Flower Carol

Flower Carol è l’adattamento in inglese del brano medievale Tempus adest floridum pubblicato in The Oxford  Book of Carols (1928), con il titolo “Spring has now unwrapped the flowers”. All’epoca si era sollevato un acceso dibattito tra gli “addetti ai lavori” quando il reverendo Neale ebbe l’ardire di utilizzare la melodia dell’inno pasquale per la sua canzoncina natalizia Good King Wenceslas. Gli editori di The Oxford  Book of Carols (Percy Dearmer, Martin Shaw e Ralph Vaughan Williams) furono molto critici verso il contrafactum di Neale e perciò ristamparono la melodia con la speranza -rivelatasi vana-che questa ritornasse in auge per la stagione primaverile[1] minimizzando così la versione natalizia.

Flower Carol

Del testo inglese, spacciato in molti siti web come traduzione del latino di Tempus adest floridum (per la versione latina si veda l’approfondimento nella scheda in Terre Celtiche Blog Tempus adest floridum) ho trovato due versioni, una più “new age” in onore al potere germinativo di madre terra[2], l’altra più tipica per un inno religioso. Vale la pena ricordare che il testo religioso arriva dalla “Piae Cantiones“, la compilazione di fine cinquecento di canti medievali per mano di uno studente finlandese cattolico e pubblicata dal luterano Jaakko Finne, rettore della Turku Cathedral School, a Greifswald, Svezia

(attribuzione incerta)
Spring has now unwrapped the flowers,
day is fast reviving,
Life in all her growing powers
towards the light is striving:
Gone the iron touch of cold,
winter time and frost time,
Seedlings, working through the mould,
now make up for lost time.
Herb and plant that, winter long,
slumbered at their leisure,
Now bestirring, green and strong,
find in growth their pleasure;
All the world with beauty fills,
gold the green enhancing,
Flowers make glee among the hills,
set the meadows dancing
Through each wonder of fair days
Earth Herself expresses;
Beauty follows all Her ways,
as the world She blesses:
So, as She renews the world,
font of life unfailing,
In Her flood of glad new birth
we will be availing.
Earth puts on her dress of green;
flowers and grasses bind her;
We go forth in charity—children all around her;
For, as we this glory see in th’awakening season,
Reason learns the heart’s decrees,
hearts are led by reason.

Traduzione italiana Cattia Salto
La primavera già dischiude i fiori
il giorno rapido si rinvigorisce
la vita in tutti i suoi poteri germinativi
si innalza con sforzo verso la luce:
spariti lo stocco del freddo,
l’inverno e il tempo del gelo,
le piantine, lavorando sulla forma,
ora recuperano il tempo perduto.
Erbe e piante che, per tutto l’inverno,
dormivano comodamente,
ora si agitano, verdi e robuste,
trovano nella crescita il loro piacere:
tutto il mondo si riempie di beltà
l’oro che esalta il verde,
i fiori fanno festa tra le colline
e danzano nei prati(1).
Per mezzo di tutte le meraviglie delle belle giornate
la Terra esprime se stessa;
la Bellezza segue tutte le Sue vie,
mentre Ella benedice il mondo
così, lo rinnova,
fonte di vita inesauribile,
nel suo flusso di nuove nascite gioiose,
dobbiamo cercare la rinascita.
La Terra indossa il suo abito verde;
fiori e erbe la ricoprono;
procediamo nella carità, i figli attorno a lei;
ché, mentre vediamo la gloria, nella stagione del risveglio,
la ragione apprende gli insegnamenti del cuore,
e i cuori sono guidati dalla ragione.

(1) l’immagine è quella dei fiori che muovendosi nella brezza primaverile sembrano facciano danzare i prati

L’inno religioso cantato nelle Chiese protestanti[3]
1.Spring has now unwrapped the flowers,
Day is fast reviving
Life in all her growing powers
Towards the light is striving:
Gone the iron touch of cold,
Winter time and frost time,
Seedlings, working through the mould,
Now make up for lost time.
2.Herb and plant that, winter long,
Slumbered at their leisure,
Now bestirring, green and strong,
Find in their growth a pleasure:
All the world with beauty fills,
Gold the green enhancing;
Flowers make glee among the hills,
And set the meadows dancing.
3.Through each wonder of fair days,
God himself expresses;
Beauty follows all his ways,
As the world he blesses:
So, as he renews the earth,
Artist without rival,
In his grace of glad new birth,
We must seek revival.
4.Earth puts on her dress of glee;
Flowers and grasses hide her;
We go forth in charity,
Brothers all beside her;
For, as man this glory sees,
In the awakening season,
reason learns the heart’s decrees,
And hearts are lead by reason.
5.Praise the Maker, all ye saints;
He with glory girt you,
He who skies and meadows paints,
Fashioned by your virtue;
Praise hi, seers, heroes, kings,
Heralds of perfections;
Brothers, praise him, for he brings
All to resurrection!

Jean Ritchie in Carols of All Seasons 1959
una versione bluegrass

Traduzione italiana Cattia Salto
La primavera già dischiude i fiori
il giorno rapido si rinvigorisce
la vita in tutti i suoi poteri germinativi
si innalza con sforzo verso la luce:
spariti lo stocco del freddo,
l’inverno e il tempo del gelo,
le piantine, lavorando sulla forma,
ora recuperano il tempo perduto.
Erbe e piante che, per tutto l’inverno,
dormivano comodamente,
ora si agitano, verdi e robuste,
trovano nella crescita il loro piacere:
tutto il mondo si riempie di beltà
l’oro che esalta il verde;
i fiori fanno festa tra le colline
e danzano nei prati.
Per mezzo di tutte le meraviglie delle belle giornate,
Dio stesso si esprime;
la Bellezza segue tutte le Sue vie,
mentre Egli benedice il mondo
così, mentre rinnova la terra,
artista senza rivali,
nella Sua grazia di nuove liete nascite,
dobbiamo cercare la rinascita.
La Terra indossa il suo abito di gioia;
fiori e prati la ricoprono;
procediamo nella carità,
fratelli, accanto a lei;
perché, mentre l’uomo vede la gloria,
nella stagione del risveglio,
la ragione apprende gli insegnamenti del cuore,
e i cuori sono guidati dalla ragione.
Lode al Creatore, a tutti i santi;
Egli di gloria ti cinse,
Colui che cieli e prati dipinge
ha modellato ogni tua virtù;
lodatelo, profeti, eroi, re,
araldi della perfezione;
fratelli, lodatelo, perché conduce
tutti alla risurrezione!

[1] “.. not without hope that, with the present wealth of carols for Christmas, Good King Wenceslas may gradually pass into disuse, and the tune be restored to spring-time” The Oxford  Book of Carols. Ma oggi tutti associano la melodia con la canzone-favoletta natalizia di Neale ignorando le sue origini primaverili!!
Secondo l’Oxford Book of Carols, “Le canzoni fiorirono nella chiesa riformata di Svezia e Finlandia, e venivano ancora cantate nelle scuole svedesi nel 1700, e in Finlandia fino al tardo diciannovesimo secolo”.
[2] non so quanto sia attendibile questo testo che ho trovato solo in https://community.livejournal.com/-wicca-/270199.html, già nell’edizione svedese delle Piae Cantiones i riferimenti cattolici a Maria vennero filtrati dal credo luterano per ricondurli a Gesù o a Dio
[3] L’adattamento di Percy Dearmer (1867-1936) stampato in The Oxford  Book of Carols

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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