IL TESTO DI JAMES HOGG
Nel 1817 James Hogg (1770 – 1835) ebbe l’incarico dalla “Highland Society of London” di raccogliere i canti giacobiti a cavallo del Settecento, uno scorcio della storia della Scozia tra il 1689 e il 1746. Hogg trascrisse quelli che si tramandavano nelle campagne, e probabilmente molti li “riscrisse” o li compose ex-novo; così per “Both sides the tweed“: il testo è centrato sullo sdegno verso i politicanti corrotti che hanno ceduto la sovranità della Scozia al Parlamento Inglese (Act of Union più comunemente l’Union Jack del 1707) nonostante lo scontento popolare: i 45 deputati e una manciata di pari scozzesi dovettero recarsi a Londra per unirsi ai 516 deputati e 90 pari inglesi (ma del resto la popolazione inglese è di circa 5 volte quella scozzese). Gli affari scozzesi vennero affidati ad un Segretario di Stato che operava nel Gabinetto di Governo britannico. Solo la chiesa presbiteriana scozzese (la kirk) restò autonoma e distinta da quella anglicana.
La melodia utilizzata da Hogg è Tweedside : antica aria anglo-scozzese “Tweedside” o “The Banks of the Tweed” è alla base di molte canzoni tra Scozia e Irlanda e la questione è ancora aperta in merito alla paternità. Alcuni attribuiscono la melodia al compositore piemontese Davide Rizzio (o Riccio) (c. 1533 – 1566) protégé della regina di Scozia e tuttavia il primo riscontro risale al 1622 scritto da Andrew Adam di Glasgow in tablatura per viola da gamba come riportato nel manoscritto Blaikie. Un’approfondita ricerca nel saggio di Cynthia Cathcart parte proprio dalle notazioni d’epoca barocca per risalire fino al 1800 (Tweedside — For Ireland I’d Not Tell Her Name) continua
Andrew Kuntz nel suo Fiddler’s Companion scrive “this tune appears in nearly all old collections of British songs and ballads, beginning with Allan Ramsay’s “Gentle Shepherd” (1725) and its popularity continued through the latter part of the 18th century. As an instrumental piece, it also appears in numerous publications in England and Scotland, for instance, to name the earliest appearance, in Adam Craig’s “Collection of the Choicest Scots Tunes (1730)“.
[La melodia appare in quasi tutte le vecchie collezioni di canzoni e ballate britanniche, a partire da “Gentle Shepherd” (1725) di Allan Ramsay e la sua popolarità continuò fino alla fine del XVIII secolo. Come pezzo strumentale, appare anche in numerose pubblicazioni in Inghilterra e in Scozia, ad esempio, per nominare il primo, nella “Collection of the Choicest Scots Tunes” di Adam Craig (1730)]
The Jacobite Reliques 1819 I What’s the spring-breathing jess’mine and rose, What’s the summer, with all its gay train(1), Or the plenty of autumn, to those Who’ve bartered their freedom for gain? II Let the love of our king’s sacred right To the love of our country succeed; Let friendship and honour (2) unite, And flourish on both sides the Tweed(3). III No sweetness the senses can cheer, Which corruption and bribery blind; No brightness that gloom e’er can clear, For honour’s the sun of the mind. IV Let virtue distinguish the brave, Place riches in lowest degree; Think him poorest who can be a slave, Him richest who dares to be free. V Let us think how our ancestors rose, Let us think how our ancestors fell, The rights they defended, and those They bought with their blood we’ll ne’er sell. |
traduzione italiana di Cattia Salto* I Cos’è la primavera odorosa di gelsomino e rosa? Cos’è l’estate con il suo manto fiorito? Cos’è lo splendore dell’autunno per coloro che hanno barattato la libertà per profitto? II Che l’amore dei sacri diritti del nostro Re, vada insieme con l’amore per il nostro paese, e si uniscano l’amicizia e l’onore per fiorire sulle due sponde del Tweed. III Nessuna bellezza può rallegrare i sensi che corruzione e concussione abbagliano; nè luce rischiarare mai quel buio, perchè il sole della mente è l’onore IV Chi ha coraggio possa distinguersi per il valore perché ha stimato nulla le ricchezze, considerando più povero chi diventa schiavo e più ricco chi osa essere libero. V Lasciateci ricordare come i nostri antenati si sollevarono e siano caduti per difendere i diritti e ciò che essi comprarono con il loro sangue, noi non dovremo mai vendere! |
* (in parte da qui)
NOTE
1) letteralmente “allegro corteo” ma anche, riferito ad un abito: strascico, coda. In senso figurato quindi “manto di fiori”
2) il concetto di onore si presta a molte manipolazioni e fraintendimenti. In questo contesto Hogg lo usa nel suo significato più antico dal latino honor “carica pubblica” ossia quel percorso (o se vogliamo carriera) che il politico romano poteva svolgere di carica in carica man mano più alta, quale servitore dello Stato, facendo appello alla sua capacità personale e alla stima. L’onore era quindi sinonimo di dedizione votata al sacrificio per la Patria, rispettabilità della persona e premio, cioè riconoscimento del valore. L’onore si merita e si guadagna e si costruisce sul senso di responsabilità che è nello stesso tempo personale ma anche pubblica.
3) il Tweed è il fiume che segna il confine tra Inghilterra e Scozia, che ha dato anche il nome al tessuto del tweed
UNION JACK
Già Robert Burns aveva denunciato l’Unione come un accordo commerciale e i parlamentari scozzesi “comprati e venduti in cambio dell’oro inglese” (vedi) ma la questione più spinosa fu anche la successone alla Corona affinchè fosse sempre il ramo protestante della dinastia Stuart a regnare. Alla fine l’ultimo cattolico degli Stuart a rivendicare la corona fu il “Bonnie Prince Charlie” che trovò la sconfitta a Culloden e con lui i clan Highlanders che lo sostenevano: la ritorsione fu dura e drastica con l’interdizione alla Scozia di manifestare la propria identità culturale. (vedi)
LA DEVOLUTION
Nel 1979 l‘SNP (lo Scottish National Party) riuscì ad organizzare un referendum per la formazione di un parlamento scozzese che non raggiunse il quorum. In quell’occasione Dick Gaughan riscopre il brano di Hogg, lo riscrive in minima parte e ci mette la sua melodia, per rivendicare ancora una volta il diritto all’autonomia come l’unico modo per riportare rispetto reciproco tra i popoli d’Inghilterra e della Scozia.
Finalmente nel 1997 con un secondo referendum sulla devolution viene restaurato il Parlamento Scozzese, dotato di autonomia legislativa in merito alla sanità, l’educazione e, in modo parziale, al welfare. Il referendum secessionista del settembre 2014 ha visto invece poco più della metà degli Scozzesi votare per il “No”, e sebbene il si abbia stravinto nelle città di Dundee, Aberdeen e Glasgow e nel Border, Edimburgo e le Highland sono state “unioniste” (la media ha portato al no il 55,3% dei voti). Anche dietro a questo referendum c’erano forti interessi economici come nel 1707 (riguardanti oggi lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio nel Mare del Nord), ma le promesse strappate al primo ministro britannico David Cameron sono state viste dai più come una parziale vittoria (ma sono veramente finiti i tempi delle promesse inglesi puntualmente disattese?): devolution, maggiore autonomia fiscale e politica sui temi di carattere nazionale stanno attendendo un’attuazione.
LA MELODIA DI DICK GAUGHAN
Dick Gaughan nel suo album d’esordio “Handful of Earth” (1979) inserì questo brano e siccome non gli piaceva la melodia originale ne scrisse un’altra facendo delle lievi modifiche di alcuni versi per renderli più attuali. Così scrive nel suo sito: ‘The tune has been the subject of some speculation and argument. So far as I am aware, I actually composed it and am highly flattered by the presumption that it is traditional, with people claiming to have known it for several decades, if not centuries.
‘For one writing songs in a ‘traditional’ genre, this is the highest compliment imaginable. Like all tunes composed within any aesthetic, it is inevitable that it has similarities to and contains phrases and quotes from earlier tunes. However, if someone can provide a printed or recorded source to prove the existence of this tune prior to 1979 then I’d be delighted to acknowledge that I unconsciously used a traditional tune.’
[La melodia è stata oggetto di alcune speculazioni e argomentazioni. Per quanto ne so, l’ho scritta io e sono molto lusingato che sia ritenuta tradizionale, con persone che affermano conoscerla già da diversi decenni, se non da secoli. Per chi scrive canzoni in un genere “tradizionale “, questo è il complimento più alto che si possa immaginare. Come tutte le melodie composte all’interno di qualsiasi estetica, è inevitabile che abbia somiglianze e contenga frasi e citazioni di melodie precedenti. Tuttavia, se qualcuno può fornire una fonte stampata o registrata per provare l’esistenza di questa melodia prima del 1979, sarei felice di riconoscere di aver inconsciamente usato una melodia tradizionale.]
Dick Gaughan& Emmylou Harris per Transatlantic Sessions (1995/6)
Mary Black in Collected 1984
Capercaillie in Sidewaulk 1989
VERSIONE DI DICK GAUGHAN I What’s the spring breathing jasmin and rose What’s the summer with all its gay train (1) What’s the splendour of autumn to those Who’ve bartered their freedom for gain? Chorus Let the love of our land’s sacred rights (2) To the love of our people (3) succeed Let friendship and honour (4) unite And flourish on both sides the Tweed (5). II No sweetness the senses can cheer Which corruption and bribery bind Nor brightness that gloom (6) can e’er clear For honour’s the sum (7) of the mind. III Let virtue distinguish the brave Place riches in lowest degree Think them poorest who can be a slave Them richest who dare to be free. |
traduzione italiana di Cattia Salto I Cos’è la primavera che odora di gelsomino e rosa? Cos’è l’estate con il suo manto fiorito? Cos’è lo splendore dell’autunno per coloro che hanno barattato la libertà per il profitto? (Coro) Che l’amore dei sacri diritti della nostra terra vada insieme con l’amore per il nostro popolo, e si uniscano l’amicizia e l’onore per fiorire sulle due sponde del Tweed. II Nessuna bellezza può rallegrare i sensi che corruzione e concussione abbagliano; nè luce rischiarare mai quel buio, perchè il sommo della mente è l’onore. III Chi ha coraggio possa distinguersi per il valore perché ha stimato nulla le ricchezze, considerando più povero colui che diventa schiavo e più ricco chi osa essere libero. |
NOTE
1) letteralmente “allegro corteo” ma anche, riferito ad un abito: strascico, coda. In senso figurato quindi “manto di fiori”
2) i sacri diritti della nostra terra invece dei diritti della monarchia
3) in origine è country
4) il concetto di onore si presta a molte manipolazioni e fraintendimenti. In questo contesto Hogg lo usa nel suo significato più antico dal latino honor “carica pubblica” ossia quel percorso (o se vogliamo carriera) che il politico romano poteva svolgere di carica in carica man mano più alta, quale servitore dello Stato, facendo appello alla sua capacità personale e alla stima. L’onore era quindi sinonimo di dedizione votata al sacrificio per la Patria, rispettabilità della persona e premio, cioè riconoscimento del valore. L’onore si merita e si guadagna e si costruisce sul senso di responsabilità che è nello stesso tempo personale ma anche pubblica.
5) il Tweed è il fiume che segna il confine tra Inghilterra e Scozia, che ha dato anche il nome al tessuto del tweed
6) se una mente è corrotta il sole non potrà mai illuminarla con la luce della ragione
7) Hogg dice the sun: il sole della mente è l’onore
FONTI
http://chrsouchon.free.fr/2sidestw.htm
http://www.dickgaughan.co.uk/songs/texts/tweed.html
http://sangstories.webs.com/bothsidesthetweed.htm
http://redflag.org.uk/wp/?p=186
https://thesession.org/tunes/12935
https://thesession.org/tunes/11612
https://scottishluteandearlyguitarsociety.files.wordpress.com/2011/10/tweed1.pdf