Canti tradizionali di St Kilda

Canti tradizionali di St Kilda, un minuscolo arcipelago a occidente delle Ebridi Esterne,così isolato da essere proprio ai Confini del Mondo (ben 64 km di oceano) dalle Ebridi:

Iorram Suirghe
Leac na Gàdaig
Mo ghaol òigear a’ chùil duinn

Tra i canti tradizionali di St Kilda troviamo canti d’amore, lament, ninnananne, iorram e waulking song tutti in gaelico scozzese nella parlata tipica dei Kildani. Un buon numero sono stati raccolti da Anne Lorne Gillies che nel 2004 ha registrato il CD “An Long Hirteach (St Kilda Mail-Boat)

Canti tradizionali di St Kilda
Canti tradizionali di St Kilda

ORAN NA HIORTAICH – “THE ST KILDANS’ SONG”

John “Seonaidh Beag” Macmillan nel 1968 formò The Lochies con il fratello Angus e il loro amico Donnie “Gazette” Macinnes! Hanno inciso parecchi album, il primo nel 1972 “Westerly Gaels”; a seguire “Lewis Folk”, “Home to Lewis”, “North by North West”, “Slainte Math”, “Lewisbound” e l’utlimo nel 1998, Tir Aluinn.

[al momento non ho trovato il testo]

The Lochies in Oran na Hiortaich – “The St Kildans’ Song”

St. Kilda Lament

Dalla raccolta di McDonald Collection 1760 arr. by Wolfy O’Hare

Gura thall ann an Sòaigh / It was over in Soay – St. Kildan lament

Ellen NicDhòmhnaill
Riona Whyte (Riona NicIlleBhàin)

Gura thall ann an Sòaigh nota come  “St Kildan’s Lament” venne raccolta nel 1770 dal Rev. Ewen MacDiarmid, un sacerdote del Perthshire. [The McDiarmid MS Antholog: Poems and Songs Mainly Anonymous from the Collection Dated 1770] Un isolano è caduto dalla scogliera dell’isolotto di Soay, i suoi famigliari non possono fare nulla per soccorrerlo.

Questi lament erano molto diffusi tra i Canti tradizionali di St Kilda, stante il pericolosissimo lavoro di cattura degli uccelli che vivevano tra gli scogli. Il popolo degli Uccelli di St Kilda

Gura thall ann an Sòaigh
dh’fhàg mi ’n t-òganach gleusta,
urradh dhèanamh mo thacar
’s tabhairt dhachaigh na sprèidhe,
tabhairt dhachaigh na sprèidhe.

’S Ged a chaidh thu sa chreig ud
cha b’ e ’n t-eagal a lèir thu,
’s ann a rinn do chas sraonadh,
’s cha do dh’fhaod thu rithist èirigh.

(’S ann) bha t’ fhuil air a’ chloich ud,
bha do lot an dèidh èirigh,
bha thu muigh air bhàrr stuaighe,
’s muir gad fhuasgladh o chèile. 

Nuair a thàinig do mhàthair
cha do chàirich i ’m brèid oirr’;
nuair a thàinig do phiuthar
bha sinn dubhach le chèile. 

Nuair a thàinig do bhràthair
cha do chaomhainn e ’n èigheadh:
bha sinn dubhach is cràiteach
gad amharc an cèin uainn. 

Tha mo chuid-s’ de na h-eunaibh
anns na neulaibh ag èigheach,
tha mo chuid-s’ de na h-uighean
aig a’ bhuidhinn as treubhaich’. 

“A young man from Hirt has slipped and fallen to his death while working in the neighbouring island of Soay. The rocks are saturated with his blood and his body is being torn apart by the waves while his family watches helplessly: his normally modest mother rushes to the scene without even stopping to cover her hair; his sister and brother cannot control their weeping; and his widow describes the terrible scene and her predicament without the man who provided for her.
Her share of the birds now scream in the skies, and the angels have her share of the eggs.”

Scrive Anne Lorne Gillies nella sua raccolta Songs of Gaelic Scotland (Birlinn): Un giovane di Hirta è scivolato ed è morto mentre lavorava nella vicina isola di Soay. Le rocce sono sature del suo sangue e il suo corpo viene squassato dalle onde mentre la sua famiglia osserva impotente: la madre, normalmente modesta, si precipita sul posto senza nemmeno fermarsi a coprirsi i capelli; sorella e fratello non riescono a controllare il pianto; e la vedova descrive la terribile scena e la sua situazione senza l’uomo che si prendeva cura di lei.
La sua parte di uccelli ora urla nei cieli e gli angeli avranno la sua parte di uova.

Do dhà shùil bheag bhiolach / Your two beady little eyes

Una ninnananna registrata dalla signora Janet MacLeod che viveva a Harris negli anni ’50 e l’aveva imparata da una signora di S Kilda che si trovava a Harris prima della Prima Guerra Mondiale.
La parlata caratterista del gaelico scozzese dell’isola è evidente nelle parole
biolach (biorach), leig (ruig) e alam (orm)

Una melodia decisamente inquietante come ninna-nanna: una donna è rimasta sola ad accudire il bambino, mentre il resto del paese è salito ai pascoli. Un uccello marino dagli occhi scintillanti la guarda da una fessura della roccia.

Ellen MacDonald & Niteworks

Do dhà shùil bheag bhiolach
gam choimhead tron toll
’s cha leig mi ort, cha leig mi ort. 
Tha càch aig a’ bheinn
’s tha mis’ aig a’ chloinn
’s cha leig mi ort, cha leig mi ort.

Ma thig Ailean gu baile
’s gu ruig e dh’alam (orm)
bidh sinn aoibhneach ò,
bidh sinn aoibhneach ò.

VERSIONE INGLESE

Your two sharp wee eyes 
Watching me through the gap
And I can’t reach you, I can’t reach you
The others are on the hill
and I’m with the children
and I can’t reach you, I can’t reach you

If Alan comes home
and reaches me
we’ll be happy, O, we’ll be happy, O

Versione italiana Cattia Salto

I tuoi occhietti scintillanti
mi guardano dalla fessura
e non riesco a raggiungerti, non riesco a raggiungerti.
Gli altri sono sull’altura
e io sono con il bambino
e non riesco a raggiungerti, non riesco a raggiungerti.

Se Alan arriva
e mi raggiunge
sarò felice, sarò felice

Thulgag bhòidheach / Lovely “Tulgag” / Dà Òran mu Shàoigh

This is a song in praise of a boat that took the men of Hirt over to Soay and the other islands to tend their animals and hunt birds. Calum Ferguson points out that the St Kildans chose names for their boats which reflected their smallness: “Thulgag” is no more than a “Little Dent” in the ocean, and “Faiche” (in the next song) is a “Little Hole on the Shore where Crabs and Lobsters Hide”. But of course the importance of their boats to the community was immeasurable. The melody and first verse are traditional St Kildan. Verses 2 and 3 were added by Calum himself, and published in Hiort far na laigh a’ ghrian.”

Julie Fowlis · Kathleen MacInnes in Between Islands 2020 Thulgag bhòidheach / Iorram Suirghe
Riona Whyte (Riona NicIlleBhàin)

anche in Tobar an Dualchais da Margaret MacIver

Scrive Anne Lorne Gillies nella sua raccolta Songs of Gaelic Scotland (Birlinn): “Questa è una canzone in lode di una barca che ha portato gli uomini di Hirta a Soay e nelle altre isole per accudire i loro animali e cacciare gli uccelli. Calum Ferguson sottolinea che i Kildiani hanno scelto nomi per le loro barche che riflettevano la loro piccolezza: “Thulgag” non è altro che un “Little Dent” nell’oceano, e “Faiche” (nella canzone successiva) è un “Piccolo buco nella riva dove si nascondono granchi e aragoste “. Ma ovviamente l’importanza delle loro barche per la comunità era incommensurabile. La melodia e la prima strofa sono tradizionali di St Kilda. Le strofe 2 e 3 furono aggiunte dallo stesso Calum e pubblicate in Hiort far na laigh a ’ghrian.

Thulgag bhòidheach, thulgag bhòidheach, thulgag bhòidheach null gu Sòaigh.
Thulgag eile seo, thulgag eile seo,
thulgag eile seo, null chun nan eileanan. 

Ruiteag air sàl i, ruiteag air sàl i, ruiteag air sàl i, aotrom, àlainn. Cuinneag fo ràmh i, cuinneag fo ràmh i, cuinneag fo ràmh i, aonrag aighearach. 

Cuideachd an eunlaith, cuideachd an eunlaith, cuideachd an eunlaith, aoibhneach, sgiamhach. Greadhnachas beadarach, greadhnachas beadarach, greadhnachas ciatach, eun a’ ceilearadh.

il canto è collegato allo Iorram Suirghe riportato da Alexander Carmichael e nel suo Carmina Gadelica (1900) dalla testimonianza della vecchia Effie MacCrimmon

E per concludere Leaving St. Kilda un omaggio ai pochi sopravvissuti dell’isola che la lasciarono definitivamente il 29 Agosto 1930. Il brano composto dal piper Willie Ross

Di fatto isolato dalla terra ferma per buona parte dell’anno, il piccolo arcipelago di St Kilda è stato abbandonato nel 1930 (erano rimasti in 36). L’anno dopo venne acquistato dal marchese di Bute (appassionato ornitologo), che alla sua morte nel 1957 lo cedette al National Trust for Scotland.
Nel 1967 Christopher Mylne girò un filmato per la National Trust for Scotland sull’isola dal titolo St. Kilda, The Lonely Island. Il filmato della durata di 36 minuti è visibile cliccando sul link
St. Kilda, The Lonely Island

La scheda di approfondimento in Terre Celtiche Blog


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Una risposta a “Canti tradizionali di St Kilda”

  1. Una volta avevo letto che i bambini da quelle parti morivano troppo spesso e fu un’infermiera che prese ad utilizzare lo sterco degli uccelli per sigillare i cordoni ombelicali dei piccoli appena nati. Così le infezioni furono debellate. Gli Ossian hanno titolato il loro secondo disco «St. Kilda Wedding» (1997) e i Tannahill Weavers, nel 1996, uno dei loro «Leaving St. Kilda». Hirta, l’isola maggiore dell’arcipelago possiede le scogliere più alte dell’intero Regno Unito.

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