Child ballad # 199
Melodia: “Young Airly”
La ballata, ambientata nelle Highland scozzesi, è un gran pastiche storico in cui si mescolano tranquillamente fatti e personaggi di quella che era fin dal Medioevo l’ordinaria amministrazione tra clan: una cordiale rivalità!
E’ la volta del potente clan Campbell contro gli Ogilvie nella contesa territoriale per le Angus Glens. Il contorno è quello della guerra civile scoppiata in Scozia in nome della fede, in questa occasione tra presbiteriani ed episcopali, sempre protestanti si dirà eppure di confessioni diverse: dopo che un re scozzese era salito al trono d’Inghilterra, il di lui figlio, Carlo I, volle riformare la liturgia della Chiesa d’Inghilterra (e della Kirk di Scozia che tanta indipendenza aveva ottenuto all’Unione delle due Corone); volle introdurre dei libri di preghiere, ma l’approccio era troppo cattolico per i puritani scozzesi che volevano continuare a leggere direttamente la loro Bibbia!! Così i presbiteriani si ribellarono e Archibald Campbell si mise a capo dei Covenanter (così si chiamavano i puritani scozzesi) in quella che venne detta “la guerra dei Vescovi” (1639), la guerra civile scoppiò poco dopo.
Tuttavia i Covenanter furono contrari alla decapitazione di re Carlo e finirono per schierarsi contro il parlamento inglese per andare ad appoggiare la successione al trono di Carlo II, il quale pensò bene di promettere loro mari e monti pur di averne l’appoggio.
1603 – Unione delle due corone, Giacomo VI sale al trono di Inghilterra con il nome Giacomo I.
1638 – 300 000 scozzesi firmano il National Covenant vedi
1644-1651 – La guerra civile inglese si estende alla Scozia (parlamentaristi e realisti)
1652-1660 – La Scozia fa parte del Commonwealth (una repubblica più nominale che altro, governata in modo dittatoriale da Oliver Cromwell) anche se il parlamento scozzese ha proclamato re Carlo II
L’INCENDIO DEL CASTELLO DI AIRLIE
Il fatto storico dietro questa ballata ha avuto luogo il 7 luglio 1640, quando l’ottavo conte di Argyll, Archibald Campbell distrusse il Castello di Airlie, roccaforte di James Ogilvie (primo conte di Airlie), andato con i suoi uomini verso Sud, in soccorso al re verso il quale rimase sempre fedele. Si trattò di una efferata rappresaglia al limite della razzia e come tale rappresentata nella ballata in cui la moglie Lady Margaret Ogilvy viene brutalmente violentata e il castello depredato dei suoi tesori (sembra tuttavia che la donna fosse stata messa in allerta e sia riuscita a fuggire a Dundee con i figli, dove diede alla luce la bambina che portava in grembo).
La prima documentazione scritta della ballata si ha da un broadside del 1790, il professor Child nel suo libro “The English and Scottish Popular Ballads”, 1882 ne raccoglie quattro versioni. Louis Killen imparò la ballata da Laurie Charlton e la registrò nel 1978 così scrive nelle note di copertina “Laurie Charlton, borderer, gunsmith, art teacher, ballad singer, and fisherman, who ran Folksong and Ballad in Newcastle after I took off for London in 1961.” Un’altra versione orale ci viene dalla traveller scozzese Belle Stewart.
Sembrerebbe una ballata d’altri tempi che ormai nessuno canta più (tranne qualche scozzese nostalgico), e invece ecco una serie di versioni moderne.
ASCOLTA FullSet in “Notes After Dark” 2013
I It fell on a day, on a bonny summer’s day When the sun shone bright and clearly, That there fell oot a great dispute Between Argyll and Airlie. Argyll(1) he has mustered a thousand o’ his men, And he’s marched them in right early; He’s marched them up by the back o’ Dunkeld(2), Tae plunder the bonnie hoose of Airlie(3). Lady Ogilvie(4) she looked frae her window sae high, And oh but she grat sairly, To see Argyll and a’ his men Come plunder the bonny hoose of Airlie. II Come doon, come doon, Lady Ogilvie,” he cried: “Come doon and kiss me fairly, Or I swear by the hilt on my broadsword I’ll never leave a standin’ stane(3) in Airlie.” “Oh I wadna come doon, ye cruel Argyll, And I wadna kiss ye fairly; Oh I wadna kiss, nay, false Argyll, Though ye wadna leave a standin’ stane in Airlie.” “Come tell me whaur your dowry is hid, Come doon and tell me fairly.” “l winna tell ye whaur my dowry is hid, Though ye wadna leave a standin’ stane in Airlie.” III Oh they sought it up and they sought it doon, And aye they sought it early; And it was ablow yon bowling green They found the dowry of Airlie. “Gin my guid lord had been at hame, But he’s awa’ for Charlie(5), There wadna be a Campbell in a’ Argyll Set foot on the bonny hoose of Airlie.” He’s ta’en her by the milk-white hand(6), But he didna lead her fairly; And he’s led her up to the top o’ the hill, Where she saw the burnin’ doon o’ Airlie. The smoke and the flames they rose so high And the walls they blackened fairly; And the lady’s laid her doon on the green grass to die When she saw the burnin’ doon o’ Airlie. |
TRADUZIONE DI CATTIA SALTO I Avvenne un tempo , in un bel giorno d’estate quando il sole splendeva luminoso e chiaro che si verificò una grande disputa tra Argyll e Airlie. Argyll (1) aveva radunato un migliaio di uomini e li fece subito marciare in grande furia li fece marciare di ritorno dalla battaglia di Dunkeld (2) per saccheggiare la bella dimora di Airlie (3). Lady Ogilvie (4) guardò dall’alto della sua finestra e si diede una grande pena nel vedere Argyll e tutti i suoi uomini venuti a saccheggiare la bella dimora di Airlie. II “Scendete, Lady Ogilvie – lui gridò – Scendete e baciatemi a viso aperto o giuro sull’elsa del mio spadone che non lascerò una sola pietra di Airlie” ” O non voglio scendere, crudele Argyll e non vi bacerò mai, no mai vi bacerò falso Argyll, anche se non lascerete una sola pietra di Airlie” “Venite a dirmi dove è nascosta la vostra dote scendete e ditemelo francamente” ” Non vi dirò dove è nascosta la mia dote anche se non lascerete una sola pietra di Airlie” III Oh essi si misero a cercare in lungo e in largo e cercarono presto e bene e fu a un tiro dal prato che trovarono la dote di Airlie. “Se il mio buon Lord fosse stato a casa e non fosse via con Charlie (5) non ci sarebbe stato un Campbell in tutta Argyll a mettere piede nella bella dimora di Airlie” Lui la prese per la mano bianca come latte (6), ma non la portò secondo la richiesta invece la condusse fino in cima alla collina dove lei vide bruciare Airlie. Fumo e fiamme s’innalzarono al cielo e le mura erano tutte annerite e la Lady si stese sull’erba per morire quando vide bruciare Airlie |
NOTE
1) Nell’enciclopedia Treccani leggiamo: Argyll ‹aaġàil›, Archibald Campbell I marchese e VIII conte di. – Nobile scozzese (n. 1598 – m. Edimburgo 1661); disponendo di 20.000 vassalli, fu il più potente signore del regno. Nelle guerre di religione, difese i presbiteriani contro Carlo I d’Inghilterra, e riuscì a far accettare al re notevoli limitazioni del suo potere assoluto di fronte a un’assemblea rappresentativa scozzese. Nel1641 riuscì a farsi concedere il titolo di marchese. Durante la guerra civile inglese, si schierò con il “Parlamento lungo” e lottò contro i realisti in Scozia, ma ruppe con il parlamento quando questo giustiziò Carlo I; appoggiò allora Carlo II, facendolo incoronare in Scozia nel 1651. Collaborò poi con Cromwell, come deputato dell’Aberdeenshire. Alla restaurazione degli Stuart, fu processato per alto tradimento e condannato a morte. (tratto da qui)
Archibald Campbell era strabico e per questo venne soprannominato Gillespie Grumach, il Grim, o anche Glied, il suo cambio di fronte lo ha condotto alla condanna a morte per tradimento, decapitato niente meno che con l’antenata della ghigliottina. La Scottish maiden (in italiano la pulzella scozzese) era detta comunemente patibolo di Halifax (Halifax Gibbet) perchè in uso ad Halifax fin dal 1280
2) chiaramente un anacronismo: la battaglia di Dunkeld fu combattuta si tra Covenanter e Giacobiti ma nell’agosto del 1689 quando il re in questione era Giacomo VII e non Carlo I.
3) si tratta del Forter Castle (Glenisla, Perthshire) costruito nel 1560 come casa-forte e distrutto nel 1640. In realtà un bel po’ di pietre rimasero sul posto anche se il castello venne abbandonato; è stato ricostruito solo nel 1990 ed oggi è possibile soggiornarvi (e anche sposarsi nella cappella del castello)
4) Ogilvie ovvverto il clan Oglesby scritto anche come Ogilvy, Ogilby, Ogleby
5) il re storico è Carlo I ma l’allusione è al Bonnie Prince Charlie e alla sua ribellione del 1745, in altre versioni nominato come Prince Charlie (Versione B Kinloch Manuscripts)
6) a quanto pare la dama nominata Margaret è stata violentata (tale era il linguaggio in codice nelle ballate); in realtà il castello era disabitato e già abbandonato dal clan
Kate Rusby in The Girl Who Couldn’t Fly 2005
I It fell on a day, a bonnie, bonnie day, When the corn, grew green and yellow, That there fell out, a great dispute, Between Argyll and Airlie Argyll he’s raised up, five hundred men, Five hundred men, and many, He’s led ‘em down to the bonnie Dunkell, Made them shoot the bonnie house of Airlie II A Lady was looking, over the castle walls, And oh, but she looks weary, And there she spied the great Argyll, Come to plunder the bonnie house of Airlie “Come down, the stairs, Lady he said, Come down and kiss me fairly” “I’ll not come down, nor kiss you she said, Though you won’t leave, a standing stone at Airlie” III “I have but one favour, to ask of thee Argyll, And I hope, that you will grant me fairly, Oh take me down to some dark, dowry den Where I can’t see, the plundering or Airlie” He’s taken her by, her left shoulder, And oh, but she looks weary, He’s led her up, to the top of the town, Made her watch, the plundering of Airlie IV “Oh fire on, fire on, my many men oh, and see that you fire clearly. Oh I vow and I swear by this broad sword I wear, I wont leave a standing stone at Airlie” V “If the great Sir John had been but at home as he is this night with Prince Charlie(2). Neither Argyll nor any Scottish Lord dare have plundered the bonnie house of Airlie. Seven saddend sons I brought unto him and the eighth ner saw his daddy. If I were to bear a hundred more they all draw sword for Prince Charlie, |
TRADUZIONE DI CATTIA SALTO I Avvenne un tempo , in un bel giorno d’estate quando il grano cresceva e s’indorava che si verificò una grande disputa tra Argyll e Airlie. Argyll aveva radunato 500 uomini 500 uomini e più e li condusse fino alla bella Dunkell (1) per saccheggiare la bella dimora di Airlie. II Una dama guardò dalle mura del castello e sembrava preoccupata e lì vide il grande Argyll venuto a saccheggiare la bella dimora di Airlie. “Scendete, le scale Madama – lui gridò – Scendete e baciatemi a viso aperto” ” O non scendo, e nemmeno vi bacio – disse la Dama- anche se non lascerete una sola pietra di Airlie!” III “Devo però chiedervi un favore una richiesta per voi Argyll, e spero me lo vogliate concedere apertamente, portatemi in una valle oscura e ombrosa dove non potrò vedere il saccheggio di Airlie” Lui la prese per il fianco sinistro e oh lei sembrava proprio stanca e la portò in alto, in cima alla città per farle vedere il saccheggio di Airlie IV “Oh date al fuoco miei molti uomini, vedete di appiccare il fuoco giuro e prometto sul questo spadone che porto che non lascerò una sola pietra a Airlie” V “Se il grande sir John fosse stato in casa invece di essere questa notte con il Principe Charlie (2) né Argyll e nessun altro Lord di Scozia avrebbe osatosaccheggiare la bella dimora di Airlie. Sette figli gli ho dato e l’ottavo non ha ancora visto suo padre e se potessi generarne un altro centinaio essi alzerebbero tutti la spada per il Principe Charlie” |
NOTE
1) Dunkeld è una piccola cittadina vicino a Perth sede di una cattedrale, importante centro ecclesiastico di tutta la parte Est della Scozia
2) la confusione venne sicuramente dal fatto che il conte di Airlie fu di fede cattolica e seguace giacobita, il re storico è Carlo I ma l’allusione è al Bonnie Prince Charlie e alla sua ribellione del 1745, in altre versioni nominato come Prince Charlie (Versione B Kinloch Manuscripts)
Malinky in Far Better Days 2015 la versione è ripresa da Belle Stewart, una versione che, tranne la prima strofa. ricalca quella di Ewan MacColl
I It fell on a day and a bright summer’s day, When the corn grew green and yellow, There fell out a great dispute Between Argyll and Airlie. Argylle he has mustered a thousand o’ his men, He has marched them oot right early; He has marched them in by the back o’ Dunkeld, To plunder the bonnie hoose o’ Airlie. II Lady Ogilvie has looked frae her window so high, And O, but she grat sairly, To see Argylle and a’ his men Come plunder the bonnie hoose of Airlie. “Come doon, come doon, Lady Ogilvie,” he cried: “Come doon and kiss me fairly, Or I swear by the hilt o’ my gewwd braidsword That I winna leave a stan’in’ stane in Airlie.” “I winna come doon, ye fause Argylle, I winna kiss ye fairly; I wadna kiss ye, fause Argylle, Though ye sudna leave a stan’in’ stane in Airlie.” III “Come, tell me whaur your dowry is hid, Come doon and tell me fairly.” “l winna tell ye whaur my dowry is hid, Though ye sudna leave a stan’in’ stane in Airlie.” They socht it up and they socht it down, I wat, they socht it early; And it was below yon bowling green They found the dowry o’ Airlie. “Eleven bairns I ha’e born And the twelfth ne’er saw his daddie, But though I had gotten as mony again, They suld a’ gang to fecht for Charlie. Gin my gweed lord had been at hame, As he’s awa’ for Charlie, There dursna a Campbell o’ a’ Argylle Set a fit on the bonnie hoose o’ Airlie.” IV He’s ta’en her by the milk-white hand, But he did not lead her fairly; He led her up to the top o’ the hill, Where she saw the burnin’ o’ Airlie. The smoke and flame they rose so high, The walls were blackened fairly; And the lady laid her doon on the green to dee, When she saw the burnin’ o’ Airlie. |
TRADUZIONE DI CATTIA SALTO I Avvenne un tempo , in un bel giorno d’estate quando il grano cresceva e s’indorava che si verificò una grande disputa tra Argyll e Airlie. Argyll aveva radunato un migliaio di uomini e li fece marciare in grande furia li fece marciare di ritorno da Dunkeld per saccheggiare la bella dimora di Airlie. II Lady Ogilvie guardò dall’alto della sua finestra e si diede una grande pena nel vedere Argyll e tutti i suoi uomini venuti a saccheggiare la bella dimora di Airlie. “Scendete, Lady Ogilvie – lui gridò – Scendete e baciatemi a viso aperto o giuro sull’elsa del mio buon spadone che non lascerò una sola pietra in piedi di Airlie” “ O non voglio scendere, falso Argyll e non vi bacerò mai no mai vi bacerò falso Argyll, anche se non lascerete una sola pietra di Airlie” III “Venite a dirmi dove è nascosta la vostra dote scendete e ditemelo a viso aperto” ” Non vi dirò dove è nascosta la mia dote anche se non lascerete una sola pietra di Airlie” Oh essi si misero a cercare in lungo e in largo e cercarono presto e bene e fu a un tiro dal prato che trovarono la dote di Airlie. “Undici bambini ho dato alla luce (1) e l’ottavo non ha ancora visto suo padre ma se potessi generarne molti altri essi si unirebbero tutti a combattere per Charlie Se il mio buon Lord fosse stato a casa e non fosse via con Charlie non ci sabebbe stato un Campbell in tutta Argyll a mettere piede nella bella dimora di Airlie” IV Lui la prese per la mano bianco latte ma non la condusse onestamente e la condusse fino in cima alla collina dove lei vide bruciare Airlie. Fumo e fiamme si innalzarono al cielo e le mura erano tutte annerite e la Lady si stese sull’erba per morire quando vide bruciare Airlie |
NOTE
1) il verso è un po’ diverso dalla versione testuale di Ewan MacColl
FONTI
http://www.fortercastle.com/castleHistory.html
http://www.thereformation.info/argylltrial.htm
https://mainlynorfolk.info/louis.killen/songs/thebonnyhouseofairlie.html
http://songoftheisles.com/2014/08/14/the-bonnie-house-of-airlie/
http://71.174.62.16/Demo/LongerHarvest?Text=ChildRef_199
http://www.tobarandualchais.co.uk/fullrecord/32978/1