Cherry tree carol

Cherry tree carol è una ballata a tema religioso. La ballata risale al Medioevo o quantomeno era già cantata agli inizi del Quattrocento per la Festa del Corpus Domini nei Coventry Mysteries ed è stata collezionata nelle Child Ballads al numero 54

Cherry tree carol
 Cherry tree carol

Una leggenda popolare, trasformata in carola di Natale, derivata forse dai Vangeli apocrifi, racconta di Giuseppe e Maria, novelli sposi, mentre passeggiano in giardino; ma Maria è già gravida (anche se non si nota ancora) e ha voglia di ciliegie (è noto che le donne incinte bramano il cibo rosso) e chiede a Giuseppe di prendergliene qualcuna; Giuseppe, sapendo di non essere lui il padre del nascituro (stranamente secondo i Vangeli i due non ebbero mai rapporti sessuali..), risentito della presunta infedeltà di Maria, risponde in malo modo: “Falle raccogliere al padre del tuo bambino”. E fu così che accadde il miracolo: il ciliegio abbassa i suoi rami per permettere a Maria di raccogliere dei frutti!

Nel Vangelo dello Pseudo Matteo i due invece che nel giardino, sono in fuga verso l’Egitto, con Gesù nato da poco, e l’albero che piega i suoi rami è una palma da dattero, ma la fantasia popolare ha voluto unire il momento in cui Giuseppe viene a conoscere della maternità divina di Maria, al simbolismo della ciliegia (che rimanda al sangue che verrà versato nella Passione di Gesù).
In alcune versioni è Gesù stesso nel grembo materno a compiere il miracolo, ordinando all’albero di piegare i suoi rami a terra, in altre è il vento divino. Oggi la carola termina qui, ma un tempo arrivava anche l’Angelo a rabbonire Giuseppe e, con un balzo temporale degno di una ballata, ecco Gesù, nato nel frattempo, che parla alla madre dicendole della sua futura morte e resurrezione.

La ballata risale al Medioevo o quantomeno era già cantata agli inizi del Quattrocento per la Festa del Corpus Domini nei Coventry Mysteries ed è stata collezionata nelle Child Ballads al numero 54, le apparenti incongruità temporali possono essere conseguenza dell’accorpamento in un’unica ballata di tre canti distinti: “Joseph and Mary” o “Joseph Was An Old Man”, “Joseph and the Angel” o “As Joseph Was A Walking”, “Mary’s Question” o “Then Mary Took Her Young Son”.
Le versioni sono tante e anche le melodie (se ne contano almeno quattro) diffuse sia in Inghilterra che in America in particolare sui Monti Appalachi. Per ogni confronto e documentazione si rimanda all’ottima pagina in “The Hymns and Carols of Christmas” (vedi)

THE CHERRY TREE CAROL

Roud 453 ; Child 54 ; G/D 2:327 ; Ballad Index C054 ; Old Songs CherryTree ; Bodleian Roud 453 ; GlosTrad Roud 453 ; Wiltshire 1215 ; trad.]

La popolarità della carol natalizia è documentata dalle numerose versioni date in stampa nell’Ottocento.

Pentangle in Solomon’s Seal (1972). Delicato arrangiamento strumentale con fioriture rinascimentali delle chitarre (e stiamo parlando di John Renbourn e Bert Jansch) sulla voce cristallina di Jacqui Mcshee
Cherry tree illustrated by  Jeanyee Wong
 Illustrazione di Jeanyee Wong

W. Sandys, Christmas Carols  Ancient and Modern, 1833
I
Joseph and Mary walked through
an orchad green (1)
They saw berries and saw cherries fair to be seen
As Joseph and Mary walked in the wood
They saw berries and berries red as any blood
II
Oh then bespoke Mary so meek and so mild
“Pluck me one cherry(2) for I am with child”
Oh then bespoke Joseph with words unkind
“Let him pluck thee a cherry
that brought thee with child”
III
Oh then bespoke the babe within his mother’s womb
“Bow down your tall tree and give my mother some”
Then bowed down the cherry tree to his mother’s hand
Then she cried “see Joseph I have cherries at command”
IV
Then Mary plucked a cherry as red as the blood
She went home with her heavy load
Then Mary took her babe all on her knee
Saying “my dear son tell me
what this world will be”
V
“Oh I shall be as dead as the stones in the wall
Oh the stones in the streets shall mourn me all
Upon Easter day uprisen I’ll be
For the sun and moon shall
both rise with me”

traduzione italiana di Musica&Memoria
I
Giuseppe e Maria camminavano
in un bel frutteto
Videro bacche e videro ciliegie belle da vedersi
Mentre Giuseppe e Maria camminavano nel bosco
Videro ciliegie e bacche rosse come il sangue
II
Oh, poi Maria così docile e gentile chiese un favore
Prendimi una ciliegia perché ho un bambino
Oh, -rispose Giuseppe con parole scortesi-
fa raccogliere una ciliegia a colui
che ti portò il bambino

III
Oh, allora chiese il bimbo nel grembo della madre
Prostrati, tu grande albero, e danne un po’ a mia madre
Allora il ciliegio si prostrò fino alla mano di sua madre
Allora lei gridò: “vedi Giuseppe
ho ciliegie a comando

IV
Poi Maria prese una ciliegia rossa come il sangue
rientrò a casa col suo carico pesante
e si portò il bambino alle ginocchia
dicendo: “Mio caro figlio,
dimmi che ne sarà del mondo?

V
Oh, sarò morto come le pietre del muro!
Oh, tutte le pietre della strada piangeranno la mia morte.
Il giorno di Pasqua resusciterò
perché il sole e la luna
si leveranno con me”

Le versioni testuali sono però tante, questa è la verione diffusa da Joan Baez nel Folk Revival Americano degli anni sessanta

Joan Baez 1961
Sting in “If On a Winter’s Night“, 2009, la melodia è quella più conosciuta, proveniente dai Monti Appalachi. L’interpretazione di Sting è quasi un gospel

Versione cantata da Sting
I
When Joseph was an old man,
an old man was he
He courted (married) Virgin Mary,
the Queen of Galilee (3)
II
When Joseph and Mary
were walking one day
Here is apples and cherries
so fair to behold
III
Then Mary spoke to Joseph
so meek and so mild
’Joseph, gather me some cherries (2)
for I am with Child’
IV
Then Joseph flew in anger,
in anger he flew
’Let the father of the baby
gather cherries for you’
V
The cherry tree bowed low down,
bowed low down to the ground
And Mary gathered cherries
while Joseph stood around
VI
Then Joseph took Mary
all on his right knee
Crying, “Lord, have mercy
for what I have done”

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Quando Giuseppe era un vecchio,
un vecchio per davvero
corteggiò (sposò) la Vergine Maria,
Regina della Galilea.
II
Mentre Giuseppe e Maria
erano a passeggio un giorno,
c’erano mele e ciliegie,
così belle da vedere
III
Allora Maria così dolce e cara
disse a Giuseppe
“Giuseppe, mi raccogli delle ciliegie?
Perché io aspetto un bambino”.
IV
Così Giuseppe si adirò
si adirò:
“Che sia il padre del bambino
a raccogliere le ciliegie per te”.
V
Il ciliegio si prostrò
si prostrò fino a terra
e Maria raccolse le ciliegie
mentre Giuseppe stava seduto.
VI
Allora Giuseppe prese
sulle ginocchia Maria
lamentandosi “Oh, cosa ho fatto, Signore!?
Abbi pietà di me”

Anonymous 4 in The Cherry Tree 2010 (il testo cantato è diverso da quello inserito nel book dei testi trovato nel sito del gruppo vedi) la melodia deriva da un arrangiamento di un innario del Kentucky del 1917. Le pura voce di Marsha Genesky è accompagnata all’arpa gotica da Andrew Lawrence-King
Arborea in Fortress of the Sun 2013. Altra voce delicata, morbida come la seta, lieve come la neve, quella di Shanti Curran
Forest Mountain Hymnal in Christmas Hymnal 2011
Mark Lanegan sulle note di chitarra elettrica e basso
Train in ‘Christmas In Tahoe’ 2015

I
Joseph was an old man,
an old man was he,
When he married Virgin Mary,
the Queen of Galilee(3).
As Mary and Joseph
were walking one day,
To an orchard of cherry trees(1),
they happened to stray
Mary said to Joseph
so meek and so mild:
II
“Pick me some cherries(2), Joseph,
for I am with child.
Joseph flew in angry, so angry flew he:
“Let the father of the baby
gather cherries for thee”.
Then up spoke Lord Jesus
from in his mother’s womb
“Bow low down, cherry tree,
low down, to the ground.”
The cherry tree bowed low down,
bowed down to the ground (4)
III
And Mary gathered cherries
while Joseph stood around.
Joseph he kneeled down
and a question gave he,
“Come tell me, pretty baby,
when your birthday shall be.”
“On the fifth day of January (5)
my birthday shall be,
and the stars in the heaven
shall all bow down to me.”

I
Giuseppe era un vecchio.
un vecchio per davvero
quando sposò la Vergine Maria,
Regina della Galilea.
Mentre Giuseppe e Maria
camminavano un giorno
in un frutteto di ciliegi,
si smarrirono.
Maria dolce e cara
disse a Giuseppe
II
“Giuseppe, mi raccogli delle ciliegie?
Perché io aspetto un bambino”.
Così Giuseppe in collera così si adirò:
“Che sia il padre del bambino
a raccogliere le ciliegie per te”.
Allora forte parlò il Signore Gesù
dal grembo della madre
“Prostrati, ciliegio,
prostrati fino a terra”
Il ciliegio si prostrò fino a terra,
si prostrò fino a terra
III
E Maria raccolse le ciliegie
mentre Giuseppe stava lì attorno.
Giuseppe si inginocchiò
e così lo interrogò
“Dimmi piccolino,
quando sarà il tuo compleanno? “
“Il mio compleanno sarà
il 5 di gennaio
e le stelle in cielo
si inchineranno davanti a me”

NOTE e Traduzione italiana di Cattia Salto
1) Si potrebbe leggere il racconto in termini mitici: Maria concepisce il Messia per tramite dell’albero cosmico. Il parallelismo con l’Eden, ovvero il Paradiso in terra contrappone Eva a Maria, entrambe si cibano del frutto.. ma la prima per la dannazione, la seconda per la redenzione dell’umanità
2) Nell’alimentazione romana, e non solo, le ciliegie rimasero a lungo un cibo di lusso. Esse venivano normalmente consumate fresche, ma potevano anche essere essiccate al sole e riposte in barili, come si faceva con le olive. Nel Medioevo, soprattutto nel periodo delle invasioni barbariche, la coltivazione del ciliegio attraversò un periodo di grave crisi, conservandosi in pratica solo nei giardini dei monasteri e nelle corti fortificate. La diffusione europea delle migliori cultivar fu particolarmente attiva durante il periodo rinascimentale, quando ceraseti specializzati furono piantati in gran parte dell’Europa. Nel 17° e 18° secolo il ciliegio fu introdotto anche nel Nord America, rispettivamente nelle colonie orientali e in quelle occidentali. Attualmente il ciliegio è coltivato in Europa, Asia, America e Australia; l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali. (tratto da vedi)
3) si dice Maria fosse della stirpe di Davide re della Giudea (poco meno di mille anni prima di Cristo)
4)
il testo dei Train dice: “Bend down the tallest branches, that my mother might have some” e il canto si conclude con “And bend down the tallest branches, it touched Mary’s hand Cried she: Oh look thou Joseph, I have cherries by command Oh look thou Joseph, I have cherries by command”
5) scrive Riccardo Venturi: Molte versioni inglesi ed americane aggiungono alla ballata una serie di strofe nelle quali Giuseppe prende Maria sulle ginocchia e chiede perdono al bambino non ancora nato. Al bambino viene chiesto quando sarà il giorno della sua nascita, ed egli risponde: “Nell’antico giorno di Natale”, oppure: “The sixth day of January, When the hills and high mountains shall bow unto me.
Raramente si trovano date della Nascita di Gesù, leggiamo nelle note di Cecil Sharp “The references to the birthday do not appear in the English texts. It is of interest that the date is given in the texts B and C as ‘the fifth day of January’, which according to ‘Old Style’ reckoning was the date of Christmas Day between the years 1752 and 1799. In 1751, when a change in the calendar had become expedient, eleven days were dropped out between September 2nd and 14th, 1752, thus making January 4th the date of Old Christmas Day. In 1800, another day was taken from the calendar, and in 1900 still another, so that Old Christmas Day now falls on January 7th. In Miss McGill’s version [Folk Songs of the Kentucky Mountains] the date is given as the 6th of January”.

Il Ciliegio

Angelo Branduardi rivisita la ballata dal punto di vista di Giuseppe che, consapevole della sua vecchiaia, accoglie Maria, tenero fiore, giovane e fresca, come la sua ultima gioia. Eppure si sente ferito quando Maria gli rivela la sua gravidanza, ma Maria non ha nulla da farsi perdonare e così si compie il miracolo.

Angelo Branduardi, Il Ciliegio in “La pulce d’acqua” 1997

Già ero vecchio e stanco per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere (1) rinunciare come può
all’ultimo suo fiore, se l’inverno viene già.
Già ero vecchio e stanco, ma la volli per me
e il sorriso della gente di nascosto accompagnò
il mio andare verso casa e l’inverno viene già…
Lei era la più bella che avessi visto mai:
sorrideva fra le ciglia e il mio cuore riscaldava,
era l’ultimo mio fiore e l’inverno viene già..,
Poi anche il mio ciliegio a suo tempo maturò;
lei venne un mattino a chiedermene i frutti.
“Devo avere quelle ciliegie perche presto un figlio avrò”.
Io guardavo le sue guance: più bella era che mai.
e sentivo dentro me già crescere la rabbia:
“Chiedi al padre di tuo figlio di raccoglierle per te”.
Sorridendo come sempre, le spalle mi voltò
e la vidi in mezzo ai prato verso l’albero guardare:
era l’ultimo mio fiore e l’inverno viene già.
Fu il ramo suo più alto che il ciliegio chinò
ed il padre di suo figlio così l’accontentò.
ed il padre di suo figlio così l’accontentò.
NOTE
1) ovviamente Giuseppe non è un giardiniere ma si tratta di una metafora

FONTI
Leggende religiose (archive.org)
http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/RTOS-CherryTree.html
http://mainlynorfolk.info/shirley.collins/songs/thecherrytreecarol.html
http://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/Notes_On_Carols/cherry_tree_carol-notes.htm
http://www.issues.louisvillemusicnews.net/2013/2013September/2013SeptemberTerrabeat.php

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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