Smoking Bishop, un drink natalizio vecchio stile

Benvenuti nel Calendario dell’Avvento 2022 ideato da Terre Celtiche Blog su ispirazione del Calendario dell’Avvento illustrato da Paul Bommer[1]

2 dicembre

smoking-bishop
Paul Bommer Smoking Bishop

Un vescovo (nello specifico ci spiega Paul Bommer si tratta di Monsignor Cathal Septimus O’Herlihy, Vescovo di Ballygramore) terminati i suoi uffizi pastorali è seduto comodamente sulla poltrona preferita e sorseggia un punch ben caldo (un vino cotto o come dicono gli Inglesi “a mulled wine“). Dalle guance rubizze si direbbe che quello non sia il suo primo bicchiere. Nella mano destra una pipa anche quella fumante.

Lo Smoking Bishop a cui fa riferimento l’illustrazione di Bommer è quello però appoggiato sulla mensola merlettata e contenuto in una grande coppa: lo stesso colore viola (violaceo o paonazzo) distintivo dei vescovi, che assume la bevanda calda a base di Porto (la bottiglia in basso a destra) e agrumi (che galleggiano nella coppa) ancora in voga ai tempi di Charles Dickens[2] chiamata per l’appunto Smoking Bishop.

Il sottotesto ironico della vignetta è però da ricercare nel significato culturale di protesta anticattolica che la bevanda aveva nell’Inghilterra settecentesca e vittoriana: per i protestanti inglesi bere uno smoking bishop era farsi una risata -mentre si ubriacavano- sull’ipocrisia dei papisti. Ehi si i due vizi Bacco e Tabacco tanto vituperati dalla Chiesa non sembravano essere così peccaminosi se praticati da un alto prelato della gerarchia cattolica!!

F Was a Fellow of Brazen-Nose College [4]

E tuttavia anche la satira verso i prelati anglicani[3] nei confronti del vizietto per il bere e il tabagismo non era da meno.
Richard Newton nel suo A Clerical Alphabet (1795) illustra la lettera F con un prete anglicano dallo stesso sorriso beato stampato sul volto del vescovo cattolico di Paul Bommer.

Entrambi seduti comodamente in poltrona uniscono il fumo del tabacco all’abbondante assunzione alcolica, due piaceri che i gentiluomini inglesi non disdegnavano durante i momenti conviviali!

Clerical punches

Le feste natalizie improntate da abbondanti libagioni e freddo polare sono l’occasione per preparare il vino speziato da bersi caldo, un toccasana che in epoca medievale era considerato quasi un elisir di lunga vita.[5] Il nostro italico vin brulè o vino cotto (in inglese mulled wine) è poca cosa rispetto alla tradizione vittoriana di bevande speziate per riscaldarsi nelle fredde giornate invernali!!

Sono punch caldi che si preparano con il vino speziato e l’aggiunta del succo di limoni e/o di arance, ma a seconda del vino utilizzato abbiamo “un Papa”  con vino Tokay, Champagne o Borgogna, “un cardinale” con un Bordeaux, o claret (come veniva spesso chiamato), “un vescovo” con il porto.. perchè i colori delle bevande corrispondono ai colori delle relative tuniche indossate dai prelati!!

Smoking Bishop e filantropia

Per Charles Dickens lo Smoking Bishop condiviso tra il redento Ebenezer Scrooge  e il suo impiegato bistrattato Bob Cratchit alla fine del romanzo A Christmas Carol è il varo di un rinnovato patto sociale tra la classe mercantile-industriale emergente e il popolo dei lavoratori, improntato sul paternalismo filantropico. Una nuova rotta bagnata dal porto -un vino liquoroso portoghese- diventato il vino inglese della nuova gentry.

dice [Chad] Luddington. “Il porto è il vino perfetto per un’élite mercantile che vuole… convincere gli altri di essere pressoché aristocratica” – anche quando non lo era. Wondrich trova gli stessi desideri aristocratici nel nuovo Scrooge: “Vedo [lo Smoking] Bishop come un segno del ritorno di Scrooge alla vecchia Inghilterra, dove i gentiluomini si prendevano cura della loro gente e la gente lavorava allegramente per i gentiluomini. [6]

Smoking Bishop la ricetta vittoriana

Si presti attenzione però: esistono due scuole di pensiero in merito al trattamento a caldo del vino: la prima dice che il vino non deve mai bollire e mai superare la temperatura di 80 gradi. Ad 83 gradi, infatti, l’alcool contenuto nel vino evapora, gli aromi delle spezie si alterano e lo zucchero si “decompone”.
La seconda ritiene invece che il vino debba bollire per bruciare l’alcool (e quindi viene servito spesso anche fiammato).

Lo “smoking bishop” è citato nel racconto di Dickens “A Christmas Carol” la cui ricetta viene successivamente aggiunta nelle note per l’edizione del 1907 curata da Gordon Browne: si versa il porto rosso, caldo o freddo, sulle arance amare mature. Si riscalda con zucchero e spezie (chiodi di garofano, anice stellato e cannella) aggiunte a piacere.

Dall’Ottocento ci arrivano svariate ricette più dettagliate per la preparazione dello “Smoking Bishop” dal sapore aspro e fruttato da addolcire a piacere e che si dividono tra quelle che usano i limoni e quelle che usano le arance amare (le arance di Siviglia)
RICETTA
(tratta da vedi)
6 grandi arance, 2 grandi limoni
8 chiodi di garofano
1 bottiglia (750ml) vino rosso
1 bottiglia (750ml) porto rosso
3 bastoncini di cannella
120 g di zucchero di canna
1/4 cucchiaino di zenzero in polvere
1/4 cucchiaino di cannella in polvere
1/4 cucchiaino di allspice (il pepe giamaicano detto anche pimento[7])
1/4 cucchiaino di noce moscata

PREPARAZIONE
Il giorno prima : cuocere arance e limoni in forno su una teglia poco profonda (a 120 ° C e fino a quando sono marrone chiaro ovvero dopo circa un’ora e mezza) Eventuali succhi rilasciati durante la cottura vanno aggiunti al vino.
Steccare le arance e i limoni con i chiodi di garofano e metterle in una grande ciotola, con tutte le spezie in polvere e lo zucchero. Versare il vino rosso e mescolare bene per qualche minuto. Coprire e lasciare in un luogo caldo durante la notte o per 24 ore.

Il giorno dopo : tagliare le arance e limoni a metà e spremere tutto il succo nella ciotola del vino. Passare al setaccio mentre si versa in una grande casseruola, e spremere bene tutta la polpa contro il setaccio adoperando un cucchiaio. Quindi aggiungere i bastoncini di cannella. Riscaldare il vino a fiamma alta e sobbollire per 5 minuti, poi abbassate il fuoco e aggiungere il porto e cuocere a fiamma bassa per altri 20 minuti. Negli ultimi due minuti alzare la fiamma per far “fumare” il vescovo.

SERVIZIO
Servire fumante in bicchieri resistenti al calore o tazze con spicchi di limone e arancia tagliati al momento.
Opzionale: ulteriore zucchero e grattatina di noce moscata

La ricetta storica con Max Miller
Dal canale How to Drink

[1] Traendo ispirazione dal Calendario dell’Avvento di Paul Bommer (disegnato nel 2010) anche in Terre Celtiche Blog per il 2022 faremo il count-down dal 1 dicembre fino al giorno di Natale. L’artista ci ha dato l’autorizzazione a utilizzare le immagini dei suoi bellissimi disegni, così ogni giorno volteremo virtualmente una pagina del Calendario per gustarci una storia, una canzone, del buon vino cotto, un dolcetto.. https://terreceltiche.altervista.org/ritual-chants/#ca

[2] https://www.fruitandflowershop.com/blog/charles-dickens-and-a-cup-of-smoking-bishop

[3] https://jasna.org/publications-2/persuasions-online/vol-42-no-1/cox/

[4] gioco di parole sul Brasenose College dell’Università di Oxford. I borsisti erano i membri più anziani di un collegio, di solito sacerdoti. https://janeaustensworld.com/tag/a-clerical-alphabet/

[5] E per chi voglia cimentarsi nella preparazione di bevande medievali  ecco la ricetta dell’ippocrasso

[6] “Luddington says. “Port is the perfect wine for a mercantile elite that wants … to convince other people that it’s largely aristocratic” — even when it wasn’t. Wondrich finds those same aristocratic longings in the new Scrooge: “I see Bishop as a token of Scrooge’s return to the old England, where the gentlemen took care of their people and the people worked cheerily for the gentlemen.” https://www.npr.org/sections/thesalt/2015/12/25/460576292/smoking-bishop-a-boozy-christmas-drink-brimming-with-english-history
http://www.gastronomiamediterranea.com/il-porto-un-vino-belligerante/

[7] Il Pimento, anche chiamato Pepe di Giamaica o Pepe garofanato, è una spezia ricavata dai frutti essiccati della Pimenta dioica, albero sempreverde della famiglia del Mirto. Il pimento è originario dell’America Centrale e dell’area caraibica, in particolare della Giamaica: qui, le estese coltivazioni profumano l’aria tutto intorno nel periodo della fioritura. Dall’aspetto molto simile a quello del pepe, il nome ‘pimento’ deriva dallo spagnolo pimiento (pepe), che venne assegnato alla bacca quando sbarcò in Europa dalle Americhe. In seguito la denominazione venne arricchita ‘di Giamaica’ per distinguere il nuovo prodotto dal vecchio.
Le tonde palline, molto usate nella cucina caraibica, vengono apprezzate per il gusto particolare (intenso e aromatico, poco piccante), che sembra una miscela di spezie diverse. Il sapore ricorda quelli della cannella, del pepe nero, del chiodo di garofano e della noce moscata messi assieme. L’aroma composito giustifica perciò l’appellativo di ‘tutte le spezie’ che questa bacca riceve in inglese (allspice) e in francese (toute-épice). (da Taccuini Storici http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/aromi—spezie/pimento-il-giamaicano.html)

pubblicato il 2 dicembre 2013 e revisionato con integrazioni in data 2-12-2022 by Cattia Salto


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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