Banks of Newfoundland: once more we must away

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Ci sono parecchie  sea songs dal titolo “the Banks of Newfoundland”,  da non considerarsi propriamente come variazioni su una stessa melodia, anche se condividono un tema comune, i pericoli della pesca o della navigazione al largo di Terranova.

The springtime of the year is come, once more we must away

La canzone “The Banks of Newfoundland” raccolta da Kenneth Peacock nel 1952 da James (Jim) Rice [1879-1958]  di Cape Broyle (Terranova)  e pubblicata in Songs Of The Newfoundland Outports, Volume 1, pp.108-109, dal  The National Museum Of Canada (1965): si racconta in modo poetico della faticosa e pericolosa vita dei pescatori , prima che arrivasse il 1992 e la fine della pesca dei merluzzi in Canada per l’esaurimento degli stock.

Tickle Harbour in Battery Included 1988 (track arranged by O’Byrne / Walsh) Nelle note all’album scrivono: “Questa è una delle tante canzoni raccolte a Terranova da Kenneth Peacock e può essere trovata nella sua più grande raccolta, “Songs of the Newfoundland Outports”. La canzone descrive la natura stagionale della pesca sui Grandi Banchi. Agli inizi della stagione, i pescatori lasciavano le loro case in Irlanda e in Inghilterra per Terranova e passavano i mesi estivi a pescare “sui Banchi”, tornando alle loro famiglie nell’autunno. Fergus ha scritto una nuova melodia per ogni terza e quarta strofa, prendendo così la libertà di evocare un sentimento si aggiunge al pathos della canzone.”


I
The springtime of the year is come,
Once more we must away;
Out on the stormy Banks (1) to go,
In quest of fish to stay.
II
Where seas do roll tremendously,
Like mountain peaks so high;
And the wild seabirds around us,
In their mad career go by.
III
Out there we spend our summer months (2) ,
Midst heavy fog(3) and wind;
And often do our thoughts (4) go back,
To the dear ones left behind.
Chorus
From where the wild sea billows foam,
They’re by cold breezes fanned;
Out on the stormy billows,
On the Banks of Newfoundland .
IV
At midnight when the sky is dark,
And heavy clouds do frown;
It’s then we stand great danger,
Of our craft being soon run down.
V
By some large greyhound of the deep ,
That rushes (5) madly by;
It’s then we trust our lives,
To kind Providence on high.
VI
It’s when those summer toils are o’er,
We return with spirits light;
To see our sweethearts and our wives,
Who helped us in the fight.
Traduzione italiana Cattia Salto
I
La primavera è di nuovo arrivata,
ancora una volta dobbiamo andare
al largo dei (Grandi) Banchi burrascosi
e restare alla ricerca dei pesci
II
Dove le onde fluttuano enormi
come le cime delle montagne più alte;
e gli uccelli marini  intorno a noi vanno nella loro sfrenata andatura
III
Là fuori trascorriamo i nostri mesi
estivi,
tra la fitta nebbia e il vento,
e spesso i nostri pensieri vanno
alle persone care lasciate indietro.
Coro
Dove le onde del mare  spumeggiano
dalle fredde brezze alimentate;
fuori nelle burrasche tempestose,
sui Banchi di Terranova.
IV
A mezzanotte quando il cielo è scuro,
e  pesanti nuvole si corruscano, è allora che siamo in grave pericolo, e la nostra imbarcazione sarà presto travolta
V
Da qualche grande levriero dell’abisso
che fugge frenetico;
è allora che affidiamo le nostre vite,
alla divina provvidenza.
VI
E quando quelle fatiche estive  finiranno, ritorniamo con animi lieti;
per vedere le nostre innamorate e le mogli, che ci sostengono nella lotta.

NOTE
1) i Grandi Banchi di Terranova: un tratto di mare dal fondale basso a sud-est dell’isola canadese di Terranova, di forma grosso modo triangolare spesso sconvolto dalle tempeste, infido e pericoloso per la presenza di iceberg e la frequente nebbia
2) le golette da pesca uscivano in mare a maggio e non rientravano sino a settembre
3) l’incrocio tra la calda corrente del Golfo e la fredda corrente del Labrador, che sollevano dal fondale le sostanze nutrienti, ne fanno una delle zone più pescose al mondo. Il mescolarsi di acque calde e fredde è causa però anche di nebbia che, prima dell’avvento della navigazione strumentale, rendeva la zona molto insidiosa. (da Wiki)
4) i pensieri sono accostati al volo degli uccelli marini del verso precedente usando lo stesso verbo “go by” per gli uccelli, “go back” per i pensieri
5) il greyhound of the deep non è un leviatano o un mostro marino, quanto una nave passeggeri di linea , i Banchi di Terranova si trovano infatti lungo la rotta ortodromica, cioè la linea più breve, che unisce Europa e America; i postali a vela sfrecciavano a grandi velocità preoccupati solo dei loro ETA (estimate time arrival). Molti dories finivano travolti dal loro passaggio.

La Pesca del Merluzzo nell’Ottocento

La tecnica dei pescherecci messa a punto nell’Ottocento prevedeva l’uso di una particolare imbarcazione detta “Banks dory” costruita in modo seriale e in grande quantità a partire dal 1850, barchette a fondo piatto per uno o due uomini a seconda della dimensione, trasportate (impilate una sopra l’altra) sulle golette dei pescatori cioè le navi-madre.
La tecnica di pesca prevedeva che la nave si ancorasse allargo e calasse a mare i dories, che si allontanavano e pescavano per conto loro con i palamiti. Alla sera il merluzzo pescato in giornata veniva pulito sul ponte della goletta e salato immediatamente. In casi eccezionali era possibile anche pescare con la lenza direttamente dalla goletta, ma issare i grossi pesci a murata era molto più faticoso, mentre il rendimento della pesca era più basso. La nave tornava in porto solo quando le stive erano piene di merluzzo salato. Se gran parte del pescato era costituito da questo pesce,erano anche possibili altri tipi di prede. Issare a bordo una passera (halibut), che poteva superare i tre metri di lunghezza ed i 100 chili di peso, metteva a dura prova le doti di stabilità della barca.,,
Questo tipo di pesca è stato utilizzato in modo massiccio fino alla Prima Guerra Mondiale ed è stato gradualmente soppiantato, a partire dal 1930, dall’uso di pescherecci a motore attrezzati con frigoriferi. (tratto da qui)

The Fog Warning
“The Fog Warning”, Winslow Homer 1885: il pescatore sul dory sta facendo ritorno alla sua goletta-madre  e con lo sguardo misura la distanza che lo separa. Il mare è mosso e il banco di nebbia si sta alzando, sarà una dura gara di forza contro il tempo.
 goletta del film Capitani Coraggiosi
La goletta del film “Capitani Coraggiosi” ferma all’ancora per un banco di nebbia, tratto dal romanzo di Kipling in cui si narra in dettaglio come si svolge la vita dei pescatori di merluzzi agli inizi del 1900

All’inizio si pescava con la lenza, e i pesci pescati erano puliti e messi sotto sale sulla goletta madre. Nell’Ottocento dalla lenza si passa alle longline (in italiano i palamiti)
Lenze lunghe anche chilometri, ognuna delle quali attrezzata con migliaia di ami. Una tecnica molto efficace che permette bottini spaventosi. Nel solo New England, nel 1895 furono pescate 60.000 tonnellate di merluzzi. Che sembravano non finire mai. Addirittura un grande biologo e ricercatore come Huxley affermava: credo che la pesca dei merluzzi, così come le altre risorse del grande mare, siano inesauribili…(tratto da qui)

Ma la fine del merluzzo bianco erano dietro l’angolo.

Le navi industria e la fine del merluzzo bianco

La prima rete a strascico utilizzata in questo tratto di mare risale al 1905, una rete che corre sul fondale e  raccoglie tutto quello che trova, e così a partire dal secondo dopoguerra navi sempre più grandi dotate di grandi celle frigorifere (navi industria) pescavano in un’ora quanto una imbarcazione del 1500-1600 faceva in una stagione. Fu così che a metà degli anni ’70 i pescatori locali ottennero dai loro governi l’estensione delle acque territoriali fino alle 200 miglia dalla costa, escludendo le navi straniere dal dominio dei Grandi Banchi, ma invece di salvaguardare la loro risorsa ittica con una pesca sostenibile i pescatori canadesi finirono per utilizzare strumenti ancora più sofisticati come i sonar, per localizzare i grandi banchi di pesce, mentre il governo faceva previsioni sempre più lontane dalla realtà fissando quote di pescato pericolosamente alte e così nel 1992 non c’erano più merluzzi da pescare: migliaia di pescatori rimasti senza lavoro, barche ferme, fabbriche di conserve chiuse.
A tutt’oggi la pesca al merluzzo a Newfoundland non si è più ripresa, oggi l’economia di quel paese è basata sulla pesca alle aragoste e soprattutto sullo sfruttamento delle risorse boschive e minerarie. I merluzzi non sono più tornati. Pesci come i capelin, un tempo prede dei merluzzi, oggi sono divenuti molto comuni, e mangiano i merluzzi appena nati. Quell’ecosistema oggi è dominato da granchi e gamberi. (tratto da qui)

La coltivazione del Mare

Nel 1979 Jacques Cousteau scriveva: “Dobbiamo coltivare il mare e allevare le sue specie animali, usando il mare da agricoltori invece che da cacciatori. In questo consiste lo sviluppo della civiltà – l’agricoltura che sostituisce la caccia”.
Il futuro per i pescatori: coltivazioni subacquee di alghe e frutti di mare per creare un ecosistema sostenibile con progetti open source da condividere, da leggere la testimonianza di Bren Smith

Farming the Sea: why eating kelp is good for you and good for the environment from Patrick Mustain on Vimeo.

transportation song
la pesca sui Banchi
the Eastern Light
morte del capitano (ballata americana)
naufragio e soccorso sui Banchi (ballata canadese)

 

FONTI
https://www.nautica.it/barche-da-pesca/il-dory-dei-grandi-banchi-la-barca-che-scrisse-la-storia-della-pesca/
https://storiedibarche.wordpress.com/una-stagione-di-pesca-al-merluzzo-viaggio-sulle-barche-da-pesca-ai-banchi-di-terranova-dalle-immagini-di-anita-conti-alla-realizzazione-di-un-dory/

https://www.internazionale.it/reportage/bren-smith/2016/06/30/alghe-mare-orti-subacquei

http://www.marenostrumrapallo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=576:merlu&catid=53:marittimo&Itemid=160
https://auspace.athabascau.ca/bitstream/handle/2149/1647/kenneth_peadock.pdf?sequence=1&isAllowed=y
http://gestsongs.com/01/banks2.htm

https://www.heritage.nf.ca/articles/economy/19th-century-cod.php

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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