An Aotrou Nann hag ar Gorrigan

La Morte Occultata è un tema ballatistico condiviso nel folklore dal Nord al Sud dell’Europa.
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Scrive Christian Souchon:
[Dovremmo aggiungere alcuni altri che hanno sicuramente contribuito più di Francis Child a esplorare questa trama di canzoni strettamente correlate: il danese Svend Grundtvig, il francese George Doncieux, ecc.
Se Child ha sottolineato che il “gwerz” bretone presenta caratteristiche comuni con le folkeviser (+ la “ballad” inglese) e al “lai” romanico (+ la “canzone” piemontese + la “canson” catalana + il “romance” » spagnolo), La Villemarqué è il primo a fare questo collegamento.
D’altra parte, Child ha sottolineato un fatto essenziale: l’esistenza di precedenti collegamenti reciproci tra il Conte e la Fata nella ballata “Clerc Colvill“. Se La Villemarqué non avesse nascosto questo fatto nella versione del Barzhaz, questo elemento sarebbe senza dubbio stato notato dai principali commentatori.
Questi legami potrebbero avere a che fare con il concetto femminile della sovranità tipico dei Celti e degli antichi Romani / Etruschi (Numa Pompilio e la ninfa Egeria). Questo è il motivo per cui tutte le versioni armoricane insistono sul titolo di conte e contessa, sull’estrema giovinezza propria degli sposi reali e sul fatto che il primo erede sia maschio. Costantino Nigra ha giustamente invitato il suo collega francese Gaston Paris, che studiava “Re Renaud”, a non respingere il titolo di re (cf).
Spetta al folclorista spagnolo Diego Catalàn, sebbene anche lui sia stato ingannato dai dettagli fittizi immaginati da La Villemarqué, di aver chiaramente messo in evidenza la motivazione alla base della macabra tragicommedia della morte occultata, su richiesta del defunto alla giovane puerpera* : assicurarsi che la giovane madre allatterà al seno l’erede appena nato, fino a quando non sarà abbastanza grande da affrontare il mondo esterno camminando. La “vecchia madre” potrà quindi sostituire la giovane madre, che sarà libera di seguire il marito nell’Altro mondo. Questo patto tra l’eroe e sua madre, reso possibile dall’allegoria della sovranità, che lo richiama per un breve momento alla vita, renderà possibile la perpetuazione del suo lignaggio.]
NOTA
*- lo stratagemma della Morte Occultata alla giovane madre, presente in tutte le versioni, è, tuttavia, immaginata dal nobile morente per assicurarsi che la fragile giovane madre allatti al seno il bambino abbastanza a lungo da garantire la perpetuazione del suo lignaggio. Sarà compito della suocera di prendersene cura . Ciò appare chiaramente nella versione raccolta dalla signora de Saint-Prix, che ha intitolato “Ar comte yauanc”:
Un bambino bello come un prugnolo
Se può succhiare abbastanza a lungo al seno di sua madre
Povera madre mia, per favore
non dire nulla a mia moglie
Quando saranno passati un anno e un giorno
allora confessa quello che è successo
[tradotto da http://chrsouchon.free.fr/nannf.htm]

“Il conviendrait d’en ajouter quelques autres qui ont certainement plus que Francis Child contribué à explorer ce tissu de chants étroitement apparentés : le Danois Svend Grundtvig, le Français George Doncieux, etc.
Si Child a souligné que la « gwerz » bretonne présentait des traits communs à la « vise » nordique (+ la « ballad » anglaise) et au « lai » roman (+ la « canzone » piémontaise + la « canson » catalan+ le « romance » espagnol), La Villemarqué est le premier à avoir fait ce rapprochement.
En revanche, Child a signalé un fait essentiel : l’existence de liens antérieurs réciproques entre le comte et la fée dans la ballade « Le Clerc Colvill ». Si La Villemarqué n’avait pas occulté ce fait dans la version du Barzhaz, cet élément aurait sans doute été relevé par les principaux commentateurs.
Ces liens ont peut-être à voir avec l’allégorie féminine de la souveraineté en honneur chez les Celtes et les anciens Romains/ Etrusques (Numa Pompilius et la nymphe Egérie). C’est pourquoi la totalité des versions armoricaines insistent sur le titre de comte et de comtesse, sur l’extrême jeunesse propre aux époux royaux et sur le fait qu’il s’agit du 1er héritier mâle. C’est à juste titre que Costantino Nigra invitait son collègue français Gaston Paris qui étudiait le « Roi Renaud » à ne pas escamoter le titre de roi. (cf)
Il revient au folkloriste espagnol Diego Catalàn, bien qu’il ait été lui aussi trompé par les détails factices imaginés par La Villemarqué, d’avoir clairement mis en lumière la motivation sous-jacente à la tragi-comédie macabre de la mort cachée, à la demande du défunt, à la jeune accouchée* : s’assurer que la jeune mère allaitera l’héritier nouveau-né jusqu’à ce qu’il soit en âge d’affronter le monde extérieur en marchant. La « vieille-mère » pourra alors se substituer comme tutrice à la jeune mère qui aura tout loisir de suivre son mari dans l’autre monde. Ce pacte entre le héros et sa mère rendu possible par l’allégorie de la souveraineté qui le rappelle un court moment à la vie rendra possible la pérennité de son lignage.”

*– le stratagème de la mort cachée à la jeune mère, présent dans toutes les versions, est, cependant, imaginé par le noble mourant pour ménager la fragile jeune mère le temps nécessaire pour qu’elle allaite le fils nouveau-né qui assurera la pérennité de son lignage. Sa belle-mère est chargée d’y veiller. Cela apparaît clairement dans la version recueillie par Mme de Saint-Prix, qu’elle intitule “Ar comte yauanc”:
…Ur bugel ker kaer evel ar bleuñv-per
Mar ‘vijé laezh ur mamm d’hen sevel…
Va mammig kaezh oh! me ho ped
D’hen nac’h e-keñver va fried.
Pa vo un deiz, hag ur bloaz tremenet
Anzavit outi, pere zo erruet!
[…Un enfant beau comme une fleur de poirier
S’il a le lait d’une mère pour le nourir…
Ma pauvre mère, je vous prie
De n’en rien dire à ma femme.
Quand un an et un jour auront passé
Avouez-lui ce qui est arrivé.]
[http://chrsouchon.free.fr/nannf.htm]

Si confronti l’intero gwerz (e le sue varianti) e la traduzione di Christian Souchon (in francese e inglese) con l’approfondimento delle note

LA LEGGENDA BRETONE: Il conte Nann

Il conte Nann e sua moglie si sposarono che avevano rispettivamente tredici e dodici anni. L’anno seguente nacque un figlio e il conte chiese alla moglie che cosa desiderasse in dono. Lei disse di volere della selvaggina e allora Nann prese la sua lancia e si diresse al bosco.
All’ingresso del bosco incontrò una fata che gli disse che lo aspettava da tanto tempo
e aggiunse: «Ora che mi hai incontrato mi devi sposare». «Sposarti?! Io sono già sposato.»
A queste parole la fata disse:
«E allora scegli se vivere sette anni da infermo
o se morire entro tre giorni».
«Preferisco morire entro tre giorni», rispose risoluto.
Tornato a casa Nann chiamò sua madre, le raccontò tutto e le chiese di fargli il letto e di non dire nulla della sua morte alla sposa.


La moglie cominciò a chiedere come mai Nann non fosse ancora di ritorno. Le dissero che era andato a caccia nel bosco per prenderle qualcosa. Chiese perché i servitori stessero piangendo e le risposero che i migliori cavalli erano affogati mentre li lavavano. Disse che non c’era da preoccuparsi: Nann ne avrebbe portati degli altri. Allora domandò perché i preti stessero cantando e le campane suonassero. Le risposero che un uomo al quale avevano dato alloggio era morto quella stessa notte. Chiese quale vestito avrebbe dovuto mettersi per andare in chiesa il giorno dopo, quello rosso o quello blu? Le consigliarono quello nero. Quando andò in chiesa notò una tomba con terra fresca e a questo punto le dissero la verità. Disperata, lasciò detto di prendersi cura di suo figlio e finì con questa frase rivolta alla madre di Nann: «Vostro figlio è morto, vostra figlia è morta».

Ritroviamo la stessa storia nella ballata medievale francese Le Roi Renaud che nell’area di lingua occitana diventa Comte Arnau (Arnau è Renaud).

LA BALLATA BRETONE: An Aotrou Nann hag ar Gorrigan

Della ballata “Aotroù Nann”  (il Signore Nann e la fata) in Bretagna circolarono decine di versioni ma lo schema è sempre identico: l’incontro con la fata-sirena, il rifiuto del cavaliere, la scelta se morire piano piano dopo sette anni di tormenti oppure di morte fulminante, e l’occultamento della morte del cavaliere alla giovane sposa.
Il resto sono dettagli variati in base al gusto di chi cantava (quialtre versioni testuali).

JRR Tolkien scrisse nel 1930 il poema in versi “The Lay of Aotrou and Itroun” ispirandosi alla ballata e alla leggenda bretone: l’antefatto alla morte di Nann -aggiunto da Tolkien- è l’impossibilità di concepire un bambino con la giovane sposina e la decisione di ricorrere alla pozione magica di una strega/creatura fatata in cambio della promessa di una ricompensa.
Quando nascono i due gemelli, la fata chiede come ricompensa una notte d’amore con Nann, che rifiuta di onorare la parola data. Tolkien giustifica il finale tragico di Nann per aver stipulato un patto con la Corrigan, una creatura dell’antica fede, invece di confidare nell’aiuto della Vergine Maria. Nann non intende tradire la sposa e si mette nelle mani di Dio in merito alla sua morte, ma morirà esattamente dopo tre giorni come predetto dalla corrigan; la sua consolazione è di avere un erede (ma Tolkien nel finale ci lascia con un dubbio sulla buona sorte dei bambini). La giovane moglie di Nann del tutto ignara del patto, è una vittima e anche lo strumento della maledizione, perchè è proprio lei a desiderare carne di cervo per cena.

Aotrou Pursues the White Deer, Ted Nasmith
J.R.R. Tolkien, The Lay of Aotrou and Itroun.

Christian Souchon, che ha cortesemente trascritto all’ascolto il testo di questa versione, scrive a tal proposito

Ho dedicato un libro intitolato “La Morte Occultata” a questa antica canzone. Una delle idee guida è che La Villemarqué, l’autore di Barzhaz, ha portato fuori strada tutti i folcloristi che sono interessati a questo pezzo, in particolare l’italiano Giuseppe Ferraro, aggiungendo dettagli che non esistono nella versione autentica. (evidenziato in grassetto sulla pagina del sito). Tra questi dettagli falsi ci sono la fontana, il pettine e l’idea che la fata vorrebbe vendicarsi di Nann perché ha intorbidito l’acqua del ruscello (presa in prestito dalla letteratura tedesca e serba). Sono proprio questi passaggi che Gwennyn mette in evidenza, in particolare con la strofa VII]

J’ai consacré un livre intitulé « La mort cachée » à ce chant ancien. L’une des idées directrices est que La Villemarqué, l’auteur du Barzhaz, a égaré tous les folkloristes qui se sont intéressés à cette pièce, en particulier l’Italien Giuseppe Ferraro, en ajoutant des détails qui n’existent pas dans la version authentique. Ils ont signalés en caractères gras sur la page du site. Parmi ces détails factices, il y a la fontaine, le peigne et l’idée que la fée voudrait se venger de Nann, parce qu’il a troublé l’eau de son ruisseau (empruntés aux littératures allemande et serbe). Ce sont justement ces passages que Gwennyn met en relief, en particulier au moyen d’une strophe VII !

Rimando per chi volesse approfondire alla lettura del libro di Christian Souchon nella versione Poket Book (in francese e in inglese)

I
An Aotrou Nann ‘g e bried;
Yaouankig-flamm dimezet,
An Itron he-deuz ganet
Daou bugel ken kaer ‘g an erc’h; 
II
Petra ‘ c’houll ho kalon ‘c’har
Pa ‘c’h eus ganet ur mab d’e dad?
-Petra ran da glask deoc’h:
Kig karo a gavfen mat;
III 
An Aotrou Nann pa he c’hlevas,
En e c’hoaf dero a grog’s.
Ha war e varc’h karo eñ lamm
An-hed ar c’hoad ken buan
IV
War lez ar c’hoad pa oa degouet
‘n heizez wenn e-deus gwelet;
Hag eñ mont war he zro
Ken ‘krene ‘n douar dindano.

Hag eo redet war he lerc’h
Ken rede an dour war e dal,
D’eus e varc’h ‘bep kostez,
Ken ‘teuas an abardaez.
IV 
Ken ‘ c’havas ur wazh vihan
E-kichen ti ar Gorrigan.
Ar Gorrig tal he feunteun
‘kribañ he bleo hir melen,
VII
Penaos out-te ken dievezh
Pa c’h eus donet da strafuilhañ
Va gwazh?
VIII
Dimeziñ din rafes bremañ
Pe ‘pad seizh vloaz e sec’hfes,
Don’t ganin diouzhtu e rafes
Pe ‘benn tri deiz ‘varvfes.
IX
Dimeziñ deoc’h na rin ket,
Ur bloaz zo on dimezet.
Da zisec’hiñ ‘jomin ket,
Na ‘benn tri deiz ne varvin;
X
A-benn tri devezh goude,
Ar wreg yaouank a c’houlenne:
– Livirit din-me, mamm-gaer,
Perak e zon ar c’hleier?

Gwennyn in Avalon 2017
Jakez Pincet in Piobareachd a Vreizh (Breton ceol-mor) 2016, arrangiamento per cornamusa a partire dalla melodia tradizionale
Roglit Ishay e Peter Bruns 20 Chansons bretonnes, Op. 115, Vol. 1: No. 2, Le Seigneur Nann et la fée melodia composta da Charles Koechlin

Traduzione Francese (Christian Souchon)
I
Sire Nann et sa femme étaient
De bien bonne heure fiancés.
La dame hier eut des bessons;
deux enfants blancs comme neige
II
“Que désire votre cher cœur
Pour avoir donné un fils à son père ?”
“-Que vais-je vous demander ?
J’aimerais bien de la chair de chevreuil »
III
Sire Nann, entendant cela
A saisi sa lance de bois,
Sur son cheval noir a sauté
La longueur du bois tellement vite
IV
En arrivant au bord du bois,
il vit une biche blanche.
A sa poursuite il s’est lancé,
Si vite que le sol tremblait.
V
Et il a couru après elle
Et l’eau ruisselle de son front
ainsi que des flancs de son cheval
Jusqu’à ce que tombe le soir.
IV
Il voit près d’une eau la cabanne
Où vivait une korrigane.
Près de sa fontaine, la fée
Peignait ses longs cheveux dorés
VII
«Comment peux-tu être imprudent,
au point de venir troubler
mon ruisseau ?
VIII
Si vous ne m’épousez céans,
Vous languirez pendant sept ans
Ou bien tu viens tout de suite avec moi
ou bien tu mourras dans trois jour”
IX
“Jamais ne vous épouserai:
Depuis un an je suis marié.
Ni ne languirai sept années,
Et je ne mourrai au bout de trois jours.”
X
Trois jours plus tard
La jeune femme demandait:
“Ma belle-mère, dites-moi
On entend les cloches. Pourquoi?”

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Il Conte (1) Nann e sua moglie
si sposarono molto giovani
La giovane Signora partorì due gemelli
due bambini (2) bianchi come la neve
II
“Cosa desidera il tuo caro cuore
Per aver dato un figlio a suo padre?”
“-Cosa ti chiederò:
Vorrei carne di cervo”
III
Il Conte Nann udendo ciò
prese la sua lancia di legno di quercia
montò rapidamente sul suo cavallo nero
E galoppò verso il bosco
IV
All’entrata del bosco
vide una cerva bianca (3)
e si lanciò all’inseguimento
Così rapido che il terreno tremava
V
E le corse dietro
E la sua fronte s’imperlò di sudore
come pure i fianchi del suo cavallo
fino a che giunse sera
IV
Sulla sponda del piccolo ruscello
c’era la capanna della Fata (4)
La Fata era seduta accanto alla fontana
e si pettinava i lunghi capelli biondi
VII
“Come puoi essere così imprudente
da intorbidire l’acqua
del mio ruscello?
VIII
Se non mi sposerai subito,
vivrai sette anni da infermo
o mi sposi (5)
o morirai entro tre giorni”
IX
“Non vi sposerò mai:
Sono sposato da più di un anno.
e non languirò per sette anni
E non morirò neanche dopo tre giorni”.
X
Tre giorni dopo
la giovane Signora domandava:
“-Mia cara suocera, ditemi
perchè suonano le campane (6)?”

NOTE
Traduzione italiana di Cattia Salto con la supervisione di Christian Souchon
1) Aotrou o Itroun è il bretone per “lord” e “lady”
2) la parola con cui inizia il verso non è ben comprensibile, abbiamo usato perciò il testo del Barzhaz che dice “Daou vugel ken ker ‘g an erc’h” in bretone il nome dietro ad un numero resta sempre al singolare – sono un bimbo e una bimba (gemelli) dalla pelle candida, segno di nobiltà del sangue
3) Nelle leggende e nelle fiabe la cerva bianca è una fanciulla stregata che si trasforma in animale durante la notte, e attende il bacio del cacciatore invece della freccia che la ucciderà; ed è anche la fata-cerva del Greenwood, il bosco sacro, che si pettina i capelli d’oro accanto ad una fonte in attesa del cacciatore che la sposerà (e per certi aspetti, è simile alle sirene). Sia un animale ultraterreno o la fata stessa in sembianza di cerva è preludio all’incontro con il soprannaturale
4) le fate benefiche, in bretone Korrigan o corrigan, furono considerate alla stregua di streghe durante i primi anni della diffusione del Cristianesimo, ma le credenze popolari le associò alle ultime sacerdotesse celtiche rifugiatesi nei boschi, che per meglio nascondersi si trasformarono in cerve. continua
5) don’t= Donet venire con me, nel senso di sposare
6) sono le campane a morto per il funerale di Nann, anche la moglie morirà di crepacuore e dalle loro tombe germoglieranno due querce con due colombe bianche tra i rami le quali voleranno in cielo verso il paradiso. (anche questo finale è un aggiunta del La Villemarqué)

Ann Aotro Ar C’hont

Dal “Gwerziou Breiz-Izel”, di François-Marie Luzel, pubblicato nel 1868


Ann aotro ‘r c’hont hag he briet
Iaouankik mad ‘zo dimezet;

Unan daouzek, un-all trizek.
A-benn nao miz gwillioudet.

‘N aotro ar c’hont a c’houlenne
Euz he briet, un deiz a oe:

– Ma friet, d’in-me lavaret
Petra digan-in c’hoantaët?-

– Un tam kig glujar pe kig gad
A c’houlennann, dimeus ar c’hoad.

An aotro ‘r c’hont, p’hen euz klewet,
En he fuzul ez eo krôget ;

E-bars ar c’hoad p’eo antreet,
Kornandonez gant-han digwet:

– Deiz-mad d’ac’h-c’hui, aotro ar c’hont,
Me oa pell-zo ‘klask ho rankontr;

Brema p’am euz ho rankontret,
Eureuji d’in-me a renkfet. –

– Eureuji d’ac’h-c’hui na rinn ket,
Rag me ‘zo newez-dimezet;

Rag me ‘zo newez-dimezet,
Ma groeg ‘n noz-ma gwillioudet.-

– Daoust d’ac’h pe verwell ‘dann tri de,
Pe chomm seiz bloas war ho kwele;

Merwell endann ann tri de-man,
Pe chomm seiz bloas war h’ kwele klan.-

– Gwell ganin merwell ‘dann tri de,
‘Wit chomm seiz bloas war ma gwele;

Rag ma groegik a zo iaouank’
‘Defe ganin kalz nec’hamant. –

In questa versione Anne canta solo la prima parte della ballata, nella seconda e terza parte si sviluppa il tema della morte occultata con l’accordo tra il Conte e la Madre di lasciare la giovane moglie all’oscuro.

Anne Auffret in Roue Gralon ni ho salud ! (Profane and Sacred Songs of Brittany – Celtic Music – Keltia musique) 2013

Traduzione italiana -Italian Translation Cattia Salto
Il Signor Conte e sua moglie
si sono sposati molto giovani;

Lei ha dodici anni e lui tredici;
Dopo nove mesi lei partorì,

Il Signor Conte domandò
Un giorno alla moglie:

– Moglie mia, dimmi
Cosa vuoi da tuo marito?

– Un pezzo di pernice o carne di lepre,
Te lo chiedo, che venga dal bosco. –

Il Signor Conte, a queste parole,
Prese rapidamente il suo fucile,

Quando arrivò all’entrata del bosco
incontrò una fata:

– Salve, Signor Conte,
Ti stavo cercando da molto tempo;

Ora che ti ho incontrato,
Dovrai sposarmi.-

– Non posso sposarti
Sono sposato da un anno.

Sono sposato da un anno.
Mia moglie ha partorito la notte scorsa

– Allora dovrai morire tra tre giorni
oppure restare per sette anni nel letto-

Muori nei prossimi tre giorni
oppure resta sette anni malato nel letto-

– Preferisco morire tra tre giorni,
che stare a letto per sette anni

Perché mia moglie è troppo giovane
Per sopportare per colpa mia tanta pena –

English translation- Traduzione Inglese
French Translation -Traduzione Francese Christian Souchon in Ann Aotro ‘r C’hont

La morte occultata nelle ballate piemontesi

LINK
https://terreceltiche.altervista.org/la-morte-occultata/
https://www.jrrtolkien.it/2016/11/01/aotrou-and-itroun-il-tolkien-oscuro/
http://chrsouchon.free.fr/chants/anaotr.htm
http://chrsouchon.free.fr/nann.htm
http://chrsouchon.free.fr/nannf.htm
http://chrsouchon.free.fr/chants/trador.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/aotrou_nann_hag_ar_gorrigan1.htm
http://chrsouchon.free.fr/chants/otrokon2.htm
http://chrsouchon.free.fr/chants/otrokon1.htm
http://chrsouchon.free.fr/chants/otrokon3.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/an_aotrou_ar_c_hont_21.htm
https://www.daskor.bzh/barzhaz-breizh-aotrou-nann-gorrigan-seigneur-nann-fee
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/an_aotrou_ar_c_hont_11.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/an_aotrou_ar_c_hont_21.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/an_aotrou_ar_c_hont_31.htm

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

2 Risposte a “An Aotrou Nann hag ar Gorrigan”

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