In dulci Jubilo/ Good Christian Men Rejoice

angeli in dulci jubilo

“In Dulci Jubilo” è un inno natalizio dalla melodia assai antica, derivata probabilmente da qualche tropo cantato nei monasteri dell’Europa carolingia.
Quella che chiamiamo “musica medievale” si è originata, secondo molti studiosi, dalla liturgia della messa (Chiesa cattolica romana), quando per aggiungere enfasi e solennità ad un momento della funzione, si associò un nuovo testo cantato, detto tropo (in latino tropus). Considerato una superfetazione del canto gregoriano, il tropo stava a introduzione (ma anche a interpolazione) dei canti liturgici : un melisma cioè una melodia operata mediante le fioriture sillabiche (interpolazioni melodiche) le quali hanno fatto nascere le prime scritture neumatiche (le prime “note” musicali). Accanto al canto gregoriano è proprio il caso di dirlo, fiorisce tutta una ricchezza melodica propria e caratteristica di uno specifico territorio, che sul piano profano sboccia nella musica trobadorica.

IN DULCI JUBILO

Enrico Suso
Enrico Suso

La prima trascrizione del testo è contenuta nel Codex 1305 [1]conservato nella Biblioteca dell’Università di Lipsia ed è di datazione quattrocentesca.

Secondo la leggenda fu il mistico tedesco Enrico Suso (1295-1366) – Heinrich Seuse in tedesco, che si firmava Amandus nei suoi scritti – ad avere una visione di angeli musicanti e danzanti intorno al Presepio mentre cantavano questa canzone.

Di qui l’antica tradizione tedesca dei bimbi che danzano e cantano intorno al Presepio in guisa di angeli.
Il canto è parte in latino e parte in tedesco antico, secondo una prassi compositiva tipica del tempo

In dulci Jubilo /
nun singet un seid froh! /
Unsers Herzens Wonne /
leit in praesepio(1) /
und leuchtet als die Sonne(2) /
matris in gremio. /
Alpha es et O(3).

In dolce esultanza/
orsù cantate e siate felici! /
La gioia del nostro cuore /
giace nel presepio(1) /
e risplende come il sole(2) /
nel grembo della madre. /
Principio e fine(3)

NOTE
(1) l’usanza del Presepio è prevalentemente italiana e risale al tempo di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio una rappresentazione vivente della Natività. Il termine traduce anche la parola “mangiatoia”. Volendo andare ancora più indietro nel tempo lo possiamo rintracciare nel tabernacolo dei Lari (Lararia) degli antichi romani
(2) nel presepio Gesù svolge il ruolo di una tipica divinità solstiziale
(3) Due cose contrarie si congiungono in una, dice il pensiero poetico di Enrico Suso cioè il molteplice è nell’Uno. Oltre che coincidenza degli opposti, l’unione del singolo con il tutto si chiama estasi, il cui significato originario è entrare in Dio (l’anima del Mondo). In effetti questa melodia è una specie di mantra che, ripetuto dondolandosi con il corpo, permette alla mente di entrare in trance (la parte razionale del nostro cervello si spegne e prevale l’inconscio) e di raggiungere generalmente uno stato di benessere interiore e di beatitudine. Il concetto filosofico è precursore come sempre di scoperte scientifiche, in questo caso della fisica quantistica, ossia dello studio delle parti infinitesime di materia. Nel mondo subatomico prevale il concetto d’indeterminatezza e della sovrapposizione.

L’inno è stato utilizzato indifferentemente sia dai cattolici che dai protestanti con varie traduzioni in inglese della parte in tedesco.

“La melodia originale impiegata, come Cantus firmus, nella seguente composizione, si trova in un vecchio libro tedesco pubblicato nell’anno 1570 – che, dal titolo e dal testo, sembra contenere il rituale delle Congregazioni protestanti di Zweibrueken e Neuberg. Anche lì è chiamato “un antichissimo canto (Uraltes Lied) per la vigilia di Natale”, così che non c’è dubbio che è una di quelle antiche melodie cattoliche che Lutero, a causa della loro bellezza, conservò nel servizio protestante. Anticamente era cantata nelle processioni che si svolgevano la vigilia di Natale, e lo è ancora in quelle parti remote della Germania dove si conservano le antiche usanze. Le parole sono piuttosto notevoli, essendo scritte per metà in latino e metà nel dialetto tedesco superiore. Sulla melodia non può esserci che un’opinione, cioè che nonostante l’animosità religiosa, le assicurò l’approvazione dei riformatori protestanti e quella del popolo tedesco durante molti secoli[2]

Robert L. Persall (1795-1856)[3]
I
In dulci jubilo Let us our homage show
Our heart’s joy reclineth In praesepio(1)
And like a bright star shineth Matris in gremio
Alpha es et O(3) Alpha es et O
II
O Jesu parvule I yearn for Thee alway
Hear me, I beseech Thee O puer optime
My prayer, let it reach Thee O Princeps gloriae
Trahe me post te Trahe me post te
III
O Patris caritas O Nati lenitas
Deeply were we stained Per nostra crimina
But Thou for us hast gained Caelorum gaudia
Oh that we were there Oh that we were there
IV
Ubi sunt gaudia If that they be not there?
There are angels singing Nova cantica
There the bells are ringing In Regis curia
Oh that we were there Oh that we were there

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
In dolce esultanza mostriamo il nostro omaggio,
la gioia del nostro cuore, giace in una mangiatoia ,
risplende come stella luminosa, nel grembo della madre.
Principio e fine Principio e fine
II
Oh Gesù Bambino ho sempre nostalgia di te
ascoltami ti prego Oh il migliore dei fanciulli
che le mie preghiere giungano a te, principe glorioso,
conducimi con te conducimi con te
III
Oh carità del padre! Oh dolcezza del figlio nato!
Ci siamo macchiati in origine a causa dei nostri peccati
ma tu a noi hai procurato la gioia celeste.
Noi eravamo lì Noi eravamo lì
IV
Dove può esserci felicità se non qui?
Qui gli angeli cantano nuovi inni,
qui le campane risuonano nella corte del Re.
Noi eravamo lì Noi eravamo lì

Mike Oldfield
The Priests
Mediaeval Baebes in Mistletoe & Wine 2003
Moya Brennan in An Irish Christmas 2005

GOOD CHRISTIAN MEN, REJOICE

“Good Christian men, rejoice” è un christmas carol scritto da John Mason Nale e pubblicato in “Carols for Christmastide” 1853 basandosi su una copia di “In Dulci Jubilo” nelle “Piae Cantiones”, una collezione di inni latini medievali per lo più del Nord Europa datato al 1582. Così egli traspone sulla melodia di “In Dulci Jubilo” un testo riscritto secondo lo spirito del Natale vittoriano !


I
Good Christian men, rejoice
With heart, and soul, and voice;
Give ye heed to what we say: News, News!
Jesus Christ is born to-day!
Ox and ass before Him bow,
And He is in the manger now.
Christ is born today!
Christ is born today.
II
Good Christian men, rejoice,
With heart, and soul, and voice;
Now ye hear of endless bliss: Joy! Joy!
Jesus Christ was born for this!
He has opened heaven’s door,
And man is blessed evermore.
Christ was born for this!
Christ was born for this!
III
Good Christian men, rejoice
With heart, and soul, and voice;
Now ye need not fear the grave: Peace! Peace! Jesus Christ was born to save!
Calls you one, and calls you all,
To gain His everlasting hall:
Christ was born to save!
Christ was born to save!

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Buoni cristiani rallegratevi
con il cuore, l’anima e la voce,
ascoltate quello che diciamo: Novella, Novella!
Gesù Cristo è nato oggi,
il bue e l’asinello si inchinano innanzi a lui,
deposto in una mangiatoia.
Cristo è nato oggi!
Cristo è nato oggi!
II
Buoni cristiani rallegratevi
con il cuore, l’anima e la voce
date ascolto all’eterna beatitudine gioite,
Gesù Cristo per questo è nato!
Ha aperto la porta del paradiso
e l’uomo è per sempre benedetto.
Cristo per questo è nato!
Cristo per questo è nato!
III
Buoni cristiani rallegratevi
nel cuore, l’anima e la voce,
adesso non dovete (più) temere la tomba:
Pace! Gesù Cristo è nato per la Salvezza!
Chiama te solo e chiama voi tutti
a guadagnare la sua dimora eterna.
Cristo è nato per la Salvezza!
Cristo è nato per la Salvezza!

The Wissmann Family
Runa

[1] http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/ Hymns_and_Carols/NonEnglish/in_dulci_jubilo-original.htm

[2]”The original melody employed, as a Cantus firmus, in the following composition, is to be found in an old German book published in the year 1570 — which, from its title and contents, appears to have contained the ritual of the Protestant Congregations of Zweibrueken and Neuberg. Even there it is called “a very ancient song (uraltes Lied) for Christmas-eve;” so that there can be no doubt that it is one of those old Roman Catholic melodies that Luther, on account of their beauty, retained in the Protestant Service. It was formerly sung in the processions that took place on Christmas-eve, and is so still in those remote parts of Germany where people yet retain old customs. The words are rather remarkable, being written half in Latin and half in the upper German dialect. Of the melody there can be but one opinion; namely, that which in spite of religious animosity, secured it the approbation of the Protestant reformers, and that of the German people during many centuries.” ( Robert Lucas de Pearsall)
http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Notes_On_Carols/in_dulci_jubilo.htm

[3] http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/ Hymns_and_Carols/in_dulci_jubilo-Pearsall.htm

[4] http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/ Hymns_and_Carols/good_christian_men_rejoice.htm

FONTI
“Le origini dei tropi nella riflessione storiografica” di Massimiliano Locanto

http://www.handschriftencensus.de/15273
http://wilmoboraso.wordpress.com/2009/10/31/enrico-suso-un-mistico/ http://www.celticlyricscorner.net/brennan/indulci.htm
https://dominicanfriars.org/good-christian-men-rejoice/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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