Gli Irlandesi si attribuiscono l’invenzione del whiskey a San Patrizio che, nel V sec, avrebbe portato dal suo viaggio in Terra Santa l’alambicco, all’epoca utilizzato per distillare solo i profumi, e convertito dai monaci in divina macchina per produrre l’Uisce Beathe ossia “l’acqua di vita”, (dal latino “aqua vitae” pronunciata come “Iish-kee” e inglesizzato a partire del XII secolo in whisky).
Fu sempre un monaco, San Colombano, a insegnare i segreti della distillazione agli Scozzesi. Tuttavia gli Scozzesi si ostinano a dire che loro distillavano già tre secoli prima della nascita di Cristo!
Quella “e” di differenza non è solo un modo diverso di scrivere la stessa bevanda, ma è anche un modo diverso di produrla. (continua)
COME SI BEVE IL WHISK(E)Y?
Sebbene sia sempre valida la risposta “come mi pare” c’è un modo però tipico, quello di servirlo in un bicchiere (il tumbler alto) pieno solo per un quinto, affiancato da una piccola brocca d’acqua pura a temperatura ambiente e poi ognuno ci mette la quantità d’acqua che vuole. Non per niente il noto proverbio irlandese recita “non rubare la moglie di un altro e non mettergli l’acqua nel whiskey”
RICETTA DEL PUNCH IRLANDESE: HOT WHISKEY
Scaldare un bicchiere di vetro, aggiungere 2 fette di limone, 4 chiodi di garofano e 1 bicchiere di Whiskey irlandese, riempire con acqua calda, aggiungere lo zucchero a piacere, e mescolare.
“The word punch is a loanword from Hindi panch (meaning five) and the drink was originally made with five ingredients: alcohol, sugar, lemon, water, and tea or spices. The original drink was named paantsch.
The drink was brought to England from India by sailors and employees of the British East India Company in the early seventeenth century. From there it was introduced into other European countries. The term punch was first recorded in British documents in 1632. At the time, most punches were of the Wassail type made with a wine or brandy base. But around 1655, Jamaican rum came into use and the ‘modern’ punch was born.“(tratto da qui)
[il termine punch deriva dall’hindi “panch” (che significa 5) e la bevanda era in origine fatta da 5 ingredienti: alcol, zucchero, limone, acqua e tè o spezie. Il nome della bevanda era paantsch. La bevanda fu portata in Inghilterra dall’India con i marinai e i dipendenti della Compagnia Britannica dell’India Orientale nei primi anni del XVII secolo. Da lì fu diffusa negli altri paesi d’Europa. La parola punch si trova trascritta nei documenti britannici nel 1632. All’epoca la maggior parte dei punch erano del tipo wassail, fatti con una base di vino o brandy. Ma nel 1655 il rum giamaicano divenne di moda e così nacque il punch “moderno”]
PRIMA VERSIONE: JUG OF PUNCH
Il brano è un tradizionale irlandese risalente al 17° secolo e diffuso in almeno due versioni, l’ingrediente principale del Punch è il whiskey irlandese così denominato per distinguerlo dal whisky scozzese. Annosa guerra tra le due bevande che ha illustri estimatori da entrambi i fronti!
Una classica drinking song con molto irish humor e una struttura che è anch’essa tipica: un ritornello non-sense e la ripetizione degli ultimi due versi cantati precedentemente dal solista.
ASCOLTA The Clancy Brothers, una versione decisamente lenta e cantata con il vecchio stile
ASCOLTA The Kilkennys una versione con più ritmo
I One evening in the month of June As I was sitting in my room A small bird sat on an ivy bunch And the song he sang was “The Jug Of Punch.” Chorus Too ra loo ra loo, too ra loo ra lay, too ra loo ra loo, too ra loo ra lay (A small bird sat on an ivy bunch And the song he sang was “The Jug Of Punch.”) II What more diversion can a man desire? Than to sit him down by an alehouse fire Upon his knee a pretty wench(1) And upon the table a jug of punch. III Let the doctors come with all their art They’ll make no impression upon my heart Even a cripple forgets his hunch When he’s snug outside of a jug of punch. IV And if I get drunk, well, me money’s me own And them don’t like me they can leave me alone I’ll chune me fiddle and I’ll rosin me bow (2) And I’ll be welcome wherever I go. V And when I’m dead and in my grave No costly tombstone will I crave Just lay me down in my native peat With a jug of punch at my head and feet. |
Traduzione italiano di Cattia Salto I Una sera, nel mese di giugno mentre stavo seduto nella mia stanza un uccellino si posò su un ramo d’edera e la canzone che cantava era “La brocca di punch”. CORO Too ra loo ra loo, too ra loo ra lay, too ra loo ra loo, too ra loo ra lay Un piccolo uccello posato su un ramo d’edera e la canzone che cantava era “La brocca di punch”. II Quale passatempo si potrebbe desiderare di più? Che sedersi al fuocherello di una birreria sulle ginocchia di una bella fanciulla (1) e sul tavolo una brocca di punch. III Lasciate che i medici esercitino la loro arte, non mi faranno alcuna impressione, anche uno storpio dimentica la sua gobba quando è accolto con una brocca di punch. IV E se mi ubriaco, beh, i soldi sono fatti miei, e coloro che non mi amano che mi lascino pure da solo; accorderò il violino e impecerò l’archetto (2) e sarò il benvenuto dovunque andrò. V (3) E quando sarò morto e nella bara, desidererò una pietra tombale poco costosa, mi basterà giacere nella mia torba natia con una brocca di punch alla testa e una ai piedi. |
NOTE
1) wench: una giovane ragazza contadinotta o servetta
2) “to rosin the bow” (resinare l’archetto del violino) è un’espressione che sta a significare bere troppo, evidentemente già nei tempi passati i suonatori di violino popolari erano forti bevitori
3) l’immancabile sad verse che conclude questo genere di canzoni
SECONDA VERSIONE: JUG OF PUNCH
La seconda versione della canzone è quella interpretata dai Dubliners, anche qui frasi non-sense intervallano le strofe: la struttura di ogni strofa ripete i primi due versi.
Le prime due strofe e l’ultima quasi identiche alla prima versione: qui si specifica anche che il giorno di giungo era il 23 e che l’uomo era nella sua stanza-laboratorio intento a tessere al telaio. Alla sua tomba non dovrà mancare una coppa piena di punch perché i passanti possano bere alla sua salute!
ASCOLTA Altan in Island Angel 1993
I Being on the twenty-third of June Oh as I sat weaving all at my loom I heard a thrush singing on yon bush And the song she sang was the jug of punch II What more pleasure can a boy desire Than sitting down, oh beside the fire And in his hand, oh a jug of punch And on his knee a tidy wench III When I am dead and left in my mold At my head and feet place a flowing bowl And every young man that passes by He can have a drink and remember I |
Traduzione italiano di Cattia Salto I Era il 23 di giugno, e mentre stavo lavorando al telaio, ho sentito un tordo cantare sul ramo e il canto che cantava era “La brocca di punch”. II Il piacere più grande che un ragazzo può desiderare, è sedersi accanto al fuoco con in mano una brocca di punch e sulle sue ginocchia una bella servetta. III Quando sarò morto e sotto terra ponete alla mia testa e ai piedi una boccia piena e ogni giovanotto che mi passerà accanto potrà bere alla mia memoria. |
(Cattia Salto 2012, integrazione febbraio 2013)
FONTI
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/ajugofpunch.html
https://thesession.org/tunes/594
http://ontanomagico.altervista.org/jug-punch.htm