The Bunch of Thyme

The Bunch of Thyme è un canto tradizionale irlandese probabilmente di origini seicentesche in cui si esorta le fanciulle a custodire la propria verginità come un fiore prezioso. Chi canta è una ragazza alla quale un marinaio di passaggio ha rubato il cespuglio di timo piantato nel giardino in cambio di una rosa. Mentre il timo simboleggia la verginità e la purezza femminile, la rosa è il simbolo della passione amorosa, la carnalità di un’unione tra uomo e donna. Ma ben lungi dall’essere una canzone sui piaceri del sesso, la venatura del canto è triste e malinconica, perchè si tratta di una warning song, la rosa nel giardino sembrerebbe alludere a una gravidanza in senso infausto, una sorta di punizione per la perdita dell’innocenza fuori dal matrimonio. Allora e ancora per tutto l’Ottocento una ragazza-madre era “macchiata” per sempre, disprezzata ed emarginata socialmente, spesso scacciata dalla casa paterna, con davanti solo prospettive di vita degradanti per sè e per il figlio bastardo. Il secondo insegnamento morale della storia conseguente al preservare la verginità per lo sposo, è la certezza che solo nel matrimonio la donna potrà trovare le gioie della vita: accudire al marito, alla casa e ai figli che nasceranno, questo è il suo solo e unico “lieto fine”. In questo genere di canzoni prevale il convincimento che le gioie del sesso siano ad esclusivo appannaggio maschile.

Nelle warning song le erbe compaiono come simboli per insegnare alla fanciulle i comportamenti più socialmente convenienti,  nello specifico  che si mantenessero pure e caste fino al matrimonio.
La pianta associata al concetto di purezza fu il timo erba utilizzata nei fuochi sacri e come incenso religioso unitamente alla salvia, per l’antica credenza che  il timo fosse in grado di dare forza e chiarezza alla mente e purificasse l’aria dalle malattie.

Il timo e la ghiandola del timo

Bunch of Thyme
Bunch of Thyme

Il timo è una pianta aromatica, da sempre utilizzata per uso medicinale e in cucina. E’ una pianta però strettamente legata alla nostra ghiandola del timo e non solo per il nome datole da Galeno .
“Nel secondo secolo Galeno chiamò “timo” quella ghiandola bilobata, rosa-grigiastra, situata nella parte alta del torace perché, racconta la leggenda, gli ricordava un mazzetto di timo. Ma lo stesso timo aveva preso tale nome perché veniva bruciato come incenso sugli altari degli dei. Pertanto la parola timo ricorda l’alzarsi del fumo; il bruciare dell’incenso come sacrificio innalzato verso gli dei. Secondo gli antichi Saggi, quando in noi nascono l’aspirazione spirituale, il canto di ringraziamento e l’esternazione di amore, ciò avviene in un punto situato sopra il cuore, il nostro “altare interiore”. Pertanto, per loro, il timo rappresentava anche il respiro dell’anima, dal quale dipende l’energia dell’uomo e il suo coraggio. .. La ghiandola timo controlla e regola il flusso di energia nel nostro organismo, ed è in grado di iniziare una correzione istantanea per riequilibrare eventuali squilibri e riportare armonia e normalità al flusso energetico. Il timo può perciò essere considerato come l’anello di congiunzione tra mente e corpo, in quanto è il primo organo fisico ad essere influenzato dall’attitudine mentale e dallo stress. “ (tratto da qui)

Thyme fairy

I greci credevano che il timo potesse infondere il coraggio e i guerrieri lo utilizzavano come olio balsamico per frizionare il corpo prima della battaglia e nel medioevo era usato per adornare le armi dei cavalieri.
I suoi fiorellini attirano le api che producono un ottimo miele e forse anche per questo è considerata una pianta in cui le fate dove amano dimorare o danzare.  In una ricetta seicentesca per preparare un balsamo da spalmare sugli occhi era l’ingrediente principale: si poteva così alzare il velo dell’invisibilità che nasconde le creature fatate e fronteggiarle senza pericolo!
Si credeva che il timo fosse in grado di dare forza e chiarezza alla mente e purificasse l’aria dalle malattie. Per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche poche gocce di olio essenziale di timo vengono ancora oggi utilizzate per purificare l’aria di casa.

Per estensione il timo rappresenta nelle ballate popolari la verginità e la purezza femminile. Era un erba utilizzata nei fuochi sacri e come incenso religioso.

The Bunch of Thyme

Sebbene il soggetto sia femminile la canzone viene cantata per lo più da uomini, così non perdo l’occasione di farvi sentire due donne, due generazioni affiancate, due colonne del british folk. Norma Waterson & Eliza Carthy.
Norma, classe 1939, dice nell’intervista (qui)

“We thought – my generation of musicians – that we’d all get old and grey and there’d be nobody left. And then all this new generation of young musicians came up, and we all said, ‘Thank God.’
So if people say traditional music has got to be like that, or like that, then you’re going to freeze it. You may as well put something in a museum or bury it in the ground in a time capsule and dig it up so many years later to see what it was like then. You can’t do that with tradition. You have to hope each generation brings their own thing to it, so it keeps going forever.”

Norma Waterson & Eliza Carthy in “Gift” 2010

Pensavamo – la mia generazione di musicisti – che saremmo diventati vecchi e grigi e che non sarebbe rimasto nessuno. E poi è arrivata tutta questa nuova generazione di giovani musicisti e abbiamo detto tutti: “Grazie a Dio”. Quindi se la gente dice che la musica tradizionale deve essere così, o così, allora la congelerai. Potresti anche mettere qualcosa in un museo o seppellirlo nel terreno in una capsula del tempo e disseppellirlo tanti anni dopo per vedere com’era allora. Non puoi farlo con la tradizione. Devi sperare che ogni generazione ci porti le proprie cose, così continuerà per sempre.

live

I
Come all ye maidens young and fair
And you that are blooming
in your prime
Always beware and keep
your garden fair
Let no man steal away
your thyme (1)
Chorus:
For thyme it is a precious thing
And thyme brings all things to my mind
Thyme with all its flavours,
along with all its joys
Thyme, brings all things to my mind

II
Once I had a bunch of thyme
I thought it never would decay
Then came a lusty sailor
who chanced to pass my way
And stole my bunch of thyme away
III
The sailor gave to me a rose(2)
A rose that never would decay
He gave it to me
to keep me reminded
Of when he stole my thyme away

I
Venite tutte voi, fanciulle giovani e belle,
voi che siete nel fiore
degli anni,
state sempre attente a custodire
il vostro bel giardino,
e non lasciate che l’uomo rubi
il vostro timo.
CORO
Perchè il timo è cosa preziosa
e mi riporta il passato in mente,
con tutto i suoi aromi
con tutte le sue gioie
il timo mi riporta il passato in mente.
II
Una volta avevo un cespuglio di timo
e credevo che non sarebbe mai appassito,
poi venne un marinaio gagliardo 
a incrociare per caso la mia strada
e mi rubò il cespuglio di timo.
III
Il marinaio mi lasciò una rosa
una rosa che mai appassirà,
me l’ha lasciata
per ricordarmi
di quando ha rubato il mio timo.

NOTE traduzione italiana di Cattia Salto
1) associazione per assonanza tra le parole thyme e time è  resa ancora più manifesta nel ritornello, il richiamo alla brevità della giovinezza rende il timo assai prezioso
2) alcuni intendono la rosa come l’allusione a qualche malattia venerea incurabile, oggi è l’AIDS, ma in passato sicuramente la sifilide, il male di Venere che portava alla pazzia e alla morte; più probabilmente indica una gravidanza continua

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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