Clarinda, mistress of my soul

“Clarinda mistress of my soul” è un canto d’amore scritto nel 1788 da Robert Burns alla sua Musa Agnes McLehose.

Nell’ottobre 1787 Burns ritorna ad Edimburgo dal suo tour letterario per il lancio della sua seconda edizione di poesie nell’aprile di quell’anno. E in occasione di un tea-time incontra Agnes il 4 dicembre 1787. Lei rimane affascinata dal personaggio, e lo invita nel suo salotto per un tè, lui si lussa un ginocchio e non può camminare e resta immobilizzato nella sua stanza per parecchi giorni.
I due iniziano un lungo carteggio sotto gli pseudonimi di “Sylvander” e “Clarinda”(1) diventando sempre più intimi, si scambiano confidenze e scoprono molte affinità.
Il 30 dicembre Burns scrive all’amico capitano Richard Brown

“Almighty Love still ‘reigns and revels’ in my bosom; and I am at this moment ready to hang myself for a young Edinr. Widow, who has wit and beauty more murderously fatal than the assassinating stiletto of the Sicilian banditti, or the poisoned arrow of the savage African.”

L’Onnipotente, amore ancora “regna e festeggia” nel mio cuore; e sono pronto a impiccarmi per una giovane vedova di Edimburgo, che ha ingegno e bellezza più mortalmente fatali dello stiletto assassino dei banditi siciliani, o della freccia avvelenata del selvaggio africano.”

Burns riesce finalmente a fare visita a Clarinda il 5 gennaio usando una portantina e i due iniziano a frequentarsi oltre che a scriversi, le esperienze si fanno intime

dopo l’incontro del 23 gennaio Clarinda scrive: “I am neither well nor happy. My heart reproaches me of last night. If you wish Clarinda to regain her peace, determine against everything but what the strictest delicacy warrants… Delicacy, you know, it was which won me to you .. : take care you do not loosen the dearest, most sacred tie that unites us.”
Il 26 gennaio Burns risponde: “Perhaps the ‘line’ you had marked was a little infringed,” e Clarinda replica “but, though I disapprove, I have not been unhappy about it.”

Clarinda: “Non sto bene né sono felice. Il mio cuore mi rimprovera per ieri sera. Se vuoi che Clarinda riconquisti la pace, deciditi contro tutto tranne ciò che la più rigorosa delicatezza garantisce.. Delicatezza, lo sai è quello che mi ha conquistato di te.. : attento a non sciogliere il più caro e sacro legame che ci unisce.
Sylvander: “Forse la ‘linea’ che avevi segnato è stata un po’ violata”
Clarinda “ma, anche se disapprovo, non ne sono stata scontenta”.

Clarinda, mistress of my soul

La poesia viene pubblicata nello SMM Vol II al numero 198(2) e Burns la scrive alla sua imminente partenza da Edimburgo per ritornare da Jean Armour, il Bardo nei primi mesi del 1788 era diventato padre di due gemelli e ad aprile si sposa. Anche per la moglie compone una poesia d’amore I love my Jean e per lei affitta un appezzamento di terra a Ellisland nel Dumfriesshire. Evidentemente la sua stella ad Edimburgo si era offuscata..

Clarinda, mistress of my soul,
The measur’d time is run!
The wretch beneath the dreary pole,
So marks his latest sun.

To what dark cave of frozen night
Shall poor Sylvander hie;
Depriv’d of thee, his life and light,
The sun of all his joy?

We part- but by these precious drops,
That fill thy lovely eyes,
No other light shall guide my steps,
Till thy bright beams arise!

She, the fair sun of all her sex,
Has blest my glorious day;
And shall a glimmering planet fix
My worship to its ray?

Clarinda, signora della mia anima,
il tempo ha compiuto il suo cammino!(i)
L’infelice, sotto il triste cielo
così contempla l’ultimo sole.

In quale buio antro della notte gelida
potrà rifugiarsi il povero Sylvander;
senza di te, sua vita e luce,
sole di tutte le sue gioie?

Ci separiamo -ma dalle preziose lacrime
che riempiono i tuoi occhi belli,
[so che] nessun’altra luce condurrà i miei passi
finchè non sorgeranno i tuoi raggi luminosi.

Lei, il più bel sole di tutto il suo sesso,
ha benedetto la mia alba;
e allora potrà un pianeta luccicante fissare
la mia adorazione al suo splendore?

NOTE
(i) letteralmente “il tempo misurato è scappato” il richiamo è alla meridiana che misura il percorso del tempo con il movimento del sole e in particolare alla meridiana orizzontale, un elemento ornamentale dei giardini formali. Lo stilo cioè l’asta che sporge dal quadrante è parallela all’asse di rotazione terrestre (stilo polare) e proietta l’ombra sul quadrante per segnare il tempo

SMM 1788 n 198 Melodia: Clarinda
Compositore della melodia: J.G.C. Schetky (3)
(violinista della Musical Society di Edimburgo)

Compositore della Melodia:
Johann Nepomuk Hummel (1824)(4)

(1) https://scholarcommons.sc.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1533&context=ssl
https://www.pure.ed.ac.uk/ws/portalfiles/portal/23705576/MacQueen_AE_FOND_KISS_submitted.pdf
(2) https://digital.nls.uk/special-collections-of-printed-music/archive/91261250
(3) https://burnsc21.glasgow.ac.uk/clarinda-smm/
(4) https://burnsc21.glasgow.ac.uk/farewell-dear-mistress-of-my-soul-gt/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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