Jean-François de Nantes

Jean-François de Nantes è un chant à hisser e una drinking song bretone (con testo in francese).

Jean-François de Nantes (censurata)
Jean-François de Nantes (senza veli)
Boney Jean-François (Seán Dagher)

Scrive Michel Colleu nel suo saggio sulle canzoni dei marinai francesi “Fino al 1970 circa la maggior parte dei dischi di canzoni del mare disponibili in Francia erano interpretati da cori seguendo arrangiamenti che avevano più in comune con la musica classica rispetto alla tradizione popolare, oppure da cantanti rivegauche (cantautori parigini) che danno a “Jack Tar” la convenzionale immagine di un personaggio di commedia musicale – grezzo, con una voce stentorea, che canta canzoni di lavoro come Jean-François de Nantes a un ritmo allegro di valzer

Jean-François de Nantes

Chansons de Bord
Chansons de BordArmand Hayet

Jean-François de Nantes è un chant à hisser e una drinking song bretone (con testo in francese). Come molte delle “chansons de marins” è strutturata con un solista che lancia una frase «C’est Jean-François de Nantes» e il coro risponde «Oué, oué, oué», il solista riprende «Gabier de la Fringante, oh mes boués» e il coro «Jean-François».
Jean Francois de Nantes compare in stampa per la prima volta nella raccolta “Chansons de Bord“, pubblicata da Armand Hayet (1) nel 1927. Il capitano di marina credeva che il più noto chanty inglese “Boney” derivasse da questo, ma è più probabile che si tratti del contrario. Testo e melodia tuttavia sono diverse. L’unico contatto tra i due canti è il termine John François nel ritornello di Boney.

Anche per questo canto (dalle molteplici varianti) ci sono versioni “senza veli” pubblicate sempre da Hayet in “Chansons de la Voile sans Voiles” (1935).

(1) Armand Hayet (1883-1968) è l’unico ufficiale di acque profonde ad essersi interessato in qualche modo ai costumi e alle canzoni dei marinai francesi; sebbene gli si debba riconoscere il merito di essere stato il primo collezionista dei canti marinai francesi, li riscrisse in buona parte. Finalmente nel 1935 pubblicò anche “Chansons de la Voile sans Voiles“. Autore di “Vita e costumi a bordo dei grandi velieri”  Éditions Mursia di Milano 1973 (Us et coutumes à bord des Long-Courriers, 1953 ristampa del 1993 Éditions Maritimes )

C’est Jean-François de Nantes Oué, oué, oué,
Gabier de la Fringante Oh ! mes boués (1), Jean-François
Débarque de la campagne
Fier comme un roi d’Espagne
En vrac dedans sa bourse
Il a vingt mois de course
Une montre, une chaîne
Qui vaut une baleine
Branl’bas chez son hôtesse
Carambole (2) et largesses
La plus belle servante
L’emmène dans la soupente
En vida la bouteille
Tout son or appareille
Montre et chaîne s’envolent
Attrape la vérole (3)
À l’hôpital de Nantes
Jean-François se lamente
Et les draps de sa couche
Déchire avec sa bouche
Il ferait de la peine
Même à son capitaine
Pauvr’ Jean-François de Nantes
Gabier de la Fringante.

C’è Jean-François di Nantes, si, si si
gabbiere della Fringante oh, ragazzi miei, Jean-François
Sbarca dopo il suo ingaggio
orgoglioso come un re di Spagna.
Sparsi nella sua borsa
ha venti mesi di lavoro.
Un orologio, una catena
che vale una balena.
Si rimbocca le maniche la sua padrona di casa
con salamelecchi e generosità.
La servetta più bella
la porta nella mansarda.
Ha svuotato la bottiglia
tutto il suo oro se ne va.
Orologio e catena spariscono
si becca la sifilide.
All’ospedale di Nantes
Jean-François si lamenta.
E le lenzuola del suo lettino
strappa a morsi.
Farebbe pena
anche al suo capitano.
Povero Jean-François di Nantes
gabbiere della Fringante.

NOTE traduzione inglese in Songs of the Sea Stan Hugill (1977) traduzione italiana di Cattia Salto (una traduzione un po’ a braccio)
(1) è una sorta di internazionalizzazione del canto marinaresco invece di “bouées” si scrive  boués, una alterazione francese del termine inglese “boys”
(2) scritto anche come “bite et bosse”
(3) per i francesi il “Mal di Napoli” e per gli italiani il “mal francese” (morbo gallico)

Marcel Nobla
Christian Desnos
Mikaël Yaouank
Les Naufrasés
Djiboudjep live 2007
Hulton Clint

La versione senza veli
1. C’est Jean-François de Nantes Oué! oué! oué!
Gabier de la Fringante Oh! mes boués!
Jean-François!

2. Débarque de campagne
Fier comm’ un roi d’Espagne
3. En vrac dedans sa bourse
Il a vingt mois de course
4. Une montre une chaîne,
Qui vaut une baleine!
5. Branl’-bas chez son hôtesse,
Carambole et largesse
6. La plus belle servante,
L’emmèn’ dans sa soupente
7. De concert avec elle
Navigue sur la mer belle
8. En vidant la bouteille
Tout son or appareille
9. Montre, chaîn’ se balladent
Jean-François est malade
10. À l’hôpital de Nantes
Jean-François se lamente
11. Et les draps de sa couche,
Déchire avec sa bouche
12. Pauvr’ Jean-François de Nantes!
Gabier de la “Fringante”

Jean Paul Ferrec in Chansons bretonnes (très) salées, vol. 1 2016
Marc Ogeret

Boney Jean-François

Seán Dagher unisce i due testi Boney Jean-François della costa bretone e inglese con il testo in francese che parla anche di Napo

1. Boney was a warrior. Way Hey Ya!
A warrior and a terrier. Jean-François!
2. Jean-François de Nantes. Oué, Oué, Oué!
Gabier sur la Fringantes, mes boués. Jean-François!
3. Boney beat the Prussians,
The Austrians and Russians.
4. Débarque en fin d’campagne.
Fier comme un roi d’Espagne, mes boués.
5. Boney went to Moscow.
Lost his army in the snow.
6. Il a une montre, une chaine.
Du poids d’une baleine, mes boués.
7. So he retreated back again.
Moscow was in ruins then.
8. Il vide la bouteille.
Tout son or appareille, mes boués.
9. ‘Twas on the plains of Waterloo.
The big-nosed Duke, he put him through.
10. Montre et chaine s’envolent.
Attrape la rougeole, mes boués.
11. Boney went to St Helen.
Aboard the Bully Ruffian.
12. À l’hôpital de Nantes.
Jean-François se lamente, mes boués.

Napo era un guerriero, Wey, hay, yah
un guerriero, un mastino John François
C’è Jean-François di Nantes, si, si si
gabbiere della Fringante oh, ragazzi miei, Jean-François
Napo ha battuto i prussiani
gli austriaci e i russi,
Sbarca dopo la sua campagna
orgoglioso come un re di Spagna, ragazzi miei
Napo è andato a Mosca
e ha perso le armi nella neve
Ha un orologio, una catena
che pesa una balena. ragazzi miei
così si ritirò ancora
Mosca era in rovina allora
Ha svuotato la bottiglia
tutto il suo oro se ne va.
Era sulla pianura di Waterloo
Il Duca dal naso grosso gli ha fatto passare (un guaio)
Orologio e catena spariscono
si becca il morbillo(1).
Napo andò a Sant’Elena
a bordo del Bully Ruffian
All’ospedale di Nantes
Jean-François si lamenta.
NOTE
(1) come sottolinea Monique Palomares il morbillo è un eufemismo per velare la vera malattia: la sifilide

LINK
http://www.chansonsdemarins.com/index.php?param1=M100/M115.php
https://www.musicanet.org/robokopp/french/jeanfran.htm
https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=81431
http://www.mustrad.org.uk/articles/french.htm
https://mainsailcafe.com/songs/jean-fran%C3%A7ois-de-nantes

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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