La Danza Macabra: un giro di ballo con la Morte

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Nel Medioevo per esorcizzare la paura della morte (un modo per metterla in ridicolo e scongiurarla) si balla con lei, vivi e scheletri sono raffigurati in fila in una interminabile farandola per lasciare la vita a passo di danza.
Il tema più diffuso nell’Alto Medioevo era però il Giudizio Universale vero e proprio tormentone del Memento Mori (Così come sono sarai) per passare poi al tema del “Trionfo della Morte” come Danza Macabra.

Oratorio dei Disciplini di Clusone (Bg) – Danza macabra

Nella Danza Macabra sono rappresentate tutte le categorie sociali del tempo a iniziare con i potenti e i ricchi borghesi e poi via via gli artigiani, i contadini e i poveri.
Con la morte incoronata a dirigere il gran ballo e i suoi attendenti a tirare i dardi (o a sparare con l’archibugio come nell’affresco di Clusone) o a suonare i più svariati strumenti musicali del tempo.

C’è chi ha voluto vedere in queste raffigurazioni una sorta di satira sociale, ma si tratta piuttosto di una riflessione sulla vanitas (del potere e della ricchezza)

Ballo in Fa diesis minore (Angelo Branduardi)
The Doleful Dance Of Death (Tim Healy)
The Shaking of the sheets ( Steeleye Span)
Ad Mortem Festinamus (Llibre Vermell)
Passacaglia della Vita (anon. XVII sec)
La danza macabra nel Medioevo
LA FARANDOLA o LA RONDA dei Morti
Su ballo tondo (trad. sarda)
LA GRANDE PESTE
Ankou il dio della Morte bretone

Corvus Corax “Saltatio Mortis A.D.Mm” in “Mille anni passi sunt“, 2000: ballate medievali eseguite con strumenti d’epoca, a cui viene aggiunta a volte una base electro-wave il video è un collage di stampe d’epoca con gli scheletri che minacciano o blandiscono i viventi
Dance Of Death · John Fahey 1999

Ballo in fa diesis minore

Angelo Branduardi  “Ballo in fa diesis minore” in “La pulce d’acqua” 1997: se il testo ricalca il motivo della danza macabra medievale, la musica è invece un brano medievale riportato da Giorgio Mainerio nel suo “Il primo libro dei balli accomodati per cantar et sonar d’ogni sorte de instromenti ” (1578) ed era più propriamente una danza della pioggia

Ospite dell’album, il musicista sardo Luigi Lai, virtuoso delle “launeddas”, antichissimo strumento a fiato (vedi).

1.Sono io la Morte, e porto corona(1)
Io son di tutti voi signora e padrona
E così sono crudele, così forte sono e dura
Che non mi fermeranno le tue mura
2.Sono io la Morte, e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona
E davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
E dell’oscura morte al passo andare
3.
Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo(2)
Il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più signora
NOTE
(1) Il testo riprende in parte la scritta affrescata nella danza macabra del Cimitero di Pinzolo in Val Redena
(2) la strofa, sempre sulla suggestione della danza in tondo, è un invito che gli uomini rivolgono alla Morte perchè danzando si dimentichi della sua missione

Angelo Branduardi  “Ballo in fa diesis minore” in “La pulce d’acqua” 1997
Pinzolo: la Signora Morte incoronata e nel cartiglio alla base le parole che rivolge agli uomini

Io sont la Morte che porto corona
Sonte Signora de ognia persona
At cossi son fiera forte et dura
Che trapaso le porte et ultra le mura
Et son quela che fa tremare el mondo
Revolgendo una falze atondo atondo
Ovvio taco col mio strale
Sapienza, beleza forteza niente vale

LA DANZA MACABRA nel Medioevo

Una danza macabra era diffusa già nel XII secolo come Dramma Sacro (Morality Play) un dramma liturgico “da strada” funzionale alla predicazione e forse collegata alla “Danza dei Maccabei” (chorea machabaeorum) in cui i partecipanti danzavano tenendosi per mano ed erano portati via un per uno da inquietanti personaggi avvolti in un lenzuolo.
A partire da queste scene sacrali, vennero poi realizzate delle vere e proprie ballate, con numerose figure (canonicamente ventiquattro) che rappresentavano tutte le condizioni sociali dell’uomo medievale e scambiavano con la Morte un botta e risposta amaro e rassegnato. I personaggi, vestiti stavolta da monaco, papa, imperatore, soldato, nullatenente, borghese e così via, venivano presi per mano da “morti avvolti da sudari” o dalla stessa Morte personificata e fatti danzare insieme in una processione. Poco a poco, i membri della danza vengono fatti “staccare” dalla fila e condotti via dalle figure dei morti, a simboleggiare la dipartita costante e progressiva di tutti gli uomini. A seguito della prima diffusione di queste danze, sempre secondo gli etnologi che hanno studiato il fenomeno, sarebbero state composte delle filastrocche in volgare che celebravano la fine ineluttabile di tutti i viventi, le stesse che poi furono aggiunte come una sorta di didascalia alle raffigurazioni pittoriche della “Danza”. (da http://www.latelanera.com/abisso/articolo.asp?id=183)

Ad mortem festinamus rappresentata come Dramma Sacro così com’era usanza nel medioevo
Ioculatores – Media vita in morte sumus -recitato in tedesco alto medievale
oratorio dei Disciplini a Clusone (Bg)
La Danza dei Morti XVI sec, anonimo, Germania (da MET)

THE SHAKING OF THE SHEETS/The Doleful Dance Of Death

Roud V11404 ; trad.]
“Shaking of the Sheets” è stata pubblicata nel 1568 in “Popular Music of the Old Time” (Chappell) (cf). Tra le rappresentazioni rituali dei mummers non poteva mancare questo brano che Tim Healy fondatore di The Oxford Waits ha rielaborato dalle collezioni dei Broadside con il titolo The Doleful Dance Of Death (2003)

The Doleful Dance Of Death (Tim Healy)
Can you dance the shaking of the sheets,
The dance that everyone must do?
Hear the drummer strike a noble beat,
The harp ring sweet and true.
Gather rosebuds while you may,
For when you hear the piper play,
You may to heaven dance away,
You may to heaven dance away.

You may fill your pockets up with gold
And dress all in rich array.
Wise or foolish, meek or bold,
There’s only a penny left to pay.
The poorest man is crowned complete
The day he finds his winding sheet,
For death is the man that all must meet,
Yes, death is the man that all must meet.

You may build your mansions high
With roaring fires to keep you warm.
Shut the shutters, bolt the gates,
Draw curtains tightly against the storm.
The strongest tower its hearth betrays
When my tune the minstrel plays,
A doleful dance to end your days,
A doleful dance to end your days.

Traduzione italiana Cattia Salto
Vuoi ballare la danza dei Morti
la danza che tutti dobbiamo ballare?
Ascolta il tamburo che batte forte i colpi,
l’arpa suona dolce e sincera.
Cogli i boccioli di rosa mentre puoi
perchè quando sentirai il pipaiolo suonare,
devi danzare in Cielo,
devi danzare in Cielo.

Puoi riempirti le tasche d’oro
e vestirti fastosamente.
Saggio o folle, mite o audace,
resta solo un centesimo da pagare.
L’uomo più povero è incoronato
il giorno in cui trova il suo sudario,
chè la morte è quella che tutti dobbiamo incontrare
si, la morte è quella che tutti dobbiamo incontrare.

Puoi costruire le tue ville in alto
con un fuocherello scoppiettante per tenerti al caldo
chiudi le persiane, serra i cancelli
tira bene le tende contro il temporale.
La torre più forte non ti tiene al sicuro
quando il menestrello suona la mia melodia,
una danza dolente che metterà fine ai vostri giorni
una danza dolente che metterà fine ai vostri giorni.

Spiers & Boden 2016 e la melodia rinascimentale suonata più lentamente

Il brano però riproposto in chiave folk-rock dagli Steeleye Span (1989) riprende solo alcune strofe della “Shaking of the Sheets” cinquecentesca, su musica composta da Robert “Bob” Johnson che l’ha mescolata con la country dance dal titolo Black Joke (Joack) proveniente dal villaggio di Adderbury in Oxfordshire.

Thomas Rowlandson – The English Dance of Death, 1815-1816. La Signora Morte incoronata dirige il ballo
Baltimore Consort la melodia rinascimentale trascritta nell’English Dancing Master
Lester Bailey all’organetto- Black Joke (Joack)

Black Joak è stata trascritta da Cecil Sharp dal portatore John Mason di Stow-on-the-Wold, melodia tradizionale dell’omonima Morris Dance con i bastoni.

THE SHAKING OF THE SHEETS (Steeleye Span)
Chorus:
Dance, dance the shaking of the sheets,
Dance, dance when you hear the piper playing,
Everyone must dance
The Shaking of the Sheets with me.
I
Bring away the beggar, bring away the king,
And every man in his degree.
Bring away the oldest and the youngest thing,
Come to death and follow me.
II
Bring away the merchant who made his money in France,
And the crafty banker too,
When you hear the piper, you and I must dance
The dance that everyone must do.
Chorus
III
I’ll find you in the courtrooms, I’ll find you in the schools,
When you hear the piper play.
I’ll take away the wise men, I’ll take away the fools
And bring their bodies all to clay.
IV
All the politicians of high and low degree,
Lords and ladies, great and small.
Don’t think that you’ll escape
and need not dance with me,
I’ll make you come when I do call.
Chorus
V
It may be in the day, it may be in the night,
Prepare yourselves to dance and pray.
That when the piper plays
The Shaking of the Sheets
You may to Heaven dance the way.
Chorus

Steeleye Span (voce Robert “Bob” Johnson) in “Tempted and Tried” 1989

Traduzione italiana di Cattia Salto
CORO
Ballate, ballate la danza macabra,
ballate quando sentite la cornamusa suonare,
tutti devono danzare,
la danza macabra con me.
I
Porto via il mendicante, porto via il re
e ogni uomo di alto lignaggio.
Porto via il vecchio e il giovane,
avvicinatevi alla morte e seguitemi!
II
Porto via il mercante che ha fatto la sua fortuna in Francia
e anche il banchiere,
quando senti lo zampognaro, tu ed io dobbiamo danzare
la danza che tutti devono fare.
Chorus
III
Vi troverò nelle stanze di corte, Vi troverò nelle scuole
quando sentite lo zampognaro suonare.
Porterò via i saggi e porterò via i dementi
e riporterò i loro corpi alla terra.
IV
Politici di alto e basso rango,
Messeri e Madame, grandi e piccini,
non crediate di poter sfuggire
e di non aver bisogno di ballare con me,
verrete quando vi chiamerò.
Chorus
V
Sarà di giorno o forse di notte,
preparatevi a danzare e pregate
che quando lo zampognaro suona
La danza Macabra
possiate danzare verso il Paradiso
Chorus

Faran Flad live in una rielaborazione del brano agganciato alla Morrison jig

LA GRANDE PESTE

Il diffondersi di così tante raffigurazione di danze macabre sui muri di tutt’Europa viene fatto risalire al passaggio della grande peste del 1348 che decimò le popolazioni senza conoscere confini. Mai prima l’Europa, seppure devastata da guerre e carestie, aveva conosciuto una simile pestilenza: sparirono interi villaggi e i campi si riempirono di erbacce perchè non era rimasto più nessuno per coltivarli. I cronisti del tempo scrissero “E’ morto un terzo del mondo“.

DANZA MACABRA: LA FARANDOLA o LA RONDA

E’ una danza medievale con un unico passo base (per lo più saltellato), in cui il capo fila sceglie i cambi di direzione determinando le serpentine e gli intrecci più fantasiosi: annoda e scioglie, fa e disfa proprio come le Norne con il filo del destino.  E perciò la farandola è la danza rituale nelle celebrazioni di Samahin perchè è la danza della morte: tutti devono percorrere lo stesso cammino abbandonandosi alla volontà di chi conduce la danza, a simboleggiare l’umanità incatenata che non può che seguire il percorso tracciato, e tuttavia  una sorta di viaggio collettivo attraverso le esperienze della vita, verso il suo misterioso centro. La farandola è probabilmente la danza più antica così legata ai primigeni riti agrari: è la danza del labirinto con le sue figure a chiocciola e del serpente, la danza intorno al fuoco centro sacro della vita del villaggio. Così il labirinto ha sempre un’uscita e la danza è una danza di morte e rinascita a simboleggiare il concetto di eterno ritorno.

Particolare del fregio pittorico della c.d. Tomba delle Danzatrici, da Ruvo di Puglia (Bari), V sec. a.C. – Napoli, Museo Archeologico Nazionale

La farandola è probabilmente la danza più antica del mondo dedicata alla Signora del Labirinto che ritroviamo nella cultura minoica del 1400 a.C., una danza collegata ai misteri della fertilità e descritta da Omero nello scudo di Achille
Poi vi sculse una danza a quella eguale
che ad Arïanna dalle belle trecce
nell’ampia Creta Dedalo compose.
V’erano garzoncelli e verginette
di bellissimo corpo, che saltando
teneansi al carpo delle palme avvinti.
Queste un velo sottil, quelli un farsetto
ben tessuto vestìa, soavemente
lustro qual bacca di palladia fronda.
Portano queste al crin belle ghirlande,
quelli aurato trafiere al fianco appeso
da cintola d’argento. Ed or leggieri
danzano in tondo con maestri passi,
come rapida ruota che seduto
al mobil torno il vasellier rivolve,
or si spiegano in file.

Secondo Kern, Omero descrisse entrambe le cose: una danza spiraliforme con inversioni di marcia e una struttura circolare adibita a questa danza. Questa ingegnosa struttura forse non era un edificio vero e proprio, con mura e soffitto, dato che le danze si svolgevano la notte: si può ipotizzare che il “labirinto” fosse una serie di blocchi, regolari e forse anche in marmo, disposti circolarmente e fissati nel terreno in modo durevole, per rappresentare il complesso di linee che determinavano i movimenti dei danzatori. “(tratto da qui)

carola-medioevo

Nella figura (dall’affresco di Ambrogio Lorenzetti- Palazzo del Buonconsiglio, Siena) le due donne capofila hanno alzato  le braccia ad arco per fare passare sotto il resto della catena (che già stava disegnando un movimento sinuoso a serpentina), basta un tamburello e la voce del canto per cadenzare il ritmo e dalla leggerezza con cui si muovono le danzatrici si direbbe che ballino sulla punta dei piedi senza quasi appoggiare il tallone.

La danza ha mantenuto il suo retaggio in Provenza dove è rimasta la danza tradizionale per eccellenza, ballata in ogni occasione di festa. Il tempo è rapido in ritmo ternario come una jig, ma anche quaternario.

Su ballo tondo

Il ballo tondo o ballo in cerchio, un’evoluzione del ballo antigu, era la forma coreografica dominante nell’antichità. Esso si è preservato in Italia soprattutto in Sardegna, dove ne esistono numerose varianti con diverse denominazioni.. Si tratta di un ballo allegro che viene eseguito praticamente in qualsiasi festa, sagra o manifestazione, specialmente in Barbagia. Si esegue tenendosi per mano a braccia strette e ripiegate sui gomiti eseguendo un doppio passo più cadenzato del piede destro. I danzatori sono disposti a formare un cerchio (tundu), da cui si stacca a turno una coppia che balla ponendosi in evidenza. Due i movimenti fondamentali che lo caratterizzano: sa seria, la parte introduttiva in cui il passo rimane pressoché invariato rispetto all’originario ballu anticue su sartiu, la parte più dinamica. Nel corso del tempo, soprattutto per permettere allo sguardo di cogliere l’abilità dei danzatori che seguono variazioni coreografiche spettacolari e di estrema difficoltà, la figura classica spesso si è modificata, a favore di una maggior apertura all’esterno.
Questa danza viene eseguita con le launeddas, l’organetto, l’armonica a bocca, la fisarmonica e a volte con la chitarra.
(tratto da qui)

ILLUSTRAZIONI
Affresco Clusone (Bg) Oratorio dei Disciplini 1480 confraternita dei Disciplini i cui membri, incappucciati, praticavano l’autoflagellazione come espiazione dei peccati.
Pinzolo – La “danza macabra”, opera dei Baschenis. – 2012 – Gianni Zotta (vedi)

FONTI E APPROFONDIMENTI
http://gianfrancomarini.blogspot.it/2011/09/danza-macabra-sciarazula-marazula-e.html
http://lanimadelmostro.blogspot.it/2016/11/danza-di-ossa-novembrine-parte-i.html
http://lanimadelmostro.blogspot.it/2016/11/danza-di-ossa-novembrine-parte-ii-danze.html
http://lanimadelmostro.blogspot.it/2016/11/danza-di-ossa-novembrine-parte-iii.html
http://www.mariateresalupo.it/simbolimitialchimiafiabe/labirinto.html
http://www.kronic.it/artGet.aspx?cID=12746
http://www.latelanera.com/abisso/articolo.asp?id=183 http://www.8notes.com/scores/6264.asp http://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/shakingofthesheets.html
http://thesession.org/tunes/7110
http://www.famedisud.it/arte-da-sud-la-misteriosa-danza-delle-nove-donne-di-ruvo-al-museo-archeologico-di-napoli/
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=60756&all=1#agg271317
http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=2436&id=1132

pubblicato in data 29 ottobre 2014, ultima revisione del 2 Novembre 2022

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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