Caitilín Ní Uallacháin

donna con arpa personificazione dell'Irlanda

Caitilín Ní Uallacháin (in inglese Katty Hualloghan) è il titolo di un canto giacobita irlandese settecentesco, attribuito al maestro di scuola William Heffernan (di Lattin) abbinato a una melodia che conobbe una grande fortuna nell’Ottocento, essendo stata associata alla poesia di Sir Samuel Ferguson, “The Lark in the clear air” .

Il canto si inserisce nel filone delle aisling song in cui il poeta viene abbagliato, al sorgere dell’alba, da una visione soprannaturale: una splendida fanciulla personificazione dell’Irlanda è in mestizia e predice un tempo in cui la terra irlandese sarà libera. Il tema conobbe una grande fioritura nel Settecento, quando i poeti irlandesi dovevano nascondere il loro nazionalismo nella poesia bucolica di genere amoroso. (vedi)

UNA VECCHIA DEA: Katty Hualloghan

Caitilín Ní Uallacháin
Macha Curses The Men Of Ulster – Stephen Reid (1904)

Qui però l’Irlanda non è una fanciulla ma una “povera vecchia” (la Sean-Bhean bhocht – scritto foneticamente come “the Shan Van Vocht”), la signora Katty Hualloghan – Cathleen o Kathleen Nì Houlihan-,  padrona di quattro campi verdi (cioè le quattro province in cui è divisa per tradizione l’Irlanda). Il nome è anche il titolo di una opera teatrale di W.B. Yeats e Lady Augusta Gregory ambientata nel 1798.

Cathleen mitica regina d’Irlanda è una dea-guardiana che appartiene alla terra, la personificazione della dea Ana (iath nAnann -la terra di Ana ) costretta all’esilio dai troppi stranieri che l’hanno vilipesa e che vaga in cerca di aiuto, così è una dea decaduta, povera, invecchiata, scacciata da casa. Ma è pur sempre una dea e ancora chiede sacrifici umani, incanta i giovani uomini e li convince a dare la vita per amor suo: la Cathleen di Yeats ringiovanisce poi nutrendosi del sangue degli eroi.

Caitilín Ní Uallacháin è riportato nel “Ancient Music of Ireland” di George Petrie vol II pg 8 (vedi) che così scrive

Of this song at least two versions have been already printed, and both with English metrical translations, – one by the late Mr. Edward Walsh, in his “Irish Popular Songs,” and the other by Mr. John O’Daly, in his “Poets and Poetry of Munster,” the versifications in which were made by the late James Clarence Mangan.
In both these works the authorship of this song is assigned, but, as it would appear, erroneously, to one of the Irish poetic celebrities of the eighteenth century, – a blind Tipperary poet named William O’Heffernan; for Mr. Curry has supplied me with a copy of the song which he transcribed from a manuscript now in his possession, and which was written in the year 1780 by a distinguished Clare scribe and Irish scholar, named Peter Connell, or O’Connell; and as in this MS. the name William O’Hanrahan is given as that of its author, such authority is certainly superior in weight to any that has been, or probably could be, assigned for ascribing it to the Tipperary poet; for it can scarcely be doubted that Connell was personally acquainted with its true author.

“Di questa canzone sono già state stampate almeno due versioni, ed entrambe con traduzioni metriche in inglese, – una del compianto Edward Walsh, nelle ” Irish Popular Songs “, e l’altra di John O’Daly, nei “Poets and Poetry of Munster”, le cui versificazioni furono fatte dal compianto James Clarence Mangan.
In entrambe queste opere la paternità dei testi viene, ma come parrebbe erroneamente, assegnata a una delle celebrità poetiche irlandesi del diciottesimo secolo, – il poeta cieco di Tipperary William O’Heffernan; poiché il signor Curry mi ha fornito una copia della canzone che ha trascritto da un manoscritto ora in suo possesso, e che è stata scritta nell’anno 1780 da un illustre scrittore e studioso irlandese di Clare, di nome Peter Connell, o O’Connell; e come in questo manoscritto il nome William O’Hanrahan è dato come quello del suo autore, tale autorità ha un peso certamente superiore rispetto a qualsiasi altra attribuzione, che avrebbe potuto assegnarla al poeta di Tipperary; non possiamo dubitare che Connell conoscesse personalmente il suo vero autore.”

Nella canzone il poeta spera in una sconfitta inglese in guerra con le potenze del tempo, e invoca la libertà dell’Irlanda.

LA MELODIA

Il testo fu associato a una melodia intitolata Kathleen Nowlan  scritta da Edward Bunting nelle sue notazioni, da non confondersi però con la melodia Kitty Nowlan sempre annotata da Bunting e trascritta nelle raccolte della Irish Folk Society: fu Charlotte Milligan Fox (1864-1916) a far pubblicare la vecchia melodia irlandese Kathleen Nowlan  nel volume VIII della Raccolta

tutta la storia dietro la canzone viene raccontata in questo video di Eugene Dunphy

FONTI
http://www.writerscafe.org/writing/B-Medb/248036/
https://archive.org/details/petriecollection01petr
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=33347

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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