I Mollies irlandesi dei veri Carbonari (The Molly Maguires)

Molly Maguires & Irish Balladeers: Sons of Molly
Make Way for the Molly Maguires (Phil Coulter)

Decency is not for the poor. You pay for decency, you buy it. And you buy the law too, like a loaf of bread.

dal film “The Molly Maguires” di Martin Ritt 1970

Titolo un po’ provocatorio, nato dalle reminiscenze scolastiche: in Italia quando si studia l’Ottocento ci si concentra sul Risorgimento e i Carbonari (nel senso di affiliati alla Carboneria) sono descritti  nella migliore delle ipotesi come degli illuminati (anche in senso massonico), nella peggiore come degli inguaribili romantici.
In Irlanda “i Carbonari” erano di tutt’altra pasta, non venivano dalle file dell’aristocrazia e della borghesia, ma dal popolo, erano contadini e braccianti come The Whiteboys, The Peep O’Day Boys, The Ribbonmen, The Defenders, The Ancient Order of Hibernians, The Molly Maguires società segrete di mutuo soccorso contro i latifondisti.
I carbonari italiani cospiravano per la libertà dall’oppressione austriaca, “i carbonari irlandesi” per la dignità umana (un lavoro dignitoso), soprattutto quando sbarcarono in America e nelle miniere di carbone ci finirono per davvero.
Un tema sempre attuale quello dello sfruttamento dei lavoratori e le tensioni sociali che ne conseguono..

Chi erano i Molly Maguires?

Si stralcia l’articolo di Alessandro (The Lone Ranger) pubblicato in Antiwarsongs

I “Mollies”, in particolare, operavano nel Donegal. Il nome della società pare derivasse da quello della gestrice di una taverna molto popolare da quelle parti, una povera vedova che il padrone volle cacciare di casa, incontrando la resistenza dei tanti avventori del locale. I Molly Maguires erano soliti organizzare rapine (ma meglio sarebbe dire “espropri proletari”) ai danni di ricchi e mercanti con modalità molto “politiche”: uno di loro si travestiva da povera donna, impersonando la Madre Irlanda defraudata dai potenti, e avvicinava la vittima designata chiedendo elemosina… al rifiuto del riccastro o all’invito a smammare del bottegaio, gli altri “Mollies” saltavano fuori e ripulivano il malcapitato o il negozio.
Con l’emigrazione di massa, queste società segrete – un po’ bande e un po’ organizzazioni di autodifesa – si trapiantarono negli States. Ritroviamo i Molly Maguires tra gli immigrati irlandesi nelle miniere di carbone ed antracite della Pennsylvania, dove le condizioni di vita e di lavoro erano se possibile anche più dure che non nelle fattorie in Irlanda. I nemici non erano più i landlords e i tenants e i loro sgherri, ma le compagnie minerarie, i loro vigilantes e la polizia.

In America i Molly Maguires operavano come sottogruppo dell’Antico ordine degli Hiberniani un ente fondato nelle città del nord-est per promuovere gli interessi degli immigrati irlandesi nel Nuovo Mondo. Gli “Hibs” erano un gruppo legale, legittimo e rispettato, guidato dalla classe media emergente e con legami con il Partito Democratico.

LE MINIERE DI ANTRACITE DELLA PENNSYLVANIA

i veri carbonari

Prosegue Alessandro “Nel 1870 nella sola contea di Schuylkill lavoravano 22mila minatori [del carbone], centinaia dei quali erano bambini, anche di sette o otto anni…
La vita era terribile: malattia, fame, incidenti, disastri. Le violenze dei vigilantes erano le costanti, cui si aggiungevano le periodiche crisi del mercato durante le quali le compagnie procedevano a licenziamenti di massa, gestiti manu militari. Quando tra i minatori si costituì un sindacato ufficiale, la Workingmen’s Benevolent Association (WSA), anche parecchi “mollies” entrarono a farvi parte, incarnandone l’anima più radicale e violenta. E spesso, specie nei momenti più difficili (come il grande sciopero del 1875) non mancarono – come capita sempre all’interno delle organizzazioni sindacali – le occasioni di attrito tra i “moderati” e i “radicali” e, come altrettanto sovente capita, dei dissidi cercarono di approfittare i padroni.
Anche le compagnie, intenzionate a stroncare gli scioperi e bramose di annientare i Molly Maguires, procedettero su due livelli: da una parte assoldarono ufficialmente i detective della Pinkerton National Detective Agency con il compito di individuare i leader delle proteste infiltrando proprie spie nelle organizzazioni dei lavoratori, dall’altra avviarono una campagna di assassinii mirati gestita direttamente dai loro vigilantes. La manovra ebbe successo: lo sciopero fallì, molti leader sindacali vennero arrestati e, grazie alle informazioni fornite da un infiltrato di origine irlandese di nome McParlan, pure alcuni Mollies vennero individuati ed arrestati.
Il processo, condotto dal giudice Franklin Gowen che era pure presidente della compagnia mineraria [quando si dice essere imparziali], si concluse con 10 condanne a morte, tutte eseguite per impiccagione il 21 giugno 1877. Altri 10 imputati furono impiccati nei due anni successivi: “Il processo ai Molly Maguires è stato una completa resa della sovranità dello Stato. Una compagnia privata ha avviato un’indagine attraverso un’agenzia d’investigazioni privata. Una polizia privata ha arrestato i presunti colpevoli e un giudice in forza alla compagnia li ha processati. Lo Stato ha fornito solo l’aula del tribunale e le corde per impiccarli”, così scrisse tempo dopo un giudice vero.

Colpevoli o martiri del lavoro?

Nel Blog Vecchia Roba Moreno Guida analizza il significato dell’azione di sabotaggio perseguita dai Molly Maguires
La forma di lotta fu il sabotaggio degli impianti, la dinamite la loro arma. Scioperare non aveva senso. I padroni delle miniere sostituivano i minatori in sciopero con crumiri, altri immigrati appena sbarcati in America, uomini disperati, pronti a lavorare a qualunque condizione. Come costringere i signori del carbone a trattare? Come fermare la produzione? La soluzione fu il sabotaggio. Nei monti Appalachi apparvero i Molly Maguires e iniziarono a far saltare i pozzi. Contro questa forma di lotta il crumiraggio era impotente e così i fucili delle milizie padronali. (Moreno Guida)

A metà Ottocento entra in scena il capitalismo americano, i Robber Barons che accumularono fortune trafficando con l’acciaio, le ferrovie e il carbone e non si curavano degli uomini il cui lavoro creava le loro vaste ricchezze: miseri salari, sfruttamento minorile, nessuna sicurezza sul lavoro. Ovviamente non erano gradite lamentele e men che meno i sabotaggi.
In Pennsylvania le milizie padronali uccisero molti minatori per forzare i Mollies a compiere atti di rappresaglia, e di sicuro il processo del 1877 fu allestito più come “monito” dei padroni che per fare giustizia! Cento anni dopo molti Mollies vennero riabilitati come “martiri del lavoro“.

The Molly Maguires” il film

Sulla storia dei Molly Maguires e sui minatori sono state scritte molte canzoni per lo più irlandesi e ovviamente libri. Il film di Martin Ritt con Sean Connery e Richard Harris, “The Molly Maguires” (in Italia distribuito col titolo “I Cospiratori“) è stato girato nel villaggio di Eckley nel 1968-69 ed è uscito nelle sale americane agli inizi del 1970. Le riprese del film hanno salvato il villaggio dall’oblio trasformato in seguito in Museo minerario. All’uscita in sala il film si rivelò però un flop: ai botteghini incassò solo il 10% del budget per quei tempi stellare.

The Molly Maguires Suite nella partitura di Henry Mancini

Il film è ambientato nella regione carbonifera della Pennsylvania nel 1876 ed è vagamente basato sulle indagini investigative della Pinkerton in merito ai sabotaggi dei Molly Maguires.
La partitura di Henry Mancini (che attinse alle melodie irlandesi con l’introduzione di arpe tin whistle e organetto) ha sostituito quella originaria di Charles Strouse dopo il flop della prima. Il film è stato candidato all’Oscar per la migliore direzione artistica

Molly Maguires & Irish Balladeers

gli Irish Balladeers nell’album d’esordio sullo sfondo un impianto di rompi-carbone a Scranton

Gli Irish Balladeers di Scranton, ( i fratelli Bob, Chuck e John Rogers, con il cognato Ted Andrews) per il loro album d’esordio del 1968 si sono ispirati ai Molly Maguires. Chuck Rogers con l’aiuto di Bob compose per l’occasione sette brani a integrare quelli di tradizione. Ad accompagnarli alla fisarmonica c’era il padre Charles al banjo e Eddie Lennihan alla chitarra. Irlandesi cresciuti in una famiglia di minatori della Pennsylvania conoscevano ovviamente un mucchio di canzoni popolari dell’area mineraria.
Lo stesso anno in cui uscì l’album, i Molly Maguires finirono sotto i riflettori nazionali per il film di Martin Ritt parzialmente girato nella vicina Eckley.
Purtroppo di questo primo disco c’è ben poco in rete, un brano in particolare ha riscosso una discreta popolarità: Sons of Molly

Sons of Molly

Scrivono nelle note “This is a song in memory of three Molly Maguires, Mickey Doyle, Edward Kelly and Alex Campbell. They died by hanging on June 21st, 1877 at Mauch Chunk (recently renamed Jim Thorpe), together with another Molly Maguire. On that same day six more Molly Maguires were to suffer the same fate at Pottsville. For years thereafter, the day was called Black Thursday, ten men in all having been executed.

Questa è una canzone in memoria di tre Molly Maguires, Mickey Doyle, Edward Kelly e Alex Campbell. Morirono per impiccagione il 21 giugno 1877 a Mauch Chunk (recentemente ribattezzato Jim Thorpe), insieme ad un’altro Molly Maguire. Quello stesso giorno altre sei Molly Maguires avrebbero dovuto subire la stessa sorte a Pottsville. Per anni da allora in poi, il giorno è stato chiamato giovedì nero, essendo stati giustiziati dieci uomini in tutto “.

The Irish Balladeers (Played On Original 1968 Vinyl Record Recorded In Allentown, PA)
The Peelers 2004 (Canadian Celtic folk/punk band)
Blackthorn 1996
Seamus Kennedy 2003

When the wind blows wild at night
in the breaker’s (1) melancholy.
If you stand in the dark with your ear to the wind
you can hear the Sons of Molly (2).
Down in the dark of the old mine shaft 
you can smell the smoke and the fire.
And the whispers low in the mines below
are the ghost of Molly Maguire.

Let me tell you boys Michel Doyle is my name
and I come from Carbon County.
I shot the boss of the Lansford Mine
and my soul is up for bounty.
But I will die with my head held high
for I fought for the men below.
For the men who slave and sweat and die
Down in that black hell hole.

Let me tell you boys Everett Kelly is my name
and I’m hanging in the morning.
I shot John Jones for my skin and bones
and I curse the sound of mourning.
But I will die with my head held high
for I fought for the men below.
For the men who slave and sweat and die
Down in that black hell hole.

Let me tell you boys Alex Campbell is my name
and no pistol did I fire.
Yet I will fall from the gallows wall
just for being a Molly Maguire.
But I will die with my head held high
for I fought for the men below.
For the men who slave and sweat and die
Down in that black hell hole.

Quando il vento soffia inquieto di notte
malinconico tra il rompi carbone
se stai al buio all’ascolto del vento
puoi sentire i figli di Molly.
Giù nel buio del pozzo della vecchia miniera
puoi sentire l’odore del fumo e del fuoco
e i sospiri nelle gallerie più in basso,
sono i fantasmi dei Molly Maguire.

Lasciatemi raccontare ragazzi, mi chiamo Michael Doyle
e vengo da Carbon County.
Ho sparato al capo della miniera di Lansford
e la mia anima è pronta per la ricompensa.
Ma morirò a testa alta
perché ho combattuto per gli uomini di sotto.
Per gli uomini che sgobbano, sudano e muoiono
Giù in quel buco nero dell’inferno.

Lasciatemi raccontare ragazzi, mi chiamo Everett Kelly
e sarò impiccato al mattino.
Ho sparato a John Jones per la mia pellaccia
e maledico il lamento funebre.
Ma morirò a testa alta
perché ho combattuto per gli uomini di sotto.
Per gli uomini che sgobbano, sudano e muoiono
Giù in quel buco nero dell’inferno.

Lasciatemi raccontare ragazzi, mi chiamo Alex Campbell e non ho sparato un colpo
Eppure penzolerò dalla forca
solo per essere un Molly Maguire.
Ma morirò a testa alta
perché ho combattuto per gli uomini di sotto.
Per gli uomini che sgobbano, sudano e muoiono
Giù in quel buco nero dell’inferno.

NOTE
Harrisburg Daily Independent trafiletto
(1) Coal breaker: un rompi carbone è un impianto di lavorazione del carbone che spezza il carbone in varie dimensioni utili.
(2) Molly non è una persona ma una fratellanza irlandese chiamata The Molly Maguires. Il nome della società sembra derivare dalla locandiera più popolare del Donegal che il padrone volle sfrattare, incontrando la resistenza dei tanti avventori del locale.

The Molly Maguires -Phil Coulter

Più o meno nel periodo in cui è uscito il film, i Dubliners hanno registrato una canzone intitolata “Make Way for the Molly Maguires” scritta da Phil Coulter su musica di Bill Martin.

The Dubliners nell’album “At Home with The Dubliners”  1969 prodotto guarda caso da Bill Martin e Phil Coulter.
“Molly & the Men” 2015
la versione punk (patinata) dei Finnegan’s Hell
Tuatha de Danann (Keith Fay & Kane O’ Rourke)

CHORUS
Make way for the Molly Maguires
They’re drinkers, they’re liars but they’re men
Make way for the Molly Maguires
You’ll never see the likes of them again

I
Down the mines no sunlight shines
Those pits they’re black as hell
In mud and slime they do their time
It’s Paddy’s prison cell
And they curse the day they travelled far
And drown their tears with a jar
II
Backs will break and muscles ache
Down there there’s no time to dream
Of fields and farms, a woman’s arms
Just dig that bloody seam
Though they break their bodies underground
Who dare to push them around

Coro
Fate largo ai Molly Maguires,
sono bevitori e bugiardi, ma sono uomini.
Fate largo ai Molly Maguires.
Non si vedranno mai più uomini come loro.

I
Nelle miniere non brilla il sole
quei pozzi sono neri come l’inferno
nel fango e nella melma scontano la loro pena, 
è la cella di Paddy
e maledicono il giorno in cui sono emigrati
affogando le lacrime con una pinta (1)
II
Le schiene si spezzeranno e i muscoli faranno male, 
laggiù non c’è tempo per sognare 
campi e fattorie, l’abbraccio di una donna, 
solo per scavare quel maledetto filone
si spaccano i corpi sotto terra,
ma chi oserà pestargli i piedi (2)?

NOTE
(1) In Gran Bretagna, “Jar” è  un barattolo dal collo largo, adatto per conservare marmellate e sottaceti, ma anche un vaso rastremato a collo di bottiglia. Anticamente era utilizzato per lo stoccaggio di liquidi, e doveva essere consuetudine berci direttamente, e tuttavia il termine si usa più spesso per indicare un bicchiere equivalente a una pinta: “I’ll have a jar” si traduce infatti con ” berrò una pinta di birra
(2) to push around nel senso di comandare,  fare il prepotente


LINK
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=5905
http://mudcat.org/@displaysong.cfm?SongID=6723
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=31073&lang=it
http://vecchiaroba.blogspot.it/2016/03/lotta-operaia-e-sabotaggio-i-molly.html
http://blog.oup.com/2013/12/ten-things-to-understand-about-the-molly-maguires/
https://it.wikipedia.org/wiki/I_cospiratori_(film_1970)
https://www.happeningsmagazinepa.com/2019/06/03/the-irish-balladeers/
https://www.theballadeers.com/noa/mnf_irishballadeers.htm
http://angologiallo.blogspot.com/2019/11/
https://ehistory.osu.edu/exhibitions/gildedage/content/mollymaguires

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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