The Factory girl, l’operaia tessile e il ricco corteggiatore

“The Factory girl” is a traditional song of the late eighteenth – early nineteenth century, the context is more properly of courtship, in which a wealthy man falls in love with a beautifull and poor worker of a textile factory. Before the industrial revolution, gentlemen directed their attention to a shepherdess or a milkmaid.

Widespread in Northern Ireland (Counties of Armagh, Down, Tyrone and Fermanagh), England and Scotland, the song was printed on various broadsides starting in 1830 under the title The Country Girl.

The Factory girl è una canzone tradizionale di fine Settecento – inizi Ottocento, il contesto è più propriamente di corteggiamento, in cui un uomo benestante si innamora (o incapriccia) di una bellezza popolana, una semplice e povera operaia di un opificio tessile. Prima della rivoluzione industriale i gentiluomini indirizzavano le loro attenzioni verso una pastorella o una lattaia. Diffusa in l’Irlanda del Nord (Contee di Armagh, Down, Tyrone e Fermanagh), Inghilterra e Scozia, la canzone è stata stampata su vari broadsides a partire dal 1830 con il titolo The Country Girl.

Nella versione irlandese di “The Factory girl” si accosta la struttura poetica e musicale delle “aisling songs” alle storie della quotidianità della rivoluzione industriale. Nelle “aisling songs” del XVII-XVIII secolo il poeta, di solito all’alba, incontra una bellezza simile a una dea (simbolo della Primavera secondo la tradizione medievale trovadorica).
In questo genere poetico si festeggia l’arrivo della bella stagione e lo sbocciare dell’amore, ma nella ripresa irlandese la donna raffigura più o meno velatamente l’Irlanda e così dietro al genere si nascondeva l’amore patriottico che non poteva essere manifestato apertamente durante il dominio inglese..

The Factory girl

Roud 1659 ; Henry H127 ; Ballad Index K221 ; VWML AW/5/42 , RVW2/2/53 ; Bodleian Roud 1659 ; Wiltshire 300 ; trad.]

The story evolves in some different versions, not all with a happy ending. Today we read in the woman’s attitude a sort of ante-litteram feminist declaration of independence or a refusal to take her pre-established role of wife and mother. Yet in the times when The Factory girl was born, it was the umpteenth “warning song” in which the poor even if beautiful girls were taught to stay in their place and not hoping for the arrival of the “Prince Charming”. Young women of the poorer social classes were easy prey for the gentleman hunters who plucked their tender flower and then threw it away (along with the inappropriate pregnancy), their only chance was to marry as soon as possible to a young man of their own social class (who he was the guarantor of their integrity or at least the legal father of the offspring).

La storia si evolve in diverse versioni non tutte a lieto fine. Oggi si tende a leggere nell’atteggiamento della donna una sorta di dichiarazione d’indipendenza femminista ante-litteram o un rifiuto di calarsi nel suo ruolo prestabilito di sposa e madre. Eppure nei tempi in cui The Factory girl è nata, si trattava dell’ennesima “warning song” in cui si insegnava alle ragazze povere anche se belle, di restare al loro posto e non sperare nell’arrivo del “Principe Azzurro”. Le giovani donne delle classi sociali più povere erano facile preda dei cacciatori gentiluomini che coglievano il loro tenero fiore e poi lo gettavano via (insieme alla gravidanza inopportuna), la loro unica possibilità era sposarsi al più presto con un giovane della propria classe sociale (che si faceva garante della loro onorabilità o quantomeno diventava il padre della prole).

IL CORTEGGIATORE RESPINTO

The Bothy Band (voce Triona Ni Dhomhnaill) in “Out of the Wind into the Sun”, 1977
Liz Hanley

In alcune versioni il corteggiatore viene dapprima respinto dalla ragazza che ha fretta di andare al lavoro.
“Oh young man, excuse me, for now I must leave you
For yonder’s the sound of my factory bell”
E poi a causa delle loro differenze sociali:
“Oh love and temptation are our ruination Go find you a lady and may you do well For I am an orphan with ne’er a relation And besides, I’m a hard working factory girl”
Così egli si allontana ramingo (ovviamente in una valle nascosta dove nessuno lo possa riconoscere) per poter dare sfogo al suo dolore.

Rhiannon Giddens 2015 in questa versione il finale è tragico, la fabbrica s’incendia e la bella operaia muore (strofe I, II, III + extra verses)

I
As I went out walking one fine summers morning
The birds on yon bushes did warble and sing
Gay lads and gay lasses in couples were sporting
Going down to yon factory their work to begin
II
I spied one amongst them more fairer than any
Her cheeks like the red rose than none could excel
Her skin like the lily that grows in yon valley
And she was a hard-working factory girl
III
l stepped up beside more closely to view her
But on me she cast such a look of disdain/Saying
“young man have manners and do not come near me
For I’m a poor girl though I think it no shame”
IV
“It’s not for to scorn you, fair maid I adore you
But grant me one favour say where do you dwell?”
“Kind sir I’ll excuse you for now I must leave you
For yonder’s the sound of my factory bell”
V
“I have lands I have houses I adorned them with ivy
l have gold in my pocket and silver as well
And if you’ll come with me a lady I’ll make you
And no more may you heed yon factory bell”
VIII
With these words she turned
and with that she had left me,
And all for her sake I’ll go wander away,
And in some deep valley, where no one shall know me,
I shall mourn for the sake of my factory girl.

[Rhiannon Giddens tragic story]
The next morning, I was there ready and waiting
And bade her to talk to me just for a spell
And each morning after she lingered still longer
And then hurried away at the sound of the bell

Then came the morning when silence did greet me
The birds on the bushes were stricken and still
So I stepped on the path where she often did meet me
And I walked to the factory up on the hill

The crowd gathered around couldn’t hide the destruction
I cast my eyes on it in such disbelief
A truth of the world settled into the ashes
The rich man’s neglect is the poor man’s grief

I
Mentre passeggiavo in una bella mattina d’estate,
gli uccelli nei cespugli fischiettavano e cinguettavano,
ragazzi e ragazze a gruppi amoreggiavano in allegria
di ritorno alla fabbrica per iniziare il lavoro.
II
Ne vidi una tra loro, la più bella tra le belle,
dalle guance come la rosa rossa che non ha rivali
l’incarnato come giglio che cresce nella valle
ed era solamente un’operaia della fabbrica.
III
Mi fermai  accanto a lei, per guardarla più da vicino
ma lei mi gettò uno sguardo sprezzante dicendo: “Giovanotto, mantenete le distanze
sono una povera ragazza, e non me ne vergogno”
IV
“Non è per disprezzarvi, bella fanciulla, io vi adoro,
ma concedetemi un favore, ditemi dove abitate?”
“Buon Signore siete perdonato, adesso devo lasciarvi
perchè risuona la sirena della mia fabbrica”
V
“Ho terre e case che adorno d’edera
ho monete d’oro nella tasca e anche d’argento
e se verrete con me vi renderò una Signora
e non ascolterete più la sirena della fabbrica”
VIII
A queste parole lei si voltò
e con ciò mi lasciò,
e per amor suo andrò ramingo
in qualche valle oscura dove nessuno mi conoscerà, (1)
piangerò per amore della mia operaia

[Rhiannon Giddens strofe aggiuntive]
La mattina dopo, ero lì pronto e in attesa
E la pregai di parlarmi solo per un attimo
e ogni mattino dopo lei si fermata un po’ più a lungo
E poi correva via al suono della sirena.

Poi è arrivata la mattina in cui il silenzio mi ha salutato
Gli uccelli sui cespugli erano feriti e morti
Così m’inoltrai sul sentiero dove spesso c’incontravamo
e camminai fino alla fabbrica sulla collina

La folla raccolta intorno non poteva nascondere la distruzione
Ho dato un’occhiata incredulo
Una verità del mondo si è depositata nelle ceneri:
L’incuria del ricco è il dolore del povero

NOTE traduzione italiana di Cattia Salto
(1) quello dell’innamorato respinto che si allontana dal consorzio civile per sfogare il suo dolore è un topico delle ballate tradizionali

IL MATRIMONIO VANTAGGIOSO

In alcune versioni  il corteggiamento si conclude con un matrimonio e la giovane ragazza diventa una signora che non ha più bisogno di lavorare.
Ma nei canti tradizionali questa opzione è la meno diffusa, essendo tendenzialmente conservatori dell’ordine costituito. Contrariamente alle fiabe le ballate tradizionali scoraggiano le unioni tra le classi privilegiate e la gente dalle origini più umili.

The Chieftains & Sinead O’Connor (strofe da I a III) in Tear of Stone, 1999
Margaret Barry 1958 (strofe da I a III)
Eric Burdon (che aggiunge una IV strofa)

I
As I went a-walking one fine summer’s morning,
The birds on the branches/bushes
they sweetly did sing/did whistle and sing
The lads and the lasses
together/in couples were sporting,/courting
Going down/back to yon factory their work to begin.
II
I spied a wee damsel more
fairer than Venus (1),
Her skin/hair like the lily
that grows in the dell/yon valley,
Her cheek like the red rose
that grew in yon valley (2).
She is my own only goddess,
she’s a sweet factory girl (3).
[III (condensed version) (4)
He sat soft beside her, more closely to view her
She says, “My young man, don’t stare me so”
“I gold in my pocket and silver as well”
“No more will I answer that factory call”]
III
I stepped it up to her, it was for to view her,
When on me she cast a proud look of disdain.
“Stand off me! Stand off me and do not insult me,
For although I’m a poor girl, I think it no shame.”
[IV (Eric Burdon stanza)
Now the years have gone past
from the days of our youth
Our home is now teemin’ with children at play
Life goes on in the village you can still hear the whistle
“Hey there goes that lad with his factory girl.”…
You can still hear the sound of the factory call.
IV
“I don’t mean to harm you or yet, love, to scorn you,
But grant me one favour: pray where to you dwell?”
“I am a poor orphan without home or relations
And besides I’m a hard working factory girl. (5)”
V
Well, now to conclude and to finish these verses,
This couple got married and both are doing well.
So, lads, fill your glasses and drink to the lasses
Till we hear the dumb sound of the sweet factory bell.

I
Mentre passeggiavo in una bella mattina d’estate,
(come) gli uccelli sui rami
cantavano armoniosamente
(così) ragazzi e ragazze
a gruppi amoreggiavano
tornando alla fabbrica per iniziare il lavoro.
II
Vidi una damigella,
più bella di Venere,
l’incarnato come giglio
che cresce nella forra
le sue guance come una rosa rossa
che fiorisce nella valle.
Lei è la mia sola Dea,
l’amabile operaia
[III (versione condensata)
Le si avvicinò per vederla meglio
Dice lei: “Giovanotto, non fissatemi così”
“Ho oro e argento in tasca”
“Più non risponderò alla sirena della fabbrica”]
III
Mi sono avvicinato a lei per vederla (meglio)
ma lei mi gettò con orgoglio uno sguardo di disprezzo
“Statemi lontano, lontano e non insultatemi
sebbene sia una povera ragazza, non me ne vergogno”
[IV (Eric Burdon)
Ora gli anni sono passati
dai tempi della nostra gioventù,
la nostra casa è piena di bambini che giocano,
la vita continua nel villaggio si sente ancora il fischio
“Ecco che arriva il ragazzo con la sua operaia”…
Puoi ancora sentire la sirena della fabbrica
IV
“Non voglio farvi del male o mia cara, disprezzarvi,
ma rendimi un favore: ditemi dove abitate?”
“Sono una povera orfana senza casa e parentele
e inoltre sono un’operaia che fa un duro lavoro”
V
Allora per farla breve, e chiudere questi versi
questa coppia si è sposata e tutti e due stanno bene.
ragazzi, riempite i bicchieri e brindate alle ragazze
finchè sentiamo il suono sordo della campana della fabbrica.

NOTE traduzione italiana di Cattia Salto
1) oppure He spied one among them, she was fairer then many (Egli ne vide una tra di loro, più bella di molte)
2) oppure that blooms in the spring (che fiorisce in primavera,)
3) oppure She was only a hard-working factory girl (era solamente un’operaia della fabbrica)
4) nella versione dei Chieftains i dialoghi sono ridotti all’essenziale a discapito della comprensione del testo, così alla ritrosia di lei, lui risponde dicendole di essere ricco, e lei accetta di sposarlo
(5) nella versione più estesa i dialoghi sono un po’ più dettagliati, veniamo così a sapere che la ragazza è una povera orfanella sola al mondo, ma fiera oltre che bella.

FONTI
http://www.norbeck.nu/abc/lyrics.asp?rhythm=song&ref=110
http://mainlynorfolk.info/frankie.armstrong/songs/thefactorygirl.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=88929
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=31323
http://www.itma.ie/inishowen/song/factory_girl_jim_doherty

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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