La Burns supper è servita

Burns Supper/Burns Night è una cena commemorativa che si svolge in Scozia e presso le comunità scozzesi sparse per il mondo, la sera del 25 gennaio giorno del compleanno di Robert Burns.
Le canzoni che non possono mancare all’evento:

Green Grow The Rushes O
Auld Lang Syne
Rantin’, rovin’, Robin

Il compleanno di Robert Burns (1759-1796) il grande Bardo di Scozia, cade di 25 gennaio e poco dopo la sua morte (aveva solo 37 anni), un gruppo di amici cenarono insieme per commemorarlo. Era il 1802 e da allora le cene sono entrate a far parte della tradizione scozzese. 
Organizzate da Società letterarie, Circoli ricreativi, Logge Massoniche, pub e ristoranti oppure da singole famiglie in abitazioni private, le Burns supper o Burns night si svolgono in Scozia e presso le comunità scozzesi sparse per il mondo.

burns_supper_companion__36293Il menù di una tipica Burns supper

Sia che la cena si svolga in modo formale o informale, esiste comunque un rituale ben codificato da seguire. Sono anche state scritte varie guide a tal proposito.
La Burns supper prevede dei piatti tipici della tradizione scozzese: una minestra come antipasto seguita dal piatto principale, ossia l’HAGGIS: le frattaglie della pecora cotte con farina d’avena e cipolla, insaccate e cotte in acqua bollente servito con contorno di patate e rape. Il dolce tradizionale è invece il Cranachan, un dessert che si mangia praticamente solo in Scozia

Il tutto innaffiato da abbondanti bevute di birra e whisky nazionale, poesie e musica del Bardo (of course) e se lo spazio lo consente danze scozzesi!

Address to the Haggis

Un tempo si credeva che esistesse l’Haggis scoticus, l’animale oggi relegato nel folklore scozzese. Un raro esemplare di questo animaletto peloso, fonte dell’ appetitoso haggis, il piatto nazionale della Scozia, è conservato nel Kelvingrove Museum di Glasgow.
La stagione di caccia all’haggi selvatico si svolge tra il giorno di Sant’Andrea (la festa del santo patrono della Scozia) e la notte di Burns (il Bardo di Scozia).

Paul Bommer Robert Burns Haggis
illustrazione di Paul Bommer con Robert Burns e un haggi (da notare il piccolo topolino ai piedi del ceppo in omaggio alla poesia “To a Mouse”)

Che l’haggis sia diventato un piatto tradizionale scozzese lo dobbiamo probabilmente proprio a Robert Burns. Ai suoi tempi l’haggis era un cibo snobbato dagli Inglesi che prendevano in giro i “vicini” del Nord per la loro cucina poco raffinata – con il consumo di testa di pecora e haggis in cima.

Al contrario Robert Burns rivendicò con orgoglio l’haggis come un alimento nobile, fonte della forza di un “vero” uomo e lo onorò nella poesia “Address to the Haggis

Nell’illustrazione di Paul Bommer (che ha anche prodotto una serigrafia a tiratura limitata con lo stesso soggetto) vediamo l’haggi, questa creatura selvatica che ancora dimora negli altopiani scozzesi (da notare la zampa destra più corta della sinistra-guardate il video più sotto per capire perchè), ammaliato e addomesticato dal fiero sguardo del bel Rabbie, il quale gli declama i versi epico-satirici dell’Address to the Haggis:

Fair fa’ your honest, sonsie face,
Great chieftain o the puddin’-race!
Aboon them a’ ye tak your place,
Painch, tripe, or thairm:
Weel are ye wordy o’ a grace
As lang’s my arm.
The groaning trencher there ye fill,
Your hurdies like a distant hill,
Your pin wad help to mend a mill
In time o need,
While thro your pores the dews distil
Like amber bead.
His knife see rustic Labour dight,
An cut you up wi ready slight,
Trenching your gushing entrails bright,
Like onie ditch;
And then, O what a glorious sight,
Warm-reekin, rich!
Then, horn for horn, they stretch an strive:
Deil tak the hindmost, on they drive,
Till a’ their weel-swall’d kytes belyve
Are bent like drums;
The auld Guidman, maist like to rive,
‘Bethankit’ hums.
Is there that owre his French ragout,
Or olio that wad staw a sow,
Or fricassee wad mak her spew
Wi perfect scunner,
Looks down wi sneering, scornfu view
On sic a dinner?
Poor devil! see him owre his trash,
As feckless as a wither’d rash,
His spindle shank a guid whip-lash,
His nieve a nit;
Thro bloody flood or field to dash,
O how unfit!
But mark the Rustic, haggis-fed,
The trembling earth resounds his tread,
Clap in his walie nieve a blade,
He’ll make it whissle;
An legs an arms, an heads will sned,
Like taps o thrissle.
Ye Pow’rs, wha mak mankind your care,
And dish them out their bill o fare,
Auld Scotland wants nae skinking ware
That jaups in luggies:
But, if ye wish her gratefu prayer,
Gie her a Haggis

La stagione di Caccia all’Haggis

Se volete partecipare a una battuta di caccia all’haggis in compagnia non potete perdervi The Selkirk Haggis Hunt
https://darachcroft.com/news/haggis-hunting-season-tips-and-tricks
https://www.fiveturrets.com/post/the-selkirk-haggis-hunt

Bello è il tuo onesto volto da bravo ragazzo,
grande capo del clan O’Salsicce!
Sopra di loro prendi il tuo posto,
(che siano) stomaco, trippa o budella(1):
ben sei degno degli onori
che sei lungo quanto il mio braccio.
Tu riempi il vassoio che geme (sotto al tuo peso)
i fianchi gonfi come una collina in lontananza,
il tuo spiedo(2) potrebbe reggere un mulino
all’occorrenza,
mentre dai tuoi pori si distilla la rugiada
come perla d’ambra.
Guarda il rustico lavoro [del servitore] per pulire il coltello
e tagliarti senza sforzo,
scalcando il tuo chiaro budello zampillante,
come per fare un fossato;
e poi, oh che spettacolo glorioso,
(l’aroma) caldo fumante, ricco!
Quindi cucchiaio contro cucchiaio, competono (i commensali) avidamente e al diavolo il più lento(3),
mangiano fino ad avere le pance gonfie
tirate come (pelle di) tamburi;
poi il vecchio capotavola, molto vicino a scoppiare,
mormora ‘Sia grazie al Signore’ .
C’è chi (dall’alto) del suo ragù francese,
o l’olio(4) che farebbe ammalare una scrofa,
oppure la fricassea (5) che la farebbe vomitare
con completo disgusto,
guarda verso il basso con sguardo beffardo e sprezzante su un tale pasto?
Povero diavolo! Vederlo sulla sua schifezza(6),
debole come un giunco avvizzito,
le gambe sottili come quelle di una fune,
il pugno delle dimensioni di una noce;
per un bagno di sangue(7) o un campo di battaglia,
oh quanto sei inadatto!
Ma guarda il Villico [lo Scozzese], nutrito con l’haggis(8),
la terra tremante risuona sotto al suo passo,
metti nel suo ampio pugno una spada,
e la farà sibilare:
gambe, braccia e teste saranno tagliate
come le cime dei cardi.
Tu Potenza che ti prendi cura degli uomini
e servi loro il conto del cibo,
la vecchia Scozia non vuole roba acquosa,
che schizzi nelle zuppiere;
ma se desideri la sua preghiera riconoscente,
dalle un Haggis!

NOTE
Traduzione italiana Cattia Salto

(1) l’haggis è il migliore tra gli insaccati
(2) un’iperbole: lo spiedo che tiene insieme l’haggis potrebbe anche reggere un mulino pericolante. E tuttavia l’haggis non è infilzato in uno spiedo! Che il bardo abbia voluto riferirsi all’organo maschile?
(3) “ Deil tak the hindmost ” – lett. il diavolo si prenda l’ultimo – cioè il più lento, un detto entrato nel linguaggio comune
(4) la cucina italiana -anche se permettetemi di dissentire
(5) la fricassea è uno stufato di carne (pollo o coniglio) cotto in una casseruola con burro e erbe aromatiche
(6) mangiare il cibo francese. Coloro che mangiano i piatti francesi sono persone deboli e inadatti a combattere
(7) una battaglia in mare
(8) al contrario lo scozzese nutrito regolarmente con haggis è un uomo forte e possente e la terra trema sotto i suoi passi. Lo scottish pride passa anche dalla tavola!

Haggis ricette: dal medioevo ad oggi

La differenza sostanziale tra le ricette d’epoca medievale e quelle moderne consiste nell’uso delle spezie. Oggi sono in pochi a prepararlo in casa, lo si compra dal macellaio o nel supermercato pronto per metterlo in pentola con l’acqua bollente. Esiste anche la variante vegetariana!

Seguiamo la preparazione della ricetta medievale tratta dal “Liber Cure Cocorum” 1430
il contorno tradizionale dell’haggins sono le patate e le rape. Per insaporire il tutto una delicata crema al whisky.

Nel medioevo l’unica spezia utilizzata nell’haggis era il pepe (e il sapore delle frattaglie proveniva dall’abbondanza di erbe aromatiche tritate). Praticamente nel Settecento si preparava l’haggis ancora come nel medioevo.

https://www.historytoday.com/archive/historians-cookbook/history-haggis
https://onthegas.org/food/haggis-peasant-food-to-diasporic-icon/

Haggis, Neeps and Tatties

Mentre le patate (tatties) arrivarono nelle isole britanniche sul finire del 1500 in Scozia venivano ancora guardate con diffidenza e la loro coltivazione si sviluppò a partire dal Settecento.

Le rape nella varietà rutabaga (neeps) sono state invece introdotte in Scozia da Patrick Miller (guarda caso il mecenate di Robert Burns) che per primo le seminò nella sua tenuta di Dalswinton nel 1790 (vedi)

IL RITUALE DELLA BURNS SUPPER

L’entrata del capotavola:
il padrone del festeggiamento entra in sala al suono delle cornamuse (e tutti si alzano in piedi) e dopo qualche parola di benvenuto dichiara l’inizio della cena (e tutti si siedono)

Il ringraziamento:
per le parole del ringraziamento si ricorre alla Selkirk Grace, pronunciata da Burns durante una cena presso il Conte di Selkirk

Some have meat and cannot eat.
Some cannot eat that want it:
But we have meat and we can eat,
So let the Lord be thankit.

Alcuni hanno la carne ma non possono mangiare, altri la vogliono e non la possono mangiare: ma noi abbiamo la carne e possiamo mangiare, sia quindi ringraziato il Signore.

Ha inizio quindi la cena con il servizio di una zuppa o una minestra della tradizione scozzese.

Address to the Haggis e il brindisi: l’haggis viene portato in tavola dalla Pussy Nancy, una giovane e graziosa fanciulla in abito tradizionale, (oppure dallo chef) su un piatto d’argento preceduto (o seguito) da un suonatore di cornamusa e tutti i convitati vengono invitati ad alzarsi. Uno dei convitati (ovvero il Presidente designato) rivolge all’haggis un discorso (ossia il celebre poema di Burns) per chiedere perdono all’haggis e poi lo taglia con il coltello (alla frase “An’ cut you up wi’ ready slight“).

Alla fine della recita, il Presidente alzerà il piatto sopra la testa, mostrando la portata ai presenti e pronunciando ad alta voce “Gie her a Haggis!” e chiederà ai commensali di brindare per l’haggis. Mentre i commensali grideranno “To the haggis!” il piper riprenderà a suonare. La cerimonia accompagnerà l’haggis verso la cucina, per essere preparato per il servizio.

I Brindisi

Dopo il servizio del dolce iniziano vari discorsi (in tono umoristico) e brindisi (intervallati da intrattenimenti musicali e danze)

  • La commemorazione e il brindisi (Immortal Memory):
    si ricorda la vita di Burns, gli aneddoti e gli eventi più salienti; si commentano e spiegano le storie dietro ai suoi maggiori componimenti. Il ricordo si conclude con un brindisi “alla memoria immortale di Robert Burns”.
  • Il brindisi alle donne (Toast to the Lassies):
    un uomo pronuncia un discorso dedicato alle donne; inizialmente era un semplice e galante ringraziamento rivolto alle donne che avevano partecipato alla cena, è diventato oggi l’occasione di ironizzare sul genere femminile (sempre con stile naturalmente) e invitare tutti gli uomini presenti a brindare alle donne! Una canzone spesso eseguita in questa parte della commemorazione è Green Grow The Rushes O, un omaggio al gentil sesso e una dichiarazione d’amore verso le donne, ma anche l’esortazione a cogliere i momenti più belli della vita.
  • La risposta al brindisi alle donne:
    nell’epoca della parità dei sessi toccherà ad una donna rimbeccare l’orazione precedente e cogliere l’occasione per prendere in giro gli uomini (non dimenticando di ringraziare per il brindisi di prima con un altro brindisi).  I commensali possono proporre altri brindisi e discorsi su Burns con la lettura delle sue poesie, ma soprattutto si canta e si balla.
  • Ringraziamenti e congedo:
    il padrone del festeggiamento ringrazia i partecipanti e invita a cantare la canzone degli addii Auld Lang Syne

Approfondimento
http://www.robertburns.org.uk/Assets/Poems_Songs/toahaggis.htm
http://ontanomagico.altervista.org/danze-scozzesi.html
http://paulbommerarchive.blogspot.com/2011/01/burns-night-25-january.html
https://terreceltiche.altervista.org/willie-brewd-a-peck-o-maut/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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