La tregua di Natale: Senza il nemico non c’è guerra

Benvenuti nel Calendario dell’Avvento 2022 ideato da Terre Celtiche Blog su ispirazione del Calendario dell’Avvento illustrato da Paul Bommer[1]

11 dicembre: la tregua di Natale

La tregua di Natale
Paul Bommer Tregua di Natale

Paul Bommer inserendo la Tregua di Natale nel Calendario dell’Avvento ci ricorda un gesto di grande spontaneità tra i soldati, accaduto durante la Prima Guerra Mondiale nei giorni di Natale del Dicembre 1914.
Nella miseria, disperazione e fango delle trincee i soldati si ricordarono di essere prima di tutto uguali: britannici, francesi e tedeschi si scambiarono gli auguri e dei piccoli doni.
La vigilia di Natale e il giorno di Natale in molti punti del fronte occidentale entrò in vigore un tacito “cessate il fuoco” i soldati uscirono dalle rispettive trincee per incontrarsi nella striscia di terra tra i due eserciti a fraternizzare, celebrare comuni cerimonie religiose, scambiarsi il cibo e divertirsi con una partita di calcio (amichevole).

Così Bommer disegna un soldato inglese e un soldato tedesco che giocano a pallone nella terra di nessuno tra le due trincee nelle Fiandre, il pallone si è infilzato nell’elmetto a punta del tedesco e l’inglese esclama “Oh Cribbio!”. La scritta Tommy e Jerry allude alla frase idiomatica -corrispondente grossomodo alla nostra espressione “cani e gatti”- con cui si indicavano le bande giovanili nella Londra ottocentesca (un riferimento non alle gang vere e proprie ma più in generale un appellativo affibbiato ai turbolenti frequentatori delle taverne dediti al bere e al gioco d’azzardo). A distinguere i due soldati, oltre alle divise un paio di baffi: alla guglielmina per il tedesco, all’ingiù per l’inglese.

In alcuni punti della trincea la tregua venne limitata alla sepoltura dei rispettivi caduti, in altri schieramenti invece si continuò a combattere.

Impossibile passare alle armi i soldati che avevano fraternizzato, bollati come “disertori, traditori della patria”, l’alto comando preferì trasferire le truppe e deferire gli ufficiali, senza agitare troppo le acque, purchè l’opinione pubblica non venisse a conoscenza dei fatti!   Per buona misura l’anno successivo i generali di ambo gli schieramenti preferirono pianificare una bella battaglia con tanto di bombardamenti proprio il giorno di Natale!

A Carol from Flanders

La poesia A Carol from Flanders[2] di Frederick John Niven (1878-1944) è la testimonianza di quanto accadde quel giorno


I
In Flanders on the Christmas morn
The trenched foemen lay,
the German and the Briton born,
And it was Christmas Day.
II
The red sun rose on fields accurst,
The gray fog fled away;
But neither cared to fire the first,
For it was Christmas Day!
III
They called from each to each across
The hideous disarray,
For terrible has been their loss:
“Oh, this is Christmas Day!”
IV
Their rifles all they set aside,
One impulse to obey;
‘Twas just the men on either side,
Just men and Christmas Day.
V
They dug the graves for all their dead
And over them did pray:
And Englishmen and Germans said:
“How strange a Christmas Day!”
VI
Between the trenches then they met,
Shook hands, and e’en did play
At games on which their hearts were set
On happy Christmas Day.
VII
Not all the emperors and kings,
Financiers and they
Who rule us could prevent these things
For it was Christmas Day (1).
VIII
Oh ye who read this truthful rime
From Flanders, kneel and say:
God speed the time when every day
Shall be as Christmas Day.

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Nelle Fiandre la mattina di Natale
i nemici stavano in trincea
il tedesco e il britannico
ed era il giorno di Natale
II
Il sole arrossato si alzò sui campi maledetti,
la nebbia grigia svanì
ma nessuno dei due volle sparare per primo,
perchè era il giorno di Natale
III
Si richiamarono l’un con l’altro
tra l’orrenda distruzione
terribili erano state le loro perdite
“Oh questo è  il giorno di Natale”
IV
I fucili lasciati in disparte
per obbedire ad un impulso;
sono solo uomini da ambo le parti
solo uomini e il giorno di Natale
V
Scavarono le tombe per i loro morti
e per loro pregarono;
un inglese e un tedesco dissero:
“Che strano giorno di Natale”
VI
In mezzo alle trincee s’incontrarono,
si strinsero la mano, e giocarono pure
ai giochi per cui i loro cuori battevano
nel felice giorno di Natale
VII
Nemmeno tutti gli imperatori e i re,
nemmeno tutti i capitalisti e coloro
che ci governano possono vietare queste cose
perchè era il giorno di Natale
VIII
O  tu che leggi questi versi sinceri
dalle Fiandre, inginocchiati e dì:
Che Dio affretti il tempo quando ogni giorno
sarà come se fosse il giorno di Natale

NOTE
io non sono una persona che ama la retorica e questa poesia si commenta da sola, e tuttavia i diversi credi religiosi sono solo un pretesto in più per farsi guerra, perchè  parafrasando Bob Dylan “Dio è sempre dalla nostra parte” (With God on its side)
(1) Le tregue di Dio sono nate per intercessione della Chiesa medievale a partire dall’anno mille, coincidevano con le grandi festività liturgiche o di domenica.

Pax Romana in “And the Dance Begins Again” 2009 (Neo-Prog/Progressive Rock) la poesia di Niven su musica composta da Matti Inkinen e Matti Kervinen
Eboracum Baroque Musica di Nils Greenhow

Così il film Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia (2005) scritto e diretto da Christian Carion è il racconto romanzato di un episodio reale accaduto al fronte nel dicembre 1914.
continua

Un episodio analogo si dice sia accaduto anche nelle trincee della guerra franco-prussiana del 1871, la vigilia di Natale i soldati rispettarono una tregua di Dio cantando il “Cantique de Noel”.

Silent Night: Christmas in the trenches 1915

Nel 1997 lo scrittore e giornalista televisivo Cormac MacConnell compone il brano intitolandolo Silent Night: Christmas in the trenches 1915 che viene cantato da Jerry Lynch. Successivamente ripreso da molti musicisti (Daniel O’Donnell e Tommy Fleming) che ne modificarono il titolo in A Silent Night 1915/Christmas 1915/Christmas 1914 – a Silent Night, con qualche adattamento nei versi.

Nineteen-fifteen(fourteen)(1) on Christmas day,
On the Western Front, the guns all died away,
And lying in the mud on bags of sand,
We heard a German sing from no man’s land.
He had a tenor voice so pure and true.
The words were strange but every note we knew.
Soaring o’er the living, dead and damned,
The German sang of peace from no man’s land.

Oh silent night, no cannons roar.
A king is born of peace forevermore.
All’s calm, all’s bright,
All brothers hand in hand,
In nineteen-and-fifteen in no man’s land.(2)

They left their trenches and we left ours.
Beneath tin hats, the smiles bloomed like wild flowers.
With photos, cigarettes and tots of wine,
We built a soldier’s truce on the front line.
Their singer was a lad of twenty-one.
We begged another song before the dawn
And sitting in the mud and blood and fear,
He sang again the song all longed to hear.

Oh silent night, no cannons roar.
A king of peace is born forevermore.
All’s calm, all’s bright,
All brothers hand in hand,
Midst gas and rusty wire in no man’s land (3).

And in the morning, all the guns boomed in the rain,
And we killed them and they killed us again,(4)
With bayonet, bomb, bullet, gas and flame,
And neither we nor they at all to blame.
There was heavy fighting right throughout the day.
For one night’s peace we bloodily did pay.
At night they charged, we fought them hand to hand,
And I killed the boy that sang in no man’s land.

Oh silent night, no cannons roar.
A king of peace is born forevermore.
All’s calm, all’s bright,
All brothers hand in hand,
And that young soldier sings,
And the sound of peace still rings,
Though the captains and all the kings build no man’s land.

Silent night, holy night,
All is calm, all is bright,
Round yon virgin, mother and child,
Holy infant so tender and mild,
Sleep in heavenly peace, sleep in heavenly peace.

Il giorno di Natale 1915[1914],
sul fronte occidentale, tutte le armi tacquero.
e stesi nel fango su sacchi di sabbia,
abbiamo sentito un tedesco cantare dalla terra di nessuno.
Era un tenore dalla voce pura e limpida.
Le parole erano straniere ma ogni nota la conoscevamo.
si librava sopra i vivi, i morti e i dannati,
il tedesco cantava la pace dalla terra di nessuno.

Oh notte silenziosa, nessun rombo di cannone.
Un re di pace è nato in eterno.
Tutto è calmo, tutto è luminoso,
tutti fratelli si danno la mano,
nel 1915 nella terra di nessuno.

Lasciarono le loro trincee e noi le nostre.
sotto gli elmetti, i sorrisi sbocciavano come fiori di campo.
Con foto, sigarette e cicchetti di vino,
abbiamo costruito la tregua dei soldati al fronte.
Il loro cantante era un ragazzo di ventun anni.
Abbiamo richiesto un’altra canzone prima dell’alba
e seduto in mezzo al fango, nel sangue e la paura,
cantò ancora il canto che tutti volevano ascoltare.

Oh notte silenziosa, nessun rombo di cannone.
Un re di pace è nato in eterno.
Tutto è calmo, tutto è luminoso,
tutti fratelli si danno la mano,
tra gas e filo spinato nella terra di nessuno.

E al mattino, tutte le armi spararono sotto la pioggia,
e noi li uccidevamo e loro ci uccidevano di nuovo,
con baionetta, bomba, pallottola, gas e fiamma,
e né noi né loro eravamo da biasimare.
Ci sono stati pesanti combattimenti per tutto il giorno.
per una notte di pace abbiamo pagato maledettamente.
A sera attaccarono, li abbiamo combattuti corpo a corpo,
e io uccisi il ragazzo che cantava nella terra di nessuno.

Oh notte silenziosa, nessun rombo di cannone.
Un re di pace è nato in eterno.
Tutto è calmo, tutto è luminoso,
tutti fratelli si danno la mano,
e quel giovane soldato canta,
e il canto di pace risuona ancora,
anche se capitani e re costruiscono la terra di nessuno.

Notte silenziosa, notte santa!
tutto è calmo, tutto è luminoso
intorno alla Vergine madre e al bimbo
bambinello santo così tenero e mite.
dormi nella pace divina, dormi nella pace divina

(1) non ho ancora capito perchè Cormac scriva 1915 visto che la tregua di natale descritta accadde nel dicembre 1914
(2) il primo coro viene spesso omesso
(3) oppure “In nineteen-and-fifteen in no man’s land”
(4) l’alto comando non ha visto di buon occhio la fraternizzazione dei soldati. E visto che non potevano fucilarli tutti per “tradimento” li hanno riassegnati su altri fronti. La guerra è durata altri 4 anni con un numero spropositato di vittime

Il brano è diventato un classico irlandese!

Celtic Thunder 2008
Lana Moore 2020
Tommy Fleming live
Tom Ward-Thomas 2017

[1] Traendo ispirazione dal Calendario dell’Avvento di Paul Bommer (disegnato nel 2010) anche in Terre Celtiche Blog per il 2022 faremo il count-down dal 1 dicembre fino al giorno di Natale. L’artista ci ha dato l’autorizzazione a utilizzare le immagini dei suoi bellissimi disegni, così ogni giorno volteremo virtualmente una pagina del Calendario per gustarci una storia, una canzone, del buon vino cotto, un dolcetto.. https://terreceltiche.altervista.org/ritual-chants/#ca

[2] https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Poetry/a_carol_from_flanders.htm

[3] https://www.irishcentral.com/opinion/others/magic-peaceful-song-christmas-trenches

pubblicato l’11 dicembre 2013 – e revisionato con integrazione di Silent Night: Christmas in the trenches 1915 in data 11-12-2022 by Cattia Salto

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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