Little beggarman: The Beggarman’s song

Little beggarman

Little beggarman è una ballata tradizionale in cui un mendicante girovago, ritiene che il suo mestiere sia il migliore del mondo. Perché così è libero (da ogni convenzione sociale, obblighi e consuetudini); quando ha fame chiede da mangiare, quando è stanco si siede a riposare e quando ha sonno dorme dove capita, magari in un fienile se piove.

Incontrata una ragazza che gli fa notare il suo misero abbigliamento, le risponde che preferisce il suo genere di vita e che tutto il resto è superfluo.

LA MELODIA: RED HAIRED BOY

Il brano è conosciuto sotto vari titoli anche come sola versione strumentale e su thesession.org sono elencati come: An Carrowath, An Giolla Ruadh, The Auld Rigadoo, The Beggar Man, The Beggarman, Danny Pearl’s Favorite, Danny Pearl’s Favourite, Gilderoy, Guilderoy, Injun Ate A Woodchuck, The Jolly Beggar, The Jolly Beggarman, The Jolly Beggerman, The Journeyman, The Little Beggar Man, The Little Beggarman, The Little Beggerman, The Old Rigadoo, The Old Soldier With The Wooden Leg, The Red Haired Boy, The Red Haired Lad, The Red Headed Irishman, The Red-Haired Boy, The Redhaired Boy, The Rigadoo, Thy Redhaired Lad.

The Fiddler’s Companion riporta:

‘Red Haired Boy’ is the English translation of the Gaelic title “Giolla Rua” (or, Englished, “Gilderoy”), and is generally thought to commemorate a real-life rogue and bandit, however, Baring-Gould remarks that in Scotland the “Beggar” of the title is also identified with King James V. The song was quite common under the Gaelic and the alternate title “The Little Beggarman” (or “The Beggarman,” “The Beggar”) throughout the British Isles. For example, it appears in Baring-Gould’s 1895 London publication Garland of Country Song and in The Forsaken Lover’s Garland, and in the original Scots in The Scots Musical Museum. A similarly titled song, “Beggar’s Meal Poke’s,” was composed by James VI of Scotland (who in course became James the I of England), an ascription confused often with his ancestor James I, who was the reputed author of the verses of a song called “The Jolly Beggar.” The tune is printed in Bunting’s 1840 A Collection of the Ancient Music of Ireland as “An Maidrin Ruadh” (The Little Red Fox).  The melody is one of the relatively few common to fiddlers throughout Scotland and Ireland, and was transferred nearly intact to the American fiddle tradition (both North and South) where it has been a favorite of bluegrass fiddlers in recent times.”

Red Haired Boy “è la traduzione inglese del titolo gaelico” Giolla Rua “(o, in inglese,” Gilderoy “), ed è generalmente creduto essere la commemorazione di vero un ladro e un bandito, tuttavia, Baring-Gould osserva che in Scozia il “Mendicante” del titolo è anche identificato con Re Giacomo V.
La canzone era abbastanza comune in gaelico e con il titolo alternativo “The Little Beggarman” (o “The Beggarman”, “The Beggar”) in tutte le isole britanniche. Ad esempio, appare nella pubblicazione londinese di Baring-Gould del 1895 Garland of Country Song e in The Forsaken Lover’s Garland, e nell’originale scozzese ne The Scots Musical Museum.
Una canzone dal titolo simile, “Beggar’s Meal Poke’s”, è stata composta da Giacomo VI di Scozia (che nella sua reggenza divenne Giacomo I d’Inghilterra), un’attribuzione spesso confusa con il suo antenato Giacomo I, che era il noto autore dei versi di un canzone intitolata “The Jolly Beggar”.
La melodia è stampata in A Collection of the Ancient Music of Ireland del 1840 di Bunting come “An Maidrin Ruadh” (The Little Red Fox). La melodia è una delle relativamente poche comuni ai violinisti in tutta la Scozia e in Irlanda, ed è stata trasferita quasi intatta nella tradizione del violino americano (sia del nord che del sud), dove negli ultimi tempi è stata una delle preferite dai violinisti bluegrass.

La melodia, un’allegra hornpipe, a volte è suonata come un reel

Vi Wickam (due violini)

Norman Blake & Ed “Doc” Cullis:
banjo e chitarra, ottimo bluegrass!!

JOHN DHU

Pur nella spensieratezza delle melodia,  c’è da riflettere che il nome del vecchio, John Dhu suona come il tipico nome riservato ai corpi non identificati negli ospedali e nelle camere mortuarie, John Doe.
La versione testuale è stata riportata da Sarah Makem (Irlanda del Nord) e resa famosa dal fratello Tommy

The Clancy Brothers &Tommy Makem
Great Big Sea in Play 1997: “Rigadoon”  (Alan Doyle, Séan McCann, Bob Hallett, Darrell Power). Un’arrangiamento in stile rap! (anche il testo in questa rilettura diventa modernissimo)
Gaelic Storm in Three2001: la canzone diventa quasi uno scioglilingua rappato tanto è veloce con l’inizio delle voci che ripetono come un mantra “I am a little beggarman” a imitare il suono del digeridoo
The High Kings
Buddy Greene con l’armonica

I
I am a little beggarman, a-begging I have been
For three score (1) or more in this little isle of green
I’m known from the Liffey down to Segue (2)
And I’m known by the name of old Johnny Dhu.
II
Of all the trades that’s going
I’m sure begging is the best
For when a man is tired, he can sit down and rest,
He can beg for his dinner, he has nothing else to do
Only cut around the corner with his old rig-a-doo (3)
III
I slept in the barn right down at Caurabawn(4),
A wet night came on and I slept until the dawn,
With holes in the roof and the rain coming through,
And the rats and the cats,
they were playing peek-a-boo.
IV
When who did I waken but the woman of the house
With her white spotty apron and her calico blouse
She began to frighten, I said, “Boo Ara,
don’t be afraid, ma’am, it’s only Johnny Dhu (5)”
V
I met a little flaxy-haired girl one day
“Good morning, little flaxy-haired girl,” I did say
“Good morning, little beggarman, and how do you do,
With your rags and your tags
and your old rig-a-doo(3)?”
VI
I’ll buy a pair of leggings
and a collar and a tie
And a nice young lady
I’ll fetch by and by
I’ll buy a pair of goggles,
I’ll color them blue (6),
And an old-fashioned lady I will make her, too (7)
VII
Over the road with me pack on me back
Over the fields with me great, heavy sack
With holes in me shoes and me toes peeping through
Singing, “Skinny-me-rink-a-doodle-o
and old Johnny Dhu”
VIII
I must be going to bed for it’s getting late at night
The fire’s all raked and out goes the light
So now you’ve heard the story of me old rig-a-doo
“It’s good-bye and God be with you,”
says old Johnny Dhu

I
Sono un piccolo mendicante e lo sono sempre stato,
ho passato più di sessanta anni in questa isola verde,
mi conoscono dal Liffey e fino a Seagew  
con il nome di il vecchio Johnny Dew.
II
Di tutti i mestieri da farsi,
mendicare è il migliore:
quando uno è stanco si siede a riposare,
chiede la carità per mangiare, non ha altro da fare
che sedersi nel suo angolo con la sua vecchia filosofia.
III
Ho dormito in un fienile proprio a Caurabawn,
in una nottata bagnata e ho dormito fino all’alba
con i buchi nel tetto e la pioggia che veniva giù,
con i topi e i gatti che
giocavano a nascondino.
IV
Ma chi si sveglia se non la donna di casa,
con la falda bianca macchiata e la camicia stampata?
Si prese uno spavento e allora le ho detto :
“Non aver paura donna sono solo Johnny Dew”.
V
Ho incontrato una giovanetta bionda un giorno
“Buon giorno biondina” le ho detto
“Buon giorno mendicante, come stai,
con i tuoi stracci, i rattoppi
con la sua vecchia filosofia?”
VI
Mi comprerò un paio di calze,
un colletto e una cravatta,
e una signora elegante
incontrerò tra poco,
mi comprerò un paio di occhiali
e li colorerò di blu
e farò di lei una signora onesta.
VII
Via per la strada con la borsa sulle spalle!
Via per i campi col mio grosso sacco,
coi buchi nelle scarpe e le dita che spuntano fuori
cantando “Skinny-me-rink-a-doodle-o
e il vecchio Johnny Dew”
VIII
Devo andare a dormire perchè si è fatta notte
il fuoco è spento, smorzato il lume,
così avete sentito la storia della mia vecchia filosofia
“Arrivederci e Dio sia con voi”
dice il vecchio Johnny Dew

NOTE Traduzione italiana Cattia Salto
Il chorus nonsense/scioglilingua
Diddly-i-diddle-i-doodle-i-do-die-dum
Diddly-doo-dah-diddly-i-diddly-i-dum
Diddly-i-diddly-i-diddly-i-dee-dum
Diddly-doo-dah-diddly-i-doo-dah-dum

1) score vuole anche dire un gruppo o una serie di 20 quindi l’età del mendicante è di oltre 60 anni
2) probabilmente Seagoe in Armagh
3) rigadoo = carretta che i senza tetto si portano appresso (oggi il carrello della spesa dei super-market) oppure bastone da passeggio ma anche zaino;  il bastone da passeggio diventa il bastone da trasporto con dei sacchi o pacchetti legati sulla cima e portato a tracolla sulle spalle; altri propendono per il nome di una danza, dal francese Rigaudon – storpiato in inglese come rigadoon (rigadig), una danza di corte francese diventata popolare nell’ottocento (più precisamente un passo di danza.). Dallo Yorkshire osservano che con “Reet Good Do” si indica un session di musica con canti e racconti. Alcuni arrivano a unire i due significati osservano che nel portare un sacco appeso ad un bastone questo sembra che balli.
Ma potrebbe anche trattarsi di un cappotto o un vestiario.
Altri ancora osservano che il gaelico “riocht go dubh” che foneticamente si avvicina al nostro termine significa “a black/dirty/dismal shape/state/condition” traducibile come “disordinato” o confusionario con tutte le sfumature che la parola inglese “mess” comporta,
In senso lato a mio avviso  vuole indicare la summa della sua  filosofia di vita, un comportamento che segue alla lettera  l’insegnamento del filosofo greco Epicuro (vedi)
4) anche scritto come Currabawn
5) anche con il nome l’uomo ha voluto cancellare i legami con la sua stirpe (con tutto l’insieme di conseguenze che porta:  senso di appartenenza, obblighi morali, affetti)
6) una frase che può contenere molti significati:  colorare gli occhiali di azzurro ha un senso opposto al colorarli di rosa, il rosa è la visione positiva ed edulcorata della realtà, mentre l’azzurro prende una sfumatura negativa (in inglese blue vuol dire anche triste) più disincantata; una seconda interpretazione trovata in mudcats è che  l’uomo ha intenzioni oneste con la donna che corteggia e intende sposarla: per tradizione infatti la sposa deve portare qualcosa di blu al suo matrimonio.
7) la strofa prosegue  nei Gaelic Storm:
I’ve got the sky, I’ve got the road.
I’ve got the sky…The world is my home.

FONTI
http://ontanomagico.altervista.org/i-did-in-my-way-.html
http://thesession.org/tunes/566
http://www.mamalisa.com/?t=es&p=3505&c=68 http://www.ibiblio.org/fiddlers/REA_RED.htm
http://www.wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/27/beggar.htm
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=126076
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=6002

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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