Adeste fideles e la tregua di Natale

Adeste Fideles dal manoscritto Jabobite di John Francis Wade

Adeste fideles“, entrato a far parte della tradizione italiana del presepe, è un canto di natale in latino attribuito a San Bonaventura. Ma la sua origine è incerta, si può solo affermare che il copista che trascrisse sia  testo (in latino) che melodia, è John Francis Wade  (c. 1711/2-1786).
Egli copiò un tema popolare irlandese a metà del 1700, mentre si trovava a Douai – Francia del Nord, noto centro di rifermento per i cattolici esuli per motivi politici e perseguitati dai protestanti inglesi; Wade era un giacobita, musicista e maestro del coro, nonchè copista di canti e inni religiosi; secondo lo studioso Dom Jean Stéphan (in The Adeste Fideles: A Study On Its Origin and Development, 1947) Wade non si limitò alla copia di un canto più antico, ma fu autore sia del testo che della musica di “Adeste fideles” ; egli scrisse solo quattro strofe, altre se ne aggiunsero alla fine del 1700 per mano dell’Abate Jean Francois Borderies (1764-1832).
Il brano venne tradotto in inglese con il titolo “O Come All Ye Faithful

Adeste fideles e il codice giacobita

Secondo alcuni studiosi John Francis Wade, fuggito in Francia dopo la fallita rivolta giacobita del 1745, scrisse il canto natalizio come una chiamata alle armi in occasione della nascita del principe Carlo Edoardo Stuart. Fideles sono i giacobiti, Bethlehem è un nome in codice giacobita per l’Inghilterra e Regem Angelorum un gioco di parole su Angelorum (angeli) e Anglorum (inglesi). Quindi “accorrete fedeli ad ammirare il re degli Inglesi appena nato” – il Bonnie Prince Charlie.

TESTO John Francis Wade
I
Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus, venite adoremus
Venite adoremus Dominum.
II
Deum de Deo, lumen de lumine,
Gestant puellae viscera;
Deum verum, genitum non factum
TESTO Jean Francois Borderies
II
En grege relicto, humiles ad cunas,
vocatis pastores approperant.
Et nos ovanti gradu festinemus.
III
Aeterni Parentis splendorem aeternum,
Velatum sub carne (1) videbimus
Deum Infantem, pannis involutum.
IV
Pro nobis egenum et foeno cubamtem,
Piis foveamus amplexibus:
Sic nos amantem quis nos redamaret?

Traduzione italiana *
I
Accorrete fedeli, lieti e festosi!
Venite, venite a Betlemme, Ammirate
il Re degli Angeli appena nato.
Venite adoriamo, Venite adoriamo
Venite adoriamo il Signore.
II
Dio degli Dei, Luce della luce,
che non rifiuta il ventre della Vergine
Vero Dio, generato e non creato.
Strofe aggiuntive
II
Abbandonato il gregge per l’umile culla
si avvicinano i pastori chiamati 
(così) noi, pregando, ci affrettiamo volentieri.
III
Vedremo l’eterno splendore
dell’Eterno Genitore fatto carne
Dio, bambino, avvolto in fasce.
IV
Scaldiamo con devoti abbracci (il bambino), che per noi è stato fatto povero e adagiato nel fieno.
Chi non ricambierà l’amore di chi ci ama così tanto?

NOTE
*tratta da qui
1) nascosto in (un corpo di) carne.

Friar Alessandro 2013 canta entrambi i testi
Enya in Amarantine 2005 (le prime due strofe di John Francis Wade)

La tregua di Natale

Nella Prima Guerra Mondiale nei giorni di Natale del Dicembre 1914 nelle trincee accadde un evento straordinario, nato dalla spontaneità dei soldati: britannici, francesi e tedeschi fraternizzarono tra di loro, scambiandosi gli auguri e dei piccoli doni; così il film Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia (2005) scritto e diretto da Christian Carion è il racconto romanzato di un episodio realmente accaduto al fronte nel dicembre 1914. (vedi seconda parte)

Adeste fideles dal film Joyeux Noël con Nikolaus Sprink  canta “Adeste fidelis” in latino, il linguaggio comune alla Cristianità,  accompagnato dalla cornamusa scozzese di Griogair Lawrie

E’ notte e dalla parte tedesca del fronte spuntano gli abeti decorati con luminarie e candele. Nikolaus Sprink (famoso cantante tedesco) s’inoltra a piedi nella terra di nessuno tra le due trincee tenendo in mano un alberello di Natale e canta a piena voce per invitare, con un linguaggio comprensibile a tutti, alla tregua.
L’attore che impersona Nikolaus Sprink è Benno Fürmann, ma la voce che canta è del tenore Rolando Villazón.

COME ALL YE FAITHFUL

“O Come All Ye Faithful” è la versione in inglese del canto in latino “Adeste fideles“, fu scritta, nelle prime 4 strofe, a metà del 1800 da un pastore della Chiesa d’Inghilterra Frederick Oakeley, poi convertitosi al Cristianesimo. Altri versi vennero aggiunti da William Thomas Brooke nel tradurre quelli scritti poco prima da Jean Francois Borderies.


I
O come, all ye faithful, Joyful and triumphant,
O come ye, O come ye to Bethlehem;
Come and behold him, Born the King of angels
O come, let us adore him, O come, let us adore him,
O Come, let us adore him, Christ the Lord.
II
God of gods, light of light Lo,
He abhors not the Virgin’s womb
Very God, Begotten not created.
III
Sing, choirs of angels, Sing in exultation,
Sing, all ye citizens of heaven above;
Glory to God in the highest.
IV
Yea, Lord, we greet Thee Born this happy morning
Jesus, to Thee be glory given
Word of the Father now in flesh appearing

Traduzione italiana
I
Venite tutti voi fedeli, gioiosi e trionfanti,
Venite, venite a Betlemme,
Venite a vederlo, è nato il re degli Angeli
Venite adoriamolo, Venite adoriamolo,
Venite adoriamolo, Cristo il Signore.
II
Dio degli Dei, Luce della luce,
che non rifiuta il ventre della Vergine
Vero Dio, generato e non creato.
III
Cantano i cori degli angeli, cantano ed esultano
cantate tutti voi cittadini del Paradiso,
Gloria a Dio nell’alto dei Cieli.
IV
Si, Signore, ti salutiamo nato questa lieta mattina
Gesù tua sia la gloria
Verbo del Padre fatto ora carne

The Chieftains & The Renaissance Singers in “The Bells Of Dublin” 1991
Pentatonix
Celtic Worship
Celtic Woman
for KING & COUNTRY 

continua

FONTI
https://www.blogdellamusica.eu/adeste-fideles-canto-natalizio-tradizionale/
https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Notes_On_Carols/adeste_fideles.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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