Silfide, farfalla nel vento

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Spirito alato della mitologia germanica e celtica, talvolta considerato un angelo, la Silfide vive nei boschi e danza nel vento. Viene raffigurata come una fanciulla longilinea dalla pelle diafana e i lunghi capelli biondi (a volte color miele a volte d’argento) una bellezza delicata e in boccio che emana il fascino della grazia.

L’alchimista Paracelso descrive le silfidi (sylphis) nel suo libro “De Nymphis, Sylphis, Pygmaeis et Salamandris et coeteris spiritibus” catalogandole tra gli spiriti elementari (elementali)[1].

silfide Ariel di Henry Fuseli
Henry Fuseli, Ariel c. 1800-10

Al maschile è detto silfo e il nome più conosciuto è quello di Ariel immortalato da Shakespeare nella sua commedia “La tempesta”.[2]

E’ la ninfa dell’Aria, il suo potere è quello del vento e il suo carattere è lo stesso, mutevole e capriccioso: carezzevole e scherzoso come un refolo giocherellone o sferzante e minaccioso come una burrasca.
Così Ariel dorme nella corolla di una primula, cavalca un pipistrello e contempla gli svaghi umani, seduto su una nuvola .
Il canto di Ariel è melodioso e fatato, seducente al punto di indurre alla follia.

Le silfidi comandano i venti e la pioggia e danno forma alle nuvole, il fulmine è la loro arma e il loro potere è più forte durante l’alba o il crepuscolo.

Silfide, creatura della Primavera

silfide Ariel di John Anster Fitzgerald
John Anster Fitzgerald, Ariel (1858)

John Anster Fitzgerald raffigura un silfo alato, efebico e femmineo mentre si dondola sul ramo di un biancospino in fiore attorniato da uccelli multicolori: le silfidi sono le creature della Primavera, e i loro canti e le loro danze risvegliano la Natura.

Il loro linguaggio è simile a quello degli uccelli, per questo comunicano con la musica e il loro strumento preferito è il flauto.

Gli antichi assegnarono alle sifilidi il compito di modellare i fiocchi di neve e di radunare le nuvole.. Il vento era il loro mezzo specifico e gli antichi si riferiscono a loro come “gli spiriti dell’aria”. Sono uno scalino sopra tutti gli altri elementali, essendo il loro elemento nativo il più vibratoriamente alto. Vivono centinaia di anni, spesso raggiungono il migliaio di anni e sembrano non invecchiare mai. Il leader delle silfidi è chiamato Paralda, il quale, secondo le leggende risiederebbe nella montagna più alta della Terra. Le silfidi a volte assumo forma umana, per un breve periodo di tempo.

La loro dimensione varia, solitamente non sono più grandi dell’essere umano anzi spesso sono molto più piccole. Si dice che le silfidi permettano a certi esseri umani di vivere nelle loro comunità per un periodo di tempo considerevole. Da alcuni, le famose Muse dei Greci vengono considerate silfidi, in quanto questi spiriti si riuniscano attorno alla mente del sognatore, del poeta e dell’artista, e lo ispirino con la loro profonda conoscenza delle bellezze e del funzionamento della Natura. Il loro temperamento è allegro, mutevole, ed eccentrico. Le qualità peculiari comuni negli uomini di genio, sono il risultato della collaborazione tra le silfidi. Il loro lavorare con il corpo eterico e indirettamente con il sistema nervoso, mette in luce ancor di più la loro inconsistenza. Non hanno fissa dimora, girovagano da un posto all’altro – elementali nomadi, invisibili ma sempre attivi e presenti nell’intelligente disegno dell’universo.” Mainly P. Hall The Secret Teachings Of All Ages[3]

AIR DU SYLPHE

Jean-Luc Lenoir in “Old Celtic & Nordic Ballads” 2013

A parte le produzioni romantiche dei compositori ottocenteschi (si cita l’opera 28 numero 7 di Chopin e la danza delle Silfidi di Berlioz) ecco una melodia proveniente dalla Francia del XVIII secolo che, nella parte centrale, prende l’andamento di un’estampie medievale

LA DANZA SULLE PUNTE

silfide
Maria Taglioni, protagonista in La Sylphide

Il balletto classico potrebbe essere nato proprio dall’ispirazione di una silfide, tale è il titolo del primo balletto romantico, La Sylphide, nato dalla coreografia di Filippo Taglioni  per la figlia Maria che eccelleva nella danza sulle punte (la prima rappresentazione si tenne a Parigi nel marzo 1832).[4]
Per la prima volta tutto un balletto venne danzato sulle punte con la protagonista vestita in un candido tutù disegnato appositamente per lei.
Le leggende celtiche erano di moda (James Macpherson con la saga di Ossian pubblicata nel 1807 come traduzione di antichi canti gaelici delle Highlands, aveva dato origine al Romanticismo) e la storia si svolge in Scozia, nelle Highland per narrare l’impossibile amore tra un umano e una creatura fatata: James in procinto di sposarsi con Effie si innamora di una bella silfide che lo seduce in sogno. La silfide ruba l’anello nunziale e James la insegue per riprenderlo o per conquistare la silfide, portando con sè una sciarpa magica con la quale spera di poter catturare la creatura dell’Aria, ma la magia della strega è un maleficio e la sciarpa è avvelenata così quando James riesce a metterla sulle spalle della silfide la condanna a morte.

Eva Evdokimova nel Balletto “Sylphide”


[1] I Silfidi, allo stesso modo, animano e muovono gli uccelli, ma ciascuno secondo il suo carattere e seguendo la disposizione degli organi, la diversa configurazione delle specie volatili: “Un silfide meditabondo si alloggerà nella macchina di un gufo, di un barbagianni o d’una civetta: al contrario un silfide di umore gaio e che ami cantare canzoncine, si insinua in un usignolo, in una capinera o in un canarino”. http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/alchimia/marra3.htm
Agli occhi del chiaroveggente le Silfidi (o i Silfi) appaiono alate, ma in effetti sono le forme fluenti dell’aura a dare questa impressione; nelle Silfidi predominano generalmente tonalità di rosa ed azzurro, con una radiosa luce multicolore che circonda la loro testa. Sono creature estremamente timide, genii del vento e dei boschi, aventi una figura agile e snella, tanto che la parola “silfide” viene adoperata usualmente per indicare ragazze di analoga corporatura. Viceversa i silfi dei temporali sono esseri scuri e minacciosi, che incutono paura a vedersi e che ricordano dei grandi pipistrelli. I luoghi idonei per incontrare le Silfidi sarebbero le pianure, le montagne, le altezze vertiginose e, comunque, i luoghi molto ventosi. A causa del collegamento delle Silfidi con l’elemento aria, associata alla dimensione mentale, una delle loro funzioni è aiutare gli uomini a ricevere ispirazione, soprattutto nelle arti creative.
http://www.centrostudilaruna.it/il-piccolo-popolo-degli-elementi.html
[2] http://4umi.com/shakespeare/ariel/
[3] https://www.sacred-texts.com/eso/sta/sta25.htm
[4]“La Sylphide è l’archetipo del balletto romantico per le sue connotazioni estetiche, per la nuova tecnica di danza assolutamente rivoluzionaria, per l’incarnazione degli ideali di bellezza e purezza che emana e che ne hanno fatto un modello: il ballet blanc.
Dalla Silfide in poi, tutti i balletti del repertorio ottocentesco offrono un “atto bianco”: caratterizzato da particolari creature avvolte da tutù e scarpette bianche come le silfidi, le villi o le ondine, frutto di visioni che appartengono al mondo fiabesco del Romanticismo. Drammaturgicamente parlando questo atto viene interpretato come una fuga dalla realtà da parte dei protagonisti della vicenda per vivere in un mondo incantato e libero da regole. ” http://www.danzadance.com/silfide_balletto/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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