers flew high
Your ma she turned away and I heard her sigh
you are sailing to Gallipoli to die

You were all that we had, your mammy and me
when you marched head erect you were proud as could be
but it killed your poor ma and it slowly killing me
when you were blown to kingdom
come on the shores of Gallipoli


We got only one letter we knew right away
It said deepest regrets your son
was bold and he was brave
you were only 19 (18) yet your mammy and I
let you sail to Gallipoli to die

You fought for the wrong country
you fought for the wrong cause
and your ma often said that it was Ireland’s great loss
all those fine young men who marched
to foreign shores to fight the war
when the greatest war of all was at home

Mi ricordo molto chiaramente quel giorno che
andammo a Dun Laoighaire per salutarti.
Tua madre piangeva in silenzio, e io avevo gli occhi lucidi,
andavi a Gallipoli a morire.

Eri così giovane mentre eri lì
con un luccichio negli occhi
e cantavi i canti dei ribelli mentre gli stendardi garrivano.
Tua madre si è girata e l’ho sentita sospirare
andavi a Gallipoli a morire.

Tu eri tutto per noi, tua mamma e me
mentre marciavi a testa alta, tutto il tuo valore
ha ucciso la tua povera madre e lentamente anche me
quando sei saltato in aria (1)
arrivato sulla spiaggia di Gallipoli
.

Arrivò solo una lettera e subito capimmo
diceva “le più profonde condoglianze
vostro figlio è stato audace e coraggioso”
Avevi solo 19/18 (2) anni eppure tua mamma e io
ti lasciammo andare a Gallipoli a morire.

Hai combattuto per il paese sbagliato,
hai combattuto per la causa sbagliata/ e tua madre diceva spesso che è stata una grande perdita per l’Irlanda
tutti questi bravi giovani che han marciato
in terre straniere per combattere la guerra,
quando la guerra più grande di tutte era a casa.

NOTE
1) spero che qui ci sia il doppio senso “salito in cielo” – “saltato per aria”, io propendo per il secondo
2) in alcune versione l’età è quella minima consentita per arruolarsi

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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