The Dubliners’ Dublin: Down by the Liffeyside

The Dubliners’ Dublin itinerario cultural-turistico per la Dublino di ieri e di oggi sulla falsariga della Dublin street ballad “Down by the Liffeyside”.

Down by the Liffeyside:
A spasso con Anna Liffey

Il Liffey (in gaelico irlandese (An Life) (l’Anna Livia Plurabelle di James Joyce) conta bel 23 ponti che l’attraversano, di cui 17 nel centro della città, tutti diversi e con particolari caratteristiche architettoniche. Partendo dal Phoenix Park e andando a piedi verso il centro, da Sean Heuston Bridge il più antico ponte di ferro stradale d’Irlanda si arriva al Samuel Beckett Bridge il ponte più futurista, un ponte strallato nella moderna zona dei Docklands che richiama la forma dell’arpa, simbolo d’Irlanda.

Aidan O’Rourke tutti i ponti di Dublino

In George’s street a glover

Ho avuto una perplessità per capire se nella Dublin Jack of all Trades Jack si riferisse alla North George’s o alla South George’s. Ho optato per il Southside di Dublino anche perchè è una strada citata da James Joyce come strada dello struscio, cioè del passeggio elegante in cui si guardano le vetrine, ci si incontra con i soliti amici (per spettegolare su quelli che non ci sono) e ci si scambia un cenno di saluto con i conoscenti.
La South George’s street va dalla Dame Street (portando nel cuore di Temple bar) fino alla Stephen street. Se un tempo è stata una delle principali vie dello shopping di Dublino adesso molte attività commerciali irlandesi indipendenti si sono trasferite (ad esempio Waltons Music). 
La strada è rinomata per il George’s Street Arcade, il Mercato Coperto in stile vittoriano con la facciata d’ingresso che sembra il portale di una chiesa (e in effetti era stato pensato come un tempio del commercio). Oggi un gran bazar con vestiti di gran moda o vintage, gioielli, oggetti da collezione e da regalo, caffè e ristoranti per tutti gusti.

https://georgesstreetarcade.ie/
https://dublinghostsigns.com/georges-street/

Il Bardo Cieco delle Liberties

Michael Moran (ca. 1794 – 1846), detto Zozimus , era un suonatore di strada irlandese e residente nelle Liberties. Popolarmente conosciuto come il “Blind Bard of the Liberties” e “L’ultimo dei menestrelli/cantastorie”.
Si è esibito in tutta Dublino, in particolare in O’Connell street e sull’O’Connell bridge, ma anche Wood Quay, Church Street, Dame Street, Capel Street, Grafton Street, Henry Street e Conciliation Hall. Il personaggio merita un approfondimento in Terre Celtiche Blog.

Éamonn Mac Thomáis

In Meath street was a grinder

Meath street fin dal suo tracciamento di fine seicento era stata pensata come una strada a vocazione commerciale che andasse dritta-dritta da Thomas st. al Coombe. Si costruirono le case a schiera stile Olanda (le Dutch Billy quasi del tutto scomparse a Dublino) con il fronte a capanna e in mattoni rossi con la bottega a pian terreno e l’abitazione al piano superiore. Nell’Ottocento i tetti si sono appiattiti (o sono diventati a falda parallela alla strada). Le abitazioni presentavano il consueto sovraffollamento dei quartieri popolari con molte baraccopoli all’interno degli isolati.
Al 91-925 hanno costruito il Sick Poor Institute and Dorset Nourishment Dispensary con un ingresso per carrozze ad arco, come dispensario-ospedale dei poveri.  Trasformato in Liberty Crèche come asilo per i bambini delle madri nel commercio ambulante in Thomas Street. Dal 2017 occupato al 92 dalla Dublin Steiner School (la tradizione Steiner promuove l’apprendimento dei bambini attraverso il gioco e l’arte, è una scuola elementare che dipende interamente dalle rette dei genitori) (la scritta de Sick Poor Institute è scomparsa).
Éamonn Mac Thomáis nella Dublino degli anni 1970 ci mostra un’animata Meath street nel giorno del mercato e descrive la chiesa cattolica di Santa Caterina d’Alessandria in stile neo-gotico costruita nel 1858 su di una cappella settecentesca. Nel 2000 hanno costruito un piccola grotta nel cortile esterno dedicata alla Madonna di Lourdes. La coppietta di innamorati della canzone probabilmente si andò a sposare nella chiesa cattolica di Santa Caterina.

Éamonn Mac Thomáis nella Dublino del 1979 prosegue nella tappa di Thomas Street

Da allora molte attività commerciali sono entrate in crisi, si sono rinnovate e adattate ai nuovi tempi (e molte hanno chiuso). E’ in programma un progetto di riqualificazione urbana che preservi però il carattere misto di residenza e commercio tipico della strada. E’ previsto il restringimento della carreggiata veicolare a vantaggio di ampi marciapiedi laterali. Saranno inoltre concessi una serie di permessi edilizi per la sopraelevazione e l’ampliamento dei locali e dei piani abitativi.

https://libertiesdublin.ie/a-plan-to-improve-meath-street/
http://irisharchaeology.ie/2012/03/dublins-forgotten-buildings-the-dutch-billy/
https://lovindublin.com/sponsored/an-outdoor-night-gallery-of-street-art-is-coming-to-the-liberties
https://www.dublinlive.ie/news/dublin-news/liberties-meathstreet-dublin-transport-council-19678964

Le migliori patatine nelle Liberties provate per voi da Emily Mullen (che mi ricorda la mia amica Anna ai tempi dell’Università e la ricerca delle patatine fritte alle più improbabili ore della notte, nella Firenze degli anni ’80 erano cosa rara):
https://districtmagazine.ie/food/top-five-bags-of-chipper-chips-to-eat-in-dublin-8/

I PONTI SUL LIFFEY

La statua in bronzo di Anna Livia dello scultore  Éamonn O’Doherty è stata spodestata dalla sua “jacuzzi” in O’Connell st. (per far posto allo “Spillone”). Dal 2011 è stata piazzata alla bell’e meglio al centro di una vasca  nel Croppies Memorial Park, il memoriale dei ribelli irlandesi deceduti nel 1798. Il lungo corpo semisdraiato al pelo dell’acqua volge lo sguardo verso il Liffey.

Sean Heuston Bridge

ponte in ghisa accanto alla stazione ferroviaria di Heuston, oggi ad attraversamento pedonale e Luas (tram). Aperto nel 1829 come King’s Bridge (e il progetto fu scelto nientemeno che da re Giorgio IV) è stato dedicato nel 1941 a Seán Heuston, fucilato a 25 anni per aver preso parte alla Rivolta di Pasqua del 1916
http://www.bridgesofdublin.ie/bridges/sean-heuston-bridge/history
https://excellentstreetimages.com/in-the-year-twentytwentyone/dublin-bridges/sean-heuston-bridge/

Seán Heuston bridge

Una scheda ponte per ponte nel SOMMARIO della guida alla Dubliners’ Dublin di terre Celtiche Blog

Dublino: George’s street ieri e oggi

FISH & CHIPS

Lo street food per eccellenza di Dublino è il “wan and wan“, un po’ di questo e un po’ di quello, il modo di dire dublinese per il tipico piatto da passeggio delle Isole Britanniche il fish&chips servito nel cartoccio.
Oggi il pesce in pastella e poi fritto si prepara con cod (merluzzo), haddock (eglefino, un pesce atlantico simile al merluzzo), plaice (platessa) e ray (il pesce razza). Cibo già popolare ai tempi di Charles Dickens, che lo cita nell’ “Oliver Twist” (1838). Alcuni sostengono che furono gli immigrati italiani a introdurlo nelle abitudini alimentari dei britannici e degli irlandesi, secondo altri invece furono gli spagnoli.

Darren & Dave’s Fish and Chicken Shop, 34 Meath Street

Galleria notturna di street art in Meath Street

Nel 2020 la Meath Street si è trasformata in una galleria notturna di street art per celebrare le donne delle Liberties.
Emmalene Blake (ESTR) sulla saracinesca del Legit Coffee ha ritratto Madge (Margaret) Fagan, una delle prime donne ad abbracciare l’attivismo sociale. Fink rende omaggio a Máirín Johnston (del Movimento di liberazione delle donne irlandesi) sulla saracinesca di Norton’s Greengrocer. 
EPOCH rende omaggio ad Anne Devlin su C&N Meats. Devlin era una rivoluzionaria irlandese che ha vissuto e lavorato nelle Liberties dopo il suo rilascio dalla Kilmainham Goal per il coinvolgimento nella rivolta del 1803.
Sempre del collettivo EPOCH i graffiti sulle saracinesche di St Vincent de Paul. E infine, Constance Markievicz è ricordata da Kathrina Rupit sulle saracinesche del Catherine’s Café and Bakery. Politico, rivoluzionaria, nazionalista, suffragista e socialista fu determinante nella Rivolta di Pasqua del 1916

Emmalene Blake -Margaret Fagan – Legit Coffee
Fink – Máirín Johnston – Norton’s Greengrocer
EPOCH– Anne Devlin – C&N Meats
EPOCH– Kathleen O’Connor
Kathrina Rupit – Constance Markievicz – Catherine’s Café and Bakery

Down by the Liffeyside

Peadar Kearney, a famous Irish nationalist who wrote many popular songs, penned the lyrics of this irish street song “Down by the Liffeyside”, on the traditional tune “Down by the Tanyard Side”: he describes two sweethearts of the working class in the Dubin of 1920s, that are spending their Sunday to walk along the banks of the Liffey, the river that crosses the city of Dublin from West to East. The belle of the song is a street musician who entertains passers-by with patriotic songs with her melodeon. Precisely for this reason, the reference to the struggle for united Ireland was a popular song in the folk circuit of the 60s and 70s.
Read the post in English

Peadar Kearney famoso esponente nazionalista irlandese e autore di molti canti popolari ha scritto il testo della Dublin street songDown by the Liffeyside” (in italiano: “Lungo gli argini del Liffey”) abbinandolo alla melodia tradizionale “Down by the Tanyard Side”: si descrivono due fidanzatini della classe lavoratrice di Dubino negli anni del 1920 che trascorrono la domenica passeggiando lungo gli argini del Liffey, il fiume che attraversa la città di Dublino da Ovest a Est. La bella della canzone è una musicista di strada che con il suo organetto intrattiene i passanti con canti patriottici. Proprio per questo richiamo alla lotta per l’Irlanda unita era un brano diffuso nel circuito folk degli anni 60-70.

Dominic Behan imparò la canzone direttamente dallo zio, Peader Kearney, negli anni 40.
The Dubliners


I
‘Twas down by Anna Liffey, my love and I did stray
Where in the good old slushy mud the sea gulls sport and play
We got the whiff of ray and chips and Mary softly sighed,
“John, come on for a wan and wan(1) Down by the Liffeyside.”
II
Then down along by George’s street the loving pairs to view
While Mary swanked it like a queen in a skirt of royal blue (2);
Her hat was lately turned and her blouse was newly dyed,
Oh you could not match her round the block,
Down by the Liffeyside
III
And on her old melodeon how sweetly could she play;
“Good-by-ee” and “Don’t sigh-ee” and “Rule Brittanni-ay”
But when she turned Sinn Feiner(3)
me heart near burst with pride,
To hear her sing the “Soldier’s Song(4)”,
Down by the Liffeyside
IV
On Sunday morning to Meath street together we will go,
And it’s up to Father Murphy we both will make our vow
We’ll join our hands in wedlock bands and we’ll be soon outside
For a whole afternoon, for our honeymoon (5),
Down by the Liffeyside

Traduzione italiana Cattia Salto
I
Era lungo il Liffey, che il mio amore e io passeggiavamo
dove nel buon vecchio viscido fango i gabbiani si muovono liberi
si sentiva odore di pesce e patatine e Mary sospirava piano,
“John, andiamo per un fish&chips lungo gli argini del Liffey. “
II
Poi giù per la George’s street a vedere gli innamoratini
mentre Mary si pavoneggiava come una regina in gonna blu;
il cappello appena rimodellato e la camicetta tinta di fresco,
Oh, non la potevi eguagliare in tutto l’isolato
lungo gli argini del Liffey.
III
E sul suo vecchio organetto, come dolcemente sapeva suonare
“Good-by-ee” e “Do not sigh-ee” e “Rule Brittanni-ay”
ma quando passava ai canti patriottici
il mio cuore quasi esplodeva per l’orgoglio
di sentirla cantare la “Soldier’s Song”,
lungo gli argini del Liffey.
IV
La domenica mattina andremo insieme a Meath Street,
e davanti a Don Murphy entrambi ci scambieremo le promesse
uniremo le nostre mani con l’handfasting e andremo subito fuori
per un intero pomeriggio, per la nostra luna di miele,
lungo gli argini del Liffey.

NOTE
1) wan and wan= one and one, dalla frase “one of this, one of the other“, un po’ di questo e un po’ di quello il modo di dire dublinese per il tipico piatto da passeggio delle Isole Britanniche il fish&chips servito nel cartoccio.
2) Il blu reale o blu reale inglese è una sorta di azzurro abbastanza carico e vivace. È abbastanza simile come colore al blu elettrico.
3)  Sinn Féin, letteralmente “noi stessi” (nel senso di noi soli) in gaelico irlandese, ma spesso reso in inglese come ourselves alone, è il movimento indipendentista irlandese fondato nel 1905 da Arthur Griffith; è un partito repubblicano di sinistra
4) Soldier’s Song  (Amhrán na bhFiann) fu scritto sempre da Peadar Kearney
nel 1907. Il ritornello da solo fu formalmente adottato come inno nazionale nel 1926, al posto del precedente inno God Save Ireland, usato ufficiosamente.
5) probabilmente al Phoenix Park come la spassosa Dublin street song “Zoological Gardens”

FONTI
https://theballadeers.com/ire/db_d1959_t35_liffey.htm
http://www.celtic-lyrics.com/lyrics/171.html
https://www.expedia.it/vc/magazine/cultura-e-lifestyle/enogastronomia/fish-and-chips-ricetta-e-segreti-del-piu-famoso-piatto-britannico
https://www.irishtimes.com/life-and-style/people/meath-street-outpost-of-a-disappearing-dublin-1.1967467

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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