Ben venga Maggio la ballata del Poliziano e il Folk revival
Calendimaggio era la festa del primo Maggio che, durante il Medioevo ed il Rinascimento, celebrava il ritorno della primavera ed il rifiorire della natura. Era diffusa in tutta Italia. Era il tempo dell’amore e del corteggiamento: prima dello spuntare del giorno i giovani del villaggio si addentravano nei boschi per raccogliere fiori di campo, arbusti e rami di biancospino o di maggiociondolo. A volta passavano anche tutta la notte della vigilia nel bosco “secondo un antico costume”. Durante il giorno facevano entrare il Maggio nel paese, cantando, danzando, appendendo i fiori e i rami alle finestre e sui balconi delle case. Era consuetudine per i giovani innamorati piantare il maggio (cioè di fissare un ramo frondoso ornato di fiori e nastri variopinti) davanti alla porta o alla finestra della ragazza che volevano corteggiare. (consuetudine ancora documentata nella Francia del sud/Piemonte si veda ad esempio Vaquí lo polit mes de mai ).
A Firenze il popolo festante seguiva il corteo dei fanciulli che portavano i rami fioriti ed eleggeva la “regina di maggio”. Era tempo di Piantare il maio sulla porta della donna amata; nella piazza si innalzava il palo del maggio e attorno ad esso si intrecciavano le danze o si tenevano brevi rappresentazioni teatrali, chiamate “maggi”.
Nella stampa -Incisione del XV secolo dall’opuscolo “Ballatette del Magnifico Lorenzo de’ Medici“, (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale) – osserviamo in primo piano due fanciulle inginocchiate davanti a Lorenzo il Magnifico una con in mano il “majo” e l’altra con il cesto per la questua, sullo sfondo un gruppo di ragazze che cantano e danzano in cerchio.
I gruppi di giovani del XIII e XIV giravano per borghi e contrade intonavano canti profani, suonati e danzati detti “cantilene“, allegre “brigate” per la verità piuttosto turbolente, perchè spesso per futili motivi nascevano violente risse e battaglie. La rivalità tra due quartieri rivive ancora ad Assisi nella rievocazione del Calendimaggio: Calendimaggio di Assisi
BEN VENGA MAGGIO
La ballata di Angelo Ambrogini detto Poliziano (1454-1494) “Ben venga Maggio/ e ‘l gonfalon selvaggio” ci offre l’esempio di un brano in cui poesia, canto e danza celebrano il Maggio. La canzone veniva cantata in una sorta di sacra rappresentazione processionale con tanto di carro addobbato, ovvero il “Trionfo di Amore” che poteva essere un cupido alato o un Sir d’Amore; il coro delle fanciulle durante le soste nelle piazze cantava “Ben Venga Maggio…” ballando in tondo.
Ben venga maggio e ‘l gonfalon selvaggio! (1)
I
Ben venga primavera, che vuol l’uom s’innamori:
e voi, donzelle, a schiera con li vostri amadori,
che di rose e di fiori, vi fate belle il maggio
II
Venite alla frescura delli verdi arbuscelli.
Ogni bella è sicura fra tanti damigelli,
ché le fiere e gli uccelli ardon d’amore il maggio.
III
Ciascuna balli e canti di questa schiera nostra.
Ecco che i dolci amanti van per voi, belle, in giostra:
qual dura a lor si mostra farà sfiorire il maggio.
IV
Per prender le donzelle si son gli amanti armati(2).
Arrendetevi, belle, a’ vostri innamorati,
rendete e cuor furati, non fate guerra il maggio.
NOTE parafrasi del testo
1) è tempo di Piantare il maio, (il gonfalon selvaggio come viene chiamato dal Poliziano) cioè il ramo fiorito preso dal bosco sulla porta della donna amata; nella piazza si innalzava il palo del maggio e attorno ad esso si intrecciavano le danze o si tenevano brevi rappresentazioni teatrali, chiamate “maggi”.
2) La scorta di giovanotti armati e a cavallo seguiva le fanciulle per cimentarsi nei giochi (tornei o giostre) che si sarebbero tenuti quel giorno
Maggio è venuto.. nel Folk Revival -Maggio di questua
Ulteriori rielaborazioni del Ben Venga Maggio dai moderni poeti-musicisti
E benevenga maggio! (questua delle uova)
Viene di maggio che fiori’ la liova
le vostre galline facesser tante uova.
E benevenga maggio!
Viene di maggio che fiori’ l’ortica
se avete figli Gesu’ li benedica.
E benevenga maggio!
..
Viene di maggio che fiorisce l’erba
le vostre galline facesser tanta merda!
E benevenga maggio
Viene di maggio se non ci date niente
alle vostre galline ci venga un accidente!
E benevenga maggio
Viene di maggio veniamo col tamburo
se non ci date l’ove vi venga il bruciaculo!
Eccolo maggio
(trad. toscana)
Eccolo maggio, piano piano piano
con l’acqua in grembo e le mezzine in mano
Eccolo maggio, chioccola di pepe
si canta maggio, signori se volete
E bene venga maggio
e maggio l’è venuto!
Eccolo maggio, fa fiorì l’ortica
se c’è bambini in casa che iddio li benedica
Eccolo maggio, fa fiorì le pere
a voi capoccia vi si chiede da bere
Eccolo maggio, fa fiorì lle zucche,
date marito alle belle, datelo anche alle brutte
Fiore del maggio, fiori della rosa,
lo salutiamo lo sposo e la su’ sposa
E piano piano mi voglio avvicinare,
quei giovin belli li voglio salutare
E piano piano avvicinar mi voglio,
quei giovin belli salutar li voglio
E piano piano ci avvicineremo,
quei giovin belli noi li saluteremo!
Fiore di maggio, fiore di gaggia,
sete i più belli che nella festa sia!
Fiore di maggio, gli è fiorito i rosi,
unguanno dami, e un altr’anno sposi!
Fiore di maggio, gli è fiori’ gli ontani,
e prego iddio vi tenga tutti sani!
E bene venga maggio
e maggio l’è venuto!
APPROFONDIMENTO:
Ben Venga Maggio nel Basso Piemonte