Clannad & Enya: musica celtica e elettronica

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Clannad una questione di famiglia

Clannad
Clannad

Da un piccolo paese del Donegal Gweedore che vanta il maggior numero di musicisti per metroquadro,  agli inizi degli anni 70 tre figli della famiglia Brennan (Ciáran, Pól, Máire) e due zii della famiglia Duggan (Noel e Padraig) fondano i Clannad, an clann as Dobhar, ossia “la famiglia originaria di Dore”, un gruppo musicale legato dal sangue ma anche dalla stessa passione per la musica tradizionale irlandese, (e la musica dei Pentangle): arpa, mandola, flauto, chitarra e basso elettrico e soprattutto la voce di Máire (nome gaelico cambiato in Moya ossia come si pronuncia in gaelico ).

Le atmosfere sono delicate, folk con una spruzzata di jazz i brani sono in gaelico
ecco un live del 1978
00:00 Mo Mháire
02:59 dTigeas A Damhsa (“Just a dance” – Children’s Dance Song)
04:26 Siúil A Rún

La svolta arriva nel 1982 con Fuaim (“suono”  pronunciato fùum) quando il gruppo si presenta in sestetto con l’aggiunta della sorellina più piccola Eithne – entrata nel gruppo nel 1979 e che diventerà Enya.

An tull

An tull‘ (la mela) è un brano tradizionale in gaelico irlandese arrangiato da Ciarán Brennan & Pól Brennan

I
Tá scéilín nua ‘gam le h-insint dóibhse
Cúrsaí spóirt agus comhrá dí
Úll breá gleoite do chuireas i mo phóca
‘S ni bhfuaras romham ach prátín síl
Ó mo thuirse mar shileann mo shúile
Indiadh an úll ud a bhí breá buí
An óig-bhean uasal bhí t’reis é thabhairt domh
‘S do thabhairfinn púnt ar é bhlaiseadh arís
II
Do shiúlais Cléire agus Carraig Aonair
Cuanta Béara bhí romham sa tslí
Puinte na nGréige ‘gus na nDorsaí Maola
An fhiach ‘s an lao taobh amuigh de Bhaoi
III
Do shiúlais Cualach mar a bhíos buartha
An pharoiste thuaidh a ‘s na hAdhraí
San oileán Muarseadh d’inis dom buachaill
Nach bhfáilghinn a thuairisc go dtéinn thar snaidhm
IV
So shiúlios Coíbh agus Baile na Móna
Cathair Tún Tóime ‘gus Inis Seircín
Soir ar a chósta sea d’inis domh stróinse
Go rabh sé ‘na sheo acu ar Sráid Néidin

Theme from Harry’s Game

Imtheochaidh soir is siar
A dtainig ariamh
An ghealach is an ghrian
Fol lol the doh fol the day
Fol the doh fol the day

Imtheochaidh an ghealach’s an ghrian
An Daoine og is a chail ‘na dhiadh
Imtheochaidh a dtainig ariamh
An duine og is a chail ne dhiadh

An tull

Il brano che scala le classifiche portando il gruppo alla ribalta è però  “Theme from Harry’s Game” dall’omonimo sceneggiato televisivo della BBC: è la musica che li contraddistinguerà negli anni a venire, tappeti sonori evocativi, cori solenni e maestosi, un che di mistico in quel gaelico fiabesco e magico.

Theme from Harry’s Game

An tull‘ (la mela)
I
I have a new story to tell you
It’s good crack and chat over drink
A fine lovely apple I put in my pocket
And all I found was a seed potato
Chorus:
Oh sadly my eyes cry
After that fine yellow apple
And the lovely young woman who gave it to me
And I’d give a pound to taste it again
II
I walked Clare Island and Fastnet rock
The bays of Béara Island were before me on the way
Puinte na nGréige and Dorsaí Maola
The raven and the calf outside of Bhaoi
III
I walked through Cualach because I was sad
The northern parish and Eyeries
On the Island of Muarseadh a young man told me
That I wouldn’t get word of her until I’d tie the knot
IV
I walked through Cobh and Ballinamoney
Cathar Tún Tóime and Sherkin Island
On the east coast someone told me
That it was the laughing stock of Kenmare

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Ho una nuova storia da raccontare
tra musica e chiacchiere davanti ad un bicchiere,
una mela bella e buona mi misi in tasca (1),
e tutto quello che trovai era una patata germogliata
Coro
Oh tristemente i miei occhi piangono
dietro a quella bella mela gialla 
e alla bella ragazza che me la diede 
e avrei dato una sterlina per assaggiarla di nuovo
II
Camminai per Clare Island e Fastnet rock
le insenature di Béara Island davanti a me sulla strada
Puinte na nGréige e Dorsaí Maola
il corvo e il vitello fuori da Bhaoi (2)
III
Superai Cualach perchè ero triste
a Cork e Eyeries
sull’isola di Muarseadh un giovane mi disse
che non riuscirò a conoscerla finchè non la sposerò (3)
IV
Attraversai per Cobh e Ballinamoney
Cathar Tún Tóime e l’sola di Sherkin
sulla costa est qualcuno mi disse
che era lo zimbello di Kenmare

NOTE
1) con “cogli (o mordi) la prima mela” s’intende in ogni paese praticamente la stessa cosa (o almeno così è in Irlanda e in Italia)
2) probabilmente il nome locale dato a degli scogli per la loro forma o sagoma
3) modo di dire per sposarsi

Theme from Harry’s Game
I will go east and go west
(To the places) from whence came
The moon and the sun
The moon and the sun will go
And the young man
With his reputation behind him
I will go wherever he came from –
The young man with his reputation behind him

Traduzione italiana Cattia Salto
Andrò a Est e andrò a Ovest
nei posti dove vengono
la luna e il sole
(e dove) la luna e il sole andranno
e il giovanotto
con la sua reputazione alle spalle
andrò ovunque lui sia venuto
il giovanotto con la sua reputazione alle spalle

Due sorelle a confonto Enya e Moya Brennan

“Enya” fu l’album di debutto di Enya nel 1987 e venne ristampato nel 1992 con il titolo “The Celts” quando la cantante godeva ormai di una fama internazionale (un successo straordinario ottenuto senza praticamente aver mai fatto  un concerto dal vivo). All’origine il progetto musicale era nato come colonna sonora al documentario sui Celti della BBC (trasmesso nel 1986) musica elettronica in post-produzione, composta davanti ad un sintetizzatore a cui si aggiungono le sovrapposizioni multiple e gli effetti “eterei” che  sono la cifra stilistica di Enya.
Quell’aura sovrannaturale è un prodotto della tecnologia musicale più moderna e la collaborazione di tre menti: Enya che compone le musiche (filtrando il suo background di studi classici e la musica tradizionale irlandese), suona (superbamente) la tastiera e canta, Nicky Ryan produttore e arrangiatore (che ha avuto la genialata di applicare la tecnica delle multivocals, i coretti con l’overdub, alla voce di Enya) e Roma Shane Ryan che scrive i testi in lingue diverse (inglese, gaelico, spagnolo, latino e le lingue tolkeniane).
Non da meno importanti i video puntualmente prodotti per il lancio degli album, che in buona misura soddisfano quella necessità di visibilità artistica per il pubblico di una musicista che non ama esibirsi dal vivo.

THE CELTS

Hi-ri, Hi-ro, Hi-ri.
Hoireann is O, ha hi, ra ha, ra ho ra.
Hoireann is O, ha hi, ra ha, ra ha ra.
Hi-ri, Hi-ra, Hi-ri.
Saol na saol (1),
Tus go deireadh.
Ta muid beo
Go deo.
NOTA
1) letteralmente “vita dei vivi” per dire “per sempre” o “mondo senza fine”


Life of lives (1),
Beginning to the end.
We are alive
Forever.

Traduzione italiana Cattia Salto
Nei secoli dei secoli
Dal Principio alla Fine
Noi siamo vivi
Per sempre.

IL PLOT

Tra un volo di colombe, la corona della sovranità (l’eredità celtica) è riposta in uno scrigno d’argento da due fanciulle biancovestite, in una dissolvenza di luce emerge una dama (Enya) a cavallo di un bianco destriero che indossa sulle lunghe vesti di foggia medievale, un mantello rosso bordato da ricami d’oro.
Mentre il rintocco della campana suonata a battente dai monaci cristiani segna l’avvio alla melodia, la dama oltrepassa l’androne del turrito castello (nel cui cortile si trova la campana) e galoppa superando il lungo ponte di legno che unisce l’isolotto su cui è costruito il castello, alla terra ferma.
Sulla dissolvenza ritorna l’immagine delle due fanciulle  avvolte in una luce soprannaturale, attendono l’arrivo di un cavaliere, il quale s’inginocchia innanzi a loro.
La scena si svolge tra le mura di un castello diroccato, pavesato con drappi rossi e spazzato dal vento, in un angolo una spada ficcata nella roccia (omaggio al mito arturiano); dopo aver consegnato lo scrigno le due dame si dirigono verso un Portale Magico decorato lungo i bordi con fregi scolpiti in rilevo, oltre al quale si apre la visione del Mondo degli uomini: comprendiamo così che le fanciulle sono due creature fatate e che il mondo da cui guardano il mondo degli uomini è l‘AltroMondo.
Il volto in primo piano di Enya raccorda il seguito della storia, anche il cavaliere si trova ora nel mondo reale (e i colori sono più vividi) ed è in cerca della dama.
La dama dopo essersi inoltrata nel bosco raggiunge una forra dove le viene incontro una creatura silvana, lo spirito guardiano del luogo. Qui Enya inizia a cantare e la vediamo seguire a piedi lo spirito guardiano che le svela una grotta soffusa da una luce ultraterrena in cui su un trono dorato è assiso dormiente un vecchio re dalla barba bianca (Artù). Il re tiene tra le mani un bastone sormontato da un emblema raffigurante un gallo con la coda di drago (ancora un riferimento al retaggio celtico): il folletto lo stuzzica in volto con una piuma e il re si desta dal sonno e batte con forza il suo bastone a terra; una luce crepuscolare dardeggia tra le foglie di una maestosa quercia in un turbinio di foglie, compare in dissolvenza l’immagine di una delle due fanciulle accanto alla spada nella roccia che si alza ridestata dal tuono.

Nel cielo avvolto dalle nubi lo squarcio di un fulmine e non appena la nebbia si dirada vediamo una barchetta con a bordo la dama che si muove trasportata dalla corrente (l’omaggio qui va alla dama di Shalott e al dipinto di John William Waterhouse. )
Ecco che finalmente anche il cavaliere raggiunge la distesa d’acqua e la riva su cui è approdata la barca e inginocchiandosi davanti alla dama apre lo scrigno che aveva ricevuto in dono dalle fate da cui si sprigiona una luce bianchissima che tutto dissolve.

OF THIS LAND

“Of this Land” nell’album  “Landmarks” 1997 (John McSherry, Ian Parker, Anto Drennan, Deirdre Brenna),  riassume le atmosfere brumose e malinconiche che hanno contraddistinto la musica celtica di quegli anni, gli strumenti sono tradizionali, ma le tastiere e i sintetizzatori introdotti a suo tempo da Enya, che ormai si è lanciata nella sfolgorante carriera solista, sono il tappeto sonoro caratteristico dei Clannad e del loro misticismo: il gruppo dopo aver occhieggiato al pop britannico e al folk-rock ritorna negli anni Novanta alla spiritualità celtica che li aveva contraddistinti prima della deriva pop, e sfornano quattro album cosiddetti “della maturità artistica”: Anam, Banba, Lore e Landmarks.

Of this land” è un omaggio all’Irlanda e il testo è oscuro, patinato dalla leggenda.


I
How gentle was the breeze
that surrounded the way
How loud the sea’s roar on the four
winds everyday
Sharing love, wounded gifts from
ancient long ago
together they closed in
the circles we know
[CHORUS:]
Will we treasure all the secrets
with life’s changing scenes
Where our hearts were warm with love
So much love
Will the flowers grow again
as I open out my hand
Precious time
Time for healing
The beauty of this land
[repeat Chorus]
II
How soulful those words
that confuses the way
How wild the mountains stare
as they guard our everyday
Take for granted noble hearts
in the golden age that’s flown
Between us recall on
a strong road
we’ve known
[Chorus]

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Com’era leggera la brezza
che circondava il cammino!
Com’era forte il clamore quotidiano
del mare ai quattro venti!
Amore condiviso, doni traditi (1)
dai bei tempi andati (2)
insieme (ci) riportavano
agli inizi (3) che conosciamo
CORO
Faremo tesoro di tutti i segreti
con i cambiamenti della vita (4)?
Dove i nostri cuori erano riscaldati dall’amore
così tanto amore.
I fiori spunteranno di nuovo
appena apro la mano?
Tempo prezioso
tempo per essere guariti,
(dalla) bellezza di quest’isola
(ripete coro)
II
Quanto appassionate quelle parole
che il cammino confonde,
quanto aspre le montagne che ci guardano,
mentre ci proteggono ogni giorno.
Tieni per certo i nobili cuori
nell’età dell’oro che è volata,
ricordano in mezzo a noi
la strada maestra
che abbiamo conosciuto
(Coro)

NOTE
1) si accosta amore condiviso (dato e ricevuto ) con dono ferito, offeso quindi in senso lato il tradimento, da una parte il true love e dall’altra il false love
2) mi viene in mente la frase coniata da Robert Burns auld lang syne
3) ho provato con una traduzione meno letterale basandomi sul significato dell’espressione “closing the circle”
4) Through all the changing scenes of life è un inno

Nel 1995  Pól Brennan lascia il gruppo per la carriera solista e anche Moya si dedica ai suoi progetti musicali da solista a partire dal 1992 con l’album  Máire.
Formalmente i Clannad non si sono mai sciolti anche se hanno preso una bella pausa discografica dopo l’uscita di Landmarks , l’ultimo album in studio è del 2013  Nádúr (Natura)

MOYA BRENNAN

Con “Perfect time” 1998  e  l’album dell’anno successivo “Whisper to the Wild Water” Máire -Moya- Brennan esplora le sue radici cristiane, l’amore per Gesù, – preso come simbolo della fratellanza universale- un evangelismo cristiano che deriva dallo spirito gaelico degli antenati.

Moya ha ripercorso la storia romanzata della sparizione dell’arpa di Tara, la leggendaria reggia dei Re dei Re d’Irlanda, ricostruendo un mosaico di storie e leggende ambientate nell’Irlanda del passato, del presente e del futuro.
Nel progetto concluso nel 2003 è finalmente riuscita ad esprimersi musicalmente anche attraverso il suono dell’arpa, strumento che aveva imparato a suonare da piccola e che con i Clannad aveva accantonato per concentrarsi solo sul canto.
Nel brano d’apertura del Cd “Two Horizons” intitolato “Show me”, Moya incontra Turlough O’Carolan, il bardo dai capelli lunghi e cieco che conosce lo scopo dalla sua missione e diventa la sua guida, questo personaggio fuori dal tempo è in attesa che la piccola arpa di Tara sia ritrovata. La ricerca dell’arpa di Tara, simbolo di pace e di speranza, prosegue in Irlanda, Africa e America.

Show me


I
Watch the crowd
Turn into strangers
There’s dust around my eyes
Watch the blind man
Won’t stumble
Tell me no more lies
[CHORUS:]
Show me the way
Where I belong
Please, show me the way
To find you
Show me the way
To hear your song
II
“Touch my hand
Tiny stranger (1)
How far the mist, I’m blind
Touch the tombstone
Won’t crumble
Tell me one more time”
Traduzione italiana Cattia Salto
I
Guardo la folla
trasformata in estranei
ho della polvere negli occhi
guardo il cieco
non inciamperò
non dirmi più bugie
Coro
Mostrami il cammino
a cui appartengo
ti prego, mostrami il cammino
per trovarti
mostrami il cammino
per ascoltare il tuo canto
II
“Toccami la mano
forestiera
quanto distante la nebbia, sono cieco
tocca la lapide
non si sgretolerà
dimmelo ancora una volta”

NOTE
1) tiny è un vezzeggiativo, con il significato principale i piccolo, credo che questa strofa sia pronunciata dal bardo, il blind man a cui si rivolge la donna nella prima strofa

Clannad Farewell Tour 2022

Photo by Tim Jarvis l’ultima data in Italia a Fontaneto d’Agogna

Scrive Sergio Paracchini:
Mi ero accostato all’evento con qualche timore, le autocelebrazioni delle band cinquantenarie celano sempre qualche insidia, timori però fugati dalla performance di quattro Clannad originari (i tre fratelli Brennan più Noel Duggan, purtroppo senza il gemello Padraigh scomparso nel 2016), validamente assistiti da tre turnisti. Bella la scaletta, che pescava a piene mani dal periodo Gaelic folk (e la nostalgia del natio Donegal traspariva in quasi tutti i commenti dei musicisti tra un brano e l’altro). Della fase new age riproposti i brani più noti, resi nella giusta atmosfera e senza strafare con gli effetti sonori. Ho trovato deliziosa anche la suite tratta da Legend (colonna sonora di una fiction su Robin Hood), che avevo sempre considerato poco memorabile, e gradevole perfino la per me insopportabile In a lifetime, grazie anche alla seconda voce della giovane turnista, che proprio non faceva rimpiangere Bono. Per il resto, grande mestiere ma anche grande partecipazione emotiva dei musicisti e voce di Moya tuttora splendida.
Insomma, un concerto che convinceva ed emozionava il giusto, un bel modo per la band di chiudere il loro “celtic journey”
.


FONTI
http://www.ondarock.it/popmuzik/clannad.htm
http://www.folkbulletin.com/clannad-christ-church-cathedral-arc-music-eucd-2441/
https://currerjames.wordpress.com/2008/10/21/il-disco-watermark-di-enya/
http://www.radioswisspop.ch/it/banca-dati-musicale/musicista/21538b32cbaf701a79012661b70c99d0460d6/biography
http://www.pathname.com/enya/celts.html
http://enya.sk/lyrics.php
http://www.celticlyricscorner.net/clannad/antull.htm
https://www.crossrhythms.co.uk/articles/music/Moya_Brennan_In_Search_of_the_Lost_Harp/10891/p1/
http://www.taramusic.com/sleevenotes/cd3008.htm
http://www.celticlyricscorner.net/dervish/antull.htm
http://www.bearatourism.com/bweyeries.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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