Let the Bulgine Run, sea shanty

Bulgine Run (Let the Bulgine Run) è una sea shanty meno conosciuta di Eliza Lee (Clear the Track, Let the Bulgine Run) con la quale condivide la frase “Let the bulgine run.”
Secondo Stan Hugill “bulgine” o “bullgine” e un termine gergale americano  per  “locomotiva”, su Mudcat leggiamo “Bullgine è, in effetti, un termine applicato a una piccola locomotiva a vapore che corre su binari brevi e di solito viene utilizzata per trasportare le navi attraverso le chiuse e i canali.
Un motore a asino è un motore fisso che potrebbe essere utilizzato a bordo della nave per alimentare un argano o per far funzionare una pompa” (da qui)

Potrebbe trattarsi come ipotizza Hulton Clint di un termine gergale utilizzato nei minstrel songs

(English translation)
Bulgine Run (Let the Bulgine Run) is a lesser known sea shanty than Eliza Lee (Clear the Track, Let the Bulgine Run)with whom it shares the phrase “Let the bulgine run.”
According to Stan Hugill “bulgine” or “bullgine” is an American slang term for “railway engine”, on Mudcat we read “Bullgine is, indeed a term applied a small steam loco-motive which runs on short tracks and is usually used to haul ships through locks and canals. A donkey engine is a stationary engine which might be used on board ship to power a winch or to run a pump.” (from here)

JOHN BULL

la locomotiva John Bull

Ritornato negli Stati Uniti nel 1831 con una locomotiva smontata, Robert Stevens [figlio del colonnello Stevens, considerato il padre delle ferrovie americane] cominciò a farla riassemblare dal meccanico della rete [compagnia Camden & Amboy], Isaac Dripps. Sembra però che mancassero le istruzioni e, in assenza di precise indicazioni, Dripps fece di testa sua. La locomotiva venne assemblata con una forma del tutto diversa da quella prevista dal fornitore. La macchina viaggiava con una traiettoria piuttosto imprecisa a causa degli eccessivi giochi laterali degli assi, dovuti al montaggio improvvisato. Dripps pensò allora di dotare la locomotiva di un terzo asse supplementare posto in avanti, montato su un piccolo telaio articolato rispetto a quello principale, inventando così il carrello-sterzo anteriore, ma per far questo dovette smontare le bielle di collegamento tra gli assi lasciando così la macchina con un solo asse motore anziché i due previsti.
Su questo carrello-sterzo collocò anche un cacciapietre a forma di cuneo per eliminare tutto ciò che poteva depositarsi o ingombrare i binari delle linee mal custodite: pietre, rami, alberi, animali, ecc. Questo “cowcatcher” (scaccia mucche) diventò la caratteristica delle locomotive americane.
Successivamente alla locomotiva fu montata una cabina in legno per proteggere le squadre di guida dalle intemperie e anche il tender fu chiuso per avere sempre legna asciutta da ardere.
La locomotiva entrò in servizio solo nel novembre del 1833, dovendo attendere che la breve linea Camden-Bordentown, lunga 42,5 km, fosse ultimata. Rimase in funzione fino al 1866, poi venne parcheggiata in uno dei depositi della Pennsylvania Railroad che, nel frattempo, aveva acquistato la linea. Dimenticata, la locomotiva rimase intatta e, nel 1885, la Pennsy la regalò allo Smithsonian’s National Museum of American History di Washington, dove si trova tuttora. (Gian Michele Sambonet tratto da qui)

Let the Bulgine Run

Roud 810 ; Ballad Index LoF029 ; trad.]

Intitolata Run, Let the Bulgine Run per distinguerla dalla più famosa Clear the Track, Let the Bulgine Run (Liza Lee) viene data sia come halyard shanty (Stan Hugill) che come capstan shanty (John Short)

JOHN SHORT: BULGINE RUN

Scrivono i curatori del progetto Short Sharp Shanties Short disse a Sharp che era una capstan shanty. Certamente ai tempi di Hugill, “Era una canzone per alaggio, sebbene Sharp la desse come cabestano”. Colcord e Bullen ce l’hanno come una halyard shanty, L.A. Smith come preferita per il pompaggio, anche se, come dice Hugill, “mescola irrimediabilmente assoli e cori”. Queste distinzioni diventano importanti solo quando si considera di come registrare questa shanty. Hugill di nuovo: – “Terry e Bullen, sebbene la diano come halyard, hanno i ritornelli più adatti come capstan, perché danno un lungo coro simile a quello di Sharp – poco pratico da usare negli alaggi”. Sharp non ha pubblicato la versione di Short e non ci sono segni “solo” o “coro” sul manoscritto. Hugill presume che “Way, yah, O ….” sia il coro: pensiamo che, almeno nella versione di Short, non lo sia – perché Short non è mai stato così elaborato nei versi del coro! Piuttosto appartiene allo shantyman. Anche se questo ci lascia con una struttura [strofa, coro, strofa, coro] che secondo Hugill è più adatta per gli alaggi, in questa forma è perfettamente adatta per il cabestano e, naturalmente, Short lo ha data a Sharp come una capstan shanty!

(English translation)
“Short told Sharp this was a capstan shanty. Certainly by Hugill’s time, “It was a halyard song, although Sharp gives it as capstan.”  Colcord and Bullen have it as a halyard shanty,  L.A. Smith as a favourite for pumping, although as Hugill says, she “gets her solos and choruses hopelessly mixed.”  These distinctions become important only when contemplating how to record this shanty. Hugill again:- “Terry and Bullen, although they give it as halyards, have refrains more suitable for capstan, for they give a long refrain similar to Sharp’s – unwieldy to use at halyards.”  Sharp did not publish Short’s version and there are no ‘solo’ or ‘chorus’ marking on the mss.  Hugill assumes that “Way, yah, O….” is chorus: we think that, in Short’s version at least, it isn’t – for Short was never that elaborate on chorus lines!  Rather it belongs to the shantyman. Even though this leaves us with a structure [line, chorus, line, chorus] which Hugill says is most suitable for halyards, in this form is it is perfectly good for capstan and, of course, Short gave it to Sharp as a capstan shanty!” 


We’ll run from night till morning.
O run, let the bulgine run.
Way yah, oo-oo oo-oo-oo,
O run, let the bulgine run.
We’ll run from here to dinnertime
We’ll run from Dover to Calais
We sailed all day to Mobile Bay.
Pump me bullies pump or drown
Oh we’ll run down south round the Horn
From Liverpool to Frisco
we’ll pump her dry and away we’ll go
she is a dandy clipper and a bully crew
The captain make her nose blood
so we’ll rock and roll her over

Traduzione italiana Cattia Salto
Correremo notte e giorno
Oh correre, fai correre il motore(1)
Way yah, oo-oo oo-oo-oo,vv(2)
Oh correre, fai correre il motore.
Correremo da qui all’ora di pranzo
correremo da Dover a Calais
Navighiamo tutto il giorno per Mobile Bay
Pompate compagni, pompate o annegate!
Correremo verso Sud per doppiare l’Horn
da Liverpool a San Francisco
pomperemo e poi la lasceremo
è una dandy clipper(3) e una ciurma di sbruffoni
il comandante le fa sanguinare il naso(4)
così ce la metteremo tutta(5)

NOTE
1) scritto anche come Bull John
2) una tipica frase delle halyard shanty
3) Dandy è il nome di uno specifico modello di nave del 1825, un vascello a due alberi
4) credo voglia dire “la spreme fino a cavarne sangue”
5) rock and roll over  assume molti significati a seconda del contesto

Hulton Clint

RIFERIMENTI
Shanties from the Seven Seas(p257),
Shanties from the Seven Seas (complete)(p342-3)
Sea Songs and Shanties(p139),
Music of The Waters(p24-5),

LINK
https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=16554
http://www.kbapps.com/lyrics/sailor-shanties/OhrunlettheBullginerun.php
https://mainsailcafe.com/songs/run-with-the-bullgine/lyrics


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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