Donna di Luce (Angelo Branduardi)

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L’Altro Mondo viene descritto diffusamente nei racconti celtici come una terra meravigliosa. Altrove è un isola oltre il mare (o sotto il mare) situata simbolicamente ad Ovest. Sebbene Altrove si raggiunga solo con la morte, alcune leggende e poesie celtiche narrano di poeti, eroi semi-divini o semplici visitatori che ci sono arrivati in vita. (prima parte)

MIDIR E ETAIN

Dall’Irlanda il racconto della storia d’amore tra la bella Etain (o Édaín) e il dio Midir (o Midhir o Mired), figlio di Dagda dei Túatha Dé Danann. Quando gli antichi dei si ritirarono nei tumuli, egli visse nel Sidhe di Bri Leith (ora Slieve Golry, presso l’attuale Ardagh, Contea di Longford.) Oggi un  sito minore dal punto di vista archeologico, ma un tempo un centro di grande importanza mitologica al pari del Sidhe di Brú na Bóinne (Newgrange), la storia del rapimento di Etain si svolge in effetti in questi due siti.

Midir (o Mired) andato in visita del figlio adottivo Oengus (Aengus), conobbe la donna più bella d’Irlanda Etain e visse con lei nel Brú na Bóinne per un lungo anno; al momento di ritornare nel suo regno non volle separarsi da Etain e la portò con sè. Midir era già sposato con Fuamnach, ma la prassi del concubinaggio era la normalità presso i Celti, anche se la prime mogli erano gelose delle nuove arrivate. Così Fuamnach si mostrò  arrendevole con il marito e cordiale con Etain meditando però la vendetta.
Grazie alle arti magiche trasformò Etain in una pozza d’acqua dando seguito a un sorprendente ciclo di trasformazioni: al calore nella sala dal trono la pozza si prosciugò trasformandosi in verme e il verme s’imbozzolò per diventare una grande farfalla (o una mosca scarlatta).
Ma Midir non si consolò e tenne la farfalla sulla sua spalla come unica compagnia, facendo infuriare ancora di più la prima moglie. Così Fuamnach evocò un forte vento che allontanò dal Sidhe la fragile farfalla e Etain vagò, chi dice per sette anni, senza mai riuscire a posarsi, finchè un giorno fu sospinta nella sua terra d’origine l’Ulaid e cadde nella coppa della moglie di Etar che dopo aver bevuto vino e farfalla si girò verso il marito e disse ” Sono incinta”. Nove mesi dopo partorì una bellissima bambina,  Etain rinata.


Man mano che cresceva Etain diventava la ragazza più bella d’Irlanda e quando il re di Tara Eochaid Airem (leggendario re supremo d’Irlanda nel II sec) figlio di Finn cercò moglie, i messaggeri gli portarono Etain.
Ma la bellezza di Etain fu ancora fatale per il fratello del re Ailill che s’innamorò di lei soffrendo per il dolore di non poterla avere, fino ad ammalarsi gravemente. Così Etain si prese cura dell’infermo e Ailill finì per confessare il suo amore per lei dicendole che per guarire il suo male doveva riuscire a possederla.
Combattuta Etain acconsentì, non volendo tradire il marito all’interno della casa diede un appuntamento notturno a Ailill sulla collina vicina. Ailill quella notte non si svegliò eppure Etain incontrò un uomo dalle sembianze di Ailill che si finse troppo stanco per un rapporto. Dopo un paio d’incontri notturni con l’uomo misterioso Etain così parlò “Sono qui per incontrare un uomo gravemente malato, che deve guarire, non per te”, allora l’uomo rivelò la sua vera identità svelando il loro precedente amore.

Il mito è tratto dal “Tochmarc Étaíne” (il Corteggiamento di Etain), scritto in Irlanda nel IX secolo – trascritto alla fine del XIV secolo, nel “Libro giallo di Lecan”, arrivato fino a noi.

Così Midir decanta il suo regno chiamandolo Mág Mór (la grande Pianura) per corteggiare Etain e convincerla a lasciare il marito per seguirlo.

A Bé Find, in rega lim,
i tír n-ingnad hi fil rind?
Is barr sobairche folt and;
is dath snechtai corp co ind.
Is and nád bí muí ná taí;
gela dét and; dubai braí;
is lí súla lín ar slúag;
is dath sion and cech grúad.
Is corcur maige cach muin;
is lí súa ugae luin;
cid caín déicsiu Maige Fáil
annam íar n-gnáis Maige Máir.
Cid mesc lib coirm Inse Fáil,
is mescu coirm Tíre Máir;
amra tíre tír as-biur;
ní tét oac and ré siun.
Srotha téithmilsi tar tír,
rogu de mid ocus ḟín,
doíni delgnaidi cen on,
combart cen peccad, cen chol.
Ad-chiam cách for cach leth,
ocus níconn-acci nech:
teimel imorbais Ádaim
dodon-aircheil ar áraim.
A ben, día rís mo thúaith tind,
is barr óir bias fort (chind);
muc úr, laith, lemnacht la lind
rot-bía lim and, a Bé Find.
Donna radiosa, vuoi venire con me
nella magica terra dove sono le stelle?
Petali di primula son là le chiome
e il corpo tutto è color della neve
Là non c’è mio né tuo;
bianchi i denti, nere le ciglia.
Là è delizia per gli occhi la folta assemblea
e ogni guancia ha il colore della digitale.
Porpora il dorso di ogni pianura.
Delizia per gli occhi le uova del merlo.
Se bella da guardare è Mag Fáil [= Ériu]
è desolata per chi ha goduto il Mág Mór.
Se inebriante è la birra di Inis Fáil [= Ériu]
più inebriante la birra del Tír Mór.
Terra incantata è quella che racconto,
non vi muoiono i giovani prima dei vecchi.
Dolce, gentile, a ruscelli sul terreno,
il vino migliore e l’idromele.
Nobile popolo senza macchia
concepisce senza colpa né peccato.
Vediamo ciascuno ed ovunque
e nessuno ci vede.
La tenebra della colpa di Ádam
è impedimento ad essere scorti.
O donna, se vieni tra la mia gente altera
ti si porrà sul capo una corona d’oro;
fresca carne di porco, birra, latte e bevande
accanto a me avrai, mia radiosa signora.

DONNA DI LUCE

La lirica è stata messa in forma di canzone da Angelo Branduardi con il titolo “Donna di Luce” su testo tradotto da Luisa Zappa: i due si incontrano in segreto e Midir promette alla donna che un giorno la condurrà nel suo Mondo.

Angelo Branduardi in Altro e Altrove 2003.

I
Con me vieni, Donna di luce (1)
la dove nascono le stelle…
sono foglie i tuoi capelli,
il tuo corpo è neve.
Bianchi i tuoi denti,
nere le ciglia,
gioia per gli occhi
le tue guance di rosa.
E’ desolata la piana di Fal (2)
per chi ha visto la Grande Pianura (3).
II
Con me vieni, Donna di luce
là dove nascono le stelle
la mia gente cammina fiera
ed il vino scorre a fiumi.
Avrai sul capo una corona
e carne e birra
e latte e miele.
Magica terra…
Là nessuno muore
prima d’essere ormai vecchio.

NOTE
1) così traduce Luisa Zappa il termine irlandese Bé Find (donna radiosa) un termine equivalente all’inglese bright woman
2) l’Irlanda
3) l’altromondo celtico

LA PARTITA A SCACCHI

Etain acconsentì di seguire il dio, ma essendo già sposata con Eochaid non voleva lasciare il marito senza avere ottenuto il suo permesso. Così Midir si presentò al castello di Eochaid per sfidarlo nel gioco del fidchell (una sorta di gioco degli scacchi). All’inizio il premio del vincitore erano cavalli e barche e spade e sempre Midir perdeva contro il nobile irlandese. Alla terza partita però astutamente il dio esclamò “Quello che il vincitore chiederà sarà suo”, così questa volta Midir vinse e chiese come premio un bacio da Etain.
Il marito per non perdere l’onore acconsentì al bacio, Midir prese la donna tra le braccia, la baciò e avvolto nella luce si librò in aria con lei. Tutti i presenti videro due cigni allontanarsi in volo.
Solo al momento del bacio Etain divenne memore del suo passato, ricordò Midir e il loro grande amore, la sua vita immortale nel Sidh e la sua trasformazione.

FONTI
https://celt.ucc.ie/published/T300012.html
http://www.storiamito.it/midir_etain.asp
https://bifrost.it/CELTI/Fonti/Tochmarcetaine.html
http://bardmythologies.com/midir-and-etain/

https://www.gutenberg.org/files/14749/14749-h/14749-h.htm#CHAPTER_VII
http://www.branduardi.info/altroedaltrove/donna.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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