Son Ar Chistr: “Ev Chistr ‘ta, laou!”

“La canzone del Sidro” viene dalla Bretagna, ma non è un’antica aria bretone bensì una composizione popolare di Jean-Bernard e Jean-Marie Prima due giovanissimi agricoltori di Guiscriff (Morbihan), che nel 1929 una sera dell’estate, mentre si ultimava il lavoro di trebbiatura, con una tazza di sidro in mano, davano il via alla prima strofa «Yao jistr ‘ta Laou».
Il brano è successivamente pubblicato da Polig Monjarret nel 1951 con il titolo “Ev jistr’ta laou” finche negli anni 70 Alan Stivell lo registra con il titolo “Son ar chistr” e lo consegna alla popolarità sovranazionale.
A quanto mi sembra di capire leggendo l’articolo pubblicato in Musique bretonne (la rivista dell’associazione Dastum) -n 136 del 1995 pag 22 – i due sono compositori per le parole e la musica del brano in questione. A mio parere la melodia richiama il Branle d’Ecosse!

This song comes from Brittany, a popular song composed by Jean-Bernard and Jean-Marie Prima two very young farmers from Guiscriff (Morbihan), one evening at the summer harvest 1929, with a cup of cider in hand. The song was published by Polig Monjarret in 1951 with the title “Ev jistr’ta laou” until in the 70s Alan Stivell recorded as “Son ar chistr” and gave it to international popularity.

Alan Stivell Son Ar Chistr in Reflets 1970

Stivell realizza molti arrangiamenti dello stesso brano

The Chieftains con il titolo “Ev Chistr ‘ta, laou!”, in Celtic Wedding: Music of Brittany, 1987 (guarda caso Polig Monjarret ha collaborato con Paddy Moloney nella cernita delle melodie)


Ev'( 1) chistr ‘ta Laou (2) rak chistr ‘zo mat, lonla,
Ev’ chistr ‘ta Laou rak chistr ‘zo mat.
Ev’ chistr ‘ta Laou rak chistr ‘zo mat,
Ur blank ur blank ar chopinad, lonla,
Ur blank ur blank ar chopinad.
Ar chistr ‘zo graet e’it bout (3) evet, lonla,
Hag ar merc’hed e’it bout karet.
Karomp pep hini e hini, loñla
‘Vo kuit da zen kaout jalousi
N’oan ket c’hoazh tri miz eureujet, lonla,
Benn’ vezen bamdeiz chikanet.
Taolioù botoù, fasadigoù, loñla
Ha toull an nor ‘wechadigoù
Met n’eo ket se ‘ra poan-spered din, loñla
Ar pezh ‘oa bet lavaret din
Lâret ‘oa din’oan butuner, loñla
Ha lonker sistr ha merc’hetaer
Ev chistr ‘ta Laou, rak chistr zo mat, loñla
Ur blank, ur blank ar chopinad
Traduzione italiana Cattia Salto
Bevi il sidro, Elmo, perchè il sidro è buono
Bevi  il sidro, Elmo, perchè il sidro è buono
Bevi  il sidro, Elmo, perchè il sidro è buono
un centesimo, un centesimo a bicchiere
un centesimo, un centesimo a bicchiere
Il Sidro è fatto per essere bevuto
e le ragazze sono fatte per essere amate
che ognuno allora ami la sua
e non ci saranno più gelosie
Ero sposato appena da tre mesi
che ero sgridato ogni giorno.
Mi prendeva a calci e a schiaffi
e talvolta, ero buttato fuori dalla porta
Non è questo che più mi addolora
ma quello che è stato detto su di me:
che ero un fumatore
bevitore di sidro, a caccia di gonnelle
Bevi il sidro, Elmo, perchè il sidro è buono
un centesimo a bicchiere

NOTE
1) yao pronunciato yo vuol dire “c’est parti”
2) in francese è Guillaume ossia Willy
3) si pronuncia “bet”

English translation-Traduzione Inglese Son Ar Chistr (da qui)
Drink cider, Laou, for cider is good
A penny, a penny a glass
Cider is made to be drunk
And girls are made to be loved
Let each of us love his own
And there will be no more jealousy
I was not married for three months
Before I was nagged every day
Kicks and slaps
And sometimes, the doorstep
But that is not what grieves me most
It is what was said about me
It was said of me that I was inconstant
A drinker of cider and a chaser of skirts
Drink cider, Laou, for cider is good
A penny, a penny a glass

Nel 1976 il gruppo olandese Bots ne fanno una versione che spopola in Olanda e Germania, con il titolo “Zeven dagen lang” (For seven days – in italiano per Sette Giorni), stessa melodia ma testo rimaneggiato – canto sociale e politico.

Rapalje

Wat zullen we drinken
Zeven dagen lang
Wat zullen we drinken, wat een dorst
Wat zullen we drinken
Zeven dagen lang
Wat zullen we drinken, wat een dorst

Er is genoeg voor iedereen
Dus drinken we samen
Zeven dagen lang
Ja werken we samen, niet alleen
Dan is er werk voor iedereen
Dus werken we samen
Zeven dagen lang
Ja werken we samen, niet alleen

Eerst moeten we vechten
Niemand weet hoe lang
Eerst moeten we vechten, voor ons belang
Eerst moeten we vechten
Niemand weet hoe lang
Eerst moeten we vechten, voor ons belang

Voor het geluk van iedereen
Dus vechten we samen
Samen staan we sterk
Ja vechten we samen, niet alleen
Voor het geluk van iedereen
Dus vechten we samen
Samen staan we sterk
Ja vechten we samen, niet alleen


[la canzone dice: cosa vogliamo bere -per sette giorni- che sete! Apriamo una botte e beviamola tutti insieme. Poi ci sarà da lavorare -per sette giorni- e ci sarà lavoro per tutti, si lavoriamo tutti insieme. Ci sarà da combattere non sappiamo per quanto, per l’interesse e la felicità di tutti, insieme siamo forti, combattiamo insieme, non da soli]

Nel 1980 Angelo Branduardi canta Gulliver (testo di Luisa Zappa su musica accreditata alla canzone tradizionale bretone)

Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci portò,
venite tutti, è Gulliver il grande che il mare ci portò.
Addormentato davanti a noi Gulliver il grande
è una nera montagna che ci toglie il sole.
E’ Gulliver il grande che il mare ci portò.
Così curioso davanti a noi l’uomo montagna ci guarda già,
venite tutti ad ammirare la meraviglia vista mai.
Gli uomini piccoli pensano già che la sua forza li aiuterà,
Gulliver il grande si chiede già in quale altro mare naufragherà.
Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci portò,
venite tutti, è Gulliver il nano che il mare ci portò.
Di freddo trema davanti a noi Gulliver il nano
Ma i suoi occhi cercano già i nostri volti
È Gulliver il nano che il mare ci portò.
Venite tutti ad ammirare la meraviglia con cui giocare,
così indifeso davanti a noi come un bambino a cui insegnare.
E mentre invece dentro di sé del nostro aspetto lui ride già
Gulliver il nano sognando sta un altro mare per naufragare.

e Ray Fisher negli anni 70 utilizza la melodia per la ballata scozzese “Willie’s Lady” 

Non ultimi i Bran (da Praga appassionati di musica bretone) in Beaj Vat! 2016 con la formazione
David Pajot – canto e bombarda, whistle
Ludmila Chábová – violino
Martin Vejvoda – chitarra acustica
Tomáš Nedělka – bagpipe, whistle
Zdeněk Rudolský – percussioni

Meldis con un accento russo-bretone

Flos Florum in una cornice medievale

E così per chiudere il cerchio ascoltiamo il Branle d’Ecosse suonato da
Adriano Sangineto all’arpa

e di Adriano con la sorella Caterina – ESG – Ensemble Sangineto

E in uno scenario post-apocalittico di un medioevo prossimo venturo

Fram

FONTI
http://ontanomagico.altervista.org/johnny-jump.htm
https://en.wikipedia.org/wiki/Son_Ar_Chistr
http://www.biostat.wustl.edu/~erich/music/songs/son_ar_chistr.html
http://mediatheque.dastum.net/GEIDEFile/MB136-brv4.PDF?Archive=170141399832&File=MB136-brv4_PDF (pg 22-23)
http://mediatheque.dastum.net/GEIDEFile/MB173-brv4.PDF?Archive=170178099835&File=MB173-brv4_PDF (pg 36-37)

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

7 Risposte a “Son Ar Chistr: “Ev Chistr ‘ta, laou!””

  1. I due giovani autori all’epoca erano soliti creare canzoni per rendere meno monotono il lavoro nei campi. Scritta in bretone Vannetais, fu raccolta in una versione parzialmente modificata da Jul Gwernig, padre di Youenn, allora sacrestano presso la parrocchia di Scaër. Divenne molto popolare tra il Pays Vannetais e la Cornouaille, poi col tempo le parole verranno un po’ modificate, aggiungendo distici, fu talvolta anche cambiato l’ordine, qualcuna di esse scomparità. Dopo la pubblicazione di Polig Monjarret nel 1951 come “Yao jistr ‘ta laou”, il titolo divenne “Ev jistr ‘ta laou” e in seguito perse l’apostrofo (“Yod jist ta Laou”), quindi “Ev chistr ‘ta Laou”, “Son ar jistr” fino al 1970 quando Alan Stivell la pubblicò finalmente come “Son ar Chistr” dapprima sul lato 2 del 45 giri FONTANA “Brocéliande”, quindi nell’LP “Reflets”.
    Flavio Poltronieri

  2. Quella che hai riportato sotto l’immagine è la formazione attuale, però quella originale che incise il primo disco, nel 2000 (da cui è tratto “Son Ar Chistr”), era completamente differente:

    David Pajot – canto e bombarda, whistle
    Ludmila Chábová – violino
    Martin Vejvoda – chitarra acustica
    Tomáš Nedělka – bagpipe, whistle
    Zdeněk Rudolský – percussioni

  3. Ti invito a togliere il video con il nome di Goran Bregovic perchè può creare inutile confusione, l’interpretazione dei Chieftains in Celtic Wedding in 1987, si può ascoltare anche qui:

    https://www.youtube.com/watch?v=SSqAH7kB-Fs

    Nell’occasione ti invio anche la versione del 2000 dei miei amici della Repubblica Ceca:

    https://www.youtube.com/watch?v=pI6_tXYS9f0

    Da quelle parti si traduce “Píseň o Cidru” e……..siamo tutti d’accordo: Napij se cidru, Laou, cider je dobrej

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