A Cradle Song (William Blake)

 “Sono gli uomini stessi che hanno mercificato la propria esistenza, pervertito le relazioni interpersonali in cambio di cose”. W. Blake[1]

“A Cradle song” è una delle diciannove poesie di William Blake raccolta nelle Songs of Innocence (1789).
I “Canti dell’Innocenza” parlano dell’infanzia quale simbolo dell’innocenza, uno stato d’essere umano connesso con la felicità, l’immaginazione e la libertà. Scritte in un linguaggio semplice e musicale anche se non sono accompagnate dalla melodia, le poesie sicuramente sono state concepite come canti.

[English translation]
“A Cradle song” is one of nineteen poems from Songs of Innocence (1789) by William Blake.
The “Songs of Innocence” speak of childhood as a symbol of innocence, a state of human being connected with happiness, imagination and freedom. Written in a simple and musical language even if they are not accompanied by the melody, the poems have certainly been conceived as songs.


I
Sweet dreams, form a shade
O’er my lovely infant’s head
Sweet dreams of pleasant streams
By happy, silent, moony beams
II
Sweet Sleep, with soft down
Weave thy brows an infant crown
Sweet Sleep, Angel mild
Hover o’er my happy child
III
Sweet smiles in the night,
Hover over my delight.
Sweet smiles Mothers smiles,
All the livelong night beguiles.
IV
Sweet moans, dovelike sighs,
Chase not slumber from thy eyes,
Sweet moans, sweeter smiles,
All the dovelike moans beguiles.
V
Sleep, sleep, happy child
All creation slept and smil’d
Sleep, sleep, happy sleep
While o’er thee thy mother weep
VI
Sweet babe, in thy face
Holy image I can trace
Sweet babe once like thee
Maker lay and wept for me
VIII
Wept for me, for thee, for all
When He was an infant small
Thou His image ever see
Heavenly face that smiles on thee
IX
Smiles on thee, on me, on all
Who became an infant small
Infant smiles are His own smiles;
Heaven and earth to peace beguiles

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Dall’oscurità, sogni beati
sul mio bimbo addormentato.
Dolci sogni, sgorgano lieti
da raggi di luna silenti.
II
Dolce sonno, di soffice piuma
incorona il bimbo nella culla.
Dolce sonno, Angelo mite,
proteggi il mio bimbo felice.
III
Nella notte, dolci sorrisi,
schiudetegli il paradiso.
Sorrisi dolci, materni sorrisi,
tutta la notte sempre sorrisi.
IV
Gemiti dolci, sospiri leggeri
non cacciate il sonno dai suoi pensieri.
Gemiti dolci, sorrisi beati
come dolci colombe alate.
V
Dormi, dormi bimbo felice
tutto il creato dorme e sorride
Dormi, dormi, dormi felice
mentre su di te tua madre piange
VI
Dolce bimbo, sul tuo volto
un santo viso ho colto.
Un bimbo dolce come te
il tuo Creatore, pianse per me
VIII
Per me, per te, per tutti pianse,
quand’era bimbo ancora in fasce.
Sempre vedrai il suo volto,
celeste sorriso a te rivolto
IX
A te, a me, a tutti sorride.
Colui che bimbo un dì si fece.
Di ogni bimbo il sorriso é la sua luce,
cieli e terra alla pace riconduce.

William Blake, Pietà,1895

Molti artisti contemporanei hanno messo in musica A Cradle Song/ Blake’s Cradle Song, qui riportati in ordine sparso (e omettendo la versione classica di Benjamin Britten).

The Alan Tyler Show 2015 voce di Emma Tricca, musica composta e arrangiata dal chitarrista Alan Tyler, mi piace molto il modo strascicato di cantare i versi, una melodia molto coinvolgente
Sting in If on a Winter’s Night 2009 (I, II; da V a IX)
La Barbe Bleue − Cradle Song

Allen Ginsberg in Holy Soul Jelly Roll, 1994 music by Allen Ginsberg · Arthur Russell · Peter Hornbeck · Jon Meyer
Blake in “Heathen & Heaven” (2015) il gruppo francese nasce nel 2008 con l’intento di mettere in musica le poesie di William Blake; sono Gaël (voce, ghitarra), Clément (contrabbasso), Virginie (voce), Gaétan (violino)]
Pierre-Gilles Bovy ancora un francese in attività con il suo gruppo electro-rock dal 2011

[1] Poeta e artista visionario pittore e incisore, precursore del Romanticismo William Blake inventò l’immagine monotipo con colori a base di acqua per le sue stampe, pubblicandosi da solo i suoi libri.]
“Blake non è un uomo facile, è orgoglioso, polemico e contrario alle mode correnti, tanto nelle arti, quanto nelle idee filosofiche. Trascorre tutta la sua vita in povertà, i suoi rapporti sociali sono molto complicati e conflittuali; odia la moda del suo tempo, odia la guerra, ritenendo che le arti possano nascere solo in Stati Pacifici, odia quindi chi la combatte (si ricordi le parole urlate ad un soldato: “Dannazione al Re, e dannazione a tutti i soldati, essi sono tutti schiavi”). Blake si è sempre dimostrato contro l’accademia, contro l’educazione che opprime l’immaginazione rifiutando l’educazione “elegante” che produce artificiosità.” (tratto da qui)
In opposizione ai sacri codici che identificano il male con il corpo e il bene con l’anima Blake afferma che il Male è energia fisica, desiderio al di là di ogni morale, così supera la dicotomia anima-corpo: L’Uomo non possiede un Corpo distinto dall’Anima. L’Energia è la sola vita e procede dal Corpo; e la Ragione è il confine o Circonferenza esterna dell’Energia. L’Energia è Delizia Eterna.

LINK
http://elenanigro.blogspot.it/2008/05/william-blake.html
https://wsimag.com/it/arte/18924-immagini-mono-a-tipiche

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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