Lord Franklin e il Passaggio di Nord-Ovest

Nell’Ottocento ancora una buona parte del pianeta era “terra incognita” e a maggior ragione il mare, vasti tratti delle mappe erano segnati come Mare Incognito, ma l’epoca fu anche quella delle grandi esplorazioni. In particolare del Polo Nord alla ricerca del Passaggio di Nord-Ovest, (la rotta che va dall’oceano Atlantico all’oceano Pacifico, attraversando l’arcipelago artico del Canada.)

Si veda anche Il Passaggio a Nord-Est la leggendaria impresa degli austriaci Julius Payer e Carl Weyprecht sull’Ammiraglia Tegetthoff fino alla Terra di Francesco Giuseppe: Brrr… di Flavio Poltronieri

LE SPEDIZIONI DI LORD FRANKLIN AL POLO NORD

Il personaggio a cui è dedicata la canzone di oggi è un ufficiale, esploratore e scrittore inglese, Sir John Franklin (1786-1847). Già governatore della Tasmania, e tra i fondatori della Royal Geographical Society, guidò come comandante della Royal Navy numerose esplorazioni nell’Oceano Artico. La ricerca del passaggio diventò per lui quasi un’ossessione.

franklin
Sir John Franklin (1786-1847)

Nel 1819 Franklin si imbarcò sulla “Prince of Wales” con il compito di mappare e compiere ricerche di oceanografia, meteorologia e magnetismo terrestre nelle regioni dell’America settentrionale.

Il viaggio terminò nel 1822, dopo aver percorso quasi 6000 miglia di navigazione e alcuni attraversamenti via terra, e venne descritto da John Franklin nel libro “Narrative of a journey to the shores of the Polar Sea in the years 1819-22” (London 1823).

Nella seconda spedizione del 1825-27 Sir Franklin, già nominato baronetto, esplorò e completò i rilievi dei fiumi che sfociano nell’arcipelago canadese (Great Bear River, Mackenzie River, Coppermine River). 

Nel 1845, Lord Franklin ebbe nuovamente l’incarico di ricercare il passaggio di Nord Ovest con le navi “Erebus” e “Terror“, ma la spedizione scomparve nei ghiacci.

hms_enterprise_1848_and_hms_investigator_in_the_ice

Come Lord Franklin tanti altri esploratori cercarono pervicacemente la strada non solo per mare, ma anche percorrendo fiumi e sentieri via terra.

Ecco il resoconto di Sergio Borroni che con Enrico Vigano ha ripercorso  (libro alla mano – Voyages from Montreal, on the River St. Laurence, Through the Continent of North America, to the Frozen and Pacific Oceans; In the Years 1789 and 1793) la spedizione di Alexander Mackenzie nelle regioni artiche canadesi ..

LE SPEDIZIONI DI RICERCA DELLE NAVI DISPERSE

Nel 1848 – sia per disposizione dell’Ammiragliato, sia per la tenacia di Lady Jane Franklin – partì la prima di numerose spedizioni di ricerca, che videro impegnati tutti gli esploratori polari del tempo. Nonostante tutti gli sforzi della spedizione vennero ritrovate poche tracce che indicavano come le navi fossero rimaste bloccate dal ghiaccio all’Isola di Re William, a circa metà strada del passaggio, senza riuscire a liberarsi dalla morsa nel disgelo dell’estate successiva.

Oggi con il ritrovamento di un cadavere di un componente dell’esplorazione -ben conservato nei ghiacci- è stata avanzata l’ipotesi che gli uomini siano tutti morti a causa dell’avvelenamento da piombo rilasciato dai contenitori metallici contenenti le scorte alimentari della spedizione.

IL RITROVAMENTO DEL DIARIO

Si stralcia dall’articolo “La ricerca dei passaggi di Nord-Ovest e di Nord-Est” nel sito web sullacrestadellonda.it

Nel 1852 l’Ammiragliato decise di mettere in campo un grande sforzo congiunto, alla ricerca della spedizione di Franklin predisponendo una squadra di cinque navi, al comando dell’ammiraglio Edward Belcher. L’operazione fu un pesante insuccesso perché – pur producendosi il rilievo di 16000 km di coste polari canadesi – non solo non venne trovato alcun indizio della spedizione Franklin, ma quattro delle navi andarono addirittura perdute.
L’Ammiragliato, dopo quella clamorosa disfatta, decise di sospendere definitivamente le ricerche, ma Lady Franklin non si arrese .. e acquistò lo yacht “Fox” con cui allestì una spedizione parzialmente finanziata da una sottoscrizione pubblica, affidandone il comando a Leopold McClintock.

Questi, partito nel 1857 da Aberdeen, seguì le tracce già scoperte da Rae nell’attraversare il golfo di Boothia e poi perlustrò l’isola di Re Guglielmo e la penisola Adelaide, dove trovò ulteriori resti, finché – alla Victory Point della penisola di Graham Gore – scoprì una sorta di diario nascosto in un tumulo di pietre, che descriveva le ultime vicende di Franklin, morto l’11 agosto 1847, e di alcuni suoi compagni, mentre resti sparsi dei “superstiti” vennero rinvenuti nei dintorni.

L’EROE

Sembra perciò che Lord Franklin avesse trovato il passaggio (per quella che sarà la rotta percorsa nel 1850 da Robert McClure) e per la sua dedizione e il suo sacrificio fu acclamato in patria come un eroe perchè a lui fu riconosciuta la palma della scoperta.

“Franklin / to the great navigator / and his brave companions / who sacrificed their lives / completing the discovery of / the North-West passage / A. D. 1847-48 / erected by the unanimous vote / of Parliament”
(monumento eretto a Londra nel 1860)

La rotta delle navi: da Baffin Bay per Devon Island e intorno a Cornwallis Island proseguirono lungo la costa di Somerset Island lasciando la Boothia Peninsula, finchè le tracce si persero vicino a King William Island.

LADY FRANKLIN

LadyJaneFranklin
Lady Franklin

L’interesse pubblico per l’impresa di Lord Franklin e ancor di più la dedizione della moglie e la sua ostinazione, furono lo stimolo per la pubblicazione di una serie di ballate negli anni del 1850, nonché il tema di alcuni romanzi.
L’area di provenienza di queste broadside ballads era la Scozia, ma la canzone nelle sue numerose varianti si è sparsa anche nel nord dell’Inghilterra ed è approdata in America (Nord-Est).
Grazie alla ricerca compiuta da Jürgen Kloss (a cui si rimanda per l’analisi dettagliata delle fonti) è stata ricostruita l’evoluzione storica testuale e melodica della ballata, e anche il rapporto con il brano di Dylan “Bob Dylan’s Dream”

♬Lord Franklin

Roud 487 ; Master title: Lady Franklin’s Lament ; Laws K9 ; G/D 1:16 ; Henry H815 ; AFS 304 ; Ballad Index LK09 ; LadyFranklin at Old Songs ; VWML CJS2/9/647 ; Bodleian Roud 487 ; Mudcat 129573 , 170957 ; Just Another Tune; trad.]

Tutte le parole però non servono a descrivere la bellezza fuori dal tempo di questo lament che è insieme una dichiarazione d’amore, così come rima Angelo Branduardi dando voce al dolore di Lady Franklin
“Ora ogni notte è una lunga pena ma per Lord Franklin alzerò le vele.
Tentando ancora di ritrovarlo, seguirò Lord Franklin, ovunque lui sia.”

Lord Franklin

We were homeward bound one night on the deep
Swinging in my hammock
I fell asleep I dreamed a dream and I thought it true
Concerning Franklin and his gallant crew.

With one hundred seamen he sailed away
To the frozen ocean in the month of May
To seek a passage around the pole
Where we poor sailors do sometimes go.

Through cruel hardships they vainly strove
Their ships on mountains of ice was drove
Only the Eskimo with his skin canoe
Was the only one that ever came through.

In Baffin’s Bay where the whale fish blow
The fate of Franklin no man may know
The fate of Franklin no tongue can tell
Lord Franklin among his seamen do dwell.

So now my burden it gives me pain
For my long lost Franklin I would cross the main.
Ten thousand pounds would I freely give,
To say on earth that my Franklin do live.
OR:
And now my burden it gives me pain
For my Lord Franklin I’d sail the main
Ten thousand pounds I would freely give
To know Lord Franklin, and where he is

Eravamo diretti verso casa una notte in mare aperto
cullato dalla mia amaca
mi addormentai e sognai un sogno che sembrava vero
su Franklin e la sua coraggiosa ciurma

Con cento uomini di mare egli prese il largo
verso l’Oceano ghiacciato nel mese di maggio,
per cercare un passaggio attraverso il Polo Nord,
dove noi poveri marinai a volte andiamo.

Lottarono inutilmente contro crudeli difficoltà,
le loro navi furono sospinte contro montagne di ghiaccio,
solo l’eschimese con la sua canoa di pelle
era l’unico che poteva venirne fuori.

Nella Baia di Baffin dove la balena soffia
nessun uomo è in grado di conoscere il destino di Franklin, nessuna lingua lo può raccontare
Lord Franklin dimora tra i suoi marinai

Così ora il mio peso mi fa soffrire
per il mio Franklin disperso da lungo tempo avrei attraversato il mare(1), avrei regalato diecimila sterline
per tornare a terra e dire che Franklin era ancora vivo
Oppure:
Ora il mio peso mi fa soffrire,
per il mio Lord Franklin ho preso il mare
diecimila sterline avrei regalato
per sapere dove si trova Lord Franklin

NOTE
Traduzione italiana Alberto Truffi
(1) Alberto Truffi traduce main con “distesa marina”

I frammenti della ballata Lord Franklin a Terranova

La versione testuale della ballata così come la conosciamo oggi si trova in Ballads And Sea-Songs Of Newfoundland (1933) a cura delle due collezioniste americane Elisabeth Greenleaf e Grace Mansfield che ritrovarono la canzone a Terranova nel 1929: si tratta di una serie di frammenti riportati da vari cantori locali messi insieme e combinati con la prima versione stampata della melodia sotto il titolo “The Franklin Expedition“, sole 3 strofe, rimpolpate dalla versione “Franklin’s Crew” riportata nel 1938 nel libro Songs Of The American Sailormen di Joanna C. Colcord.
La canzone però non compare nelle grandi collezioni di canzoni popolari e la sua diffusione è rimasta limitata nell’ambito marinaresco.
Possiamo ascoltare una registrazione sul campo negli anni 1950 sempre a Terranova dalla Canada’s Digital Collection, “MacEdward Leach and the Songs of Atlantic Canada”

Riassumendo fino al folk revival degli anni 60 il brano si ritrova in varie versioni frammentarie e con melodie diverse.

Lord Franklin di A.L. LLOYD e MARTIN CARTHY

E veniamo a A.L. Lloyd e al  suo Lord Franklin del 1956, versione che è alla base della ballata registrata  nel 1966 da Martin Carthy, diventata la versione standard di 5 strofe con l’arrangiamento alla melodia “The Croppy Boy” che già a sua volta aveva come riferimento la melodia di “The Robber or Charley Reilly” in Ancient Music of Ireland (Edward Bunting, 1840) riscontrabile poi in molte varianti. La melodia era molto diffusa infatti nella Gran Bretagna e utilizzata per molte ballate del genere “rambling boy” che trattavano temi di furti e rapine. Era anche diffusa tra le canzoni dei mare che parlavano di disastri e di morte.

In Lloyd le strofe erano 6 tutte riprese da Carthy tranne che per la II
I dreamed we neared the English shore,
I heard a lady weep and deplore,
She wept aloud and she seemed to say:
Alas, that my husband is so long away.
In cui si fa riferimento al dolore della moglie di Franklin.

A.L. Lloyd
Martin Carthy

Lady Franklin’s Lament e The Franklin Expedition

In Martin Carthy perciò il protagonista della canzone potrebbe essere sia un marinaio (non necessariamente di quelli mandati alla ricerca dei resti della spedizione) sia lady Franklin (e in effetti il brano con lievi modifiche è stato anche intitolato come Lady Franklin’s Lament).

E tuttavia rimane un’incongruenza tra la II strofa che si riferisce al marinaio che solca il mare per lavoro e la V strofa che potrebbe essere pronunciata da Lady Franklin. Indubbiamente questa incongruenza è il risultato delle molte ricomposizioni di taglia e cuci operate sui frammenti disponibili (un’altra versione testuale della storia s’intitola The Franklin Expedition, in cui è inserita quasi una cronaca della spedizione).

Conclusioni

Perciò non posso che condividere la conclusione di Jürgen Kloss il quale afferma:

La melodia e in molti casi anche il testo di tutte le moderne versioni di Lord Franklin possono essere ricondotte a Greenleaf e Mansfield. Hemsworth, Mills e Lloyd [cantanti che hanno registrato il brano] hanno creato il loro arrangiamento dalle versioni disponibiliin quella particolare collezione e la versione di Lloyd, a sua volta, è stata la fonte della maggior parte delle successive registrazioni.
E’ interessante notare che tutte le versioni delle registrazioni sul campo sia dalla Gran Bretagna – Sharp, Vaughan Williams, Greig & Duncan – che dal Nord-America – MacLeach e Creighton – non hanno avuto influenza sullo sviluppo ulteriore di questa canzone, perché non erano così disponibili come la variante pubblicata da Greenleaf e Mansfield e poi da Doerflinger.)

The tune and in most cases also the lyrics of all modern versions of “Lady Franklin” can be traced back to Greenleaf and Mansfield. Hemsworth, Mills and Lloyd all have created their own fragments from the fragments available in that particular collection and in turn Lloyd’s version has been the source for most later recordings.
Interestingly all the other field-recorded versions both from Britain – Sharp, Vaughan Williams, Greig & Duncan – and North America – MacLeach and Creighton – had no influence on the further development of this song, not at least because they weren’t as easily available as the variants published by Greenleaf and Mansfield and later Doerflinger.

Numerosissime sono le registrazioni ma ecco i miei “The Best of”:

Sinead O’Connor
Micheál O’Domhnaill & Kevin Burke
Kevin Burke
Pentangle in Cruel Sister 1970 (la voce è di John Renbourn)
Acustica Medievale, in “Acustica Medievale” 1982, un gruppo romano “storico” fondato nel 1976 dedito al recupero ed alla rielaborazione di musica medievale, rinascimentale e celtica: gli effetti che sentite sono di Massimo Santantonio al guitar synth
Andy Toman

Lord Franklin versione italiana di Angelo Branduardi

Angelo Branduardi ha rivisitato la versione inglese della ballata di Lord Franklin (versificata in italiano con garbo e perizia dalla moglie Luisa Zappa), impeccabile l’arrangiamento strumentale.

Angelo Branduardi  in “Il rovo e la rosa – Ballate d’amore e morte” 2013

I
Navigavamo tornando a casa,
nella mia amaca mi colse il sonno…
e feci un sogno che sembrava vero,
rividi Franklin coi suoi cari compagni.
II
Con cento fidi era salpato,
col primo vento di Primavera ,
verso il passaggio che taglia il Polo,
dove chi naviga ha in sorte di andare.
III
Troppo crudele quel freddo mare,
bianche montagne da valicare,
là solo l’eskimo con la sua canoa,
quegli aspri ghiacci riesce ad attraversare.
IV
In Baffin Bay soffia la balena,
la fede di Franklin non vacillò,
il cuore di Franklin lo spinse ad andare,
ma alle sue spalle si chiuse il mare.
V
Ora ogni notte è una lunga pena
ma per Lord Franklin alzerò le vele.
Tentando ancora di ritrovarlo,
seguirò Lord Franklin, ovunque lui sia.

ultima revisione 02-08-2023
LINK
https://www.rmg.co.uk/discover/explore/exploration-endeavour/sir-john-franklin
http://www.ric.edu/faculty/rpotter/SJFranklin.html
http://www.justanothertune.com/html/ladyfranklin.html
http://musicaememoria.altervista.org/LordFranklin.htm
http://www.angelobranduardi.it/rovoerosa/testi.html
https://digpodcast.org/2018/11/18/cannibalism-frostbite-and-the-quest-for-the-northwest-passage/
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/ladyfranklinslament.html

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.