KING HENRY’S MADRIGAL: Pastime with good company with Tudors

Henry-VIII-Young-King

Enrico VIII scrisse questa “The King’s Ballad” (“The Kynges Balade“) [Pastime with good company] nel 1509 appena dopo la sua incoronazione a re d’Inghilterra (quando era diciottenne): erano i tempi della gioventù e dei divertimenti a corte, un susseguirsi di feste, banchetti, passatempi e sport all’aria aperta!

La prima versione giunge dal “Henry VIII Manuscript” (c. 1513) in cui sono raccolte 14 composizioni di suo pugno “By the King’s Hand”. Sebbene la canzone sia nata come composizione cortese, si è subito diffusa tra il popolo a causa della sua aria orecchiabile, e non si contano poi varianti e arrangiamenti lungo i vari secoli e fino ai giorni nostri.

“Pastime with good company” è l’esaltazione della gioia di vivere in “allegra brigata” a trascorrere il tempo in “sane e aristocratiche” attività “sportive” che all’epoca erano la caccia, il gioco del tennis, i tornei cavallereschi e le danze (il re glissa sul sesso, ma è sottinteso in quel “dalliance”, “i giovani devono amoreggiare” nella seconda strofa), così il re nei primi anni del regno si comporta più da principe e si lascia guidare dalla passione e dagli ardori giovanili e chi oserebbe contraddirlo?


Pastime with good company
I love and shall unto I die;
Grudge who list, but none deny,
So God be pleased thus live will I.
For my pastance,
hunt, sing, and dance.
My heart is set:
all goodly sport
For my comfort,
who shall me let?

Youth must have some dalliance,
Of good or illé some pastance;
Company methinks then best
All thoughts and fancies to dejest:
For idleness,
is chief mistress
of vices all.
Then who can say
but mirth and play
Is best of all?

Company with honesty
is virtue vices to flee:
Company is good and ill
But every man hath his free will.
The best ensue,
the worst eschew,
My mind shall be:
virtue to use,
Vice to refuse,
shall I use me.

Traduzione italiana Cattia Salto
Il tempo libero in buona compagnia
amo e amerò fino alla morte;
si lamenti chi vuole(1), ma nessuno me lo negherà,
così a Dio piacendo io vivrò.
Per il mio tempo libero(2),
caccio, canto e danzo,
il mio cuore è pronto:
ogni buon passatempo
per il mio benessere,
chi mi ostacolerà(3)?

I giovani devono avere qualche trastullo(4),
nel bene o nel male(5) un passatempo;
credo(6) che la compagnia sia l’ideale
per smaltire(7) pensieri e fantasie:
perchè la pigrizia
è la madre(8)
di tutti i vizi.
Allora chi può dire
che l’allegria e il divertimento
non siano la parte migliore?

Un’onesta compagnia
è la virtù, che fugge i vizi:
la compagnia è buona o cattiva
ma ogni uomo ha il suo libero arbitrio.
Il meglio (bene) seguire,
il peggio (male) evitare
sarà mio intento:
perseguire la virtù,
rifiutare il vizio,
(così) mi adopererò

NOTE
(1) il motto «Qui qu’en groigne, ainsi sera, car tel est mon plaisir» = Grumble all you like this is how it is going to be”. in italiano “Anche se qualcuno si lamenta, così sarà, poiché questa è la mia volontà” era tra le affermazioni preferite di Anna Bolena
(2) pastance= pastime
(3) who shall me let?=Who’s going to stop me?
(4) avventura amorosa, flirt
(5) illè=ill
(6) me thinks= I believe
(7) dejest= digest = digerire, smaltire
(8) ovvero il detto “L’ozio è il padre di tutti i vizi”

Il brano è ancora nel repertorio dei gruppi di musica antica interpretato spesso a tre voci

Tom Hines in “Songs from Shakespeare’s Plays, and Songs of His Time.” 1961
Gryphon
King Singers
Jethro Tull in Stormywatch 1979 (titolo “King Henry’s Madrigal”) un “madrigal-prog” del XVI secolo o come dice Ian Anderson -il menestrello del rock-prog- “Un rock’n’roll del XVI secolo ispirato da quel figlio di puttana di Enrico VIII
Nox Arcana in Winter’s Knight 2005 la interpretano come un gotico valzer portato dal tappeto delle tastiere quasi come un carillon
Blackmore’s night in Under a violet moon 1999 il secondo cd del gruppo: il brano inizia con un eco di trombe lontane sostenute da un ritmo del rullante al “galoppo” ad evocare la caccia e lo sport all’aria aperta tra i quali si insinuano i raffinati e discreti fraseggi della chitarra-
un altro menestrello (inossidabile) del rock che alla veneranda età di cinquant’anni è passato al Renaissance rock: alcuni dicono che se Dio volesse mettersi a suonare la chitarra si incarnerebbe in Ritchie Blackmore

FONTI
http://www.academia.edu/2990225/Henry_VIIIs_Lyrics_from_the_Henry_VIII_ MS_London_British_Library_Additional_Manuscript_31 http://noxarcana.com/wintersknight.html
(Cattia Salto ottobre 2014; revisione della traduzione 25-10-2022)

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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