The Great Silkie of Sule Skerry

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The Great Silkie of Sule Skerry è la più nota delle ballate delle isole Orcadi, su un selkie che vive sulla scogliera rocciosa di Sule[1].
Roud 197 ; Child 113 ; Ballad Index C113 ; Mudcat 169701 ; trad.]

Great Silkie of Sule Skerry

Una giovane fanciulla ha un figlio da un uomo sconosciuto che si rivela essere un silkie: uomo sulla terra, foca nel mare la cui dimora sono gli scogli di Sule. Dopo sette anni la creatura del mare ritorna per reclamare a sè il figlio, donandogli una catena d’oro, e la madre lo lascia andare.
La donna dopo qualche tempo si sposa con un cacciatore che commercia con le pelli di foca. Un giorno ritorna a casa con le pelli di due foche che aveva ucciso per donarle alla moglie: una era di una foca vecchia e grigia, l’altra di una giovane foca con al collo una catena d’oro! 
La donna sopraffatta dal dolore di tale visione muore: le si spezza il cuore oppure decide di seguire silkie e figlio gettandosi in mare per impedire che si avveri la profezia.

LA PROFEZIA DEL SILKIE

L’incanto della vicenda però risiede nella scelta narrativa: la storia è spesso descritta come in un sogno notturno in cui un uomo che si dichiara essere silkie e padre del bambino, appare quasi magicamente e, accanto alla culla del neonato come nelle fate madrine delle fiabe, ne traccia il destino.

Great Silkie of Sule Skerry
Great Silkie of Sule Skerry

LE MELODIE: Folk Revival VS tradizione orale
La melodia standard diffusa nel folk revival degli anni 70 è stata scritta dall’americano James Waters nel 1954 (la versione di Joan Baez per intenderci); l’altra melodia è invece tradizionale ed è stata raccolta nel 1938 da Otto Anderson dalla voce di John Sinclair dell’isola di Flotta (arcipelago delle Orcadi, Scozia)[2]

The Great Silkie of Sule Skerry

La melodia è stata composta dall’americano James Waters negli anni 1950 e resa popolare da Joan Baez, quasi un lamento funebre in forma di ninnananna.


I
An earthly nurse (1) sits and sings,
And aye, she sings “Ba lily wean,
And little ken (2) I my bairn (3)’s father,
Far less the land where he dwells in.
II
For he came one night to her bed feet (4),
And a grumbly (5) guest, I’m sure was he
Saying, “Here am I, thy bairn’s father,
Although I be not comely.”
III
He had ta’en a purse of gold
And he had placed it upon her knee
Saying, “Give to me my little young son,
And take thee up thy nurse’s fee (6).”
IV
“I am a man upon the land,
I am a silkie on the sea,
And when I’m far and far frae land,
My home it is in Sule Skerrie.”
V
“And it shall come to pass on a summer’s day,
When the sun shines bright on every stane,
I’ll come and fetch my little young son,
And teach him how to swim the faem.”
VI
“Ye shall marry a gunner good
And a right fine gunner I’m sure he’ll be,
And the very first shot that e’er he shoots
Will kill both my young son and me.”
VII
“Alas! Alas! this woeful fate (7)!
This weary fate that’s been laid for me!”
And once or twice she sobbed and sighed
and she joint to a sun and grey silkie (8)

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Una madre mortale siede e canta
e si, canta “Dormi pallido giglio,
E ben poco so del padre di mio figlio
tanto meno della terra dove vive
II
Venne una notte ai piedi del letto 
ed era un ospite ben strano 
e disse “eccomi qua, il padre di tuo figlio
anche se non sono uno attraenete”.
III
Aveva preso una borsa d’oro
e gliela aveva posata sulle ginocchia
dicendo “Dammi il mio figlioletto,
e prendi la ricompensa per averlo allattato
IV
Io sono un uomo sulla terra,
e un uomo-foca nel mare
e quando sono lontano dalla terra
la mia dimora è lo scoglio di Sule.
V
Ed avverrà in un giorno d’estate, 
quando il sole splenderà lucente su ogni pietra, 
che verrò a prendere il mio figlioletto
e gli insegnerò a nuotare nelle onde.
VI
E tu sposerai un buon cacciatore,
e sarà di certo un cacciatore dalla buona mira 
e il primo colpo che mai sparerà,
ucciderà sia mio figlio che me”
VII
“Ahime! Ahime! Che destino doloroso
che tristo destino è stato predisposto per me!”
Una o due volte si lamenta e piange
poi si unisce al figlio e alla foca grigia 

NOTE
1) nourris = nurse qui tradotto nel senso della maternità
2) ken = know
3) bairn = child termine scozzese per bambino
4) bed fit = foot of the bed
5) grumly = strange significa strano, spaventoso ma anche triste
6) ovviamente la donna non è semplicemente una balia, ma è anche la madre del bambino. Quello delle nutrici rapite dalle creature fatate per allevare le creature ibride è un capitolo dei changelling
7) tra le credenze scozzesi sui selkie la loro capacità di predire il futuro
8) And her tender heart did break in three

Steeleye Span in Cogs, Wheels and Lovers, 2009, Maddy Prior & Peter Knight
nella versione più pop di Cécile Corbel (strofe I, II, IV usata come ritornello, III, V, VI)
Siobhan Miller la intitola semplicemente Selkie
Julie Fowlis & The Unthanks 2022
Castelbar che hanno realizzato anche un mini-filmato, molto evocativo. La sequenza delle strofe è: I, II, IV, V, III, VI, VII, I
versione live dei Seriouskitchen (Nick Hennessey, Vicki Swan and Jonny Dyer)  magia degli strumenti, belle voci, intensità espressiva

https://vimeo.com/718706704

Carolyn Allan e Jenny Keldie cantano una classica 
selkie ballad delle isole Shetland e Orkney e ne spiegano il significato a Phil Cunningam. 
 Maz O’Conner testo simile ma diversa melodia in This Willowed Light (2014)

SILKIE

I
Col suo bambino stretto al seno,
stava piangendo una fanciulla.
“Chi sia tuo padre non so più dire,
così remoto ora lui vive.”
II
Ma a notte fonda lui ritornò,
un’ombra scura che gemeva.
“Io sono il padre del tuo bambino,
benché non sia il benvenuto.
III
Io sono un uomo sulla terra,
io sono un Silkie nel mio mare.
Ma quando da te vado lontano
la mia dimora è Sule Skerrie.”
IV
Poi lui prese una borsa d’oro
e la depose ai suoi piedi.
“Tu ora dammi il mio bambino,
questa è la paga per le tue cure.
V
E quando poi verrà l’estate,
col sole ardente sulle pietre,
io prenderò il mio bambino
e nuoteremo tra le onde.
VI
Tu troverai un buon marito,
un buon fucile al suo fianco.
Ed io già so che al primo colpo,
ucciderà mio figlio e me.”

Angelo Branduardi in Il Rovo e la Rosa 2013 adattamento in italiano di Luisa Zappa sulla melodia di James Waters

[1] Skerry deriva dal norreno sker che significa “roccia nel mare” e in italiano si traduce con scoglio.
[2] Ecco la la versione di John Sinclair dell’isola Flotta, con il titolo The Grey Silkie (è stata raccolta nel 1938 da Otto Anderson) https://terreceltiche.altervista.org/the-grey-silkie/

FONTI
http://ontanomagico.altervista.org/sule-skerry.htm
http://www.orkneyjar.com/folklore/selkiefolk/sulesk.htm
http://thawinedarksea.blogspot.it/2010/04/selkie-pallawah-skin.html
http://www.orkneyjar.com/folklore/finfolk/index.html
https://japanesemythology.wordpress.com/study-notes-investigating-sealkins-selkies-and-sea-goddess-folklore/
https://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/greatsilkieofsuleskerry.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=31375
http://www.sacred-texts.com/neu/eng/child/ch113.htm
http://www.bluegrassmessengers.com/recordings–info-113-great-silkie-of-sule-skerry.aspx
http://bestoflegends.org/fairy/selchies.html
http://fiabesca.blogspot.it/2013/06/acque-settentrionali-le-storie-della.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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