Dundee è una cittadina vicino ad Edimburgo conosciuta come “Jutopolis” con una sessantina di juta mills che ancora agli inizi del 900 impiegavano 50.000 lavoratori; l’ultima fabbrica ha chiuso nel 1997, adesso la juta è lavorata in India e non resta più nessun edificio a ricordare il passato tranne il Verdant Works Jute Mill trasformato in un museo sui processi di trasformazione della juta da fibra a tela e cordame.
E tuttavia “Dundee Weaver” è una canzone ambientata a Glasgow, una Glasgow street song (anche drinking song) scritta in “hybrid Scots-English“. La protagonista è una bella fanciulla che di mestiere è una tessitrice a Dundee; non è ben chiaro per quale motivo si trovi a Glasgow, ma lì incontra un tessitore e si lascia corteggiare: dalla passeggiata al fatto compiuto il passo è breve e lei troppo tardi si pente di aver perduto la verginità. Nell’ultimo verso cerca di mettere in guardia le altre fanciulle, ma con un pizzico di furbizia, ci dice anche che nessuno può accorgersi solo dall’aspetto che lei non è più vergine!
Testo e melodia in “Songs and Ballads of Dundee” (1985) di Nigel Gatherer.
ASCOLTAThe Dubliners (Luke Kelly)
ASCOLTA Matt McGinn (strofe I e II cantate dalla donna poi prosegue l’uomo che canta dicendo di essere un Glesca fellae in altre due strofe forse scritte dallo stesso Matt)
I Oh, A’m a Dundee weaver An A come fae bonnie Dundee I met a Glesca fellae An he gaed courtin me He tuik me out a-walkin Doun by the Kelvin Haa An thair the dirty wee rascal stole Ma thingumijig(1) awa II He tuik me oot a-walkin Doun by the Roukin Glen(2) He showed tae me a bonnie wee bird An he showed me a bonnie wee hen He showed tae me the bonnie wee birds/Fae a linnet tae a craw An he showed tae me the bird that stole Ma thingumijig awa III Noo A’ll ging back tae Dundee luikin Bonnie, young an fair A’ll pit oan ma buckle an shune An tie back ma bonnie broun hair A’ll pit oan ma corsets tight Tae mak ma middle luik smaa An wha wad ken fae ma rosie cheeks That ma thingumijig’s awa? IV Come aa ye Dundee weavers an Tak this advise fae me Never let a fellae An inch abune yer knee(3) Never staun at the back o a close(4) Or up agin a waa For if ye dae ye can safely say Yer thingumijig’s awa |
traduzione italiano di Cattia Salto I Sono una tessitrice di Dundee e vengo dalla bella Dundee ho incontrato un collega di Glasgow che mi ha corteggiato e mi ha portato a passeggio per il Kelvin Hall e là quello sporco mascalzone ha rubato, ha rubato la mia verginità II Mi ha portato a passeggio per il Rouken Glen e mi ha mostrato un uccellino grazioso e mi ha mostrato una bella gallinella e mi ha mostrato degli uccellini graziosi dal fanello al corvo e mi ha mostrato l’uccello che ha rubato, ha rubato la mia verginità III Ora tornerò a Dundee sembrando giovane e bella metterò le mie scarpe con la fibbia e legherò i miei bei capelli castani metterò i corsetti stretti per far sembrare stretti i fianchi e chi potrà sapere dalle mie guance rosee, che ho perso la mia verginità? IV Venite tutte voi tessitrici di Dundee e ascoltate il mio consiglio: non concedete mai a un collega più di un centimetro sopra al ginocchio non state mai dietro all’ingresso (delle case popolari) o contro un muro perchè se lo farete potrete facilmente dire di aver perso la verginità |
NOTE
1) thingumijig: virginity
2) Rouken (pron. “rookin”) Glen è un parco di Glasgow
3) espressione tipica ripresa in molte canzoni
4) “close” è l’ingresso comune di un “tenement building” (casa popolare)
FONTI
http://www.verdantworks.com
http://www.dickgaughan.co.uk/songs/dundee-weaver.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=8794