L’UOVO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA E LA DANZA

L’Equinozio di primavera è per convenzione, il primo giorno della primavera, la stagione della rinascita, la Natura si risveglia e la Terra comincia a coprirsi di colori, è il tempo del ritorno della vegetazione, gli uccelli costruiscono i nidi e si accoppiano. Ecco perché questa data è associata presso varie culture a concetti come fertilità, resurrezione, inizio. Le antiche tradizioni ci offrono infatti, tutta una serie di miti legati alla primavera, che hanno al loro centro l’idea di un sacrificio a cui succede una rinascita continua

Omne vivum ex ovo“, cioè “tutti i viventi nascono da un uovo”, così l’origine del cosmo è spesso raffigurata da un uovo e i festeggiamenti collegati ai riti equinoziali hanno da sempre e in molte culture sparse per tutti i continenti tradizioni legate alle uova (simbolo di una nuova vita e rinascita). A partire dal dono di semplici uova di gallina secondo un’usanza già documentata fra gli antichi Persiani e attestata anche presso gli antichi Egizi e i Greci.

LA DANZA DELLE UOVA

Una tradizione pasquale ancora medievale è quella della danza delle uova, ampiamente documentata nei dipinti d’epoca e nelle testimonianze scritte in varie parti d’Europa. La danza consiste nel ballare tra una serie di uova variamente posate sul pavimento senza danneggiarle. Un eco della danza è rimasto nell’espressione inglese “walking on eggs” che corrisponde anche al detto italiano “camminare sulle uova” e a quello tedesco (traducibile come “è una danza delle uova”) quando si vuole indicare una situazione complessa in cui procedere con estrema cautela ovvero agire con prudenza.

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Una variante della danza raffigurata nel dipinto di Brugel il vecchio aveva a che vedere con un uovo, una scodella e un cerchio tracciato con il gesso: danzando su una melodia suonata dalla viella la donna deve, delicatamente, spostare con i piedi l’uovo per portarlo all’interno del cerchio e poi capovolgere la ciotola in modo da coprire l’uovo. In altri dipinti vediamo che la danza è resa più complicata dalla presenza di vari oggetti sparsi sul pavimento i quali non dovevano essere toccati dai piedi dei danzatori. In una variante praticata anche nei Paesi Bassi i danzatori ingaggiavano una gara a tempo di musica per portare l’uovo al di fuori del cerchio (tracciato molto più in grande) nel minor tempo possibile.

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La danza delle uova era considerata in Borgogna una specie di test pre-matrimoniale di compatibilità: un centinaio d’uova venivano sparse sul terreno e la giovane coppia avrebbe danzato tra di esse tenendosi per mano; se la danza finiva con tutte le uova ancora integre, allora erano considerati fidanzati e nessun genitore poteva opporsi al fidanzamento. Pare che la danza avesse avuto luogo anche nel 1498 in occasione dei festeggiamenti pasquali a Bresse: Filiberto II di Savoia detto il Bello e Margherita d’Austria (poco più che ventenni) terminarono la danza con successo ma non furono altrettanto fortunati con il loro matrimonio, perchè Filiberto morì qualche hanno più tardi all’età di 24 anni e la coppia non ebbe figli.

EGG HOP

Anche in Inghilterra troviamo varie testimonianze di una danza dell’uovo detta egg-hop perchè si balla tutta mediante dei salti, così come viene descritta nella commedia elisabettiana di William Wager “The longer thou livest, the more Foole thou art”
Upon my one foote pretely I can hoppe.
And daunce it trimley about an egge”.

Alcuni storici ipotizzano che la danza sia arrivata dalla Germania in Gran Bretagna per mezzo delle invasioni sassoni (V secolo). Il passo è lo stesso saltellato che si esegue anche nel gioco della campana detto anche il Gioco del Mondo (in inglese hopscotch game) ovvero l’antico gioco iniziatico del labirinto.

(c) The New Art Gallery Walsall; Supplied by The Public Catalogue FoundationUna descrizione dettagliata della danza è riportata da Goethe nel suo romanzo “Wilhelm Meister” così come viene eseguita dalla piccola Mignon, che prima prepara la scena chiudendo le imposte delle finestre e portando 4 lumi agli angoli di un tappeto
Con ricercata compostezza, prese a camminare avanti e indietro sul tappeto, ponendo le uova a una certa distanza l’una dall’altra, poi gridò di entrare a un uomo della compagnia che suonava il violino. Questi andò con il suo strumento in un angolo, ella si bendò gli occhi, diede il segnale e subito insieme con la musica cominciò, come un meccanismo di orologio caricato, ad accompagnare ritmo e melodia con il battito delle nacchere. Danzava agile, leggera, rapida, precisa. Passava tra le uova e vi si chinava sopra in modo così brusco e sicuro che lì per lì si pensava dovesse calpestarne uno o, in una rapida piroetta, scagliarlo via. Proprio no! Non ne sfiorava nessuno, sebbene si aggirasse tra le file con ogni sorta di passo, stretto, ampio, persino con salti e ancora quasi inginocchiata.

In Inghilterra la melodia abbinata alla danza delle uova era un hornpipe.

LA MELODIA: L’HORNPIPE

Un hornpipe e’ una danza in 4/4 dal ritmo marcato e saltellante che prende il nome dalla strumento con cui inizialmente veniva suonata ovvero un corno di bue (horn) montato su un piffero (pipe) letteralmente si traduce come “canna di corno“; si può grosso modo considerare come il chanter della piva (ovvero la canna diteggiabile dentro la quale il musicista suona indirettamente previo insufflaggio dell’aria nella sacca). Per fare un paragone con l’area Piemontese, soprattutto a livello di sonorità e forma, l’hornpipe è simile al piffero delle Quattro Province, ovvero la ciaramella, i quali però sono strumenti interamente di legno. L’hornpipe è l’antenato dell’oboe moderno. Lo strumento era diffuso in epoca Medievale specialmente nel Galles e nella Scozia.

Anche gli Hornpipes hanno quattro battiti per misura come i reels, ma il ritmo dell’hornpipe è più marcato che nel reel con maggior enfasi sul 3° battito. In un hornpipe ogni battito è diviso in due note, una lunga ed una breve: si conta “Uno-e due-e Tre-e quattro-e” tenendo gli “e” molto corti. Il ritmo è un più saltellante rispetto al reel. Il tempo viene battuto con i piedi che calzano scarpe dalla suola dura. Le danze si suddividono in slow hornpipes e in fast hornpipes.

Probabilmente l’hornpipe è una danza dei marinai, nata in epoca elisabettiana a bordo delle navi inglesi, i cui passi vennero presi dai gesti abituali compiuti nel lavoro, come scrutare il mare, issare l’ancora, arrampicarsi sulle sartie. Nel 1700 viene introdotta nella Royal Navy come danza per l’esercizio fisico durante i periodi di mare calmo e come forma di addestramento vi rimane fino all’Ottocento. In Irlanda gli hornpipes comparvero solo alla fine del XVIII secolo e vennero trasformati in una danza di passo (step dance) cioè in una forma di danza solistica dai complicati movimenti di piedi, le braccia incrociate sul petto e/o con le mani in tasca (vedi)
VIDEO (parte da 1:09)

LA DANZA DELL’UOVO: HUMBERSIDE EGG DANCE

Nell’Humberside (un’antica contea dell’Inghilterra orientale corrispondente grossomodo allo Yorkshire) è stata ricostruita una danza delle uova: i danzatori sono bendati e saltellano tra le uova disposte in lunghe file.

Monkseaton Morris Men
VIDEO a Windsor

VIDEO a Chateau-sur-Allier

FONTI
http://www.jstor.org/discover/10.2307/4521849?uid=3738296&uid=2129&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103818150953
http://books.google.it/books?id=g7vtBsF5OH0C&pg=PA18&lpg=PA18&dq=
John+Durang+eggs+dance&source=bl&ots=tnJMQuyT-R&sig=iO1vl7R_lHBkK0nmnEtb5qaPVRA&hl=it&sa=X&ei=
Ez8sU8HMNsi10wX6n4DoBA&ved=0CDoQ6AEwAg#v=onepage&q=John%20Durang%20eggs%20dance&f=false

http://www.fulwoodmethodist.org.uk/fmcmag/easter%202002/egg_dance/egg_dance.htm

http://www.bartleby.com/314/208.html
http://books.google.it/books?id=-eEBAQAAQBAJ&pg=PT156&dq=Goethe+’Wilhelm+Meister’+danza+uova&hl=
it&sa=X&ei=Uk8sU_vbKMOg0QXF-oCADA&ved=0CDEQ6AEwAA#v=onepage&q=Goethe%20’Wilhelm%20Meister’%20danza%20uova&f=true

(Cattia Salto marzo 2014)

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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