Dame Lombarde

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Dame Lombarde è la versione francese della ballata piemontese Donna Lombarda (Dona Bianca) tramandata fino ai giorni nostri in Italia attraverso un’infinità di varianti regionali, narra la storia di una giovane moglie istigata dall’amante ad avvelenare il marito e di un neonato che miracolosamente comincia a parlare per rivelare l’intrigo. Una tipica murder ballad di area celtica con tanto di evento soprannaturale! (prima parte)

Dame Lombarde

Nata in area piemontese, ben presto con il titolo di L’empoisonneuse (in italiano L’avvelenatrice) o Dame Lombarde la ballata “Dona Bianca”  attraversa le Alpi e arriva in terra francese, le  versioni riportate hanno stessa melodia (anche se gli arrangiamenti non possono essere più diversi) e testi simili.


Allons au bois, charmante dame
allons au bois;
Nous trouverons le serpent verde,
nous le tuerons.
Dans une pinte de vin rouge
nous le mettrons;
Quand ton mari viendra de chasse,
grand soif aura.
Tirez du vin, charmante dame,
tirez du vin!
– Oh, par ma foi, mon amant Pierre(1),
n’y a de tiré.
L’enfant du brés jamais ne parle,
a bien parlé:
– Ne buvez pas de ça, mon père,
vous en mourrez!
– Buvez ça vous, charmante dame,
buvez ça vous.
– Ah, par ma foi, mon amant Pierre,
n’a point de soif
Elle n’a pas bu demi-verre,
s’est renversée
Elle n’en a pas bu le plein verre,
a trépassé

Traduzione italiana Cattia Salto
“Andiamo nel bosco, bella dama
andiamo nel bosco
e troveremo un serpente verde
e lo uccideremo.
Dentro a un litro di vino rosso
lo metteremo;
quando tuo marito tornerà dalla caccia
avrà tanta sete.”
“Mescete il vino, bella dama,
mescete il vino”
“In fede mia, al mio amato Pierre
non lo mescerò.”
Il bambino in fasce che non parla
si mette a parlare
“Non bere, padre mio
voi morrete!”
“Bevete voi, bella dama
bevete voi”
“In fede mia, amato Pierre mio
non ho sete.”
Bevve nemmeno mezzo bicchiere
che stramazzò
bevve nemmeno un bicchiere pieno
che morì

NOTE
1) nella versione francese vediamo un vero e proprio triangolo amoroso con amante e marito che sono amici e vanno a caccia insieme. La donna si tradisce perchè rifiuta di servire il vino avvelenato all’amante

Véronique Chalot in J’ai Vu Le Loup, 1978. Atmosfere medievali, oniriche e ipnotiche e la voce da fata incantatrice

[Scrive Flavio Poltronieri. “nel volume pubblicato da Henri Davenson, nel 1946 “Livre des chansons, ou introduction à la chanson populaire française” (Editions de La Braconnière – Neuchâtel), compare una versione della complainte raccolta nella regione del Mauriac (dipartimento del Cantal) che risulta essere proprio quella utilizzata nel 1974 dai Malicorne nel loro disco d’esordio. Però nel testo originale la “Dame Lombarde” non compare e al suo posto la protagonista è una “charmante brune”.
Inoltre viene del tutto omessa l’ultima quartina:

“Ah! maudit soit le fils d’un prince,
Le fils d’un roi!
Il m’a fait prendre un abrivage,
Mourir me faut!”]

Malicorne in Colin 1975

Audrey Le Jossec-Nicolas Quemener Quartet live

The Rossignolet/L’empoisonneuse

Diverso testo  diversa melodia  ma stesso soggetto, la ballata (Alta Savoia) è talvolta intitolata “The Rossignolet” (da non confondersi con il titolo “Rossignolet du bois”)


I
Rossignolet du bois joli (1)
Mais enseignez-moi donc
Mais enseignez-moi donc
Enseignez-moi de la poison
C’est pour empoisonner
C’est pour empoisonner
II
Pour empoisonner mon mari
Qui est jaloux de moi (bis)
Allez là-haut sur ces coteaux
Là vous en trouverez (bis)
III
La tête d’un serpent maudit
Là vous le couperez
Entre deux plats d’or et d’argent
Là vous la pilerez
IV
Dans une chopine de vin blanc
Là vous la verserez
Quand votre mari r’viendra des champs
Grande soif il aura
V
Il vous dira : Belle Isabeau
Apporte-moi de l’eau
Vous lui direz : c’est pas de l’eau
C’est du vin qu’il vous faut
VI
A mesure que la belle versait
Le vin il noircissait
L’enfant qui était dans son berceau
Son père avertissait
VII
Papa, papa n’en buvez pas
Ca vous ferait mourir
Il lui a dit : Belle Isabeau
T’en boiras devant moi
VIII
Oh ! non, oh ! non mon cher mari !
Oh ! non, je n’ai point soif
La mort devrait-elle y passer
La belle vous en boirez !(2)
IX
Pour la couronne du roi de France,
Oui moi je le boira et je le finirai
Ah ! que maudite soit ma voisine
De m’avoir enseigné

Traduzione italiana Flavio Poltronieri*
I
“Usignolo del bosco grazioso
Istruitemi dunque
Istruitemi dunque
Istruitemi sul veleno
E’ per avvelenare
E’ per avvelenare
II
Per avvelenare mio marito
Che è geloso di me”
“Andate lassù su queste colline
E là ne troverete
III
La testa di un serpente maledetto
Là, la taglierete,
E tra due piatti d’oro e d’argento
Là, la pesterete
IV
In una pinta di vino bianco
Là, lo verserete
Quando vostro marito tornerà dai campi
Avrà una gran sete
V
Vi dirà: Bella Isabella
Portatemi dell’acqua
Voi gli direte: non è dell’acqua
E’ del vino che avete bisogno”
VI
Man mano che la bella versava
Il vino s’intorbidiva,
Il bambino che era nella culla
Avvertì suo padre
VII
“Papà, papà non bevetene
Questo vi farà morire!”
Lui le ha detto: “Bella Isabella
Tu ne berrai davanti di me”
VIII
“Oh! No, oh! No mio caro marito!
Oh! No, io non ho proprio sete”
“La morte dovrà passare di quà
Bella bevetene voi!”
IX
“Per la corona del re di Francia
Si, lo berrò e lo finirò.
Ah! Maledetta sia la mia vicina
Per avermi istruito “
NOTE
versione segnalata da Flavio Poltronieri che traduce e scrive: “In Francia, prima della Rivoluzione del 1789, il matrimonio era un evento assolutamente definitivo che poteva concludersi solo con la morte di uno dei due coniugi e questo spiega anche il fiorire di tutte quelle ballate che conosciamo e che raccontano di spose infelici o uccise (che strano, ne parlo al passato come se di questi tempi…….)
1) la versione rivisitata così inizia
Rossignolet du bois, rossignolet sauvage,
apprends-moi ton langage, apprends-moi-z à parler,
apprends-moi la manière comment il faut aimer.
2) nella versione piemontese il marito costringe la moglie mostrandole la spada

Ecco ancora  una versione che mescola i due testi ma con finale diverso: è solo il marito a morire per il veleno


I
Rossignolet du bois joli enseigne-moi je t’en prie
Enseigne-moi de la poison c’est pour empoisonner
II
Pour empoisonner mon mari qui est jaloux de moi
Allez là-bas sur ces cours d’eau là vous en trouverez
III
La tête d’un serpent méchant là vous la couperez
Dans un grand plat d’or et d’argent là vous la pillerez
IV
Quand votre mari arrivera du champ un grand soif il aura
Il vous dira ma bonne dame donnez-moi donc de l’eau
V
Vous lui direz mon cher mari ce n’est pas de l’eau qu’il faut
C’est bien du vin mais pas de l’eau que vous boirerez
VI
Tout pendant qu’il en buvait le vin qui noircissait
L’enfant qui était dans le berceau son père avertissait
VII
N’en buvez pas de ce vin-là car ça vous ferait mourir
Pour moi la mort vraie y passait la grand soif que j’avais
La Part du Feu in Le Vent du Nord, 2009 

Traduzione italiana Cattia Salto
I
“Usignolo del bosco gaio mostratemi vi prego
mostratemi il veleno per avvelenare
II
per avvelenare mio marito che è geloso di me!”
“Scendete per quel corso d’acqua e là troverete
III
la testa di un serpente maledetto la taglierete
e dentro a un vassoio d’oro e d’argento la pesterete
IV
Quando vostro marito tornerà dai campi avrà tanta sete,
vi dirà – mia bella dama, portami dell’acqua-
V
E voi gli direte – mio caro marito non di acqua hai bisogno
ma di vino, non è l’acqua che berrete-“
VI
Mentre beveva il vino diventava torbido
e l’infante che stava nella culla avvertì suo padre
VII
“Non bere quel vino che vi farà morire!”
Ma la tanta sete che avevo mi uccise (1)
NOTE
1) è il marito avvelenato a recare la testimonianza della sua morte

FONTI
http://faculty.complit.illinois.edu//rrushing/Kithara/Notes/Entries/2011/10/23_Dame_Lombarde.html
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=42932

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

3 Risposte a “Dame Lombarde”

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