Complainte de la Blanche Biche

Complainte de la Blanche Biche è una ballata dell’Alta Bretagna, la più antica giunta fino ai nostri giorni, in cui sopravvive l’elemento fantastico e magico della trasformazione notturna della bionda Margherite-Margot in bianca cerva. La ballata nasconde nella caccia alla cerva l’archetipo dell’incesto tra fratello e sorella con fosche tinte di violenza e di cannibalismo.

Lai de Guigemar

IL LAI DE GUIGEMAR
di Riccardo Venturi

Fa parte di tutto un sistema di miti e tradizioni, di probabile origine celtica, che nel XII secolo fornirono a Marie de France (in italiano: Maria di Francia) lo spunto per molti dei suoi celeberrimi Lais. Nel Medioevo francese, i cosiddetti Lais sono brevi poesie d’amore in forma lirico-narrativa; si tratta naturalmente dell’amor cortese tipico dell’epoca, basato su leggende di varia provenienza.
Tra di essi si trova il Lai de Guigemar, la storia di un giovane vassallo, Guigemar, insensibile all’amore che, durante una battuta di caccia, ferisce a morte una cerbiatta bianca che gli lancia una sorta di maledizione: la ferita che la freccia ha causato al giovane rimbalzandogli sulla coscia potrà guarire soltanto quando troverà l’amore. Dopo numerose peripezie, il giovane trova l’amore grazie ad una dama venuta dall’Oltretomba, che in realtà era proprio la bianca cerbiatta. Questa romantica storia nasconde però un mito più antico e ben più tragico, dissimulando un tema che nelle antiche ballate era all’ordine del giorno: l’incesto (volontario o accidentale).
Già nel Lai di Maria di Francia, la sorella di Guigemar si chiama Noguent, nome che in bretone significa qualcosa come “dal bianco aspetto”. Alle radici della storia di Maria di Francia c’è quindi un avvenimento violento, come si può ben vedere da questa bellissima, cupa e antichissima ballata che lo narra in modo più chiaro e che si situa nel medesimo “stock” di miti e leggende dal quale proviene un’ugualmente antica ballata scozzese, The Bonny Heyn, nella quale, non a caso, la vittima dell’incesto (anche se accidentale) è ancora presentata come una cerbiatta. (Tratto da qui)

LA NOVELLA DEL DECAMERONE

nastasio-caccia

La ballata bretone Complainte de la Blanche Biche mi ha subito richiamato alla mente il dipinto di Sandro Botticelli che ho visto al Prado. Per la verità i dipinti sono quattro, ma solo i primi tre mostrano una fanciulla nuda inseguita dalla muta dei cani.
I dipinti che risalgono al 1483 illustrano la novella del Decamerone su Nastagio Degli Onesti.
Apparentemente una storia che non è collegata con la caccia della fanciulla-cerva. La storia del Boccaccio è infatti un monito alle fanciulle di ricambiare l’amore quando amate da un innamorato onesto e gentile.

La caccia infernale nel bosco

Nastagio passeggiando nel bosco vede una ragazza correre nuda in lacrime, inseguita da due cani e un cavaliere ossia Guido degli Anastagi, che un tempo aveva amato follemente la donna, ma si era suicidato perchè non ricambiato. Così la ragazza, che non provava rimorso per il tormento inflitto al suo innamorato, fu condannata nell’aldilà a partecipare alla caccia infernale: ogni venerdì, la ragazza avrebbe dovuto subire l’uccisione e successivamente la ricomposizione del proprio corpo, per tanti anni quanti erano stati i mesi del suo rifiuto nei confronti dell’innamorato.

Ribaltamento del tema: dal peccato di stupro all’amore non corrisposto

Blanche Biche

Ho come l’impressione che il tema medievale della battuta di caccia alla cerva bianca nel Complainte de la Blanche Biche si sia come capovolto e quello che prima era uno stupro adesso diventa un amore più che lecito, respinto dal rifiuto sdegnoso e crudele della donna. Anche Nastagio è tormentato da un amore non corrisposto, e decide di dare un banchetto proprio nel bosco di pini e proprio di venerdì sul far della sera… per mostrare alla sua innamorata che lo respinge quanto sia grave il peccato commesso!
Inutile dire che i due si sposano ben presto e un quarto dipinto del Botticelli -questa volta conservato a Firenze a palazzo Pucci- mostra il loro banchetto nuziale in una cornice monumentale e sfarzosa.

Sacrificio della cerva: la punizione del femminile

Insomma l’archetipo femminile della fanciulla vergine ma anche fiera e indipendente (la cerva bianca) si trasforma in elemento passivo soggiogato alla volontà maschile, così le antiche ballate sul femminicidio con corollario di stupro o incesto; la morte della donna-animale sacrificale (sia esso cigno o cerva bianca) è la punizione riservata  alla sua natura femminile, per cui la donna non è mai vittima innocente, ma sempre colpevole tentatrice. E tuttavia i vari significati che si sono stratificati nel tempo (a cominciare dalla stessa Maria di Francia) non devono mai far dimenticare il primigenio tabù dell’incesto!
A pagare per la colpa è quasi sempre e solo la donna (come se implicitamente fosse solo lei la vera responsabile), la donna deve in ogni caso sparire per non disonorare il nome della famiglia. (vedi The Bonny Hind)

COMPLAINTE DE LA BLANCHE BICHE (LAMENTO DELLA BELLA CERBIATTA)

Blanche Biche macellata

Il testo del Lamento risale al XII secolo, ma come per tutte le ballate tramandate oralmente esistono infinite varianti delle strofe e anche la melodia non è univoca.
Senz’altro la versione più conosciuta è quella che proviene dal ” Le livre des chansons ou introduction à la connaissance de la chanson ” di Henri-Irénée Marrou pubblicato con lo pseudonimo di Henri Davenson, 1944.

Davenson riporta che la ballata è originaria dalla Francia settentrionale (tra la Normandia e la Vandea). La melodia trascritta in notazione deriva da un canto di nozze cinquecentesco Sur le pont d’Avignon j’ai ouï chanter la belle (nota come La Chanson des Oreillers).
Gli studiosi ritengono che questa versione sia una rielaborazione letteraria della ballata tradizionale, in cui non si menziona l’incesto e nemmeno il rapporto conflittuale tra madre e figlia. Tutta l’azione si svolge nella caccia notturna: è la fanciulla che parla e supplica la madre di difenderla dal fratello. Ma la caccia si conclude tragicamente e la cerva è prima catturata e poi cucinata per il banchetto.

Tri Yann in Suite Gallaise, 1974
Veronique Chalot in  Chansons populaires françaises, 1995
Keltia live in un personale arrangiamento anche testuale
Claire Lefilliâtre · Vincent Dumestre · Le Poème Harmonique · Isabelle Druet · Brice Duisit in
Chansons d’autrefois & chemins de mélancolie
Jean-François Dutertre in Ballades françaises (Traditional French Songs) 1997

Molto intenso e drammatico l’arrangiamento di Jean-François Dutertre che ci restituisce il lamento nella sua scarna essenzialità, con i bassi del bordone e gli acuti del corno. La sua interpretazione pur sulla stessa melodia, perde l’accento fiabesco e diventa cronaca di un macabra e brutale carneficina.

ASCOLTA La Dama e l’Unicorno

Del brano è stata fatta anche una trasposizione in italiano da Anna Mila Stella (Milarevan) con tanto di video-clip

Celles qui vont au bois, c’est la mère et la fille,
La mère va chantant et la fille soupire:
– Qu’avoue à soupirer, ma fille Marguerite?
– J’ai bien grand ire en moi, et n’ose vous le dire:

Je suis fille le jour et la nuit blanche biche(1).
La chasse est après moi, des barons et des princes,
Et mon frère Renaud(2) qui est encor bien pire.
Allez, ma mère, allez bien promptement lui dire

Qu’il arrête ses chiens jusqu’à demain midi.
– Où sont tes chiens, Renaud, et ta chasse gentille?
– Ils sont dedans le bois à courre blanche biche.
– Arrête-les Renaud, arrête, je t’en prie!

Trois fois les a cornés de son cornet de cuivre;
A la troisième fois, la blanche biche est prise:
– Mandons le dépouilleur, qu’il dépouille la biche.
Celui qui la dépouille dit: – Je ne sais que dire:

Elle a le cheveu blonds et le sein d’une fille.
A tiré son couteau, en quartiers il l’a mise.
En ont fait un dîner aux barons et aux princes:
– Nous voici tous illec, faut ma sœur Marguerite.

– Vous n’avez qu’à manger, suis la première assise:
Ma tête est dans le plat et mon cœur aux chevilles,
Mon sang est répandu par toute la cuisine,
Et sur vos noirs charbons, mes pauvres os se grillent.(2)

Quelle che al bosco van son la madre e la figlia,
canta la madre e la figlia sospira.
“Cos’hai da sospirar, mia bianca Margherita?”
“Dirlo proprio non so, ma sono in preda all’ira.

Son fanciulla di giorno, e la notte cerbiatta,
mi danno la caccia marchesi e baroni.
E Rinaldo, mio fratello, è di tutti il peggiore,
andate madre mia, andate presto a dirgli.

che fermi i suoi cani fino a mezzodì domani.”
“Dov’è la tua muta, Rinaldo, sì gentile?”
“È nel bosco a cacciare la bianca cerbiatta.”
“Fermala, Rinaldo, la devi fermare.”

Tre volte l’ha incitata col suo corno di rame,
al terzo suono del corno la cerva è già presa.
“Mandiam lo scalcatore a scuoiar la cerbiatta”,
ma chi la scuoia dice: “Non so proprio che dire.

Ha i capelli dorati e seno di fanciulla.”
Ha cavato il coltello e in parti l’ha squartata,
e ne han fatto un banchetto per marchesi e baroni:
“Siamo qua, manca solo mia sorella Margherita.”

“Non avete che a mangiar, son la prima portata,
La mia testa è nel piatto con il cuore e i polmoni,
del mio sangue tutta la cucina è bagnata,
le mie povere ossa brucian su quei carboni.”

Blanche Biche

NOTE:
traduzione italiana di Riccardo Venturi da Antiwarsongs.org
1) Nelle leggende e nelle fiabe la cerva bianca è una fanciulla stregata che si trasforma in animale durante la notte, e attende il bacio del cacciatore, invece della freccia che la ucciderà; ed è anche la fata-cerva del Greenwood, il bosco sacro. La fanciulla mutaforma si pettina i capelli d’oro accanto ad una fonte in attesa del cacciatore che la sposerà (e per certi aspetti, è simile alle sirene). Si narra anche di fate benefiche dette Korrigan o corrigan considerate alla stregua di streghe durante i primi anni della diffusione del Cristianesimo in Bretagna, fossero delle sacerdotesse celtiche. Vivevano nei boschi, e per meglio nascondersi dalle persecuzioni si trasformarono in cerve. continua
2) Reanud richiama il nome Randal della ballata scozzese Bonny Hind

THE WHITE HART English translation (tratta da qui)

Mother and daughter go to the woods.
The mother goes singing, the daughter sighing.
“Why do you sigh, Margaret, my daughter?”
“There is a great curse on me, and I dare not tell it you:
I am a girl by day, and a white hind by night(1).
The hunt is after me, the barons and the princes,
“And my brother Renaud, which is far worse.
Go, mother, go straight away and tell him
To stop his dogs until tomorrow noon.”
“Where are your dogs, Renaud(2), and your noble hunt?”
“They are in the woods, pursuing the white hind.”
“Stop them, Renaud, stop them, I beg you.”
Three times he has sounded his copper horn:
At the third blast, the white hind is taken.
“Let us send for the skinner, to skin the hind.”
The skinner says, “I don’t know what to say:
She has blonde hair and a woman’s breast.”
He has taken his knife and quartered her.
They have made of her a dinner for the baron and the princes:
“Here we all are, save for my sister Margaret.”
“You have only to eat; I am the first at table.
My head is in the dish, and my heart on the butcher’s hook,
My blood is spattered throughout the kitchen,
And on your black coals my poor bones are grilling.”

Ecco la melodia dalle Jenlisisters in set con “Brocéliande”, suonata da violino e arpa rispettivamente da Mathilde e Héloïse de Jenlis (su arrangiamento di D. Bouchaud)

Altre versioni della Blanche Biche

La popolarità che la ballata ha conosciuto nel Folk Revival ha un po’ oscurato le altre versioni della tradizione orale. Cito Roland Brou, Solange Panis, le Groupe Après-Demain in Francia; Michel Faubert, Danièle Martineau, Raoul Roy, Edith Butler in Quebec .
I Malicorne ad esempio cantano una versione del Quebec francese

Malicorne in “Malicorne 4, Nous somme chanteurs de sonettes ” (1977)

M’envoient jeter de l’eau dans le chemin des fées
Ils m’ont donné un don qui m’a toujours resté
Je suis fille le jour et la nuit blanche biche
Tous les jours les gens du château me poursuivent
La chasse est après moi les barons et les princes
Et mon frère Renaud qui est encore bien pire
Allez ma mère, allez bien promptement lui dire
Dites-lui de rappeler ses chiens, je vous prie
Où sont tes chiens, Renaud, et ta chasse gentille ?
Ils sont dedans les bois qui courent blanche biche
Arrêtes-les, Renaud, arrête, je t’en prie
Par trois fois son cor a sonné, la blanche biche est prise
Mais quand le dépouilleur va dépouiller la biche
Elle a les cheveux blonds et le sein d’une fille
A pris son grand couteau, en quartiers il l’a mise
Dans un plat d’ort et d’argent l’ont servie
Nous voici tous ici, où est ma soeur gentille ?
Vous n’avez qu’à souper suis la première assise
Ma tête est dans le plat et mon coeur aux chevilles
Et dessus vos noirs charbons, mes os grillent

Mi mandarono a gettare acqua nel sentiero delle fate
e (le fate) mi fecero un dono che ho ancora! (1)
“Sono una fanciulla di giorno e bianca cerva di notte,
ogni giorno i cani del castello mi inseguono
Mi danno la caccia i prìncipi e i baroni.
E mio fratello Rinaldo è di tutti il peggiore.
Andate madre mia, andate subito a dirgli
di richiamare i suoi cani, vi prego!”
“Dove sono i tuoi cani Rinaldo e la tua nobile muta?
“Sono nel bosco a dar la caccia alla bianca cerbiatta”
“Fermali, Rinaldo, fermali, ti prego (2).”
Al terzo suono del corno la bianca cerbiatta è presa.
Ma quando lo scalco va per scuoiare la cerva
lei ha i capelli biondi e seno di fanciulla.
Ha cavato la sua mannaia, in quarti l’ha conciata
in un vassoio d’oro e d’argento e l’han servita.
“Siamo qua, dov’è la mia bella sorella?”
“Non avete che a mangiar, son la prima portata,
La mia testa è nel piatto con il mio cuore ai piedi,
le mie povere ossa brucian su quei carboni.”

NOTE
Traduzione italiana di Cattia Salto
1) in questo verso si trova una giustificazione sul motivo della trasformazione, in cui manca però un dettaglio rivelatore. E’ la madre/matrigna ad aver mandato la bella figlia bionda a offendere le fate, in modo che le gettassero una maledizione! In genere nelle fiabe abbiamo due sorelle, una bionda, buona e gentile, l’altra mora, brutta e cattiva. La matrigna è gelosa della bellezza e del buon carattere della figliastra e ama invece l’altra sua figlia naturale. Che cerca in tutti i modi di favorire.
2) Teniamo presente che essendo una ballata molto antica si sono sovrapposti anche tante versioni mischiate insieme. Possiamo presumere che la madre si sia pentita delle sue azioni e ora supplichi il figlio di fermarsi.

LA BLANCHE BICHE, OU LA BELLE MARGUERITE

Complainte de la Blanche Biche: Versione del Québec
Come è lecito attendersi da una ballata di tale antichità, essa ha seguito (come le analoghe britanniche) i coloni nel Nuovo Mondo. La versione del Québec francofono sembra mantenere una melodia molto più elementare, mentre il testo fa affiorare dei particolari perduti: in primis, la possibile colpa della madre della bianca cerbiatta, che non avverte il figlio (che qui si chiama Julien). L’incesto accidentale e l’uccisione della sorella-cerva vengono quindi spostati sul piano dell’odio della madre verso la giovane figlia (che nel testo appare sposata). Pentitasi della colpa, la madre si fa scoprire dal figlio e decide di espiare perdendosi nel bosco; ma il figlio le prende il pugnale e si uccide. E’ senz’altro possibile che tali particolari siano ripresi da versioni europee andate perse.” [Riccardo Venturi tratto da qui]

Michel Faubert in Mémoire maudite 1992

C’est la belle Marguerite sur son lit qui soupire,
c’est la belle Marguerite sur son lit qui soupire
Sa mère s’en va la voir: Qu’a vous donc, ma jolie?

Qu’a vous à soupirer, Marguerite, ma fille?
Qu’a vous à soupirer, Marguerite, ma fille?
Souvenez-vous, ma mère, le jour où je suis née?

Vous m’avez faite laver dans la chambre dorée,
vous avez jeté l’eau dans le jardin des fées,
les fées m’ont fêtée donc pour le reste de ma vie

Je suis fille le jour et la nuit blanche biche,
et les chiens du château toute la nuit me poursuivent,
ceux à mon frère Julien ils sont cent fois les pires.

Ma mère, allez lui dire: Julien, arrête tes chiens,
celle n’est pas une biche, c’est ta sœur Marguerite,
ma mère, je ne crois pas à ce que vous me dites.

Y a pris son grand sifflet, au bois il s’en va vite,
et le sifflet trois fois sans que le chien entend entice,
la quatrième fois la blanche biche est prise

Y a pris son coutelas, en quartiers il l’a mise,
la porte au cuisinier pour qu’il la fasse cuire,
tenez, bon cuisinier, voilà la blanche biche

Elle a le tour du cou comme une jeune fille,
elle a les cheveux bouclés, jambes comme de la cire,
elle a l’anneau au doigt comme une mariée

Ils ont fêté festin des barons et des princes,
nous souperions bientôt si nous avions Marguerite,
soupez, messieurs, buvez, je suis la première assise

Ma tête est dans le plat et mon cœur aux chevilles,
entre deux plats d’argent mes mamelles sont mises,
mon foie et mes poumons il bout dans la marmite

Sa mère au coin du feu elle pleure et elle soupire,
sa mère au coin du feu elle pleure et elle soupire,
par terre je coucherai, s’étend sur des épines

Mon boire seront mes pleurs, mon manger des racines,
mon boire seront mes pleurs, mon manger des racines,
je lui ai pris son poignard, s’en perce la poitrine.

È la bella Marguerite sul letto che sospira,
è la bella Marguerite sul letto che sospira
Sua madre va a trovarla: “Che cosa c’è, mia bella?

Cosa hai da sospirare, Marguerite, figlia mia?
Cosa hai da sospirare, Marguerite, figlia mia?”
“Ricordi, madre, il giorno in cui sono nata?

Mi hai fatto lavare nella camera dorata
e hai gettato l’acqua nel giardino fatato, (1)
le fate mi hanno incantato per il resto della mia vita.

Sono fanciulla di giorno e bianca cerva di notte,
e i cani del castello mi inseguono tutta la notte,
quelli di mio fratello Julien sono cento volte i peggiori.

Madre mia, vai a dirgli: “Julien, ferma i tuoi cani,
non è una cerva, è tua sorella Marguerite”
“Madre mia, non credo a quello che mi dici.”

Ha preso il suo grande corno, nel bosco va veloce,
e soffia tre volte senza che il cane l’insegua
la quarta volta la cerva bianca è presa.

Ha preso la sua mannaia, in quarti l’ha conciata
la porta al cuoco perchè la cucini
“Ecco, bravo cuoco, ecco la cerva bianca”

“Ha il girocollo di giovane fanciulla
ha i capelli ricci, le gambe (lisce) come cera,
ha l’anello al dito come una sposa”

Facevano un banchetto baroni e prìncipi,
“Inizieremmo a mangiare se ci fosse Marguerite!”
“Mangiate, signori, bevete, sono il primo a sedere”

La mia testa è nel piatto con il mio cuore ai piedi
in due piatti d’argento sono messi i miei seni,
il fegato e i polmoni stanno bollendo in pentola!!

Sua madre accanto al fuoco piange e sospira,
sua madre accanto al fuoco piange e sospira,
“Dormirò per terra, stesa sulle spine.

Berrò le mie lacrime, e mangerò le radici,
Berrò le mie lacrime, e mangerò le radici”
Lui cavò il suo stiletto e si pugnalò al petto.

NOTE
trascrizione del testo di Riccardo Venturi, traduzione italiana Cattia Salto
1) la madre ha offeso le fate che si vendicano gettando l’incantesimo sulla bambina. Al momento non mi è ancora ben chiara la credenza popolare collegata al gesto.

FONTI
http://ontanomagico.altervista.org/blanchebiche.htm
http://terreceltiche.altervista.org/lo-spirito-del-cervo/
http://toldebytheweye.com/2011/12/24/chaucers-man-of-laws-tale-tolde-by-the-weye-part-two-with-special-guest-guigemar/
http://vivereilmedioevo-saggezzadelpassato.blogspot.it/2011/09/guigemar-e-il-nodo-damore.html (link non più attivo)
https://presnaghe.wordpress.com/2010/07/03/il-lai-di-guigemar-tra-onirico-e-simbolico/
http://www.airesis.net/giardinomagi_cervo.html
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=9008&lang=it
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=3201
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=64643&page=2

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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