Un flambeau Jeannette Isabelle

Un flambeau Jeannette Isabelle” (in italiano “Una fiaccola Jeannette Isabelle!”) è un Noël pubblicato nel 1553 (in Cantiques de Premiere Advenement de Jesus-Christ par le comte d’Alsinois). Nicolas Saboly pubblica nel 1667 la versione in provenzale “Venès lèu vèire la pièucello”  [aria: Qu’ils sont doux, bouteille jolie (aria di Lully per il Malato immaginario)].

La canzone parla di due contadine di nome Jeannette ed Isabelle che, andate a mungere le mucche, trovano nella grotta/stalla Gesù appena nato e danno l’annuncio alla popolazione, invitando tutti a fare piano per non svegliare il bambinello addormentato. Ma questo è solo uno dei tanti aneddoti che circolano sulla canzone di cui si conosce effettivamente molto poco.
Sono William Simon e Nancy J. Skarmeas a citare il libello stampato in una rarissima edizione a Parigi per il conte d’Alsinois contenete per l’appunto la prima versione in stampa di testo e melodia. Stranamente però i più citano come fonti della composizione Nicolas Saboly, famoso poeta e musicista occitano noto per i suoi “Noël”, ma non ancora nato ai tempi del Conte d’Alsinois!

Nicolas Saboly (1614-1675) era maestro di cappella e musicista di fama, commemorato per il suo lavoro di conservazione delle tradizioni popolari occitane principalmente per l’uso del provenzale nelle sue poesie e nei suoi Noël; Saboly pubblicò solo una parte dei suoi canti popolari di Natale, in otto raccolte tra il 1665 e il 1674, nel suo primo quaderno del 1667 compare al numero 12 Venès lèu vèire la pièucello [aria: Qu’ils sont doux, bouteille jolie (aria di Lully per il Malato immaginario)]. Come da consuetudine in origine i suoi canti furono pubblicati senza musica, poiché le arie erano molto popolari e notoriamente conosciute, perciò bastava una semplice citazione per richiamarle, per quelle di sua composizione ad esempio egli scriveva «su un’aria scritta da Saboly»!

LE NOUVEAU-NÉ

Le Nouveau-Né Georges de La Tour
“Le Nouveau-Né” attribuito a Georges de La Tour (1648 circa)

Il Saboly, semmai sia stato lui l’autore, si è ispirato al quadro dipinto proprio in quei tempi da Georges de La Tour, la controversa “Le Nouveau-Né”?

Nel dipinto due donne nel buio più totale, rischiarato solo dalla vivida luce di una candela, contemplano un bimbo in fasce che dorme tranquillo; una è Maria che tiene il bambinello tra le braccia e l’altra è con tutta probabilità la madre di Maria, Anna.

Il dipinto è stato interpretato come una sorta di “sacra rappresentazione” al femminile pur non essendoci aureole sulle teste dei personaggi raffigurati. Così la nascita di ogni bambino diventa un momento sacro, un inno alla vita che passa attraverso il grembo materno, ma nello stesso tempo è un momento intimo e privato: la donna con la candela (talvolta interpretata come la levatrice) sembra stia parlando a Maria per trasmetterle la sua saggezza di anziana, così la mano destra è alzata a barriera con il resto del mondo e non a schermo della luce. Mascherando la luce della candela con la mano rivolta verso chi guarda il quadro, sembra che la luce scaturisca dalla testa del bambino! In ogni caso il dipinto trasmette un senso di pace e di mistero e chi guarda si sente un po’ un intruso, così non si può che restare in silenzio con il fiato sospeso, per non disturbare.

LA MELODIA DA DANZA

Il musicista del Noël risulta essere nientemeno che il pupillo di Luigi XIV, il fiorentino Giovanni Battista Lulli diventato francese con il nome di Jean-Baptiste Lully, ballerino e buffon ma anche compositore del Re (nominato compositeur de la musique instrumentale nel 1656 e poi nel 1661 arrivato all’apice della carriera come musicista di corte con la nomina di surintendant de la musique de la chambre du roi). Ad ascoltare l’aria, composta per la commedia di Molière Le médecin malgrélui (1665), sembra ben lontana dalla versione che oggi conosciamo, sebbene la metrica del testo in provenzale sia simile alla versione francese odierna, così cantano i pastori nel ritornello
Ai! ai! ai! que la maire es bello Ai! Ai! que l’enfant es bèu.

Si ha notizia di un arrangiamento della melodia di Qu’ils sont doux, bouteille jolie da parte di Marc-Antoine Charpentier (1643-1704) il musicista “parigino doc” contemporaneo al Lulli ma considerato un “nemico” perchè non abbastanza di gusto musicale “francese” e troppo amante dell’italica melodia! Così nelle registrazioni di musica classica il testo in francese “Un flambeau, Jeannette, Isabelle” è abbinato all’aria 460c di Marc-Antoine Charpentier.

Le versioni melodiche del brano occhieggiano piuttosto ad una sua presunta versione medievale come musica da danza trecentesca, il rondò o rondeau, all’origine poesia in musica per una ballo in tondo, la cui forma musicale è caratterizzata dal periodico ritorno di un’idea principale, il ritornello per l’appunto!!

Il gruppo di Danza Antica Dame Viscontee in una rielaborazione del rondò
L’arrangiamento alla harp guitar  (una chitarra acustica con corde di bordone) di Gregg Miner 


Gregory McKnight in The Holly and Ivory 2012

Loreena McKennitt versione strumentale in “A Midwinter Night’s Dream” 2008 la melodia è stata inframmezzata con quella di “I saw three ship”
Alisa Jones -Irish Christmas 2009

VENÈS LÈU VÈIRE LA PIÉUCELLO

Venès lèu vèire la piéucello ancora oggi è cantato in Provenza nella Messa della Notte Santa dalla gente in processione con fiaccole e costumi da pastore.

TESTO (qui)
I
Venès lèu vèire la piéucello;
Venès lèu genti pastourèu
Soun enfant es pus blanc que la nèu
E trelusis coume uno estello
Ai! ai! ai! que la maire es bello
Ai! Ai! que l’enfant es bèu. (1)
II
Hòu! Cristòu, La nuech es fort claro,
Hòu! Cristòu, Sauto vite au sòu,
E vai-t’en au païs dei Jusiòu,
Vèire Jèsu, qu’es causa raro.
Hòu! hòu! hòu!, me lève toutaro
Hòu! hòu! toutaro li vòu
III
Qu’s aqui, Que bat de la sorto?
Qu’s aqui ? Sian vòsteis ami
Que pourten un parèu de cabrit(2):
Dison qu’es bon ami qu porto.
Ta! ta! ta!, druvès-nous la porto
Ta! ta! Venès nous druvi!
IV
Avès tort, Vous e vòstei fiho
Avès tort, De pica tan fort;
Vàutrei, pastre, sias tous de butor,
Poudès jamai teni sesiho(3)
Chut! chut! chut! que l’enfant soumiho,
Chut! chut! que lou petit dor.
V
Gros badau, N’aurès jamai pauso!
Gros badau, Teisas-vous un pau!
Parlas plan, e marchas tan pu siau
Coume fa uno cacalauso.
Plan! plan! plan! que l’enfant repauso;
Plan! plan! leissas-l’en repau

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Venite lesti a vedere la vergine
Venite lesti gentili pastori
il suo bambino è più bianco della neve
e brilla come una stella.
“Ahi quanto è bella la madre
ahi quanto è bello il bambino!”
II
Oh Cristo, la notte è tutta illuminata
Oh Cristo, presto, alzatevi da terra
e andate nel paese dei Giudei
per vedere Gesù, che cosa preziosa!
“Oh mi alzo subito
E subito vado”
III
Chi è qui che bussa così?
Chi è qui? Siamo vostri amici
che portano un paio di ragazzi(e):
dicono che sono buoni amici che portano qualcosa
“Toc, toc apriteci la porta
toc toc venite ad aprirci!”
IV
Sbagliate voi e i(le) vostri(e) figli(e)
sbagliate a bussare così forte
voialtri pastori, siete tutti dei cafoni
e non potrete mai stare in silenzio.
“Silenzio che il bambino è nel sonno
silenzio che il piccolo dorme”
V
Folto pubblico che non vi riposate mai,
folto pubblico state un po’ zitti!
Parlate piano e camminate in silenzio
come fa una lumaca.
Piano! Che il bambino riposa;
piano! Lasciatelo riposare

NOTE
(1) ogni strofa si conclude con i versi di risposta dell’umile gente . Le prime due sono gli Angeli che danno la lieta novella nelle strofe successive sono invece i personaggi della natività che esortano la gente venuta ad adorare il bambinello a fare piano per non svegliarlo
(2) in quel mucchio di pastori che giunge in visita ci sono anche le due contadine della versione successiva?
(3) la frase significa grossomodo: “non riuscite a radunarvi senza fare baccano”

The Terra Nova Consort in Renaissance En Provence 1998
Chorus Vibrato
Georges de La Tour, Adorazione dei Pastori
Georges de La Tour, Adorazione dei Pastori

Un flambeau, Jeannette, Isabelle

Dobbiamo aspettare fino ai primi del Novecento per la versione testuale in francese ad opera del poeta Émile Blémont (in “Noëls français” 1901 di Julien Tiesot)


I
Un flambeau, Jeannette, Isabelle (1)
Un flambeau! Courons au berceau!
C’est Jésus, bonnes gens du hameau.
Le Christ est né; Marie appelle!
Ah! Ah! Que la Mère est belle,
Ah! Ah! Que l’Enfant est beau!
II
C’est un tort, quand l’Enfant sommeille,
C’est un tort de crier si fort.
Taisez-vous, l’un et l’autre, d’abord!
Au moindre bruit, Jésus s’éveille.
Chut! chut! chut! Il dort à merveille,
Chut! chut! chut! Voyez comme il dort!
III
Doucement, dans l’étable close,
Doucement, venez un moment!
Approchez! Que Jésus est charmant!
Comme il est blanc! Comme il est rose (2)!
Do! Do! Do! Que l’Enfant repose!
Do! Do! Do! Qu’il rit en dormant!

Traduzione italiano di Cattia Salto
I
Una fiaccola, Jeannette, Isabella,
una fiaccola! accorrete alla culla!
C’è Gesù , brava gente del villaggio,
Gesù e nato, Maria chiama!
Ah Ah! Com’è radiosa la madre,
Ah Ah! com’è bello il figlio!
II
E’ sbagliato mentre il Bambino dorme
è sbagliato parlare ad alta voce;
silenzio, voi che vi radunate
Al minimo rumore Gesù si sveglia
Silenzio! Guardate come sonnecchia!
Silenzio! Guardate come dorme sodo!

III
Piano, entrate nella stalla
piano entrate per un momento!
Avvicinatevi che Gesù è bello!
Com’è bianco! Sembra una rosa!
Silenzio! Dorme ora in pace,
Silenzio!  Sorride nel sonno

NOTE
1) Jeanette e Isabella possono essere due persone distinte ma anche un’unica persona dal nome composto
2) riferimento biblico alla profezia di Isaia: Gesù è il germoglio cioè la rosa che sputa dall’albero di Jesse

Diane Taraz

FONTI
http://loucaramentrant.free.fr/nouve/saboly12.htm
http://ontanomagico.altervista.org/noel-nouve.htm
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=28247
http://www.classical.net/music/recs/reviews/n/nxs57036a.php

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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