“Ad Mortem festinamus” è l’unica danza macabra pervenutaci in forma integrale dal Medioevo dal Manoscritto “Llibre Vermell” (ossia il Libro Rosso) nel monastero di Montserrat (nella montagna catalana a Nord di Barcellona) in cui sono raccolti i più popolari canti del pellegrinaggio medievale.
Il manoscritto è stato compilato nel 1396-99 dai monaci e conteneva principalmente i racconti dei miracoli della Madonna Nera di Montserrat nonché svariati canti dei pellegrini; di questi solo dieci sono giunti sino a noi con tanto di notazione musicale (notazione mensurale). Bisogna dire che l’intento del monaco che trascrisse i brani era quello di “contenere” l’esuberanza popolare in modo che canti e danze non fossero men che rispettosi e sobri. Così si legge in calce al foglio 21v: .. poiché i pellegrini .. sono pervasi dal desiderio di cantare e danzare, e siccome in questi luoghi essi non devono cantare altro che cantilene oneste e devote, alcune di esse sono annotate di seguito. Queste pertanto dovranno essere eseguite in modo onesto e sobrio, affinchè non siano disturbati i fedeli intenti alla preghiere e alle devote contemplazioni.”
C’è da osservare che il monastero di Montserrat era un luogo di cura oltre che di preghiera nel senso che era l’ultima spiaggia dei malati di lebbra, tifo petecchiale, il “fuoco di Sant’Antonio” etc: il malato trascorreva la notte in veglia nel recinto sacro ovvero per lo più all’addiaccio fuori dal Monastero, per poter in ultimo genuflettersi davanti alla statua della Madonna, invocando la guarigione. “Ad mortem festinamus” era perciò il canto come dire più “azzeccato” essendo un inno in cui gli uomini sono invitati a riconoscere la sovranità della morte affinchè smettano di peccare e soprattutto si pentano dei propri peccati in vista del suo inevitabile (e prossimo) sopraggiungere.
Gli studiosi ritengono che il testo riprenda il soggetto di un canto latino più antico “Scribere proposui” strutturandolo secondo i modi propri del virelai, una forma musicale da danza tipicamente duecentesca, è infatti uno dei tre virelais monodici superstiti del Codice. Si ritiene si tratti di un contraffactum ovvero che l’anonimo monaco compositore abbia sostituito il testo originale con quello di propria invenzione mantenendo però la musica originaria di ambito popolare.
IL VIRELAI
Il virelai è un tipico componimento dei trovieri (scritto in lingua d’oil ovvero in francese antico) ma è anche la struttura tipica delle laudi italiane del Due-Trecento nonché delle Cantigas de Sancta Maria in lingua gallega (e più in generale di alcuni canti di pellegrinaggio), sicchè possiamo affermare che la danza era diffusa in terra francese, italiana e spagnola sebbene le sue origini siano remote e ignote.
Dal punto di vista musicale “Ad mortem festinamus” è formato da nove stanze con schema Abba con ritornello e volta che portano lo stesso tempo. Ci sono quindi solo due idee musicali, ritornello e volta (idea A), strofa (idea B) ma il ritornello è affidato al coro mentre strofa e volta sono cantate dalla voce solista, così la voce solista anticipa nella volta (a) il tema musicale del ritornello ripetuto dal coro (A).
In coda è eseguita una specie di litania. A questa tessitura musicale vocale si aggiungono gli strumenti musicali, non solo in accompagnamento al canto come per le monodie dell’anno mille, bensì come terzo elemento a cui affidare preludi e variazioni e anche il giro del ritornello. Una stupefacente varietà melodica rispetto al secolo precedente!!
I stanza A (ritornello – tornada) Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus bb (strofa) Scribere proposui de contemptu mundano, ut degentes seculi non mulcentur in vano. a (volta) Iam est hora surgere a sompno mortis pravo, a sompno mortis pravo II stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Vita brevis breviter in brevis finietur, mors venit velociter que neminem veretur, omnia mors perimit et nulli miseretur, et nulli miseretur. III stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Ni conversus fueris et sicut puer factus et vitam mutaveris in meliores actus, intrare non poteris regnum Dei beatus regnum Dei beatus. IV stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Tuba cum sonuerit, dies erit extrema, et iudex advenerit, vocavit sempiterna electos in patria, prescitos ad inferna prescitos ad inferna. V stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Quam felices fuerint, qui cum Christo regnabunt. Facie ad faciem sic eum adspectabunt, Sanctus, Sanctus, Dominus Sabaoth conclamabunt Sabaoth conclamabunt. | VI stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Et quam tristes fuerint, qui eterne peribunt, pene non deficient, non propter has obibunt, heu, heu, heu, miserrimi, nunquam inde exibunt nunquam inde exibunt. VII stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Cuncti reges seculi et in mundo magnates adventant et clerici omnesque potestates, fiant velut parvuli, dimitant vanitates dimitant vanitates. VIII stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Heu, fratres karissimi, si digne contemplemus passionem Domini amare et si flemus, ut pupillam occuli servabit, ne peccemus servabit, ne peccemus. IX stanza Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Alma Virgo Virginum, in celis coronata, apud tuum filium sis nobis advocata et post hoc exilium ocurrens mediata ocurrens mediata. |
Ad mortem festinamus, peccare desistamus, peccare desistamus Vile cadaver eris: cur non peccare vereris? Vile cadaver eris: cur intumescere quaeris? Vile cadaver eris: ut quid pecuniam quaeris? Vile cadaver eris: quid veges pomposas geris? Vile cadaver eris: ut quid honores quaeris? Vile cadaver eris: cur non paenitens confiteris? Vile cadaver eris: contra proximum non laeteris? |
TRADUZIONE ITALIANO (avevo questa trascrizione tra le mie carte, ma non so più chi sia il traduttore)
La morte in fretta si avvicina smettiamo di peccare, smettiamo di peccare Mi sono proposto di scrivere sul disprezzo mondano, perchè chi si affligge in terra non si strugga invano. E ormai ora di sorgere dal maligno sonno della morte. La vita breve in breve finisce e la morte che veloce giunge nessuno deve temere. Tutto la morte distrugge e di nessuno ha compassione.
Se non ti convertirai e non ritornerai come bambino e la vita non muterai in azioni migliori non potrai entrare da beato nel regno di Dio. Quando la tromba suonerà, sarà il giorno estremo e il giudice verrà a decidere le sorti eterne: gli eletti alla casa del padre e i condannati all’inferno. Quanto saranno felici coloro che con Cristo regneranno e volto contro volto lo potranno contemplare “Santo, Santo, il Signore Sabaoth” insieme cantando.
E quanto tristi saranno coloro che moriranno per sempre e a loro pur non mancheranno le pene. Ahi miseri, mai di lì usciranno. Tutti i re del mondo e chi nel mondo è potente facciano attenzione, ed anche i chierici, e tutte le potestà: diventino come bambini, lascino ciò che è vano. Oh fratelli carissimi, se soltanto contemplassimo in giusta maniera l’amara passione di Dio e piangessimo tanto da non serbare pupilla nell’occhio e così non peccare. Nutrice Vergine tra le vergini, assunta in cielo presso tuo figlio, tu sei nostra avvocata, e dopo questo esilio lassù ci aiuterai ad entrare.
Sarai un vile cadavere: perchè non hai paura di peccare? perchè aspiri alla gloria? perchè cerchi la ricchezza? perchè porti vesti sfarzose? perchè agogni gli onori? perchè non confidi nella penitenza? della tua sorte prossima non ti rallegri?
“Vento del Tempo” una ipotesi di ricostruzione della danza che inizia in cerchio e con gesti che mimano il mietere della falce e prosegue come farandola
continua prima parte: la danza Macabra
FONTI
http://www.latelanera.com/abisso/articolo.asp?id=183 http://www.8notes.com/scores/6264.asp http://mainlynorfolk.info/steeleye.span/songs/shakingofthesheets.html http://thesession.org/tunes/7110 http://www.mondimedievali.net/sire/fratello2.htm http://ballifolk.altervista.org/farandoulo.html
http://www.ilsorrisodellabagiua.com/dblog/articolo.asp?articolo=73