Il cavallante mestiere perduto: Ploughman Lads

Ploughman Lads

Ploughman Lads erano i cavallanti agricoli, dei tempi in cui l’aratro era trainato dalla forza animale (e si dicevano bifolchi se a tirare l’aratro erano i buoi), il soggetto preferito delle bothy ballad le canzoni dei braccianti stagionali e salariati agricoli nelle grandi fattorie nel Nord Est della Scozia (in particolare l’Aberdeenshire).
Si occupavano dell’aratura, erpicatura e dissodamento dei campi e della cura degli animali da lavoro a loro affidati.


The Ploughboy Lads (Robert Burns)
Ploughman Lads
The Bothy Lads/Hishie ba

The Plooman Laddies / Ploughman Lads/Ploo’boy Laddies

Roud 3448 ; Mudcat 2588 , 54646 ; trad.]

Ploughman Lads/The Plooman Laddie è un brano che proviene dalla tradizione orale dell’Aberdeenshire e inizia con “Doon yonder den there’s a plooman lad” (in inglese Down yonder glen there’s a ploughman lad) nella versione collezionata da Lucy Stewart (1901- 1982).
Alcune versioni si trovano nella raccolta Greig-Duncan anche se con melodie diverse (Ploman Laddies, The Praise of Ploughmen) come pure la versione “The Ploman Laddie” in Bothy Songs and Ballads di Ord (1930) sulla melodia “The Rigs O Rye”.

Hamish Henderson commenta nelle note della versione di Isla St. Clair

Now one of the most popular songs in the Scots folk revival, The Plooman Laddies was put into circulation comparatively recently—in 1959, when it was recorded (on the family’s tape-recorder) by Lucy Stewart of Fetterangus. It descents from a much longer ploughman song, sung to the tune of The Rigs o’ Rye, but Lucy’s version has distilled from the earlier words and tune an intense lyric love-song unsurpassed in North-east erotic tradition.” (da qui)

“Una delle canzoni più popolari del revival folk scozzese, The Ploman Laddies è stata messa in circolazione relativamente di recente, nel 1959, quando è stata registrata (sul registratore di casa) da Lucy Stewart dei Fetterangus. Discende da una canzone dei contadini molto più lunga, cantata sulla melodia The Rigs o’ Rye, ma la versione di Lucy ha sublimato dei versi precedenti sulle note di un’intensa canzone d’amore senza pari nella tradizione erotica del nord-est.

Una giovane ragazza è innamorata del cavallante e lo preferisce al mercante, al mugnaio e al fabbro, lavori molto più redditizi, ma la bellezza e la prestanza del giovane vincono sulla ricchezza.


I
Doon yonder den(1) there’s a plooman lad
Some simmer’s day he’ll be aa my ain
And sing laddie aye, and sing laddie o
The plooman laddies are aa the go(2)
II
In yonder toon ah could hae gotten a merchant
But aa his gear wisna worth a groat(3)
III
Doon yonder den ah could hae gotten a miller
But aa his dust wad hae deen me ill(4)
IV
I see him comin frae the toon (5)
wi aa his ribbons (6) hingin roon and roon
V
I love his teeth (hair), an I love his skin
I love the verra cairt he hurls(7) in
VI
It’s ilka(8) time I gyang(9) tae the stack
I hear his wheep gie the ither crack(10)

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
In fondo alla valle c’è un giovane cavallante
in qualche giorno d’estate sarà tutto mio
e canta ragazzo si e canta ragazzo oh
i cavallanti si vestono bene
II
Nella città laggiù avrei potuto avere un mercante
ma tutta la sua mercanzia valeva ben poco,
III
In quella valle lontana avrei potuto avere un mugnaio
ma tutta quella farina mi avrebbe fatto ammalare.
IV
Lo vedo arrivare dalla fattoria
tutto infiocchettato a destra e a manca
V
Amo i suoi denti (capelli) e il suo incarnato
amo il carretto che conduce
VI
E’ quasi ora di andare al covone
sento le sue grida dare un altro comando

NOTE
1) Den: narrow wooded valley
2) Aa the go: in fashion, all the rage. Gli aratori erano un gradino sopra agli altri lavoratori agricoli.
3) Groat: archaic Scottish coin of low value
4) Deen me ill: made me sick
5) le grandi fattorie sono dette toon, impropriamente tradotte con town
6) With all of his ribbons hanging down
: probabilmente si riferisce alla pariglia di cavalli infiocchettati e tirati a lucido, oppure ai premi vinti per le gare tra cavallanti durante le fiere di paese
7) Hurls: rides (in a wheeled vehicle) cairt potrebbe essere anche l’erpice:

i versi in inglese: I’ll love his face, I’ll love his skin, I’ll love the very cart he harrows in.
8) Ilka: every
9) Gyang: go
10) riferito agli ordini impartiti ai cavalli, forse si tratta di una gara tra aratori

Lucy Stewart  su Tobar an Dualchais

 Isla St. Clair in Isla St Clair Sings Traditional Scottish Songs. 1971 che mantiene tutta l’immediatezza della versione di Lucy Stewart.
Tannahill Weavers live con il titolo di Ploo’boy Laddies
Alasdair Roberts in The Crook of My Arm 2001
Rachael McShane & The Cartographers in When all is still 2018 (dalla versione inglese di Nick Jones)

continua BOTHY LADS

FONTI
http://www.folkways.si.edu/lucy-stewart-scottish-ballad-singer/childrens-world/music/article/smithsonian
http://www.tobarandualchais.co.uk/fullrecord/59336/1
http://www.tannahillweavers.com/lyrics/1146lyr3.htm
https://projects.handsupfortrad.scot/scotlandsings/scots-songs/#plooman
http://sangstories.webs.com/ploomanladdies.htm
https://mainlynorfolk.info/nic.jones/songs/ploughmanlads.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=2588
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=54646

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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