The Dubliners’ Dublin: i canali di Dublino

♫ McAlpine’s Fusiliers
The Royal Canal (per sedersi sulla panchina/scultura con Brendan Behan)
Il Grand Canal (per sedersi sulla panchina/scultura con Patrick Kavanagh)
Waterways Visitors Centre
Grand Canal Quay
Poolbeg Lighthouse

Dubliners’ Dublin: itinerario cultural-turistico per la Dublino di ieri e di oggi (scritto da Cattia Salto per Terre Celtiche Blog)
SOMMARIO

oppure continua in DOCKLANDS: il quartiere tecnologico e finanziario di Dublino (ma anche residenziale e turistico) a misura d’uomo

Navvies e Canali

I canali di Dublino (il Grand Canal nella parte Sud e il Royal Canal nella parte Nord) vennero costruiti nel XVIII secolo ed erano chiamati “navigations” i loro costruttori erano perciò i “navigators” colloquialmente detti “navvies“. Collegano Dublino al fiume Shannon e all’Ovest dell’isola.
Nei Docklands di Dublino il Waterways Visitors Centre illustra con una serie di modelli e di audiovisivi la storia dei corsi d’acqua dell’Irlanda e tutto il loro ricco ecosistema.

Il primo canale della serie fu il Newry Canal (Irlanda del Nord completato nel 1745) e ovviamente i lavoratori erano tutti Irlandesi, durante tutto l’ultimo quarto del 1700 e per buona parte del 1800 si realizzò in tutto il Regno Unito un complesso sistema di canali “Inland Navigation System” per il trasporto delle materie prime e dei manufatti a livello nazionale funzionale alle esigenze della rivoluzione industriale.
La rete dei canali però perse la sua competitività con lo svilupparsi del sistema ferroviario (e del resto la maggior parte dei canali finì per diventare di proprietà delle imprese ferroviarie) e solo più recentemente i canali caduti nell’abbandono sono stati ripristinati e rivalutati per il tempo libero.
https://www.waterwaysireland.org/

Grand Canal Quay

Nel Grand Canal Quay sport acquatici a go-go: Kayak, Stand Up Paddleboarding, Wakeboard, Dragon Boat, ma anche kids camp
https://www.wakedock.ie/
https://www.surfdock.ie/

e sul Gran Canal
https://www.time-off.ie/

Raftins sul Liffey (per percorrere la Liffey Valley)
Palmerstown
https://rafting.ie/activities/

Poolbeg Lighthouse

Dal Grand Canal Dock al Poolbeg Lighthouse, il faro rosso in mezzo alla Dublin Bay, ci sono circa 7-8 km, per una passeggiata di riflessione rigorosamente da farsi al tramonto (o all’alba).
Dal Grand Canal Square si segue Ringsend Road in direzione Sandymount.
In Beach Road si imbocca il sentiero che passa per il Sean Moore Park in direzione Irishtown Nature Park fino alla spiaggia (oppure si può prendere il sentiero che passa dentro alla riserva tagliandolo in diagonale, ottimo per gli amanti del birdwatching), si costeggia tutta la baia che circonda la centrale elettrica di Poolbeg (con le famose Poolber Chimneys) lungo una bella spiaggia riparata (il percorso è sul tratto erboso) e poi il rush finale sulla passerella in mezzo all’acqua fino al faro e il meritato riposo tra gli spruzzi d’acqua e il crepuscolo (munirsi di torcia e poncho impermeabile/giacca a vento).

Se trovate la statua Awaiting the Mariner di Vicente Fox, un simbolo dell’amicizia tra il popolo d’Irlanda e il Messico, siete sulla strada giusta per iniziare la vostra lunga passeggiata
https://carpediemeire.com/2021/04/18/poolbeg-lighthouse-walk/

Waterways Visitors Centre

2 Grand Canal Quay
“The Box in the Docks” galleggia sulle acque della darsena del Grand Canal dal 1994. E’ un cilindro di vetro infilzato in un cubo bianco, un progetto minimalista di forme elementari e geometriche (il quadrato, il cerchio e il triangolo) realizzato con materiali che assolvono alla loro funzione (acciaio, vetro, legno).
La mostra del Centro visite dei Canali è “un’esposizione, che comprende esempi di arte e letteratura ispirati ai corsi d’acqua e modelli funzionanti di importanti elementi di ingegneria, mette in evidenza il significato nel mondo di oggi di una rete di vie navigabili interne sviluppata circa 200 anni fa.”
per una visita virtuale
Il centro organizza vari eventi
https://www.facebook.com/pages/Waterways%20Visitor%20Centre/161867700497935/

★Per l’estate 2021 l’Irish Village market organizza “I mercatini del pranzo” anche al Waterways Visitor Centre, al Mespil Road e al Charlemont Place (sulla riva del Grand Canal di fronte all’Hilton Hotel) come pure allo Spencer Dock (Royal Canal) e in tanti altri punti verdi della città.
Gli chef degli stands di food-street provengono da tutti gli angoli del mondo: paella spagnola, cupcakes, sushi, hamburger biologici, torte salate e torte, ecc.

☕COFFEE TIME

Al Gran Canal Quay c’è solo l’imbarazzo della scelta per il vostro caffè Il Valentino (specialità dolciarie italiane) e l’Art of Coffee (nell’unità Alto Vetro) sono direttamente con vista darsena

Poolbeg Lighthouse

Costruito nel 1768 all’estremo della Great South Wall il faro rosso si trova praticamente in mezzo alla baia di Dublino. E’ una meta degli amanti del trekking che non si lasciano scoraggiare dal vento forte. La tappa deve essere pianificata con cura specialmente riguardo alla marea, che quando è alta sommerge buona parte del muraglione e della spiaggia. Di giorno il posto è trafficato dal via vai di navi e dai pescatori (ma anche dai turisti ardimentosi).
Conviene prendere il bus fino a Sandymount (numero 1 fermata Gilford Road ) oppure farsi portate da un taxi fino al Great South Wall Parking. In un ora circa arriverete al Faro.
Il percorso a piedi molto più lungo parte da Sandymount Strand (ed è quello più panoramico che costeggia il lungomare passando per il parco).
Il colpo d’occhio sul promontorio di Howth vi invoglierà ad andarci (in una prossima puntata)



McAlpine’s Fusiliers

Navvies irlandesi

“McAlpine’s Fusiliers” è una canzone di denuncia sociale condita da molto irish humor, scritta dal dublinese Dominic Behan, (sulla melodia The Jackets Green) diffusa al grande pubblica dai nascenti Dubliners a partire dagli anni 60.
Su Mudcat c’è un lungo dibattito se fosse esistita prima di Behan una versione popolare scritta per l’appunto da uno dei primi navvies..(negli anni escono sempre fuori nuovi nominativi tra la gente del popolo, primo nella lista tale Martin Henry di Rooskey, nella contea irlandese di Roscommon, ma anche Darkie McClafferty, John Henry di Silgo, etc).

Il curioso titolo non si riferisce a qualche reparto speciale di Fucilieri dell’esercito inglese ma ai navvies di Mcalpine cioè ai manovali che imbracciarono pala e piccone (invece dei moschetti o dei fucili) per andare a lavorare per una grossa ditta di costruzioni, la Sir Robert McAlpine Ltd, fondata nel 1869 da un uomo che si è fatto da sè. Tra le due guerre la sua divenne un’azienda leader nella progettazione e costruzione di grandi opere.
Dal 1930 l’azienda impiegò un buon numero di immigrati irlandesi.

La canzone era spesso introdotta dai Dubliners da questa parte parlata:

‘Twas in the year of ’39 when the sky was full of lead
When Hitler was headin’ for Poland and Paddy for Holyhead(1)
Come all you pincher laddies and you long-distance men(2)
Don’t ever work for MacAlpine, for Wimpey or John Laing(3)
For you’ll stand behind a mixer still your skin has turned to tan
And they’ll say “Good on you, Paddy” with your boat fare in your hand .
The craic(4) was good in Cricklewood(5)

but they wouldn’t leave the crown(6)
There was glasses flyin’ and Biddy(7)’s cryin’
sure Paddy was goin’ to town!
Oh mother dear I’m over here and I never will come back
What keeps me here is the rake of beer, the ladies and the craic
For I come from the County Kerry, the land of eggs and bacon
And if you think I’ll eat your fish and chips(8) by Jaysus you’re mistakin’

Era il ’39 quando il cielo era pieno di piombo,
mentre Hitler si dirigeva in Polonia, Paddy andava a Holyhead(1);
venite, ragazzi che lavorate per Pincher e voi navigators (2),
non lavorate mai per MacAlpine, Wimpey o John Laing(3), perchè

starete dietro a una betoniera finchè la pelle vi diventerà di cuoio
e vi diranno “Buon per te Paddy” con il biglietto del traghetto in mano.
L’atmosfera(4) era buona a Cricklewood(5)
e non si vorrebbe lasciare il pub(6),

c’erano bicchieri che volavano e le urla di Biddy, (7)
figuratevi Paddy che andava in città!
O cara mamma sono finito qui e non ritornerò mai indietro,
ciò che mi trattiene qui è un sacco di birra, le ragazze e l’atmosfera
perchè venivo dalla contea di Kerry, la terra delle uova con pancetta
e se credi che mangerò il tuo “pesce e patatine” (8) per dio ti stai sbagliando

NOTE
1) Holyhead si trova nel Galles ed è una grande cittadina portuale con una linea diretta di traghetti per l’Irlanda
2) Pincher laddies (pincher kiddies) = il vecchio nome dato ai navvies, un soprannome comune tra i manovali edili e carpentieri; “men who worked for ‘The Pincher Mac’, whose name was MacNicholas, per Paul O’Brien of Dublin, Ireland, as published in the glossary errata of The Essential Ewan McColl Songbook, Sixty Years Of Songmaking by Peggy Seeger 2001. Pincher is given as a whinger, a petty, ‘crabbid’ individual”. I Pinchers erano detti anche `long distant kiddies.
Navvie è il nome abbreviato di navigator, quelli che scavavano i canali le prime vie di navigazione o ‘navigations.’
3) tutte aziende britanniche con grosse commesse nel settore pubblico e nelle infrastrutture
4) Craic – (pronuncia: crack) quando di sta in buona compagnia con una piacevole conversazione, si ascolta musica e si danza e c’è da bere e da fumare
5) Cricklewood: zona di Londra con una considerevole popolazione irlandese e importante nodo ferroviario
6) Crown: una “English public house” ma anche il nome di un pub di Cricklewood
7) Biddy = gallinella dal gaelico “bideach”, con il significato di molto piccola o servetta; è anche il diminutivo di Bridget
8) fish and chips è il tipico cibo inglese da mangiare per strada

Dubliners
The High Kings in “Friends for Life” 2013
Dominic Behan (1960)
Young Dubliners 2007

McALPINE’s FUSILIERS
I
As down the glen came McAlpine’s men
with their shovels slung behind them
It was in the pub they drank the sub(9)
and up in the spike(10) you’ll find them
They sweated blood and they washed down mud
with pints and quarts of beer
And now we’re on the road again with McAlpine’s Fusiliers
II
I  stripped to the skin with the Darky Flynn
way down upon the Isle of Grain(11)
With the Horseface Toole I knew the rule,
no money if you stop for rain
When McAlpine’s god was a well filled hod
with your shoulders cut to bits and seared
And woe to he who looks for tea with McAlpine’s Fusiliers
III
I remember the day that the Bear O’Shea(12)
fell into a concrete stairs
What the Horseface said, when he saw him dead,
well it wasn’t what the rich call prayers
“I’m a navvy short ” was the one retort
that reached unto my ears
When the going is rough, well you must be tough
with McAlpine’s Fusiliers
IV
I’ve worked till the sweat near had me bet (13)
with Russian, Czech and Pole
On shuddering(14) jams up in the hydro dams
or underneath the Thames in a hole
I grafted hard and I’ve got me cards(15)
and many a gangers(16) fist across me ears
If you pride your life, don’t join, by Christ,
with McAlpine’s Fusiliers

LA TRUPPA DI McALPINE
I
Come dalla valle arrivavano gli uomini di McAlpine
con le pale appese dietro la schiena,
andavano al pub a bere l’anticipo
e li troverai su nell’ostello,
sudavano sangue e si lavavano il fango
con pinte e quartini di birra.
E ora siamo di nuovo per strada con la truppa di McAlpine
II
Mi sono spellato con Flynn lo scuro,
laggiu’ sull’isola di Grain,
con Toole Faccia-di-cavallo ho imparato la regola:
niente paga se ti fermi per la pioggia,
infatti il dio di McAlpine era un secchio bello pieno,
con le spalle a pezzi e scottate, e tanto peggio
a chi va in cerca di tè con la truppa di McAlpine
III
Mi ricordo il giorno in cui O’Shea l’orso
cadde in una scala di cemento
quello che disse Faccia-di-cavallo, quando lo vide morto,
be’ non era quello che i ricchi chiamano preghiere!
“Ho un immigrato di meno” fu l’unica risposta
che giunse alle mie orecchie.
Quando il gioco si fa duro, be’ devi essere tosto
nella truppa di McAlpine
IV
Ho lavorato finchè ho dovuto vedermela
con Russi, Cechi e Polacchi
al getto di cemento nel cassero lassù alla diga idroelettrica
o nei tunnel sotto il Tamigi,
ho sgobbato sodo ed mi sono beccato il licenziamento
e più di un cazzotto in faccia dal caposquadra
se ci tieni alla vita, perdio, non ti unire,
alla truppa di McAlpine

NOTE e traduzione italiana Cattia Salto
9) sub= piccolo prestito sul salario della prossima settimana
10) spike: un ostello o ‘centro di accoglienza’ (originariamente un ricovero occasionale in una Workhouse) per gli uomini senza fissa dimora o senza tetto, spesso usato dai manovali irlandesi che non riuscivano a trovare un alloggio permanente.
11) L’Isola di Grain è una zona desolata nel Kent dove il fiume Medway si unisce al Tamigi è stato un grande cantiere per alcuni anni
12) in alcune interpretazioni si legge come Bere O’Shea
13) letteralmente “finchè il problema mi fece scommettere”
14) shuddering: è la cassaforma o armatura in cui si getta il cemento per farlo stare in forma
15) Cards – to get cards= essere licenziato. Quando si è licenziati o il lavoro è finito si ottiene dal datore del lavoro la propria “national insurance card” con le marche pagate per ogni settimana di lavoro e un modulo con lo stipendio percepito e le tasse versate
16) capetto o caposquadra

Il lavoro di questi manovali era molto faticoso, avendo come unici strumenti picconi, pale e una carriola o un cesto. Il lavoro era anche rischioso a causa dei molti incidenti che potevano portare a gravi mutilazioni e alla morte (le procedure di sicurezza erano praticamente inesistenti). Sempre navvies vennero chiamati gli irlandesi immigrati in Gran Bretagna e in America in cerca di lavoro presso i cantieri ferroviari (continua “Poor Paddy on the Railway“)

FONTI
http://livingonanarrowboat.co.uk/canals-the-waterways-network-in-england-and-wales/
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=38452&lang=it
http://www.mudcat.org/thread.cfm?threadid=12665
http://www.mudcat.org/thread.cfm?threadid=16925
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=112889
http://www.wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/22/mcalpine.htm

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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