Dandelion, Bluebells & Primroses: i fiori della Primavera

Dandelion wine
Dandelion wine

Dandelion/Dundellion Wine (in italiano il vino di Tarassaco comunemente detto Dente di Leone) è la bevanda rinfrescante preferita dagli Elfi, così il moscovita Anton Brejestovski autore di testo e musica del brano, ci descrive un ballo delle fate (la Girdenwodan soggetto di ben due album a venire) in apertura dell’album Kywitt! Kywitt! dei Caprice.

Mi piace molto il gioco di parole e la “stranezza del testo” nonchè le vocine acute, a volte gentili a volte aspre, degli Elfi!

(spoken: Come and try)
I
It’s quarter to nine- Dinner time
Come and try – Dandelion wine (1)
Moon will shine – Bluebells (2) chime
It’s a crime Dandelion wine
II
Eyes will cry – Blood will dry
Read the signs – Dandelion wine
Arms entwine – Lips in time
We all go awry (3) – Dandelion wine
III
Arms are sore – We want more
You are mine – Dandelion wine
Moon will wane – Lake will drain
Bye bye bye bye – Dandelion wine
(instrumental)
[Threw a lifeline Through the life line (4)
Dandelion wine]
IV
Innocence – Makes no sense
Day and night – Dandelion wine
Live and dead – Frost and sweat
Heat and rime – Dandelion wine
(Spoken: Dandelion wine, Come and try
Dandelion wine)
V
It’s quarter to nine- Dinner time
Come and try – Dundellion wine
All sounds are blind
All colours are white
All numbers are nine
Dandelion wine

Dandelion Wine in Kywitt! Kywitt! 2008
Una delle poche esibizioni live dei Caprice al Doolin House Club, Mosca (2016)

RICETTE DA PROVARE

Delicious Dandelion Wine
La ricetta di Leda Meredith
Altre ricette da La Biblioteca dei Sapori

APPROFONDIMENTO
https://www.ifood.it/2017/05/il-tarassaco.html
https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/tarassaco-rimedi-naturali/

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Manca un quarto alle nove- è l’ora di cena
Vieni a provare- il vino Dente di Leone
La luna brillerà le campanule tintinneranno
“E’ un reato” – vino Dente di Leone
II
Gli occhi lacrimeranno, il sangue si prosciugherà
leggi i segni –  vino Dente di Leone
si intrecciano le braccia- le labbra a tempo
andiamo contro senso – vino Dente di Leone
III
Le braccia sono stanche- ne vogliamo di più
tu sei mio – vino Dente di Leone
la luna calerà – il lago si prosciugherà
Ciao, ciao, ciao vino Dente di Leone
(strumentale)
[getta una cima alla linea della vita
vino Dente di Leone]
IV
L’innocenza- non ha senso
Giorno e Notte vino Dente di Leone
Vita e morte – Gelo e sudore
Fuoco e brina vino Dente di Leone
(Parlato: vino Dente di Leone, vieni a provare
vino Dente di Leone)
V
Manca un quarto alle nove – è l’ora di cena
Vieni a provare – vino Dente di Leone
tutti i suoni sono ciechi
tutti i colori sono bianchi
tutti i numeri sono nove
vino Dente di Leone

NOTE
(1) il dente di leone (tarassaco) è una pianta dal fiorellino giallo che si chiude quando cala il sole e si trasforma in una bolla evanescente, il soffione; prende il nome dalla forma delle foglie dentellate. Ovviamente dal dente di leone si ricava anche un vino per gli umani non solo per gli Elfi
(2) il tintinnio delle campanule chiama a raccolta il Piccolo Popolo per la festa, le corolle delle campanule vengono anche usate dagli Elfi come cappelli/berretti o come lanterne.
Il termine bluebell può indicare diverse piante erbacee: il Giacinto a campanelle o giacinto di Spagna (Hyacinthus Non Scriptus) che porta piccole campanelle di colore  blu-porpora simili ai mughetti e cresce nel sottobosco, ed è profumatissimo, da non confondersi con il Ranunculus repens di colore giallo, fiori di campo aperto conosciuti con il nome di Buttercups.
Oppure la Campanula rotundifolia ovvero la campanula soldanella, pianta dai fiori blu a forma di campana, appartenente alla famiglia delle Campanulaceae. E’ comunemente detta Campanelle (Bluebell, o harebell) ed è il fiore nazionale ufficiale della Scozia; è il fiore per antonomasia delle fate o delle streghe, che fiorisce in estate (da maggio) mentre il giacinto a campanelle fiorisce già ad aprile .
(3) in senso antiorario contro il verso del Sole
(4) il gioco di parole è arduo da tradurre in italiano lifeline= cima di salvataggio ma anche salvagente, ancora di salvezza; life line= linea della vita. Il senso è: dai una chance alla vita, gioca la tua carta migliore! Forse si potrebbe dire: metti un po’ di pepe (una marcia in più) nella tua vita

I FIORI SELVATICI DELLA PRIMAVERA

violette

Le Violette sono tra le prime a spuntare e profumano l’aria, spiccando scure contro il verde delle foglie a cuore; modeste con il loro capo chino, ma leggiadre e profumate, un profumo antico e fuori moda, che a me ricorda l’infanzia. Sono anche buone da mangiare, per preparare sciroppi o da far seccare per mettere negli infusi; modesta ma generosa, la violetta.
RICETTE

Sono andata a rileggere qualche vecchio mito dal libro Florario di Alfredo Cattabiani che però si limita a qualche paginetta (ci sono vari tipi di viole e non bisogna confondere il mito di una con le altre) e della viola selvatica dice solo che nel linguaggio dei fiori ottocentesco significava Capriccio o Presunzione – mentre la viola mammola (odorata) indica Modestia, Onestà e Pudore. 
Nel mito la viola è associata sia al sangue (quello di Attis) che alle lacrime (quelle della ninfa Io trasformata da Giove in giovenca). Il colore della viola è l’armonizzazione del femminile (il blu) con il maschile (il rosso) è un “colore metafisico”, il colore degli occhi della dea Afrodite[1].
[1] https://thesaurusnaturaeblog.wordpress.com/2018/03/20/il-simbolismo-della-viola-il-rinascere-della-vita-dal-sangue-di-attis/
APPROFONDIMENTO
https://www.ehabitat.it/2018/03/23/violetta-selvatica-primavera/
https://fogliedialchemilla.it/erbe/violetta/
https://ilgiardinodipsiche.blogspot.com/2015/01/lo-spirito-della-violetta.html
https://ilgiardinodipsiche.blogspot.com/2015/01/mitologia-della-violetta.html
https://ilgiardinodipsiche.blogspot.com/2015/01/violetta.html
https://ilgiardinodipsiche.blogspot.com/2015/03/la-violetta-nellantichita.html

bluebell Brian Froud
Brian Froud illustra un Hyacinthoides non-scripta – Faires 1978 (in italiano Fate 1979, ed Rizzoli)

La Campanula rotundifolia ovvero la campanula soldanella, pianta dai fiori blu a forma di campana, appartenente alla famiglia delle Campanulaceae è comunemente detta Campanelle (Bluebell, o harebell) ed è il fiore nazionale ufficiale della Scozia; è il fiore per antonomasia delle fate o delle streghe, che fiorisce in estate (da maggio).
Bisogna sempre fare attenzione quando si attraversa il sottobosco o un prato fiorito a non calpestarle, perché le fate possono essere vendicative. Capita allora di perdersi nei boschi e vagare, vagare a causa di un incantesimo fatato.
Con le dovute maniere è però consentito raccogliere un mazzolino di campanule per portarlo in casa e rallegrare il nostro spirito incupito dal lungo inverno.

[Le campanule formavano così una pozza che la terra era diventata come acqua e tutti gli alberi e i cespugli sembravano essere cresciuti dall’acqua.

E il cielo lassù sembrava essere caduto sulla terra; e non sapevo se il cielo fosse la terra o la terra fosse l’acqua.

Ero stato capovolto. Ho dovuto afferrare la roccia con le unghie per impedirmi di cadere nel cielo della terra o nell’acqua del cielo]
(Graham Joyce  in Some Kind of Fairy Tale)

“The bluebells made such a pool that the earth had become like water, and all the trees and the bushes seem to have grown out of the water.

And the sky above seemed to have fallen down to the earth floor; and I didn’t know if the sky was the earth or the earth was water.

I had been turned upside down. I had to hold the rock with my fingernails to stop me falling into the sky of the earth or the water of the sky.”

bluebells Sir Lawrence Alma-Tadema
Nel dipinto di Sir Lawrence Alma-Tadema un tappeto di campanelle tingono di blu il sottobosco
primroses
Brian Froud – Faires 1978 (in italiano Fate 1979, ed Rizzoli)

Continuando con le piante delle fate associate alla Primavera non possono mancare le primule, sempre il Cattabiani ricorda che Shakespeare le apostrofò come “pallide primule che muoiono nubili” perchè spuntano ai primi tepori quando gli insetti temono ancora il freddo. Proprio la sua nascita precoce ne fanno l’emblema della Giovinezza. (condiviso anche dalla violetta) e da araldo della Primavera a portafortuna il passo è breve. Le sue proprietà benefiche sono note fin dall’antichità e ampiamente utilizzate in cucina e in erboristeria ancora oggi.

Ed ecco un rito magico tramandato dalla credenza popolare: chi toccherà con un mazzolino di primule una roccia delle fate potrà aprire i cancelli dell’Altromondo. Però quale sia il numero esatto di primule nel mazzolino nessuno lo sa! E purtroppo non viene data una seconda possibilità.

APPROFONDIMENTO
http://25mq-di-verde.blogspot.com/2014/02/le-fatate-primule.html
https://www.ideegreen.it/primula-in-cucina-76684.html
https://www.naturainmentecalliopea.it/primula-vulgaris-la-minestra-di-fiori-ed-erbe-spontanee/
ricetta vino di primula

Bugola


Ma in Primavera fioriscono tantissimi fiori selvatici di cui sono state create anche le cultivar da piantare nel nostro giardino, come la bugola (Ajuga reptans) detta anche morandola, erba morta, erba di San Lorenzo o erba Lorenza. Secondo la credenza popolare è un’erba che cura i cuori spezzati dal dolore, a volte quando ci sentiamo tristi proviamo a sederci accanto alla bugola. 

APPROFONDIMENTO
https://ontanomagico.altervista.org/equinozio-primavera.html
https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/rimedi-naturali/erboristeria/bugola-proprieta-utilizzo-controindicazioni.html
https://www.vallibergamasche.info/erbe/bugola.html







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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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