Tempus adest floridum

Tempus adest floridum è un brano medievale del XIII secolo (in Carmina Burana) apparso in stampa nella raccolta finlandese Piae Cantiones[1]del 1582. Nel 1800 la melodia è stata riadattata per il ben più noto canto natalizio Good King Wenceslas[2].

Tempus adest floridum in Carmina Burana

Nei Carmina Burana (CB 142) la versione è decisamente profana incentrata sulle gioie carnali degli ardori primaverili, molto probabilmente la parodia di un canto sacro che ritroviamo qualche secolo più tardi, compilato da un solerte studente finlandese nelle Piae Cantiones (e non è dato sapere quanto fedele al canto medievale originario).

1.Tempus adest floridum,    surgunt namque flores
vernales(1) mox in omnibus    iam mutantur(2) mores.
hoc, quod frigus leserat,    reparant calores;
cernimus hoc fieri    per multos colores.
2.Stant prata plena floribus,    in quibus nos ludamus!
virgines cum clericis    simul procedamus,
per amorem Veneris    ludum faciamus,
ceteris virginibus    ut hoc referamus!
3. «O dilecta domina,    cur sic alienaris?
an nescis, o carissima,    quod sic adamaris?
si tu esses Helena,    vellem esse Paris!
tamen potest fieri    noster amor talis.»
[«Ave, formosissima, gemma pretiosa,
ave, decus virginum, virgo gloriosa,
ave, lumen luminum, ave, mundi rosa,
Blanziflor et Helena, Venus generosa!»]

Joel Cohen · Boston Camerata
Ave, formosissima in Carmina Burana

Ecco il tempo della fioritura poichè i fiori spuntano
così i modi di ogni cosa saranno cambiati in primaverili(1).
Ciò che il freddo indeboliva, il caldo (ora) rinvigorisce;
lo vediamo accadere in molte sfumature.
I campi in cui ci dilettiamo(3) sono pieni di fiori(4)!
andiamo noi fanciulle insieme ai chierici(5),
facciamo il gioco di Venere Innamorata,
e raccontiamo di ciò alle altre fanciulle.
«O amata signora, perché mi schivi(6)?
Non sai, carissima, quanto ti desidero ardentemente?
Se tu fossi Elena, io vorrei essere Paride!
Tanto grande potrebbe essere il nostro amore».
[Salve gemma bellissima e preziosa
salve perla delle vergini, vergine gloriosa,
salve luce del cielo, salve rosa del mondo
Biancofiore ed Elena, Venere magnanima] (7)
(1) molti gli interrogativi se vernales debba considerarsi legato a flores o piuttosto facente parte di una seconda frase. Il verso potrebbe perciò anche essere tradotto come “i fiori primaverili sono germogliati; presto il comportamento di tutti cambierà.”
(2) anche in questo caso le traduzioni sono divergenti vedasi https://latin.stackexchange.com/questions/8761/how-does-one-imitate-into-everything
(3) sono i giochi amorosi ovvero la caccia d’amore che si svolgeva anticamente in occasione della festa di Beltane. E’ una fanciulla ad incitare le presenti a cogliere l’amore con i giovani chierici, per poi raccontare l’esperienza alla meno esperte
(4) sono i fiori femminili, gli organi sessuali della donna, ma anche quelli maschili
(5) Era il chierico o studente vagabondo che non aveva risorse stabili e viveva in modo irregolare vagando tra le varie università. Studenti anticonformisti e indisciplinati, precursori di quella goliardia che ancora caratterizza i nostri atenei, hanno lasciato una notevole e varia documentazione scritta: poesie erotiche e canti di taverna, componimenti satirici e antipapali.. ( tra le più note raccolte proprio i Carmina Burana.) E’ attraverso le loro notazioni musicali che possiamo farci un’idea della musica popolare del Medioevo altrimenti tramandata solo in forma orale.
(6) a parlare è il chierico che sta inseguendo la sua preda e la prega di lasciarsi prendere per poterla amare come Paride di Troia fece con Elena di Sparta
(7) nei Carmina Burana rivisitati da Carl Orff l’incipit del canto è affidato al coro per concludere la prima parte con un ode alla bellezza femminile

Si veda anche l’appendice in tedesco antico al CB 142a

Ich solde eines morgenes gan eine wise breite;
do sah ih eine maget stan,
div grůzte mih bereite.
si sprah: «liebe, war wend ir?
durfent ir geleite?
gegen den fůzen neig ih ir,
gnade ih ir des seite.

Una mattina dovevo attraversare un ampio prato,
quando vidi in piedi una giovane donna
che mi salutò senza esitazione.
Disse: “Caro amico, dove sei diretto? 
Hai bisogno di compagnia?”
Mi sono inchinato davanti a lei
e l’ho ringraziata per la sua offerta.

Tempus adest floridum in Piae Cantiones

La versione nella raccolta delle Piae Cantiones è un canto in lode a Dio per la bellezza rigenerante -e riproduttiva- della Primavera. La forza di Dio vince la morte invernale (come la  resurrezione del Cristo) e la gioia di Dio contagia anche gli uomini. Il  brano non è espressamente un canto religioso tuttavia richiama l’usanza medievale del risus paschalis per riaffermare che il godimento e il piacere sono doni di Dio

Il brano è stato tradotto in Inglese nel 1928 con il  titolo “The Flower Carol” (in The Oxford  Book of Carols).

I
Tempus adest floridum, surgent namque flores
Vernales in omnibus, imitantur mores
Hoc quod frigus laeserat, reparant calores
Cernimus hoc fieri, per multos labores.
II
Sunt prata plena floribus, iucunda aspectu
Ubi iuvat cernere, herbas cum delectu
Gramina et plantae hyeme quiescunt
Vernali in tempore virent et accrescunt.
III
Haec vobis pulchre monstrant Deum creatorem
Quem quoque nos credimus omnium factorem
O tempus ergo hilare, quo laetari libet
Renovato nam mundo, nos novari decet.
IV
Terra ornatur floribus et multo decore
Nos honestis moribus et vero amore
Gaudeamus igitur tempore iucundo
Laudemusque Dominum pectoris ex fundo.

Aikamatkaaja
Euphorica (ahimè con lo stesso nome si fa riferimento a due diverse realtà musicali) ovvero medieval/world music targata Repubblica Ceca; una versione fresca e primaverile con una squillante ciaramella sul controcanto del flauto, che modula l’arrangiamento strumentale.
sito del gruppo http://www.euphorica.cz/

Se al brano fosse abbinata una danza non è più dato saperlo, ma la struttura musicale si adatta benissimo al ballo detto Ungaresca. Anche il gruppo Fairy Consort ha realizzato un medley strumentale tra i due brani

Fairy Consort 

I
Il tempo della fioritura è giunto e i fiori spuntano
Primavera(1) si rivela in ogni cosa
ciò che il freddo feriva, il caldo ristora
e ciò accade con molta operosità.
II
I prati sono ricchi di fiori, dall’aspetto gioioso
ed bello vedere con discernimento
come erbe e piante dopo il sonno dell’inverno
in primavera germogliano e crescono.
III
Queste bellezze mostrano a voi il Dio creatore,
colui che crediamo l’artefice di tutte le cose,
dunque è tempo dell’allegria, in cui si può gioire
ora che il mondo si rinnova, anche noi ci rinnoviamo(2).
IV
La terra si adorna di fiori e di grande bellezza
anche noi con onesti costumi e vero amore(3)
rallegriamoci dunque in questo tempo di gioia,
lodiamo il Signore dal profondo dei nostri cuori.
(1) Vernales è un aggettivo = primaverile, i modi della primavera
(2) l’umanità nel suo contesto di Creazione divina si rinnova in sintonia con la stagione primaverile, cioè la stagione della Primavera per volere di Dio è il tempo della riproduzione sessuale
(3) il verso approfondisce il concetto espresso nella strofa precedente i piaceri sessuali devono però essere incanalati nei rapporti matrimoniali il solo modo “onesto” per onorare il vero amore

Joculatores Upsalienses

[1] Nel 1582, Theodoricus Petri, uno studente dell’università di Rostock, compilò una raccolta di 74 canzoni in latino, con l’intenzione di preservare alcuni antichi inni della sua terra natale. Il rettore della Turku Cathedral School, Jaakko Finne, ne pubblicò la prima prima edizione a Greifswald, Svezia. La raccolta Piae Cantiones, sarebbe divenuta una risorsa per gli studenti che partecipavano al servizio religioso nelle loro scuole e un’ottima pratica per lo studio del canto.La collezione raccoglie brani medioevali di Finlandia, Svezia e altri paesi europei, ed è uno dei maggiori tesori musicali della Finlandia, che dimostra il legame tra questa nazione e gli altri centri culturali europei del medioevo. Si ritiene che circa metà dei pezzi abbiano origini finlandesi, poiché non ne sono state trovate tracce in altre fonti; altri brani provengono da Francia, Inghilterra, Germania e Boemia.
https://www.coralesantacecilia.org/gaudete-christus-est-natus-anonimo/#:~:text=Gaudete%20Christus%20est%20natus%3A%20Piae,inni%20della%20sua%20terra%20natale.
Si veda anche nel dettaglio

https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Biographies/piae_cantiones.htm
https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Biographies/Hadidian/Piae_Cantiones-Hadidian.htm
[2] Sebbene popolare in Svezia e Finlandia, la raccolta Piae Cantiones era sconosciuta in Inghilterra, finchè nel 1853 una rara copia giunse nelle mani del reverendo John Mason Neale il quale oltre a pubblicarne una buona parte in Carols for Christmas-tide scrisse anche il famosissimo canto natalizio “Good King Wenceslas” sulla melodia di Tempus adest floridum
LINK
https://latin.stackexchange.com/questions/8761/how-does-one-imitate-into-everything
https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/NonEnglish/tempus_adest_floridum.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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