If I were a Blackbird

If I were a Blackbird è una canzone tradizionale piuttosto recente di autore anonimo risalente forse alla fine dell’ottocento o più probabilmente ai primi del novecento

LA VERSIONE GALLESE

Una canzone tradizionale trasmessa oralmente e riportata dalla testimonianza di May Bradley (1902-1974), proveniente da una famiglia di gitani  (di origine Romany),  depositaria dei canti rurali della parte Ovest del Midlands inglese e del Galles.[1]

May registrò il brano ben tre volte e possiamo ascoltarla nella raccolta “May Bradley: Sweet Swansea” ristampata nel 2010 dalle registrazioni sul campo di  Fred Hamer a Ludlow, Shropshire, (settembre 1959, luglio e settembre 1965, aprile 1966).


I
Now it’s of a  fair damsel (1) my fortune were had
I were overcourted by a rakish (2) young lad.
I have kept me love’s company night and be day
But now Johnny’s lifted, sure he’s gone far away.
Now if I were a blackbird (3) I’d whistle, I’d sing
I would follow the ship that my true love sailed in
On the top of his mainmast I would build my nest (4)
That long night, sure I’d gaze upon his lily white breast.
II
My love’s an old soldier but he’s neat, tall and thin.
There is none in the army come equal to him.
With his red rosy cheeks and his curly black hair
His flattering tongue draws my heart to a snare.
III
Now some people’s talking I’m out of my mind.
Some people says that I’m large with a child
But it’s let them be talking and say what they will (5)
For the love I’ve got for him I’ll keep it up still.
IV
Now if I were a scholar I’d handle me pen
I would write him a letter, to him would I send.
God sends him safe sailings and fair winds to blow
There is adieu to my true love wherever he go.

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Ero una giovane fanciulla che ebbi la fortuna
di essere corteggiata da un ragazzo vagabondo,
ho accettato la compagnia del mio amore notte e giorno
ma oggi Johnny mi ha lasciato, è così, è partito lontano.
Se fossi un merlo, potrei fischiettare e cantare,
seguirei la nave su cui naviga il mio amore
e in cima all’albero maestro costruire il mio nido/ e per tutta la notte volgerei lo sguardo sul suo candido petto 
II
Il mio amore è un veterano ma è bello, alto e snello,
nessuno nell’esercito lo eguaglia
con le sue guance rosee e i neri capelli ondulati
la sua parlantina, ha preso il mio cuore in trappola.
III
C’è chi dice che sono pazza,
altri dicono che sono incinta,
ma lasciate che sparlino e dicano quello che vogliono,
perchè l’amore che ho per lui resterà sempre saldo
IV
Se fossi uno studioso e sapessi maneggiare  la penna
gli scriverei una lettera e a lui la manderei,
che Dio lo preservi al sicuro in mare e che i venti favorevoli lo sostengano ecco il saluto al mio vero amore
ovunque egli vada.

NOTE: Nel web circola una versione testuale molto diversa da quella veramente cantata da Sam, così sono risalita alla versione di May Bradley e le differenze sono minime
1) Sam dice “” young woman”
2) La parola “Rake” si traduce in italiano con libertino forse un diminutivo di ‘rakehell’ (dissoluto), che, a sua volta, deriva dall’Islandese antico “reikall,” dal significato di “wandering” (nomade) o “unsettled” (instabile). Un “rake” era un affascinante giovane amante delle donne, delle canzoni, dedito al gioco d’azzardo e all’alcool, ma anche uno stile di vita di moda tra i nobili inglesi nel corso del 17° secolo. Nel suo significato più negativo il libertino è un debosciato in quello più “trasgressivo” è un giovane scapolo gaudente che si diverte fin che può prima di sistemarsi con il matrimonio e “mettere la testa a posto”.
3) i merli formano coppie stabili che vivono isolate. Le migrazioni avvengono durante la notte dalle regioni più settentrionali con spostamenti verso sud-ovest. In Italia i merli sono stanziali.
4) negli antichi velieri in cima all’albero maestro c’era la crocetta detta colloquialmente crow’s nest (= nido del corvo) era una piattaforma riparata nel punto più alto della nave per gli avvistamenti, così nel verso successivo l’innamorata dichiara che se fosse di vedetta sulla crocetta, punterebbe il suo cannocchiale sull’innamorato e non sull’orizzonte
5) il pettegolezzo delle malelingue è un topico dei canti trobadorici.

Sam Lee&Friends in ‘The Fade in Time’, 2015 [2]
Sam Lee & Friends live

La versione ripresa da Sam Lee  (giovane artista il cui cd  d’esordio è stato premiato come migliore album del 2012 dalla rivista Froots) nel suo secondo Cd uscito nel 2015, ‘The Fade in Time’. Dice Sam Lee “[May Bradley] ha una straordinaria melodia modale per questa canzone, a differenza di chiunque altro e dal punto di vista dei testi, la sua è una versione molto più incisiva e ostinata: amare questo soldato, rimanere incinta, essere cacciata dalla sua comunità.  (tratto da qui)

FONTI
[1] http://www.mustrad.org.uk/articles/bradley.htm
[2] “She has this amazing modal tune for it, unlike anyone else’s and lyrically, hers is so much more punchy and tenacious – about loving this soldier, being pregnant, being cast out by her community.” http://samleesong.co.uk/recordings/the-fade-in-time/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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